San
Giovanni , il Duomo
La chiesa-parrocchia di San Giovanni Battista conta i
suoi secoli di storia. Probabilmente risale verso la fine del sec. XIII
o all'inizio del sec. XIV, come conferma lo stile architettonico proprio
di quell'epoca e, con la chiesa di San Martino ricorda l'arte del medio
evo e il sentimento religioso dei cittadini. In quel tempo sorse lo
stile gotico normanno che fu chiamato "gotico" e si realizzò nella sua
forma di "gotico piemontese". Il duomo di Ciriè è un raro esempio di
questo stile nazionale; non manca di grandezza e di leggerezza; mostra
semplicemente l'ogiva dell'epoca senza lusso e senza boria.La porta
ad arco acuto, ma largo, è sormontata da un'alta cuspide, con profondi
rilievi in terra cotta, stipiti, fasce, colonnine verticali o fuseruole,
una più sporgente dell'altra, per cui l'anteriore sporge più di due
palmi dal muro, il tutto minuto ed accarezzato, formato da mattoni sovrapposti,
alcuni molto ornati di fiori nello stile del miglior periodo gotico
nel Piemonte (sec. XIV). Sopra la porta, nel campo della cuspide, una
finestra circolare con quest'ultima armonizza per i lavori in cotto.La
chiesa di San Giovanni è a tre navate, sorrette e distinte da pilastri
e semicolonne che appoggiano tre vaghe arcate per ogni lato; vaghe per
quello slancio e leggerezza che rivelano il talento degli artefici del
medioevo. I pilastri e le mezze colonne sono un po' tozze e i capitelli
a cubo un po' rozzi. I campi delle navate sono coperti con volte a crociera,
i cui costoloni evidentissimi partono dall'abaco del capitello. Le dimensioni
delle navate laterali variano assai tra di loro, quella a sinistra,
entrando, è più larga di quella a destra. Probabilmente fu soppressa
l'abside della navata centrale, per l'aggiunta del presbiterio e del
coro nel 1750. E' una delle più antiche chiese gotiche del Piemonte;
è anteriore alla cattedrale di Chivasso (1429), a quella di Chieri (sec.
XV) e a quella di Saluzzo, semigotica (1491-1511). Attraverso sei secoli
di vita, la chiesa di San Giovanni conservò la sua classica forma. Nel
1870 fu restaurata la facciata, a cura del vicario Mons. Camossetti,
sotto la direzione dell'architetto conte Ceppi. Allora in uno scomparto
della facciata il prof. E. Gamba, dipinse a buon fresco uno dei suoi
migliori lavori : San Giovanni Battista che predica alle turbe. Con
decreto del 10 ottobre 1887 fu dichiarata monumento nazionale. All'interno
si possono ammirare le opere di Giovenone il Vecchio e Defendente Ferrari.