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Duomo di Ivrea

L'edificio sorge sul sito di un precedente tempio romano dedicato ad Apollo. Dal X secolo il vescovo Warmondo vi fece edificare la Cattedrale romanica di cui si può ancora ammirarne la Cripta, il triburio ottagonale e i due campanili absidali. Nel corso dei secoli l'edificio fu più volte modificato. L'interno è a croce latina a tre navate e custodisce opere del Beaumont e del Defendente Ferrari. Dedicato a santa Maria Assunta, fu eretto nell'XI secolo su una precedente basilica paleocristiana, sorta a sua volta su un preesistente tempio romano dedicato al Dio Apollo. Su commissione del Vescovo Warmondo l'edificio primitivo, probabilmente a pianta circolare, venne profondamente trasformato, con la riduzione dell'abside e della cripta sottostante a semicerchio e l'aggiunta della due torri e del tiburio. L'analisi stilistica degli elementi architettonici e decorativi fa pensare all'intervento nel cantiere di maestranze longobarde. Dal XIII al XV secolo la cattedrale fu abbellita con opere decorative dipinte e con sculture, ora conservate presso il Museo Civico di Torino. Nel XVI secolo furono erette le cappelle lungo le navate e fu realizzata una nuova facciata. Verso la fine del XVIII secolo venne incaricato l'architetto Martinez di adattare la cattedrale al gusto del tempo: stucchi, rivestimenti e marmi modificarono completamente l'aspetto originale che così assunse le caratteristiche del barocco. Nel 1854 Monsignor Moreno fece costruire l'attuale facciata neoclassica.

Cripta
Si trova sotto il piano della chiesa e fu costruita in due tempi. La più antica di forma semicircolare corrispondente alla zona absidale, è sormontata da volte a crociera sostenute dal colonne. La parte più recente, XII secolo, è divisa in tre navate appoggiate su colonne. Nella cripta vi sono ancora tre tombe di tre Vescovi eporediesi.

Sarcofago di Caio Atecio Valerio
Nel Duomo è attualmente collocato uno dei principali reperti romani ritrovati ad Ivrea: il sarcofago di Caio Atecio Valerio. Il sarcofago è in marmo e ha una forma rettangolare, misura 2.25 metri in lunghezza e m. 1.65 in altezza, compreso il coperchio. Databile alla seconda metà del I secolo d. C. fu collocato nella cripta per conservare le spoglie del martire San Besso. Nel 1796 le reliquie del Santo furono trasferite all'interno della cattedrale, e la finestrella aperta per vedere le spoglie, chiusa con una lastra di marmo.

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