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Sci Nautico


In cosa consiste.
Lo sci nautico non ha una lunga tradizione: anche se le sue origini si possono far risalire agli anni ’20 è solo tra il 1950 e il 1960 che diventa uno sport abbastanza conosciuto e praticato. Consiste nello sciare al traino di un motoscafo compiendo salti, virate ed altre evoluzioni in velocità, con o senza gli sci ai piedi, quindi in versione classica o barefoot, a piedi nudi.

Dove si pratica.
Si può praticare sia al mare che su di un lago: l’importante, almeno nelle competizioni, è che la superficie dell’acqua sia molto liscia e non presenti troppe increspature che potrebbero falsarne i risultati agonistici. In Italia è abbastanza praticato anche tenendo conto delle (giuste) restrizioni alla navigazione che vi sono nei laghi minori. Nel mondo le nazioni che hanno un maggior numero di praticanti sono gli Stati Uniti, il Sud Africa, l’Australia e in tutti le nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.

Chi lo può praticare.
A livello amatoriale non vi sono delle controindicazioni: occorre avere una certa dimestichezza con l’acqua (o, almeno, non averne paura) e un minimo di preparazione atletica in quanto è uno sport abbastanza faticoso. Per fare delle gare occorre, logicamente, avere una buona preparazione atletica, un’ottima tecnica e moltissimo allenamento.

Attrezzatura.
L’attrezzatura dello sci nautico è limitata, nella maggior parte dei casi, agli sci o al monosci e al giubbotto salvagente: di sci e di monosci ve ne sono di molti modelli che variano a seconda della specialità che si intende praticare. La differenza è nelle misure (nella specialità delle misure il monosci è più corto rispetto al monosci da slalom) e nella forma che cambia in funzione della caratteristica delle gare e della tecnica di ogni singolo concorrente. A tutto ciò bisogna aggiungere l’imbarcazione che traina: di potenza molto elevata per le competizioni mentre a livello amatoriale e per divertimento è sufficiente un normale gommone con motore fuoribordo.

Apprendimento tecnica.
Vi sono moltissime scuole di sci nautico in tutta Italia, in modo particolare nelle località di villeggiatura sul mare o sulle grandi laghe, che elencano tra le loro attività ludiche questo sport: è importante che i primi rudimenti vengano impartiti da insegnanti qualificati, presenti nell’elenco degli iscritti alla federazione o ad un club nautico ad essa affiliato.

Agonismo.
Anche in questo sport vi sono diverse specialità. Quelle classiche sono lo slalom, le figure e il salto:
lo slalom (si pratica con il monosci) consiste nel compiere un tracciato di boe, posizionate a distanze prestabilite, e superandole girando al loro esterno; si fanno più prove aumentando via via la velocità e riducendo la lunghezza del traino.
Il salto prevede una serie di salti da un trampolino (normalmente di legno) appoggiato sulla superficie dell’acqua: vince chi compie il salto più lungo. Si pratica con due sci.
Nelle figure (praticate col monosci, ma più corto rispetto a quelli utilizzati nello slalom) il concorrente deve compiere una serie di acrobazie e di figure che, avendo quozienti di difficoltà diversi, permettano di totalizzare il maggior punteggio.
Vi sono poi altre specialità come lo sci a piedi nudi, che prevede le medesime suddivisioni dello sci nautico tradizionale; la velocità che consiste nel percorrere lunghe distanze o per la durata di un’ora o da un punto di partenza e un traguardo prefissato. Ultima nata tra le specialità dello sci nautico è il teleski: in questo caso il motoscafo è sostituito da un cavo sorretto sull’acqua: le specialità sono quelle classiche.

A chi rivolgersi per altre informazioni.
www.iwsf.com - Sito della federazione internazionale.
www.scinautico.com - Sito della federazione italiana.

 
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