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" CALARIS SARDINIAE CAPUT "

Anno - 1550

Titolo - " Calaris Sardiniae Caput "

Tecnica - xilografia cm 17,8 x 18,3

Autore - Sigismondo Arquer

Sta in - " Cosmographia Universalis - Libri VI - In quibus iuxtas certioris fidei scriptorum traditionem describuntur omniu habitatis orbis partiu situs, propiae dotes regionum topographicae effiges terrae ingenia, quibus sit ut tam differentes et uarias species res et animatas et inanimatas, ferat - Animalium peregrinorum naturae et picturae - Nobiliarum ciuitatum icones et descriptiones, Regnorum initia, incrementa et turbationes. Omniu gentium, mores, leges, religio, res gestae, mutationes: Item regnum et principum genealogiae. Auctore SEBAST. MÜNSTERO". Basileae apud Henrichum Petri, mense martio, anno salutis MDL.

Questa veduta prospettica della città di Cagliari è opera di Sigismondo Arquer e fu compresa per la prima volta nella Cosmographia del Munster alla tavola 244 nell'edizione latina del 1550 insieme alla carta della Sardegna. Questa xilografia é la più antica raffigurazione in stampa di Cagliari considerata, per la sua esattezza e precisione, un documento di primaria importanza per lo studio topografico della città. Sono raffigurate tutte le mura di cinta, con la città divisa in quattro parti: il Castello che è la vera e propria Caliari, Gliapola o Marina, Stampace e Nova Villa. I principali edifici e monumenti sono riprodotti e ubicati con grande fedeltà, nonché segnalati in un testo descrittivo dello stesso Arquer. Questo panorama è stato ripreso come modello per oltre 200 anni, inserito nei vari atlanti e testi, apportandone modifiche ma utilizzandolo sempre come prototipo. Vista la grande fortuna dell'opera Munsteriana, seguirono numerose edizioni in diverse lingue, tra le quali:

1552 - Edizione in lingua francese dal titolo "Epitome de la Corographie d'Europe illustré des potraits des villes plus rennomées d'icelle. Mis en françois par Guillame Gueroult. A Lyon, chez Balthazar Arnoullet, MDLII"

1554 - Edizione in lingua latina, dove la veduta di Cagliari si trova ancora alla tavola 244.

1558 - Prima edizione in lingua italiana stampata a Basilea "Sei libri della Cosmografia universale".

1572 - Edizione in lingua italiana stampata a Basilea, con Cagliari alla tavola 331.

1575 - Edizione in lingua italiana pubblicata a Colonia nella stamperia degli eredi di Arnoldo Byrkmanno, corretta, come si legge nel frontespizio, e repurgata per gli censori ecclesiastici e quei del Re Catholico nelli Paesi Bassi e per l'Inquisitore di Venezia, dove la veduta di Cagliari è alla tavola 279.

Qui di seguito il testo descrittivo dell'Arquer con le note sugli edifici e monumenti segnalati nella sua topografia.

Da Historia breve et descrizione della Sardegna per Sigismondo Arquer Calaritano. :

Caliari città primaria della Sardegna qui figurata secondo la natural somiglianza, quanto è stato possibile, è divisa in quattro parti. Quella del mezzo attorniata con fortissimo muro, si chiama propiamente Caliari; ma quella che ha l'aspetto verso l'oriente, si chiama Villanova; la ove quella parte, che riguarda il Meriggio e il Mar Mediterraneo si chiama la Gliappola, ò ver la Marina; e quella, che porta all'occidente, si nomina Stampace. E son queste tre parti certi sobborghi, e appiccamenti alla città di Caliari; gli edifici principali dei quali ad uno ad uno hor conterò.

CALIARI

A - Torre S. Pancrazio grande e bellissima, e tutta quasi di marmo.

B - Torre delle munizioni per le guerre.

C - Porta di S. Pancrazio, ove son tre porte delle mura, l'una dietro all'altra le quali danno l'entrata alla città.

D - Qui una pubblica fontana assai traboccante, detta fontana di S. Pancrazio.

E - S. Lucia, un munistero di monache.

F - Palagio del Re, ove habita il viceré.

G - Il tempio cathedrale, ò ver dell'arcivescovado.

H - Le Publiche carceri.

I - La casa de Senatori, la quale eglino chiamano la casa della città.

K - La piazza della città.

L - La via dei Giudei, ove habitaron già i Giudei.

M - Tempio di S. Croce, ove fu per l'addietro una sinagoga di Giudei, e oggi v'è una publica scuola di Gramatica.

N - Torrion di S. Croce.

O - Fontana di S. Croce, la qual sorge abbondanza d'acqua.

P - Torrion nuovo.

Q - La torre nuova e grande, detta del Liofante, quasi tutta di marmo.

R - Il torrion del Liofante.

S - Qui son le beccarie.

T - La porta di Caliari, ove son quattro cerchi di mura con quattro ponti.

V - Piazza, ò mercato del cacio.

X - Fontana publica, onde ondeggian molte acque.

Y - Torrion grande della porta.

I PIU' NOTABILI EDIFICI DI VILLANOVA

A - Qui è appoggiato il muro di Caliari in su ripe.

B - Porta Cabania.

C - Tempio di S. Giovanni.

D - Munisterio dei frati di S. Domenico.

E - Chiesa parrocchial di S. Jacopo.

F - Fontana publica di acqua ondeggiante.

GLIAPPOLA, O VER MARINA

A - Torrion di levante, secondo che volgarmente si chiama.

B - Torrion di S. Agostino.

C - Piazza di Gliappola.

D - Via ò ver carrara de Barzalona.

E - S. Eularia parrochia.

F - Spedal di S. Antonio.

G - Tempio di S. Lionardo.

H - Luogo dé supplicii.

IL SOBBORGO STAMPACE HA QUESTI LUOGHI PIU' NOTABILI

A - Piazza di Stampace e luogo publico.

B - S Chiara, chiusura di Monache.

C - Parrocchia di Stampace.

CERTI ALTRI LUOGHI FUOR DI CALIARI

1 - S. Maria di Buonaria, munistero.

2 - Tempio di S. Maria del porto.

3 - Giesù, munistero dei frati di S. Francesco dell'osservanza.

4 - S. Agostino, munistero.

5 - La Palisada, cioè il mare attorniato di pali.

 

Ancora da Historia breve et descrizione della Sardegna per Sigismondo Arquer Calaritano. :

" La Sardigna è mezzamente popolata ed avvi non poche città tra le quali Calari è la più nobile e la più ricca: posta in montagna allato al mare, la qual guarda l'Afica, et avvi un grande e bellisssimo porto, nel qual son sempre legni di varie sorti che fanno vela ora in qua ora in là nell'Oriente e nell'Occidente e portano diverse marci. Ha ter sobborghi questa città, come dichiara la dipintura qui aggiunta ed è cinta di fortissime mura. Quasi sempre vi fa residenza il Vicereé, ed insieme i baroni e conti e molti Uomini ricchi ed ha quella città la sua amministrazione della repubblica, nella quale non si intromette né il re di Aragona, né il Viceré di lui, ma ogni anno a sorte si traggon 5 consoli de' cittadini di quella: i quali portano per la città le insigne dell'officio ed eglino soli amministrano la città.

...Molti privilegi ha quella città ed è franca in molte cose secondo che quei di Cagliari per l'addietro hanno ottenuto da' re d'Aragona per la lor singolare fedeltà.

...Allato a questa città son salaie grandissime e vien in su ottimo vino bianco e vermiglio. Il maggior Tempio e le magniche Torri di quello edificarono i pisani. L'altre cose nella dipintura si veggon manifestamente, et son dichiarate nella descrizione di quella. "

La monografia dell'Arquer fu inserita anche nell'opera di Antonio Muratori "Antiquitates Italiae Medi Evi" stampata a Torino nel 1738 e precisamente nel capitolo "Ad Sardiniam spectandes" con la dicitura "Sardinia auctore Sig.° Arquer" in "Sigismundi Arquer Sardiniae brevis historia descriptio tabula chorographica insula ac metropolis illustrata iuxta editionem cosmographiae Munsteri Basilea, an 1558"

 


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