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Il Packaging dell'arte. La Biennale di Venezia 1999 L.T.D.
Simbologia (parte II) - tratto liberamete da Juan Eduardo Cirlot.
Storia dell'arte (parte II) - dal libro "Perchè l'arte" di Luca Temolo Dall'Igna
Questo mese parleremo della biennale di Venezia nei suoi può
vari aspetti, cercando di metterne in luce i pregi e le debolezze.
Spieghiamo innanzitutto come funziona il meccanismo che regola la
biennale e quali dovrebbero essere le sue linee ispiratrici.
La biennale dovrebbe essere rivolta alla promozione dell'arte
contemporanea di artisti provenienti da tutto il mondo. Il suo
scopo originario era quello di diffondere la cultura visiva
plastica ad un grande pubblico e di permettere agli artisti, non
necessariamente nuovi o giovani, di esporre le proprie opere e,
originariamente, di venderle!!! Sissignori! Vendere! Questa
parola che oggi viene tanto disprezzata quando si parla di opere
d'arte d'autore. Ma anche gli artisti devono poter godere dei
benefici del loro lavoro ed inoltre non si può immaginare, in un
mondo materiale come quello di oggi, di valorizzare idealmente l'opera
d'arte, senza attribuirgli un adeguato valore di mercato.
Riprenderemo questo argomento in un successivo articolo, mentre
serve qui per fare meglio comprendere gli scopi totalitari della
biennale e i suoi attuali limiti.
Questi ultimi sono innanzitutto di tipo politico.
Dove girano tanti soldi siate certi interviene la politica; e la
biennale riceve enormi quantità di finanziamenti (37 miliardi di
soli contributi nel biennio 1996/97 e 47 per il biennio
precedente - Fonte: Il Giornale dell'Arte N. 179).
Poiché negli ultimi anni ci si è resi conto che le scelte
artistiche, alla biennale venivano spesso condizionate da spinte
"politiche", si è pensato bene di affidare la
selezione artistica a curatori stranieri - vedi l'eccellente
Szeeman di quest'anno.
Gli attuali grandi curatori di mostre del giorno d'oggi hanno però
due enormi debolezze: la prima è quella di essersi trasformati
in bravissimi organizzatori ma di aver perso contratto con la
realtà della vita di un artista, fatta si di esibizione ma anche
di duro lavoro e di mille sfaccettature; la seconda è quella di
essersi arrogati il compito di indirizzare, con le loro scelte e
le loro condizioni imposte, le tendenze che gli artisti devono
seguire per entrare a far parte dell'estabilshment ufficiale. In
altre parole, utilizzano gli artisti come strumenti per esprimere
le proprie idee.
Scopo primario della biennale e di conseguenza compito dei
curatori, è quello di selezionare gli artisti in funzione delle
loro capacità ma soprattutto delle loro potenzialità, che per
esprimersi appieno necessitano spesso di opportunità, e non in
base alla loro abilità nel promuoversi con eventi spesso
discutibili oppure con una nota arte del marketing moderno, il
packaging, ovvero confezionare un oggetto qualsiasi in maniera
tale che si venga colpiti più dall'aspetto esteriore che dal suo
contenuto.
Ed è questo che, purtroppo, è stato fatto in prevalenza alla
biennale di quest'anno; confezionare le "opere d'arte!?"
in ambienti così belli e carichi di atmosfera che farebbero
sembrare stupende anche le cose più banali.
Si è passati cioè da un estremo quale quello dell'asciugabottiglie
o della bicicletta di Duchamp (eccezionale!), o la "merda d'artista"
di Manzoni, cioè opere rivolte a dimostrare che è l'artista a
rendere importante anche l'oggetto più semplice
indipendentemente dal valore intrinseco dei materiali, all'estremo
opposto, dove è la preziosità della materia utilizzata o l'ambiente
inteso nel senso più ampio a dare valore all'opera in esso
contenuta (installazioni varie) o che la contiene (impacchettamenti
di monumenti o palazzi). Per concludere, la biennale merita
comunque una visita, ma con un occhio di riguardo per saper
distinguere le opere valide, invero poche, da quelle di contorno
ed augurandosi che un evento così importante nella storia dell'arte
internazionale e italiana in particolare riacquisti quel ruolo di
guida per il pubblico e i collezionisti e di vetrina di lusso per
gli artisti che meritano.
APPUNTI SULLA SIMBOLOGIA NELL'ARTE (seconda parte)
FIGURE
Nel loro aspetto rappresentativo, le figure si identificano, in
quanto al loro significato, con l'oggetto o essere raffigurato.
Simbolicamente è lo stesso un gallo che la sua figura dipinta,
incisa o scolpita. Quando la figura corrisponde ad un essere
vivente, questo è quello che detiene il senso dominante, potendo
derivare simbolismi secondari derivati dal colore, dalla forma,
ecc.. Quando le figure sono geometriche o rappresentano volumi
architettonici, ancora è il simbolismo della forma di questi che
entra in azione. Le figure schematiche (marche, segni, tatuaggi,
incisioni) concernono il simbolismo grafico, sostanzialmente
fondato nello spazio, il numero e la forma geometrica. Data l'analogia,
la possibili somiglianza, la connessione interna, tra l'opera
dell'uomo e quella del Creatore, le figure inventate si
relazionano sempre con le figure naturali che gli assomigliano.
Le idee simboliche o mitiche che mostrano influsso, parentela o
riflesso di una forma o figura naturale, ricevono un poderoso
contesto simbolico da tale relazione; per esempio la svastica e
la stella di mare; l'ascia doppia e il falcone in volo.
GRAFICA
Dice Shukrâshârya: "Il carattere dell'immagine si
determina dalla relazione stabilita tra l'adorante e l'adorato".
Per la dottrina indù la bellezza non risulta da qualità
esteriori, ma dall'emanazione di uno stato d'animo; lo stesso si
dice rispetto ad altre note della forma, come direzione,
ordinazione orientazione o numero di elementi. Anna Catarina
Emmerich disse: "Nulla è pura forma. Tutto è sostanza e
azione per mezzo del segno". Il simbolo fissato per
procedimenti artistici possiede una condensazione estrema, che
deriva dalla economia formale integrata e dalla potenza allusiva
che può possedere. Questa è la base psicologica (la magica si
fonda nell'interpretazione letterale della teoria delle
corrispondenze) alla quale la maggioranza di amuleti, talismani,
pentacoli e segni divinatori -da tempi preistorici fino al
presente- si sono appoggiati con forza al simbolismo grafico.
Anche per questo, certe forme, emblemi, bandiere, scudi di armi,
marchi e decorazioni esercitano una attrazione tanto intensa e
giustificata, non convenzionale come si è detto, ma basata in
nessi interni di rimi simbolici. A parte del suo valore di
integrazione e riassunto, i simboli grafici possiedono un
singolare potere mnemotecnico. Tali disegni schematici (spirale,
svastica, cerchio con punto centrale, doppio sigma, ecc.)
permettevano ricordare i più svariati conoscimenti filosofici,
alchimistici o astronomici, secondo l'interpretazione che si
applicava loro. Si aggiunga che questo e un tema dominante dell'arte
antica, che con frequenza si denomina con disgrazia arte
decorativo o ornamentale. Enumerando sommariamente alcuni dei
generi che comprendono il simbolismo grafico, abbiamo i seguenti:
attributi e figure mitologiche, segni di astronomia e astrologia,
alchimia, magia e mistica primitiva, religioni, araldica, figure
favolose e mostri, ornamenti, segni di lavori diversi, segni
numismatici, marchi , ecc.. Potremmo anche includere l'arte
astratta, che, come l'arte ornamentale celtica, anglosassone e
nordica, è un enorme repertorio di forme significative, prodotte
con intenzione di esprimere o senza di essa, però senza poter
sfuggire da questa comunicazione sottile, immediata, totalitaria,
che l'essere umano impone a quanto realizza.
Gli ornamenti (greche, linee ondulate, serie di spirali, sigma,
rombi, cerchi, ovali, dardi, triangoli, zigzag, svastiche)
ricevono la denominazione simbolica generale di "fondi
cosmici", perché simbolizzano effettivamente la attività
delle forze naturali e degli elementi. Frazer ci spiega la
credenza cinese secondo la quale l'esistenza e il destino di una
città erano così influenzati dalla sua forma, che dovrebbero
variare secondo il carattere della cosa più simile a tale figura.
Le relazioni tra i numeri e la forma non solo dipendono dalla
quantità di elementi ma dalla forma e direzione degli stessi,
poiché la direzione modifica la qualità quantitativa come la
rottura. Coincide con i simbolismo esoterico, per il quale i
quadrilateri non quadrati indicano una modificazione dell'equilibrio
del simbolismo del quattro, nel senso dell'asse maggiore. Il
prevalere dell'orizzontale rivela un predominio dell'intelletto
meramente razionalista, mentre quello del verticale, quello dell'irrazionalità
spirituale. Il segno della unione del quaternario (croce o
quadrato con la unità si esprime per l'unione del quattro e dell'uno,
ovvero, del quadrato (o la croce) e il cerchio. La relazione dei
due diametri incrociati con la circonferenza si ratifica a volte
rendendo percettibile il centro, che diviene simbolico del centro
mistico. La figura così costituita ha un gran valore simbolico
per esprimere l'unità originale (centro).
L'importanza della relazione tra il cerchio e il quadrato è
straordinaria; forme che integrano nelle più variate maniere
entrambe le figure, abbondano nell'arte non solo religioso e
simbolico, ma anche nel profano. Per ciò segnalano gli
psicoanalisti che l'unione del quadrato con il cerchio, la stella,
la rosa, il loto, i cerchi concentrici, il cerchio con punto
centrale, ecc., simbolizzano il finale del processo di
individualizzazione o di salvazione nelle dottrine mistiche,
ovvero, quella tappa della vita spirituale nella quale si sono
eliminate le imperfezioni (figure irregolari) e anche gli
interessi virali (simboli biologici) per concentrarsi nell'unità
e nell'immagine che Dante situa alla fine del suo Paradiso.
Rispetto alle composizioni come tali e al loro significato
simbolico non dobbiamo nascondere che esiste una teoria della
loro origine ornamentale (sostenuta tra gli altri da Baltrusaitis)
che stabilisce come elemento aprioristico l'idea di un campo da
riempire e di alcuni effetti estetici da conseguire, provenienti
dalla idea di ordine, simmetria, logica, chiarezza. Però gli
impulsi estetici dell'umanità sono molto posteriori alla sua
necessità di esprimere significazioni cosmiche e il concetto
attuale dell'arte come creazione di bellezza o di diletto
estetico (il che eliminerebbe automaticamente dal suo dominio
molte opere che in se hanno carenza di qualità amabili o
positive), sembrano inclinarsi alla priorità di un senso
primario simbolico.
Dobbiamo distinguere: "immagini realiste imitative" (propriamente
disegni o pitture); "immagini schematiche imitative" (che
cercano già il senso ritmico della figura tanto come la sua
forma esteriore); "immagini ritmiche pure" (come i
segni di animali in movimento derivati dalle caverne). Schneider
afferma che, nelle culture medie, gli animali simbolo non si
rappresentano per l'imitazione del loro aspetto fisico, ma per le
linee ritmiche determinate dai loro movimenti. Aggiunge che in
Malacca, si trasferisce il simbolismo di un animale a quello di
un elemento; e il simbolo dell'acqua deriva dal ritmo delle zampe
delle rane (simile d'altro canto al movimento delle onde). Le
formiche si figurano per il ritmo del loro movimento.
Questa idea di ritmo apre enormi orizzonti in quanto si
concepisce come la luce dello spirito. Ogni uomo possiede il suo
proprio ritmo; ogni cultura, anche. Lo stile, la maniera
personale, non sono, in ultima istanza, se non espressioni
ritmiche. Germain Bazin, nella sua Histoire del l'Art (Paris,
1953), dice dell'arte astratto che è il tentativo di esternare i
ritmi essenziali dell'anima umana, individuale e collettiva (in
relazione con le idee sull'endopatia, di Aristotele, Vischer,
Kant, Lipps, ecc.).
Di conseguenza, in tutte le figure grafiche, e per stabilire il
loro significato, dobbiamo tenere in conto i seguenti elementi: a)similitudine
con figure di esseri cosmici; b) forma aperta o chiusa, regolare
o irregolare, geometrica o biomorfica; c) numero di elementi di
questa forma e significato di tale numero; d) ritmi dominanti,
senso elementare della sua tensione e movimento; e) ordinamento
spaziale, determinazione delle zone; f) proporzione; g) colori,
se ci sono. Il fattore similitudine è cosi ovvio che non
necessita di commento; la forma ha il significato analogo alla
sua condizione e rispetto alle geometrie, si indicherà in un
successivo articolo la loro similitudine; il numero di elementi
traduce al simbolismo numerico un componente secondario - a volte
molto importante - della forma; la stella di sette punte, per
esempio, corrisponde tanto al significato del settenario come a
quello della figura stellare; riguardo i ritmi abbiamo già
indicato la loro relazione con gli elementi e gli animali. La
greca: terra; la linea ondulata: aria; la successione di spirali
incomplete: acqua; la linea angolata in successione: fuoco. In
quanto all'ordinamento spaziale, in senso verticale domina il
simbolismo di livello (di carattere morale e alla volta
energetico); in senso orizzontale, indichiamo già la zona
sinistra come prima (zona di origine, assimilata all'incosciente
e alle tenebre), mentre la zona destra e la risultante. Per
questo, l'asse che parte dal lato sinistro, in basso, per
dirigersi verso il lato destro, in alto, non indica caduta ma
elevazione; e inversamente da sinistra, in alto, a destra, in
basso.
Nelle figure con centro e doppia simmetria bilaterale (ad esempio
la classica immagine dei quattro venti che soffiano al centro)
segnalano concentrazione ma anche attacco; ritmi derivanti dal
centro verso i quattro punti cardinali indicano difesa della
totalità. Le figure radianti indicano dispersione, crescita,
involuzione. Le linee sono sempre fattori di comunicazione e di
legame; da ciò deriva che il loro significato deriva sempre
dalle zone che pongono in contatto. Le linee rette segnalano
sempre attività, cosi come le curve segnalano ricettività.
Ricordiamo queste equivalenze: Non manifestato, incosciente,
dietro, sinistra, basso; manifestato, cosciente, davanti, destra
e in alto; positivo è il movimento che va dal primo gruppo al
secondo, negativo il movimento che si orienta inversamente.
IMMAGINE
E' l'unione di forme e figure dotata di unità e significato.
Come segnala la teoria della forma, e come nel caso della melodia
musicale, il tutto è più che la somma delle parti, per essere
in certo modo origine e giustificazione di esse. L'evoluzione
della poesia e delle arti plastiche ha condotto i domini della
lirica e delle arti visuali ad una modalità che, unita, può
considerarsi ermetica. Si cerca l'oscurità come finalità
essenziale e si presentano congiunti armoniosi che seducono per
il loro interesse e per la loro lontananza. Questa configurazione
insolita costituisce una immagine ignota, ovvero, una connessione
di parole, forme o colori che non corrispondono a nulla di
abituale, nel nostro mondo di realtà esteriore o di sentimenti
normali. ma queste immagini creano il loro mondo di realtà ed
esprimono la necessità di certi spiriti di vivere in essa.
Simbolizzano la sintesi dello sconosciuto, l'anteriore e l'ulteriore
all'uomo, quello che lo circonda senza che i suoi sentimenti o la
sua intelligenza possano avvertirlo e farlo suo.
OGGETTI
Il simbolismo dell'oggetto dipende dalla sua natura. Gli utensili,
specialmente, rinchiudono una forza mistica che amplifica il
ritmo e la intensità della volontà umana. Il bicchiere è ad
esempio vaso per il sacrificio e tamburo. Il fischietto è flauto
e fischio magico, ecc.. Queste idee che si riferiscono al
sentimento primitivo dell'oggetto, sono state riattivate da
alcuni movimenti estetici del presente, in special modo dal
dadaismo e dal surrealismo. Esponendo oggetti di uso comune, come
se fossero opere d'arte, Marcel Duchamp li distoglieva dalla loro
mera funzione utilitaria (l'unica che possiedono per il
ragionamento occidentale) e li mostrava alla luce della loro
essenza, solo denunciata nell'inutilità (liberazione dal
servizio).Era possibile vedere, per esempio, in un portabottiglie
la stessa struttura mistica che determina le punte gotiche a
forma di gabbia, o quella delle lampade islamiche delle moschee,
con i loro multipli cerchi decrescenti, relazionati tutti con la
piramide vuota primitiva, simbolo di congiunzione della terra (e
la madre) e il fuoco (e lo spirito), montagna artificiale e
tempio geometrico.
OCCHIO
L'espressione di Plotinio: che l'occhio non potrebbe vedere il
sole se non fosse in un certo modo un sole, espone il fondo e l'essenza
della questione. Essendo il sole fuoco della luce e questa
simbolo dell'intelligenza e dello spirito, l'atto di vedere
esprime una corrispondenza con l'azione spirituale e simbolizza,
in conseguenza, il comprendere. E' molto interessante la
concezione analitica egizia dell'occhio, o meglio del cerchio
dell'iride centrato dalla pupilla, come "sole nella bocca"
(verbo creatore). Il pittore surrealista belga Renè Magritte
dipinse questa analogia del sole e dell'occhio in uno dei suoi
quadri più allucinanti.
ORNAMENTI
Dal punto di vista negativo l'arte ornamentale è l'antifigurativo,
soprattutto nella sua versione geometrica o nella stilizzazione
di vegetali. "Guardatevi dal rappresentare sia il Signore,
sia l'uomo, e non dipingete mai null'altro che alberi, fiori e
oggetti inanimati" (Maometto, Hadith, tradizioni orali). Per
ciò, per il musulmano, l'arte è un supporto per la meditazione,
una specie di mandala indefinito e infinito.
SINTESI DI STORIA DELL'ARTE (parte seconda)
STILI CHE INIZIANO A PARTIRE DAL XVI SECOLO
BAROCCO
Il Barocco si manifesta agli inizi del XVI secolo fino
alla meta del XVII. Senza nessuna ragione che lo
giustifichi il Barocco è stato condannato come un arte
rozza degenerata, anche se ultimamente ha perso questa
implicazione negativa.
ROCOCO
E' un'espressione artistica del Barocco in versione
quantitativa. Una interpretazione del Barocco in una
forma più intellettuale cioè una tendenza a negare la
forma semplice per mezzo di ripetute combinazioni formali.
MANIERISMO
Il Manierismo nasce nella seconda metà del XVI secolo a
Roma e Firenze. I pittori manieristi prendono a modello
il rinascimento. Vasari e Tintoretto possono essere
considerati pittori manieristi.
EPOCA MODERNA
NASCITA
DELL'IMPRESSIONISMO
L'impressionismo è il primo ismo della storia dell'arte.
Questo ismo esaurisce tutte le possibilità dell'Arte
Classica. L'impressionismo nasce come una reazione contro
il concetto formale puramente rappresentativo della forma
o la forma per se stessa senza nessun ingrediente
ambientale dell'Arte Classica. Il nome di Impressionismo
deriva da un quadro di Monet "Impression, soleil
levant" che in tono dispregiativo venne utilizzato
da un critico d'arte per denominare la prima esposizione
di un gruppo che ancora non aveva ricevuto il nome di
Impressionismo. Gli artisti più rappresentativi, tra gli
altri sono: Degas, Monet, Pissarro, Renoir, Cezanne
ISMI
CHE SEGUONO LA NASCITA DELL'IMPRESSIONISMO
Si devono intendere per ismi seguienti l'impressionismo
quelli che nascono da un'idea letteraria, poetica o
scientifica e che inglobano un gruppo di tendenze che non
vengono isolate ma al contrario si applicano in rapporto
e in contrasto ad'altre, tutte collegate ad annunci
teorici o programmi dei vari movimenti che sono
concatenati l'un l'altro a volte come conseguenza a volte
come reazione.
IMPRESSIONISMO
La scoperta dell'atmosfera, un'attenzione dominate della
luce e l'abbandono del chiaroscuro. Esperienza visibile e
sensoria della realtà come reazione contro gli schemi
accademici. Tocco rapido, spontaneo, senza ritocco. Opera
realizzata all'aria libera. Gli artisti più
rappresentativi sono: Degas, Pissarro, Sisley, Monet.
Renoir, Manet
RESISTENZA ALL'IMPRESSIONISMO
Simbolismo
Reazione contro il realismo. L'espressione formale
attenta al simbolo. Gli artisti più rappresentativi sono:
Puvis De Chevannes, Moreau, Holder, Redon
Strutturalismo
Concezione organizzata attraverso un'estetica timidamente
fauve.
Gli artisti più rappresentativi sono: Cezanne, Toulouse-Lautrec,
Susanne Valadon.
Puntillismo
Tecnica fondata sulla giustapposizione di punti di colore
puro e collocati secondo la legge dei contrasti. Artisti
più rappresentativi: Seurat, Signac.
Prefauvismo
Concezione che utilizza il colore come mezzo primordiale
di espressione. Cromatismo ed espressione violenta, in un
certo modo una anticipazione espressionista. Gli artisti
più rappresentativi sono: Gauguin, Van Gogh
Formalismo
Concezione nella quale si insite sul valore della forma
nel piano dell'espressione. Artisti più rappresentativi:
Vallon, Bonnard, Vuillard.
ESPRESSIONISMO
Una reazione antiimpressionista. La impressione viene
sostituita per l'espressione. La forma intesa come
struttura esasperata, così come il colore: la forma
deformata alla propria espressione.
Gruppo
Belga
Direzione formale. Gli artisti più rappresentativi sono:
Masereel, Tytgat
Gruppo
tedesco
In un aspetto presenta una certa astrazione geometrica e
in un altro l'affermazione figurativa propria dell'espressionismo.
Gli artisti più rappresentativi sono: Nolde, Kandinskij,
Hofer, Klee, Pechstein, Kokoschka, Grosz, Feininger
Metafisica
(la Metafisica del gruppo espressionista non ha nulla a
che vedere con la pittura della Scuola Metafisica)
Il senso di mistero inteso più in la della visione reale
valendosi di elementi del repertorio irreale. Si va verso
un valore illogico. L'immobilità per simbolizzare l'assenza
del senso drammatico. Fino ad un certo punto può
considerarsi come un'espressione in opposizione alla
concezione Cubista ovvero della distorsione formale
propria dei questo ismo. Gli artisti più rappresentativi
sono: De Chirico, Carra, Morandi
Orfismo
Movimento seguente al Cubismo ma che allo stesso tempo
mantiene alcune relazioni con il Futurismo. L'immagine
attraverso passaggi coloristici, ambiente di sogno.
Artisti più rappresentativi sono: Kupka, Delaunay
Espressione
tragica
Una versione formale che si avvicina all'aspetto funesto,
che infonde pietà. Gli artisti più rappresentativi sono:
Roualt, Gutierrez Solana, Palencia, De Pisis
Ebrei
Tragici
Espressioni nelle quali emerge la disgrazia, la tristezza,
l'afflizione. Artisti più rappresentativi sono Pascin.
Soutine. Kisling.
Ebrei
lirici
Pittura nella quale si presenta un aspetto soggettivo e
poetico. Gli artisti più rappresentativi sono: Chagall,
Rubin, Shemi
Espressione
lirica
Più o meno come gli Ebrei Lirici ma con un fondo meno
emotivo. Artisti più rappresentativi sono: Utrillo,
Laurencin, Brianchon, Modigliani.
FAUVISMO E PRIMITIVISMO
Fauvismo
Autonomia espressiva dell'immagine, travolge la corrente
post-impressionista. Cromatismo violento e grafica
aggressiva, negando la tridimensionalità, pittura
chiamata "Piatta", superfici piane. Artisti più
rappresentativi sono: Matisse, Valtat, Vlaminck, Van
Dongen, Dufy, Friesz, Derain, Modigliani.
Primitivismo
Tendenza ad inclinarsi verso il romanico primitivo.
Espressione formale pura, Profilo spontaneo delle figure.
Gli artisti più rappresentativi sono: Vivin, Sentis,
Kraus, Busquets
Mediterranismo
Trama chiara di segno semplice. La luce del Mediterraneo.
Fino ad un cero punto un ritorno verso il
Postimpressionismo. Gli artisti più rappresentativi sono:
Tosi, Sunyer, Carra, Broglio, Villa, Pruna, Dali, Nogues
CUBISMO
Il cubismo non è un arte di imitazione ma di pensiero. E'
la realtà concepita o la realtà creata, affermata in un
concetto statico. L'oggetto viene snaturalizzato,
smembrato, deformato, riformulato. Il Cubismo riduce lo
spazio in solidi geometrici; è la decomposizione dell'oggetto
e dello spazio circostante con sovrapposizioni e
giustapposizioni; è la ricerca sistematica dello
strutturalismo della forma. Presenza della geometria
euclidea. Punto di riferimento per numerose esperienze:
Futurismo, Neoplasticismo, Suprematismo, Costruttivismo
L'opera che attualizza questo ismo come Cubismo è "Les
Damoiselles d'Avignon" di Pablo Picasso. Gli artisti
più rappresentativi sono: Picasso, Leger, Lotha, Braque,
Villon, Delaunay, Metzinger, Gris
Cubismo
sintetico
Il volume si attenua in una densa trama di relazioni di
linee e piani che intervengono purificando l'immagine dal
suo significato descrittivo e analitico. Entrano in gioco
i "Collages". Gli artisti più rappresentativi
sono: Gris, Braque, Picasso.
Cubismo
analitico
Accentuazione del concetto geometrico euclideo.
Descrizione analitica della forma. Gli artisti più
rappresentativi sono: Picasso, Braque, Marcoussis
Cubismo
orfico
Composizioni nuove con elementi concernenti la realtà
visiva condizionata da un piacere estetico. Gli artisti
più rappresentativi sono: Derain, Delaunay
Cubismo
istintivo
Disposizione che nasce dall'impressionismo francese. L'opera
non viene ispirata dalla realtà visiva ma da quella che
proviene dall'istinto, dall'intuizione. Gli artisti che
rientrano in questa dimensione pittorica sono molti ma i
più rappresentativi sono: Cezanne
Purismo
La costruzione geometrica liberandosi dalla figura
concreta dando preferenza allo spazio. Una specie di
cubismo orfico. Gli artisti più rappresentativi sono
Ozenfant, Jeanneret.