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Deltaplano

In cosa consiste:
Dopo la seconda guerra mondiale, l'ingegnere italoamericano Francis Melwin Rogallo brevettò l'ala flessibile biconica autostabile, detta appunto " ala Rogallo". Gli studi di Rogallo, tecnico dell'agenzia spaziale americana NASA, furono in prima istanza finalizzati alla realizzazione di un paracadute per l'atterraggio morbido di veicoli e satelliti di ritorno dai voli spaziali (Gemini e Apollo). L'ala fu ampiamente sperimentata, ma non fu mai utilizzata pienamente per uso militare o spaziale ed alla fine abbandonata ; riuscì ugualmente ad imporsi all'attenzione degli specialisti che sperimentavano il volo a vela e si può considerare la progenitrice delle attuali vele delta. Il deltaplano è infatti una grossa ala a triangolo sotto la quale il pilota è sospeso (in posizione distesa ) dall’imbracatura. Il volo col deltaplano consiste, dopo il decollo (che avviene normalmente dalla cima di una montagna) nello sfruttare nel miglior modo possibile le correnti termiche ascensionali in modo da poter volare a lungo e raggiungere il punto di arrivo prestabilito o la quota più alta. Negli ultimi anni sono stati costruiti dei modelli di deltaplano a motore (superleggeri) che oltre ad essere utilizzati per diporto vengono anche utilizzati nel campo della fotografia aerea e in agricoltura.

Dove si pratica:
Dovendo decollare con i propri mezzi il deltaplano ha bisogno di colline o di montagne dalle quali potersi lanciare e, quindi, si pratica dove vi sono dei rilievi come sulle Alpi, sugli Appennini o su alcune isole. Anche all’estero è uno sport molto praticato: gli Usa sono al primo posto come numero di praticanti, ma vi sono piloti in tutta l’America del nord e del Sud (soprattutto in Brasile). In Europa l’Inghilterra la Francia e la Germania hanno molti praticanti che però sono in aumento in tutti i paesi a cominciare da quelli dell’est europeo.

Chi lo può praticare:
Quest’attività sportiva , sebbene all’apparenza possa sembrare il contrario, è alla portata di molti. Occorre avere sicuramente un fisico allenato ed un buon equilibrio psico-fisico: tuttavia è indispensabile avvicinarsi a questo sport con l’ausilio di un bravo istruttore e di una buona scuola. Affrontare il deltaplano con leggerezza sottovalutandone i rischi è molto pericolos
o.

Attrezzatura:
Naturalmente il deltaplano (e relativa imbracatura) è l’elemento tecnico fondamentale di questo sport e ne esistono di vari modelli che si differenziano dal tipo di specializzazione che, dopo aver fatto il corso di apprendimento, il pilota vorrà seguire. Gli altri elementi tecnici non sono però meno importanti per la sicurezza del volo e sono: il paracadute di soccorso, il casco, la tuta, il variometro-altimetro, i guanti e gli occhiali. I deltaplani da competizione hanno come caratteristica, rispetto a quelli da diporto, di essere più rigidi ed avere, di conseguenza, maggiori prestazioni.

Apprendimento tecnica:
Vi sono in italia 50 scuole di deltaplano o altre discipline analoghe distribuite nelle regioni italiane: per avere informazioni bisogna rivolgersi al più vicino Aero Club o alla Federazione Italiana Volo Libero o ad uno dei 250 club di volo libero.

Agonismo:
La formula classica è quella di compiere un percorso, limitato da boe, nel minor tempo possibile: la prova dell’aggiramento delle boe è fotografica. Per la classifica si terrà conto, oltre che del tempo di percorrenza anche del chilometraggio percorso, del numero dei concorrenti partiti e di quelli arrivati. Esistono alcune competizioni, quelle di distanza libera, che prevedono che il vincitore sia il pilota che atterra più lontano dal luogo di decollo.

A chi rivolgersi per altre informazioni:
www.fivl.it - la Federazione Italiana Volo Libero.

Il deltaplano

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