Le Porte Urbiche Navigatore
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Descrizione
"In mezzo di ogni cortina evvi una porta di marmo, se ben assai logoro per la lunghezza del tempo, e delle arsioni. Hanno esse porte ciascuna di qua, e di là due bastioni, a guisa di torri quadrate, ripiene di grossa sabbia di calcina impastata; sono ancor gli angoli di detti bastioni, formati di grosse pietre scarpellate fino all'altezza descritta, ed indi in su di ordinaria pietra e mattoni, e pezzi di altre pietre a scarpello, posti così alla rinfusa, che danno a divedere, di esser tutta materia, tolta dalle antecedenti rovine".

(G.F.Trutta, Dissertazioni Historiche delle Antichità Alifane, Diss. V, p.57)

E' questa la più antica e completa descrizione delle porte urbiche di Alife, mentre le denominazioni di esse, assunte nei secoli, si trovano sporadicamente anche in documenti medioevali.

Bastioni pieni di “ calcina ” fiancheggiano le quattro monumentali porte munite di poderoso basamento in bugnato di “opus quadratum” chiuse all’origine dalle “ cataractae ” (grate) e “ antae ” (battenti) come testimoniato dai canali di scorrimento ben evidenti e scavati negli interni delle porte: doppie e vicinissime e senza coorte di s
icurezza P. Roma ( PORTA DECUMANA ), con coorte di sicurezza quadrata m.7,19 all’interno, chiusa in corrispondenza dell’arco da “ cataractae ” e posteriormente da “ antae ” a P. Piedimonte ( PORTA PRINCIPALIS DEXTRA ) come testimoniato dagli scavi di questi anni; con sola “ cataractae ” a P. Fiume ( PORTA PRINCIPALIS SINIXTRA ) e a P. Napoli ( PORTA PRAETORIA ). I bastioni, posti a “ cavaliere ” ai lati delle porte fortemente avanzati all’esterno per m.6 circa offrivano interventi difensivi laterali dall’alto contro gli aggressori.
Le cataractae venivano sollevate attraverso feritoie con argani, azionati da camminamenti sulle sommità delle porte ( come a Saepinum ); le coorti di sicurezza oltre che a munire di ulterriori difese gli ingressi, vennero utilizzate per la conta e il dazio degli armenti imposti ai pastori sanniti.
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