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Il Ponte dell'Inferno ( Oloferno) con i suoi grandiosi
piloni, oggi rovesciati nel Volturnus (etrusco Veltur, lat.
Volturnus, Holotronus, Olotron, Oritur, Oliferno, ecc. ), faceva
parte del percorso viario che, da Allifae, conduceva nell' l'Ager
Capuano, aggirando a Sudovest, i Monti Trebulani. Nelle Dissertazioni
Historiche delle Antichità Alifane, di G.F. Trutta, 1776,
leggiamo: " V. Di un altro appena ne reftan gli avanzi fra la
Terra di S.Angelo, e quella di Baja, detto perciò il Ponte di Baja,
e volgarmente il Ponte dell'Inferno. Non é lontano da Alife più
di quattro miglia, e fi conofce dalle fue rovine, ch'era a due ordini
di archi, l'uno fopra dell'altro, cioé uno di effi più baffo,
fotto di cui la corrente camminava, e l'altro con archi grottefchi, fu
di cui fi paffava. ...
E quefto perché oltre le Pile, che fi vedono in mezzo del fiume
a fior d'acqua, a finiftra di effo fulla ripa refta un ben alto maffo,
che fi conofce effere ftato un pilaftro del fecondo ordine, e fotto l'acqua
da'Nuotatori più volte fi fon vifte alcune concamerazioni colle
lor volte, che effe altro non poffono che alcuni di effi archi grottefschi
cadutivi...
Reftavi nella ripa a deftra un faldiffimo fprone di pietre fcarpellate,
e più fotto un mezzo pilaftro caduto con un poco d'incurvatura
dell'arco. Nell'altra ripa a finiftra vi rimane una pila, al mezzo della
quale effendo mancato il fondamento, vedefi tanto fpaccata, che l'acqua
vi paffa per entro. Da un pilaftro rafato a piana terra conofcefi che
era egli di larghezza dodici franchi del fuddetto canale e ripari. ..."
Diss XVI, pag 229.
I suoi ruderi, tra i territori di S.Angelo di
Alife e Baia, a valle della Corvara, testimoniano una diramazione della
Via Latina, dal territorio di Teanum, che passava presso la Masseria
Santoianni e poco più avanti si biforcava: un ramo proseguiva verso
Cubulteria e Caiatia, l'altro scendeva al ponte e quindi
si congiungeva alla vecchia strada Allifae - Venafrum. Oggi,
a monte dei ruderi, é visibile un possente muro, a protezione della
sponda sinistra. La costruzione fuoriesce dall'acqua di una ventina di
centimetri e in essa si immerge inclinata.
Fonte: Nicola Mancini, Allifae, Tipografica del
Matese, pag. 21.
Foto: Nicolino Lombardi, La Finestra sul Volturno, ed. InfoLabs,
CD-ROM.
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