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Il Packaging dell'arte. La Biennale di Venezia 1999 L.T.D.

Simbologia (parte II) - tratto liberamete da Juan Eduardo Cirlot.

Storia dell'arte (parte II) - dal libro "Perchè l'arte" di Luca Temolo Dall'Igna

LA BIENNALE DI VENEZIA 1999

Questo mese parleremo della biennale di Venezia nei suoi può vari aspetti, cercando di metterne in luce i pregi e le debolezze.
Spieghiamo innanzitutto come funziona il meccanismo che regola la biennale e quali dovrebbero essere le sue linee ispiratrici.
La biennale dovrebbe essere rivolta alla promozione dell'arte contemporanea di artisti provenienti da tutto il mondo. Il suo scopo originario era quello di diffondere la cultura visiva plastica ad un grande pubblico e di permettere agli artisti, non necessariamente nuovi o giovani, di esporre le proprie opere e, originariamente, di venderle!!! Sissignori! Vendere! Questa parola che oggi viene tanto disprezzata quando si parla di opere d'arte d'autore. Ma anche gli artisti devono poter godere dei benefici del loro lavoro ed inoltre non si può immaginare, in un mondo materiale come quello di oggi, di valorizzare idealmente l'opera d'arte, senza attribuirgli un adeguato valore di mercato. Riprenderemo questo argomento in un successivo articolo, mentre serve qui per fare meglio comprendere gli scopi totalitari della biennale e i suoi attuali limiti.
Questi ultimi sono innanzitutto di tipo politico.
Dove girano tanti soldi siate certi interviene la politica; e la biennale riceve enormi quantità di finanziamenti (37 miliardi di soli contributi nel biennio 1996/97 e 47 per il biennio precedente - Fonte: Il Giornale dell'Arte N. 179).
Poiché negli ultimi anni ci si è resi conto che le scelte artistiche, alla biennale venivano spesso condizionate da spinte "politiche", si è pensato bene di affidare la selezione artistica a curatori stranieri - vedi l'eccellente Szeeman di quest'anno.
Gli attuali grandi curatori di mostre del giorno d'oggi hanno però due enormi debolezze: la prima è quella di essersi trasformati in bravissimi organizzatori ma di aver perso contratto con la realtà della vita di un artista, fatta si di esibizione ma anche di duro lavoro e di mille sfaccettature; la seconda è quella di essersi arrogati il compito di indirizzare, con le loro scelte e le loro condizioni imposte, le tendenze che gli artisti devono seguire per entrare a far parte dell'estabilshment ufficiale. In altre parole, utilizzano gli artisti come strumenti per esprimere le proprie idee.
Scopo primario della biennale e di conseguenza compito dei curatori, è quello di selezionare gli artisti in funzione delle loro capacità ma soprattutto delle loro potenzialità, che per esprimersi appieno necessitano spesso di opportunità, e non in base alla loro abilità nel promuoversi con eventi spesso discutibili oppure con una nota arte del marketing moderno, il packaging, ovvero confezionare un oggetto qualsiasi in maniera tale che si venga colpiti più dall'aspetto esteriore che dal suo contenuto.
Ed è questo che, purtroppo, è stato fatto in prevalenza alla biennale di quest'anno; confezionare le "opere d'arte!?" in ambienti così belli e carichi di atmosfera che farebbero sembrare stupende anche le cose più banali.
Si è passati cioè da un estremo quale quello dell'asciugabottiglie o della bicicletta di Duchamp (eccezionale!), o la "merda d'artista" di Manzoni, cioè opere rivolte a dimostrare che è l'artista a rendere importante anche l'oggetto più semplice indipendentemente dal valore intrinseco dei materiali, all'estremo opposto, dove è la preziosità della materia utilizzata o l'ambiente inteso nel senso più ampio a dare valore all'opera in esso contenuta (installazioni varie) o che la contiene (impacchettamenti di monumenti o palazzi). Per concludere, la biennale merita comunque una visita, ma con un occhio di riguardo per saper distinguere le opere valide, invero poche, da quelle di contorno ed augurandosi che un evento così importante nella storia dell'arte internazionale e italiana in particolare riacquisti quel ruolo di guida per il pubblico e i collezionisti e di vetrina di lusso per gli artisti che meritano.

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APPUNTI SULLA SIMBOLOGIA NELL'ARTE (seconda parte)

FIGURE
Nel loro aspetto rappresentativo, le figure si identificano, in quanto al loro significato, con l'oggetto o essere raffigurato. Simbolicamente è lo stesso un gallo che la sua figura dipinta, incisa o scolpita. Quando la figura corrisponde ad un essere vivente, questo è quello che detiene il senso dominante, potendo derivare simbolismi secondari derivati dal colore, dalla forma, ecc.. Quando le figure sono geometriche o rappresentano volumi architettonici, ancora è il simbolismo della forma di questi che entra in azione. Le figure schematiche (marche, segni, tatuaggi, incisioni) concernono il simbolismo grafico, sostanzialmente fondato nello spazio, il numero e la forma geometrica. Data l'analogia, la possibili somiglianza, la connessione interna, tra l'opera dell'uomo e quella del Creatore, le figure inventate si relazionano sempre con le figure naturali che gli assomigliano. Le idee simboliche o mitiche che mostrano influsso, parentela o riflesso di una forma o figura naturale, ricevono un poderoso contesto simbolico da tale relazione; per esempio la svastica e la stella di mare; l'ascia doppia e il falcone in volo.

GRAFICA
Dice Shukrâshârya: "Il carattere dell'immagine si determina dalla relazione stabilita tra l'adorante e l'adorato". Per la dottrina indù la bellezza non risulta da qualità esteriori, ma dall'emanazione di uno stato d'animo; lo stesso si dice rispetto ad altre note della forma, come direzione, ordinazione orientazione o numero di elementi. Anna Catarina Emmerich disse: "Nulla è pura forma. Tutto è sostanza e azione per mezzo del segno". Il simbolo fissato per procedimenti artistici possiede una condensazione estrema, che deriva dalla economia formale integrata e dalla potenza allusiva che può possedere. Questa è la base psicologica (la magica si fonda nell'interpretazione letterale della teoria delle corrispondenze) alla quale la maggioranza di amuleti, talismani, pentacoli e segni divinatori -da tempi preistorici fino al presente- si sono appoggiati con forza al simbolismo grafico. Anche per questo, certe forme, emblemi, bandiere, scudi di armi, marchi e decorazioni esercitano una attrazione tanto intensa e giustificata, non convenzionale come si è detto, ma basata in nessi interni di rimi simbolici. A parte del suo valore di integrazione e riassunto, i simboli grafici possiedono un singolare potere mnemotecnico. Tali disegni schematici (spirale, svastica, cerchio con punto centrale, doppio sigma, ecc.) permettevano ricordare i più svariati conoscimenti filosofici, alchimistici o astronomici, secondo l'interpretazione che si applicava loro. Si aggiunga che questo e un tema dominante dell'arte antica, che con frequenza si denomina con disgrazia arte decorativo o ornamentale. Enumerando sommariamente alcuni dei generi che comprendono il simbolismo grafico, abbiamo i seguenti: attributi e figure mitologiche, segni di astronomia e astrologia, alchimia, magia e mistica primitiva, religioni, araldica, figure favolose e mostri, ornamenti, segni di lavori diversi, segni numismatici, marchi , ecc.. Potremmo anche includere l'arte astratta, che, come l'arte ornamentale celtica, anglosassone e nordica, è un enorme repertorio di forme significative, prodotte con intenzione di esprimere o senza di essa, però senza poter sfuggire da questa comunicazione sottile, immediata, totalitaria, che l'essere umano impone a quanto realizza.
Gli ornamenti (greche, linee ondulate, serie di spirali, sigma, rombi, cerchi, ovali, dardi, triangoli, zigzag, svastiche) ricevono la denominazione simbolica generale di "fondi cosmici", perché simbolizzano effettivamente la attività delle forze naturali e degli elementi. Frazer ci spiega la credenza cinese secondo la quale l'esistenza e il destino di una città erano così influenzati dalla sua forma, che dovrebbero variare secondo il carattere della cosa più simile a tale figura.
Le relazioni tra i numeri e la forma non solo dipendono dalla quantità di elementi ma dalla forma e direzione degli stessi, poiché la direzione modifica la qualità quantitativa come la rottura. Coincide con i simbolismo esoterico, per il quale i quadrilateri non quadrati indicano una modificazione dell'equilibrio del simbolismo del quattro, nel senso dell'asse maggiore. Il prevalere dell'orizzontale rivela un predominio dell'intelletto meramente razionalista, mentre quello del verticale, quello dell'irrazionalità spirituale. Il segno della unione del quaternario (croce o quadrato con la unità si esprime per l'unione del quattro e dell'uno, ovvero, del quadrato (o la croce) e il cerchio. La relazione dei due diametri incrociati con la circonferenza si ratifica a volte rendendo percettibile il centro, che diviene simbolico del centro mistico. La figura così costituita ha un gran valore simbolico per esprimere l'unità originale (centro).
L'importanza della relazione tra il cerchio e il quadrato è straordinaria; forme che integrano nelle più variate maniere entrambe le figure, abbondano nell'arte non solo religioso e simbolico, ma anche nel profano. Per ciò segnalano gli psicoanalisti che l'unione del quadrato con il cerchio, la stella, la rosa, il loto, i cerchi concentrici, il cerchio con punto centrale, ecc., simbolizzano il finale del processo di individualizzazione o di salvazione nelle dottrine mistiche, ovvero, quella tappa della vita spirituale nella quale si sono eliminate le imperfezioni (figure irregolari) e anche gli interessi virali (simboli biologici) per concentrarsi nell'unità e nell'immagine che Dante situa alla fine del suo Paradiso.
Rispetto alle composizioni come tali e al loro significato simbolico non dobbiamo nascondere che esiste una teoria della loro origine ornamentale (sostenuta tra gli altri da Baltrusaitis) che stabilisce come elemento aprioristico l'idea di un campo da riempire e di alcuni effetti estetici da conseguire, provenienti dalla idea di ordine, simmetria, logica, chiarezza. Però gli impulsi estetici dell'umanità sono molto posteriori alla sua necessità di esprimere significazioni cosmiche e il concetto attuale dell'arte come creazione di bellezza o di diletto estetico (il che eliminerebbe automaticamente dal suo dominio molte opere che in se hanno carenza di qualità amabili o positive), sembrano inclinarsi alla priorità di un senso primario simbolico.
Dobbiamo distinguere: "immagini realiste imitative" (propriamente disegni o pitture); "immagini schematiche imitative" (che cercano già il senso ritmico della figura tanto come la sua forma esteriore); "immagini ritmiche pure" (come i segni di animali in movimento derivati dalle caverne). Schneider afferma che, nelle culture medie, gli animali simbolo non si rappresentano per l'imitazione del loro aspetto fisico, ma per le linee ritmiche determinate dai loro movimenti. Aggiunge che in Malacca, si trasferisce il simbolismo di un animale a quello di un elemento; e il simbolo dell'acqua deriva dal ritmo delle zampe delle rane (simile d'altro canto al movimento delle onde). Le formiche si figurano per il ritmo del loro movimento.
Questa idea di ritmo apre enormi orizzonti in quanto si concepisce come la luce dello spirito. Ogni uomo possiede il suo proprio ritmo; ogni cultura, anche. Lo stile, la maniera personale, non sono, in ultima istanza, se non espressioni ritmiche. Germain Bazin, nella sua Histoire del l'Art (Paris, 1953), dice dell'arte astratto che è il tentativo di esternare i ritmi essenziali dell'anima umana, individuale e collettiva (in relazione con le idee sull'endopatia, di Aristotele, Vischer, Kant, Lipps, ecc.).
Di conseguenza, in tutte le figure grafiche, e per stabilire il loro significato, dobbiamo tenere in conto i seguenti elementi: a)similitudine con figure di esseri cosmici; b) forma aperta o chiusa, regolare o irregolare, geometrica o biomorfica; c) numero di elementi di questa forma e significato di tale numero; d) ritmi dominanti, senso elementare della sua tensione e movimento; e) ordinamento spaziale, determinazione delle zone; f) proporzione; g) colori, se ci sono. Il fattore similitudine è cosi ovvio che non necessita di commento; la forma ha il significato analogo alla sua condizione e rispetto alle geometrie, si indicherà in un successivo articolo la loro similitudine; il numero di elementi traduce al simbolismo numerico un componente secondario - a volte molto importante - della forma; la stella di sette punte, per esempio, corrisponde tanto al significato del settenario come a quello della figura stellare; riguardo i ritmi abbiamo già indicato la loro relazione con gli elementi e gli animali. La greca: terra; la linea ondulata: aria; la successione di spirali incomplete: acqua; la linea angolata in successione: fuoco. In quanto all'ordinamento spaziale, in senso verticale domina il simbolismo di livello (di carattere morale e alla volta energetico); in senso orizzontale, indichiamo già la zona sinistra come prima (zona di origine, assimilata all'incosciente e alle tenebre), mentre la zona destra e la risultante. Per questo, l'asse che parte dal lato sinistro, in basso, per dirigersi verso il lato destro, in alto, non indica caduta ma elevazione; e inversamente da sinistra, in alto, a destra, in basso.
Nelle figure con centro e doppia simmetria bilaterale (ad esempio la classica immagine dei quattro venti che soffiano al centro) segnalano concentrazione ma anche attacco; ritmi derivanti dal centro verso i quattro punti cardinali indicano difesa della totalità. Le figure radianti indicano dispersione, crescita, involuzione. Le linee sono sempre fattori di comunicazione e di legame; da ciò deriva che il loro significato deriva sempre dalle zone che pongono in contatto. Le linee rette segnalano sempre attività, cosi come le curve segnalano ricettività. Ricordiamo queste equivalenze: Non manifestato, incosciente, dietro, sinistra, basso; manifestato, cosciente, davanti, destra e in alto; positivo è il movimento che va dal primo gruppo al secondo, negativo il movimento che si orienta inversamente.

IMMAGINE
E' l'unione di forme e figure dotata di unità e significato. Come segnala la teoria della forma, e come nel caso della melodia musicale, il tutto è più che la somma delle parti, per essere in certo modo origine e giustificazione di esse. L'evoluzione della poesia e delle arti plastiche ha condotto i domini della lirica e delle arti visuali ad una modalità che, unita, può considerarsi ermetica. Si cerca l'oscurità come finalità essenziale e si presentano congiunti armoniosi che seducono per il loro interesse e per la loro lontananza. Questa configurazione insolita costituisce una immagine ignota, ovvero, una connessione di parole, forme o colori che non corrispondono a nulla di abituale, nel nostro mondo di realtà esteriore o di sentimenti normali. ma queste immagini creano il loro mondo di realtà ed esprimono la necessità di certi spiriti di vivere in essa. Simbolizzano la sintesi dello sconosciuto, l'anteriore e l'ulteriore all'uomo, quello che lo circonda senza che i suoi sentimenti o la sua intelligenza possano avvertirlo e farlo suo.

OGGETTI
Il simbolismo dell'oggetto dipende dalla sua natura. Gli utensili, specialmente, rinchiudono una forza mistica che amplifica il ritmo e la intensità della volontà umana. Il bicchiere è ad esempio vaso per il sacrificio e tamburo. Il fischietto è flauto e fischio magico, ecc.. Queste idee che si riferiscono al sentimento primitivo dell'oggetto, sono state riattivate da alcuni movimenti estetici del presente, in special modo dal dadaismo e dal surrealismo. Esponendo oggetti di uso comune, come se fossero opere d'arte, Marcel Duchamp li distoglieva dalla loro mera funzione utilitaria (l'unica che possiedono per il ragionamento occidentale) e li mostrava alla luce della loro essenza, solo denunciata nell'inutilità (liberazione dal servizio).Era possibile vedere, per esempio, in un portabottiglie la stessa struttura mistica che determina le punte gotiche a forma di gabbia, o quella delle lampade islamiche delle moschee, con i loro multipli cerchi decrescenti, relazionati tutti con la piramide vuota primitiva, simbolo di congiunzione della terra (e la madre) e il fuoco (e lo spirito), montagna artificiale e tempio geometrico.

OCCHIO
L'espressione di Plotinio: che l'occhio non potrebbe vedere il sole se non fosse in un certo modo un sole, espone il fondo e l'essenza della questione. Essendo il sole fuoco della luce e questa simbolo dell'intelligenza e dello spirito, l'atto di vedere esprime una corrispondenza con l'azione spirituale e simbolizza, in conseguenza, il comprendere. E' molto interessante la concezione analitica egizia dell'occhio, o meglio del cerchio dell'iride centrato dalla pupilla, come "sole nella bocca" (verbo creatore). Il pittore surrealista belga Renè Magritte dipinse questa analogia del sole e dell'occhio in uno dei suoi quadri più allucinanti.

ORNAMENTI
Dal punto di vista negativo l'arte ornamentale è l'antifigurativo, soprattutto nella sua versione geometrica o nella stilizzazione di vegetali. "Guardatevi dal rappresentare sia il Signore, sia l'uomo, e non dipingete mai null'altro che alberi, fiori e oggetti inanimati" (Maometto, Hadith, tradizioni orali). Per ciò, per il musulmano, l'arte è un supporto per la meditazione, una specie di mandala indefinito e infinito.

 

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SINTESI DI STORIA DELL'ARTE (parte seconda)

STILI CHE INIZIANO A PARTIRE DAL XVI SECOLO

BAROCCO
Il Barocco si manifesta agli inizi del XVI secolo fino alla meta del XVII. Senza nessuna ragione che lo giustifichi il Barocco è stato condannato come un arte rozza degenerata, anche se ultimamente ha perso questa implicazione negativa.

ROCOCO
E' un'espressione artistica del Barocco in versione quantitativa. Una interpretazione del Barocco in una forma più intellettuale cioè una tendenza a negare la forma semplice per mezzo di ripetute combinazioni formali.

MANIERISMO
Il Manierismo nasce nella seconda metà del XVI secolo a Roma e Firenze. I pittori manieristi prendono a modello il rinascimento. Vasari e Tintoretto possono essere considerati pittori manieristi.

 

EPOCA MODERNA

NASCITA DELL'IMPRESSIONISMO
L'impressionismo è il primo ismo della storia dell'arte. Questo ismo esaurisce tutte le possibilità dell'Arte Classica. L'impressionismo nasce come una reazione contro il concetto formale puramente rappresentativo della forma o la forma per se stessa senza nessun ingrediente ambientale dell'Arte Classica. Il nome di Impressionismo deriva da un quadro di Monet "Impression, soleil levant" che in tono dispregiativo venne utilizzato da un critico d'arte per denominare la prima esposizione di un gruppo che ancora non aveva ricevuto il nome di Impressionismo. Gli artisti più rappresentativi, tra gli altri sono: Degas, Monet, Pissarro, Renoir, Cezanne…

ISMI CHE SEGUONO LA NASCITA DELL'IMPRESSIONISMO
Si devono intendere per ismi seguienti l'impressionismo quelli che nascono da un'idea letteraria, poetica o scientifica e che inglobano un gruppo di tendenze che non vengono isolate ma al contrario si applicano in rapporto e in contrasto ad'altre, tutte collegate ad annunci teorici o programmi dei vari movimenti che sono concatenati l'un l'altro a volte come conseguenza a volte come reazione.

IMPRESSIONISMO
La scoperta dell'atmosfera, un'attenzione dominate della luce e l'abbandono del chiaroscuro. Esperienza visibile e sensoria della realtà come reazione contro gli schemi accademici. Tocco rapido, spontaneo, senza ritocco. Opera realizzata all'aria libera. Gli artisti più rappresentativi sono: Degas, Pissarro, Sisley, Monet. Renoir, Manet…

RESISTENZA ALL'IMPRESSIONISMO

Simbolismo
Reazione contro il realismo. L'espressione formale attenta al simbolo. Gli artisti più rappresentativi sono: Puvis De Chevannes, Moreau, Holder, Redon…

Strutturalismo
Concezione organizzata attraverso un'estetica timidamente fauve.
Gli artisti più rappresentativi sono: Cezanne, Toulouse-Lautrec, Susanne Valadon.

Puntillismo
Tecnica fondata sulla giustapposizione di punti di colore puro e collocati secondo la legge dei contrasti. Artisti più rappresentativi: Seurat, Signac.

Prefauvismo
Concezione che utilizza il colore come mezzo primordiale di espressione. Cromatismo ed espressione violenta, in un certo modo una anticipazione espressionista. Gli artisti più rappresentativi sono: Gauguin, Van Gogh…

Formalismo
Concezione nella quale si insite sul valore della forma nel piano dell'espressione. Artisti più rappresentativi: Vallon, Bonnard, Vuillard.

ESPRESSIONISMO
Una reazione antiimpressionista. La impressione viene sostituita per l'espressione. La forma intesa come struttura esasperata, così come il colore: la forma deformata alla propria espressione.

Gruppo Belga
Direzione formale. Gli artisti più rappresentativi sono: Masereel, Tytgat…

Gruppo tedesco
In un aspetto presenta una certa astrazione geometrica e in un altro l'affermazione figurativa propria dell'espressionismo. Gli artisti più rappresentativi sono: Nolde, Kandinskij, Hofer, Klee, Pechstein, Kokoschka, Grosz, Feininger…

Metafisica (la Metafisica del gruppo espressionista non ha nulla a che vedere con la pittura della Scuola Metafisica)
Il senso di mistero inteso più in la della visione reale valendosi di elementi del repertorio irreale. Si va verso un valore illogico. L'immobilità per simbolizzare l'assenza del senso drammatico. Fino ad un certo punto può considerarsi come un'espressione in opposizione alla concezione Cubista ovvero della distorsione formale propria dei questo ismo. Gli artisti più rappresentativi sono: De Chirico, Carra, Morandi…

Orfismo
Movimento seguente al Cubismo ma che allo stesso tempo mantiene alcune relazioni con il Futurismo. L'immagine attraverso passaggi coloristici, ambiente di sogno. Artisti più rappresentativi sono: Kupka, Delaunay…

Espressione tragica
Una versione formale che si avvicina all'aspetto funesto, che infonde pietà. Gli artisti più rappresentativi sono: Roualt, Gutierrez Solana, Palencia, De Pisis…

Ebrei Tragici
Espressioni nelle quali emerge la disgrazia, la tristezza, l'afflizione. Artisti più rappresentativi sono Pascin. Soutine. Kisling.

Ebrei lirici
Pittura nella quale si presenta un aspetto soggettivo e poetico. Gli artisti più rappresentativi sono: Chagall, Rubin, Shemi…

Espressione lirica
Più o meno come gli Ebrei Lirici ma con un fondo meno emotivo. Artisti più rappresentativi sono: Utrillo, Laurencin, Brianchon, Modigliani.

FAUVISMO E PRIMITIVISMO

Fauvismo
Autonomia espressiva dell'immagine, travolge la corrente post-impressionista. Cromatismo violento e grafica aggressiva, negando la tridimensionalità, pittura chiamata "Piatta", superfici piane. Artisti più rappresentativi sono: Matisse, Valtat, Vlaminck, Van Dongen, Dufy, Friesz, Derain, Modigliani.

Primitivismo
Tendenza ad inclinarsi verso il romanico primitivo. Espressione formale pura, Profilo spontaneo delle figure. Gli artisti più rappresentativi sono: Vivin, Sentis, Kraus, Busquets…

Mediterranismo
Trama chiara di segno semplice. La luce del Mediterraneo. Fino ad un cero punto un ritorno verso il Postimpressionismo. Gli artisti più rappresentativi sono: Tosi, Sunyer, Carra, Broglio, Villa, Pruna, Dali, Nogues…

CUBISMO
Il cubismo non è un arte di imitazione ma di pensiero. E' la realtà concepita o la realtà creata, affermata in un concetto statico. L'oggetto viene snaturalizzato, smembrato, deformato, riformulato. Il Cubismo riduce lo spazio in solidi geometrici; è la decomposizione dell'oggetto e dello spazio circostante con sovrapposizioni e giustapposizioni; è la ricerca sistematica dello strutturalismo della forma. Presenza della geometria euclidea. Punto di riferimento per numerose esperienze: Futurismo, Neoplasticismo, Suprematismo, Costruttivismo… L'opera che attualizza questo ismo come Cubismo è "Les Damoiselles d'Avignon" di Pablo Picasso. Gli artisti più rappresentativi sono: Picasso, Leger, Lotha, Braque, Villon, Delaunay, Metzinger, Gris…

Cubismo sintetico
Il volume si attenua in una densa trama di relazioni di linee e piani che intervengono purificando l'immagine dal suo significato descrittivo e analitico. Entrano in gioco i "Collages". Gli artisti più rappresentativi sono: Gris, Braque, Picasso.

Cubismo analitico
Accentuazione del concetto geometrico euclideo. Descrizione analitica della forma. Gli artisti più rappresentativi sono: Picasso, Braque, Marcoussis…

Cubismo orfico
Composizioni nuove con elementi concernenti la realtà visiva condizionata da un piacere estetico. Gli artisti più rappresentativi sono: Derain, Delaunay…

Cubismo istintivo
Disposizione che nasce dall'impressionismo francese. L'opera non viene ispirata dalla realtà visiva ma da quella che proviene dall'istinto, dall'intuizione. Gli artisti che rientrano in questa dimensione pittorica sono molti ma i più rappresentativi sono: Cezanne…

Purismo
La costruzione geometrica liberandosi dalla figura concreta dando preferenza allo spazio. Una specie di cubismo orfico. Gli artisti più rappresentativi sono Ozenfant, Jeanneret.

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