Ai
Tempi dell'Impero un luogo di spettacolo...
l'Anfiteatro
Susa
conserva di età romana ancora un prestigioso vestigio. E' l'Anfiteatro,
messo in luce e restaurato recentemente;nel capoluogo delle Alpi Cozie
anche gli spettacoli dovevano avere la loro parte e lo dimostra un
edificio ellittico tra i più piccoli del mondo romano (i due
assi misurano rispettivamente m.45 e m.37) ma ben costruito.
Con un podium formato da un solido apparecchio murario a secco,
ha una gradinata sotto la quale corre un cunicolo voltato, apertocon
alcune fauces verso le carceres. Negli scavi furono
travate monete di Augusto, di Nerone, degli Antonini, di CLaudio e
di COstantino. I funzionari imperiali e le coorti di stanza a Susa
certo fruirono qui di giochi sportivi e anche di grandi gladiatori.
Lasciato fuori dalla cinta muraria, forse in parte divenne cava di
materiali lapidei per le costruzioni più urgenti.
Subì le ripetute inondazioni del torrente Gelassa che ne sconvolsero
le gradinate.Quando il canonico Rosaz acquistò un terreno per
costruirvi un collegio per le orfane, nell'opera di dissodamento nell'area
circostante fu scoperto il sito dell'Anfiteatro.
Si informò la Società di Archeologia e si sospesero
i lavori; ma da Torino nessuno si mosse, neppure dopo una seconda
sollecitazione. Allora il canonico Rosaz fece riscoprire il sito per
proseguire le coltivazioni, affermando che le orfanelle avevano bisogno
di patate, non di Anfiteatri romani.
Passerà ancora del tempo prima che più organici lavori
di scavo vengano intrapresi. Nel 1928 il Soprintendente Baroncelli
giungerà a delinearne la planimetria.
Solo nel secondo dopoguerra uno scavo razionale restituirà
alla fine degli anni Sessanta l'Anfiteatro di Susa che potrà
ospitare i primi spettacoli di musica, danze e folclore.
Da anni è sede del Palio di Susa che i svolge come competizione
vivace tra i rioni della città.
Immagini e testo tratte da: " Susa e le sue
valli storia e arte"
Autori: M.L. Tibone e L.M. Cardino - Edizioni: Omega Edizioni