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LA FAUNA DI CAMPEDA
Come per le altre località del Comune di Sambuca Pistoiese anche Campeda può vantare una fauna particolarmente ricca. Nella zona di Campeda si può anche riscontrare la presenza di lupi, presenza che risulta giustificata non solo dal clima, ma anche dalla presenza di animali di cui si ciba, come gli unguliati (cervi, caprioli, etc.). Altri predatori popolano queste montagne, ma di dimensioni assai più ridotte, come la volpe. Un altro animale tipico di questa parte dell'appennino è il cinghiale, rintrodotto tuttavia di recente.
Per quanto
riguarda gli altri unguliati è da prendere in considerazione il cervo,
animale estinto
nell'area
già alla fine del 1700, ma che è stato reintrodotto dal Corpo
Forestale dello Stato a partire dagli anni '50, così come il
daino e il capriolo, ancora presenti con popolazioni
più
o meno vitali. Nel territorio in esame troviamo anche altri
rappresentanti della famiglia dei Cervidi, ed in particolare il
capriolo: spesso, questo piccolo ed elusivo ungulato rimane in
genere sconfitto nella competizione con il cervo, soprattutto nelle
aree in cui quest'ultimo è presente stabilmente da tempo. Tuttavia è proprio il cervo che sembra cedere il passo nelle zone in cui si
trovano alte concentrazioni di daini, come per esempio quella
compresa tra Sambuca Pistoiese, Suviana, Castel di Casio e
Granaglione. Un animale simbolo per queste località (in particolare per Pidercoli) è poi il tasso.
Fra i rapaci la presenza dell'aquila è rarissima. Più frequente è l'avvistamento di falchi e poiane. C'è da registare inoltre la presenza di civette e allocchi.
Oltre ai rapaci la Montagna è popolata da una aviofauna tipica dell'arco appenninico come il corvo, il tordo, i passeri, il fagiano, la pernice. Oltre a ciò sono presenti numerosi esemplari di rettili, fra cui la vipera e i più innocenti ramarri e lucertole Sono presenti inoltre anfibi come rane e rospi (chiamati localmente botte).
Per la ittiofauna è da ricordare, oltre alla trota, il piccolo brocciolo che vive nelle acque più chiare e pulite (conosciuto anche con il nome di scazzone)
Numerosi documenti e toponimi testimoniano, per il passato, la presenza dell'orso bruno (ciò almeno fino alla fine del XIII secolo), questa specie, tuttavia, è da secoli scomparsa nei nostri monti. LA FLORA DI CAMPEDA
Il
paesaggio del campidano è
caratterizzato da un manto forestale vario. Anche un occhio
poco esperto può tuttavia apprezare la grande quantità
di castagneti. Il castagneto è il tipo di arbicoltura più
sviluppata e diffusa in senso assoluto in montagna. Tra le altre
specie arboree un ruolo di primo piano è rivestito dalla
presesenza di due specie querce
caducifolie: la Roverella (Quercus pubescens) ed il Cerro (Quercus
cerris).
Le
specie fungine tipiche sono le varie Boletacee (comuni sono i
ricercati Boletus edulis e Boletus aereus, nel Pavanese denominati
ciupadelli o ciopadelli), il Cantharellus cibarius (gallinegli nel
pavanese, gallinelli a Taviano), le varie specie del genere Russula
(R. oxycantha, R. virescens, R. aurata) le cosiddette morèlle,
il ricercato Polyporus frondosus (localmente barbajin) parassita del
Castagno, le varie specie del genere Amanita (A. muscaria, A.
citrina, A. phalloides: quest'ultima comunissima). Raro, invece, il
còcco (Amanita cesarea) nei campi ma anche nei boschi, i
pradarò (Agaricus arvense ed Agaricus silvicola).
L'abbondanza di vegetazione ora riscontrabile, specialmente l'abetaia e la pineta, è il frutto di un rimboschimento avvenuto a partire dagli anni '20 del '900. |