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  L'inappetenza

L'inappetenza nel bambino può talvolta essere un sintomo di una malattia acuta (influenza, otite, bronchite) che si risolve poi con la guarigione della suddetta malattia.
Più spesso lo "SCARSO APPETITO" del Vostro bambino non è legato ad una patologia ma ad errati comportamenti da parte degli adulti, dei genitori in particolare. I bambini in età prescolare (fino a 6 anni) sono influenzati negativamente dagli orari di pasti irregolari, dai litigi dei componenti della famiglia, dai tentativi di forzarli a mangiare. A volte il fatto che i bambini indugino sul cibo, quando incominciano ad alimentarsi da soli, o le naturali variazioni quantitative giornaliere nell'assunzione dei pasti, vengono interpretate dagli adulti come inappetenza e scatenano reazioni di ansia, iperprotezione, insistenza che, possono portare il bambino ad una vera e propria avversione per alcuni cibi o per l'alimentazione nel suo insieme.Nei bambini in età scolare (oltre i 6 anni), oltre alle situazioni ora descritte bisogna prendere in considerazione l'eventuale presenza di qualche piccolo problema psicologico, per lo più legato alla scuola.

COSA FARE

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distribuire i 4 pasti in maniera regolare nella giornata;

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far consumare il pasto con calma: almeno in 20 minuti !!!;

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somministrare cibi variati nel sapore e nell'aspetto; un piccolo sforzo di fantasia per fare questo basterà;

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osservare come si comporta fuori di casa, in compagnia di amici, parenti e con altri bambini;

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aumentare gli stimolanti naturali dell'appetito: il nuoto, il sole, l'aria aperta, i giochi.

COSA NON FARE

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non drammatizzare, non minacciare il bambino con castighi e privazioni. Evitare però anche di vezzeggiarlo con moine e promesse. Piuttosto bisogna AVERE IL CORAGGIO di FARGLI SALTARE il PASTO, per riproporlo poi, invariato, al pasto successivo. Il bambino può rimanere digiuno per più di 24 ore senza alcuna conseguenza negativa. In questo intervallo di tempo è però necessario che assuma dell'acqua.

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non trasformare ogni pasto in un piccolo teatrino, coinvolgendo anche gli altri componenti della famiglia nell'uso di orsacchiotti, trombette e favole: ogni giorno il bambino pretenderà uno "SHOW" diverso che oltretutto avrà solo l'effetto di eccitarlo e di distrarlo.

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non esagerare nelle porzioni: un bambino inappetente si scoraggia di fronte al piatto colmo.

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non ricorrere a cibi piccanti o particolarmente sapidi: ciò che stuzzica l'appetito in un adulto non ha lo stesso effetto nel bambino. Nel caso si può somministrare mezza tazza di brodo in apertura del pasto.

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non far mangiare il bambino fuori pasto, soprattutto caramelle, biscotti, bibite, patatine fritte, pizza.

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non somministrare stimolanti farmacologici a base di antistaminici perché provocano numerosi effetti collaterali (sonnolenza, vertigini, nausea, cefalea, etc.) e inoltre, quando vengono sospesi, portano ad una ulteriore diminuzione dell'appetito.

Modificato da "SAPEVI CHE..." a cura dell'Ambulatorio di Pediatria - Policlinico Universitario A. Gemelli (Roma)

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[ Data ultimo aggiornamento della pagina: 10-11-2003 ]

 

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