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Gli operai del Paraguay
chiedono un aumento salariale
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gennaio 2003 I principali sindacati operai del Paraguay hanno chiesto
ufficialmente al Governo un aggiustamento salariale del 15 % per compensare gli ultimi
aumenti di tariffe e prezzi dei servizi pubblici.
Dalla fine dello scorso anno e durante il presente mese sono aumentati i costi di acqua e
luce, oltre a quelli dei combustibili derivati dal petrolio e di conseguenza i trasporti,
oltre ad altri articoli a danno dei consumatori. Il cosiddetto Comando Sindacale, che
raggruppa le principali centrali operaie, ha chiesto laumento dei salari e ha
proposto al Governo una serie di misure "per le gravi implicazioni rappresentate
dallattuale crisi economica e per limpossibilità di una soluzione immediata
in modo completo".
Per il 2003 si prospetta un
panorama austero
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dicembre 2002 - Con la severa crisi economica che attualmente investe il
Paraguay, con lelevato deficit fiscale e con una situazione finanziaria al limite
della cessazione dei pagamenti, i pronostici per il prossimo anno riguardo lo sviluppo di
questo Paese sono carichi di pessimismo, secondo Prensa Latina.
Secondo rivelazioni ufficiali diffuse dai mezzi di informazione, i maggiori problemi cui
il Governo deve far fronte nel 2003 sono il basso volume di entrate, dovuto
allevasione fiscale, e alle difficoltà di rispettare i termini dei pagamenti dei
debiti esteri.
Per quel periodo lo Stato disporrà di circa mille milioni di dollari l87 % dei
quali sarà destinato al pagamento dei salari dei funzionari pubblici e restano solo 130
milioni di dollari per saldare i debiti.
Gli studi puntualizzano anche che il grande buco delle casse statali consiste
nellevasione fiscale che si stima intorno al 3 % del Prodotto Interno Lordo (PIL)
della nazione.
Il Governo sta disperatamente negoziando dallagosto scorso un credito straordinario
con il Fondo Monetario Internazionale (di circa 200 milioni di dollari) per puntellare le
riserve statali e ridurre il deficit fiscale per il 2003.
Tuttavia, i negoziati restano congelati fino a quando il Congresso paraguayano approverà
le legge di Transizione Economica.
Paraguayano guadagna un Nobel
alternativo
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ottobre 2002 - Lavvocato ed educatore paraguayano Martín Almada ha
ricevuto il Premio Nobel Alternativo, concesso dalla Fondazione Umanitaria Svedese per il
Corretto Modo di Vita, per il suo coraggio e per i suoi persistenti sforzi per richiamare
lattenzione sulla tortura nel suo paese al tempo della dittatura militare. Nel 1992
aveva scoperto gli Archivi del Terrore, riguardanti la Operazione
Condor, che coordinava i servizi repressivi delle dittature militari nel Cono Sud, e
non ha dubitato nel divulgarli nonostante i pericoli per la sua vita.
Nuove proteste in Paraguay
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settembre 2002 Una grande mobilitazione di lavoratori, imprenditori e
contadini si è pronunciata in Paraguay contro le nuove misure economiche. Il rifiuto
generale si è concentrato contro i nuovi aggiustamenti approvati dal Congresso, che
contemplano un aumento dei prezzi dei servizi pubblici e di altre importanti imposte, come
laumento della benzina e il pagamento dellacqua potabile.
Proteste in Paraguay contro
le privatizzazioni
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giugno 2002 Migliaia di contadini, studenti e lavoratori continuano con
le loro manifestazioni di protesta contro la deroga della legge 1615 che favorisce le
privatizzazioni in questo paese, e in particolar modo il trapasso, il prossimo 14 giugno,
della telefonia statale nelle mani di privati. Il popolo paraguayano protesta anche contro
il crescente intervento militare nei dipartimenti di San Pedro, Misiones e Canindayu. Le
principali strade di accesso per Asunción, la capitale, sono state occupate dai
manifestanti che hanno dichiarato di insistere in questa forma di protesta fino alla
convocazione di uno sciopero generale. Un decreto presidenziale ha fatto appello
allesercito a prendere tutte le misure necessarie per preservare lordine.
Si
dimette il Ministro dellInterno del Paraguay
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febbraio 2002 Julio Fanego, Ministro dellInterno del Paraguay, si
è dimesso martedì 5 febbraio dichiarando che non era coinvolto nella sparizione di due
prigionieri politici di appartenenza marxista, che sono stati, oltretutto, sottoposti a
torture per oltre 13 giorni. Questa denuncia di complicità era stata formulata dai
familiari di Juan Arrom e di Anuncio Martí, del Movimento Patria Libre (MPL), fatto per
il quale il ministro avrebbe dovuto comparire davanti alla giustizia. I dirigenti
sindacali hanno ottenuto di essere riscattati dalle loro famiglie.
Paese con un gran debito sociale
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dicembre 2001 - Domingo Laíno è un politico latino-americano che, come
testimonia la sua barba quasi bianca, fa questo mestiere già da parecchio tempo.
Come Ambasciatore itinerante presso la Repubblica di Cuba, ha portato una lettera del
Presidente della Repubblica del Paraguay per il Presidente Fidel Castro, in cui viene
riconosciuta la solidarietà cubana nei confronti del suo paese.
Come definirebbe la situazione attuale del suo paese?
"In Paraguay cè realmente una situazione di debito sociale che si può
osservare soprattutto nellarea rurale, dove troviamo un deficit fortissimo della
crescita specialmente in settori quali leducazione e la salute. Per non parlare
delle infrastrutture, acqua potabile e altro, che sono in una situazione deplorevole.
In questo momento siamo in negativo per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo. Ci sono
problemi di estrema povertà e disuguaglianza.
Cè una distribuzione iniqua della ricchezza e non ci sono state soluzioni nella
questione dei latifondi e piccoli fondi. La disoccupazione aumenta e oggi è tra il 25 e
il 30 %. Crescono i lavoratori non regolamentati, ragazzi che negli angoli delle strade si
offrono per pulire macchine, vendere caramelle o fare altro.
La situazione paraguaiana, così grave dal punto di vista sociale, si ritrova in altri
paesi del Sud America. LArgentina per esempio, si trova in una crisi estremamente
grave. A tal punto che i campioni del neoliberismo, capeggiati dal più neoliberista di
tutti, largentino Cavallo, sta portando avanti una politica di intervento che
finisce addirittura nelle tasche delle persone.
E una crisi che riguarda non solo lArgentina ma più genericamente la teoria
economica neoliberista, che sta facendo acqua da tutte le parti.
In questo contesto, lavoriamo in cerca del consenso dei diversi movimenti politici, per
trovare formule per la soluzione di problemi così gravi".
Qual è la valutazione, sua e del suo movimento politico, di ciò che non hanno vinto le
elezioni presidenziali?
"Dobbiamo meditare molto serenamente. E vero, ci riuniamo per abbracciarci, per
farci gli auguri, mai per sapere perché abbiamo perso le elezioni.
Questo è ciò che stiamo facendo in Paraguay. E vediamo che nei vari processi elettorali
è salita la percentuale dei votanti da poco più del 20 % a un 32 % e ultimamente fino al
42 %.
In Paraguay esiste un partito principale, il Colorado, che esercita una politica di
elargizioni molto efficiente, cioè ricorre alle cariche dellamministrazione
pubblica che sono molte in questo paese, per offrirle a coloro che danno il voto al
partito ufficiale.
E uno degli espedienti che utilizzano per ottenere voti. Inoltre, esiste in Paraguay
una mafia organizzata nata durante la dittatura e ancora presente. Naturalmente questo
gruppo che opera ai margini della legge e che è molto ricco, è propenso a finanziare il
partito ufficiale perché teme che lopposizione possa controllarlo e limitarne i
privilegi.
Vale a dire che il partito ufficiale in vista delle elezioni può contare su una gran
quantità di persone e di soldi e avere quindi molta influenza.
Nella cosiddetta democrazia occidentale, laspetto economico si rivela sempre più
importante per i risultati elettorali. Per esempio, io candidato presidenziale con pochi
mezzi posso pagare, diciamo, trenta minuti di televisione per la mia campagna, chi
possiede più soldi arriva a pagare otto ore.
Ci sono anche altre cause. Dobbiamo trovare un modo migliore per trasmettere il nostro
messaggio alla gente".
Dove situa il Partito Liberale Radicale e il Cambiamento per la Liberazione?
Ci sono delle linee di tendenza. Direi che Cambiamento per la Liberazione è un
partito riformista, progressista. Non direi oggi lo stesso per i dirigenti del Partito
Liberale Radicale. Cioè, ci sono correnti diverse allinterno di uno stesso partito.
Lo stesso Partito Colorado, ora al potere, ha al suo interno correnti conservatrici e
altre progressiste, anche se minori".
Cosa ne pensa della presenza medica cubana in Paraguay?
Le posso dire che lapprezziamo moltissimo. Ci sono due aspetti su cui poniamo la
nostra attenzione e che apprezziamo particolarmente. Innanzitutto, ci sono a Cuba circa
400 studenti paraguaiani. Tutti vengono da aree rurali, quindi dalla popolazione più
povera.
Se questi studenti non fossero venuti qui a Cuba, nella Scuola Latinoamericana di Scienze
Mediche, oggi sarebbero ragazzi di strada o delinquenti.
Forse non potete immaginare leffetto positivo, e che si diffonde, di una tale
iniziativa di solidarietà da parte di Cuba nei confronti del Paraguay.
Per me è straordinario.
In secondo luogo, i medici cubani che vanno in Paraguay, non vanno in città né vivono in
case lussuose e confortevoli. Stanno nelle periferie e aiutano i poveri.
E qualcosa che per noi ha molto valore: vanno lì con la volontà di prevenire le
malattie, di andare tra le famiglie a istruire e a informare.
Anche per questo io sono qui. Sono Ambasciatore itinerante del Paraguay presso la
Repubblica di Cuba. Questo legame deve essere rinsaldato e approfondito".
Ridotta
della metà la mortalità materno-infantile
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maggio 2001 - In Paraguay sono in servizio un centinaio di medici cubani, per
la maggior parte dislocati nelle aree periferiche del Paese, dove c'è carenza di
strutture sanitarie. La collaborazione tra i due Paesi è stata ufficializzata
dall'accordo siglato dai rappresentanti dei due Governi il 19 ottobre 1999, in occasione
dell'incontro tra i Ministri della Sanità dei Paesi Latinoamericani che ha avuto luogo a
La Habana.
La prima brigata di medici cubani ha incominciato a lavorare in Paraguay nel gennaio del
2000 e subito evidenti sono stati gli effetti positivi del suo lavoro sugli indici
sanitari e nel campo della prevenzione, riconosciuti dalle autorità del paese e dalla
popolazione, che ha potuto beneficiarne.
Fino al dicembre scorso, gli specialisti cubani avevano prestato assistenza per 166.557
visite e 1.253 parti, oltre ad aver effettuato altri 1.832 piccoli interventi chirurgici.
Hanno inoltre svolto numerose attività di tipo educativo e formativo, destinate alla
preparazione di infermiere, levatrici e promotori di salute. Basandosi sul principio di
collaborazione attiva con le comunità, hanno favorito la creazione di gruppi di
adolescenti, donne incinte e anziani con l'obiettivo di rafforzare l'educazione e
l'assistenza sanitaria all'interno di quelle fasce sociali che sono inevitabilmente
danneggiate dalla carenza di strutture sanitarie.
I medici cubani, che operavano inizialmente in 9 dei 17 dipartimenti del Paese, sono
attualmente attivi in 14 aree, grazie all'appoggio di una seconda brigata giunta in
Paraguay nel marzo scorso.
Uno degli obiettivi più importanti raggiunti con il contributo della collaborazione
cubana è costituito dalla riduzione del 50 % della mortalità materno-infantile; a ciò
si aggiungono una maggior diffusione dei metodi contraccettivi e un aumento del numero dei
parti effettuati in strutture sanitarie, oltre a una maggiore frequenza e accuratezza dei
controlli prenatali. Infine, grazie anche al supporto dei medici cubani, si è potuto
estendere l'assistenza medica al 60 % della popolazione.
Il Programma Sanitario Integrale predisposto dal Governo cubano a favore dei Paesi in via
di sviluppo permette inoltre a 300 giovani paraguaiani di studiare medicina a Cuba,
insieme ad altre migliaia di studenti provenienti da 21 nazioni. A loro volta, allo stesso
modo che in Paraguay, circa 2000 medici cubani compiono missioni di solidarietà in 13
Paesi di vari continenti.
Medici
cubani in Paraguay: servizio d'urgenza a Curuguaty
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maggio 2001 - Il primo giorno uscirono per mangiare qualcosa. Andarono in un
ristorante e il cameriere parlò loro in portoghese, credendoli brasiliani. Luis e Sergio,
mulatto il primo e nero il secondo, gli spiegarono che erano medici cubani, venuti a
lavorare a Curuguaty, Paraguay.
"Subito dopo il locale si riempì di gente. Non potevano crederlo e ancor meno che lo
facessimo come volontari, come Che Guevara. Dovemmo rispondere a molte domande. Dopo
decenni di dittatura, nella quale Cuba era stata presentata come un paese satanico, la
gente era avida di sapere la verità. In seguito abbiamo conosciuto molti che sapevano
della Rivoluzione."
Luis Alberto Acosta Villalobo, lavorava da dodici anni nel consultorio come medico
condotto di Bahía Honda, nell'estremo occidente di Cuba, quando fu chiamato a far parte
della brigata sanitaria in Paraguay. Prima si era offerto volontario in occasione del
terremoto in Turchia e della guerra del Kosovo. Questo non è nulla di trascendentale tra
i medici della più grande delle Antille, formati sia di un alto livello professionale sia
di spirito umanitario.
Circa due mesi dopo la sua partenza per Curuguaty, è nata a Cuba la minore delle sue due
figlie. "Ascolta", gli hanno detto al telefono: era il pianto della bambina,
ansiosa del seno materno.
"Quando andai a casa e lo dissi a Sergio, fu tanta la sua emozione che mi allungò
uno schiaffo, per poi stringermi in un abbraccio da orso siberiano che mi lasciò senza
fiato".
Sergio Luis Darcourt Martínez ha a sua volta tre figli in patria. E' stato lui che ha
affitto nella sua stanza le fotografie del piccolo Elián González (il bimbo sequestrato
negli Stati Uniti dalla mafia cubanoamericana e dall'estrema destra di quel paese) -
abbracciato a suo padre - Juan Miguel.
"Qui vi sono state giornate di molta simpatia per Cuba e per gli sforzi di tutto
il nostro popolo per ottenere la liberazione di Eliancito e per il suo ritorno, con la
famiglia nel paese natio. Vi sono ancora manifesti con la sua immagine sui muri della
città, messi da mani amiche.
Stavo visitando un paziente quando degli abitanti, euforici, mi portarono la notizia. Mi
venne un groppo alla gola e feci fatica a controllare le mie emozioni. Io qui sono
pediatra e avevo lo studio pieno di bambini. Elián era salvo e io avevo altri piccoli da
salvare".
Ambedue i medici esercitano la Medicina Generale Integrale, il che permette di
supplire alle carenze di altre specializzazioni nell'ospedale di questa località del
dipartimento di Canindeyú, confinante a est con il Brasile.
"Mi piace occuparmi dei bambini - commenta Sergio - e ogni volta che riesco a
sottrarre una vita alla morte, maggiore è il desiderio di lavorare. Sono bambini i cui
genitori non hanno risorse, cui bisogna dare ancor di più perché stanno cominciando a
vivere. I loro familiari sono molto contenti di noi."
Ma non sempre la storia ha un lieto fine. E' frequente che i loro pazienti siano portati
dal medico quando vi sono poche speranze. La miseria e la mancanza di cultura sanitaria
portano al ripetersi di disgrazie come quella di un bimbo che morì per un'infezione
ombelicale, diventata generale e mortale per mancanza di cure adeguate. Era nato da appena
cinque giorni e il cubano stette due giorni al suo fianco, insieme al padre, facendo
l'impossibile.
"Quell'uomo, nel mezzo del suo dolore, andò a Radio Curuguaty e parlò delle
preoccupazioni e attenzioni dei medici cubani per salvare suo figlio. Ringraziò Cuba per
aver mandato i suoi medici in luoghi tanto remoti del Paraguay".
Diversa è la vicenda di quella signora di 75 anni, la cui sorella ricorse alle cure del
dottor Luis, appena arrivato.
"Non camminava da sei anni a causa di un'artrosi deformante. Le applicammo il
trattamento che usiamo a Cuba, a base di vitamine, e in due settimane cominciò a fare i
suoi primi passi".
Non stupisce quindi l'accettazione sociale degli antillani, ai quali ricorrono
costantemente pazienti e amici. Sono tutti e due sportivi fanatici, ma qui non hanno molto
tempo di giocare a calcio perché non passa molto tempo che vengono a prenderli al campo
di calcio. Nella vita privata, Sergio cucina e Luis fa da aiutante, dopo che un'impiegata
che aveva fornito l'amministrazione ha fatto fiasco nel preparare i piatti creoli come i
fagioli neri, il congrí o la banana fritta in padella.
Il loro maggior merito lo riconosce il dottor Sosa, direttore dell'ospedale, adesso in via
d'ampliamento, Con i cubani sono già quattro i medici che si occupano della popolazione,
tra loro un chirurgo. Prima non venivano accettati pazienti, tutto era demandato ad
Asunción, a Coronel Oviedo e anche in Brasile.
Il lavoro di Luis e Sergio è stato riconosciuto di risalto nell'ultimo Forum Nazionale di
Scienza e Tecnica, evento nel quale tutti gli anni lo Stato cubano premia i migliori
successi e progressi nei diversi settori.
Loro sono arrivati a Curuguaty a fine dicembre 1999 e già nel gennaio si è cominciato a
implementare il servizio d'urgenza nell'ospedale.
"Cercammo il locale e cominciammo ad attrezzarlo: barella, lampada, trovammo un
aspiratore, indispensabile per i casi di convulsioni, arresto cardiaco e parti
difficoltosi. Incorporammo gli altri medici e infermieri, istituimmo un registro dei
medicamenti, coinvolgendo l'Amministrazione e il Governo per la fornitura dei
farmaci".
Tutto quello che illustra il dottor Luis Acosta Villalobo significa che Curuguaty da
allora dispone di un servizio d'emergenza che funziona 24 ore il giorno, sempre con un
medico di guardia. Ciò implica che sono aumentati le accettazioni, gli interventi
chirurgici e sono diminuiti l'invio presso altri centri. Inoltre è stato creato un
servizio di neonatologia, la cui importanza si evince dal fatto che dei 13 parti
effettuati, sette hanno avuto bisogno di rianimazione.
In mancanza di una banca del sangue, Luis ha donato il suo in due occasioni, l'ultima a
una ragazza con cancro all'utero diagnosticato in tempo e che dopo essere stata operata è
ora fuori pericolo. Si occupa inoltre di numerose comunità, molte delle quali indie, come
la colonia Marcelino Montanía, dove siamo andati con un altro Marcelino, coordinatore
dipartimentale dei problemi della salute degli indigeni.
Senza di lui non saremmo potuti entrare nello sperduto villaggio, dove l'autorità del
cacicco è riconosciuta dalla nuova Costituzione paraguaiana. Le donne, cariche dei loro
figli, si pongono in fila per la consultazione nella modesta scuola, di appena due locali.
Vi sono molti piccoli con problemi respiratori e per alcuni di loro è necessario il
ricovero. Insieme alla diagnosi e alla prescrizione se ne vanno con i medicinali, forniti
gratuitamente.
Alla fine il medico parla con la maestra e le da indicazioni per fare promozione sanitaria
e per migliorare le abitudini igienico-sanitarie. La prevenzione è la miglior medicina.
La temperatura
politica è molto alta
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agosto 2000 Dopo un processo ancora "preliminare e ufficioso",
come lo definisce un portavoce del tribunale elettorale del Paraguay, nelle elezioni per
la carica di vicepresidente di questo paese, la domenica sera alla chiusura del conteggio
dei voti si trovava in vantaggio laspirante del Partito Liberale Radicale Autentico,
Julio César Franco.
"Io mi considero il vincitore, senza alcun dubbio. Credo che il risultato non
cambi", ha assicurato il virtuale padrone della seconda carica del Governo, che, dopo
il conteggio del 90 % dei voti aveva ottenuto il 47.77 % dei suffragi.
Tuttavia, per evitare possibili confusioni nellattesa del risultato definitivo, ha
chiamato tutti i suoi sostenitori a realizzare "una vigilia democratica" al fine
di mantenere fuori dalla contesa politica il suo avversario più prossimo, il leader del
Partito Colorado, Felix Argaña.
Questultimo, di 43 anni di età, architetto e figlio dellassassinato
vicepresidente Luis María Argaña, aveva raccolto il 46.93 % dei voti, risultato che i
suoi simpatizzanti ancora non consideravano una sconfitta e continuavano a proclamare
appelli a favore della stabilità del Governo del presidente Luis González Macchi e del
paese.
Da parte sua, Franco, medico di 48 anni, appare come una minaccia per lattuale
presidente della nazione sudamericana se arriverà definitivamente ad assumere la
vicepresidenza, tutte le volte che la legittimità di González Macchi è messa in
questione in quanto non è stato eletto dal popolo, ma per via della successione
costituzionale.
In questo contesto, le aspettative continuano ad aumentare nella nazione, soprattutto
quando qualcuno precisa che unala del Partito Colorado ha votato per Franco su
richiesta dellex generale golpista Lino Oviedo, prigioniero in Brasile e soggetto a
procedimento di estradizione per la sua presunta relazione con lassassinio di Luis
María Argaña.
Dispacci di agenzia stampa coincidono nel segnalare che i sostenitori di Oviedo hanno
partecipato ai festeggiamenti per la probabile vittoria franchista, mescolati ai liberali
gridando "Yoyito (soprannome dato a Julio César Franco) vicepresidente".
Tuttavia, Yoyito ha detto che vuole il voto dei colorados, quelli che non
hanno le mani macchiate di sangue né conti pendenti con la giustizia. "Lunico
patto che abbiamo è con il popolo paraguaiano", ha sentenziato.
Mentre lincertezza serpeggia in uno Stato dove, secondo fonti elettorali, 2.059.181
cittadini erano abilitati al voto nelle elezioni appena terminate e dove si è avuto un
astensionismo del 44 %, secondo gli esperti nessuno dei candidati ha soddisfatto le
aspirazioni dei cittadini.
Difficile il cammino verso la
normalità
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aprile 1999 - Con una crisi politica, un imminente confronto
legale con i paesi vicini, indagini su omicidi, incitamenti alla violenza e anche la
probabilità di un possibile svuotamento delle casse statali, è evidente che il ritorno
alla normalità in Paraguay non è un fatto semplice.
Nonostante ciò, per il presidente del Tribunale Supremo di Giustizia, Wildo Rienzi, lo
stato di diritto è stato ristabilito nel paese dopo che il Governo ha ordinato alle Forze
Armate di eseguire la sentenza emessa in dicembre contro il generale Lino Oviedo,
attualmente esiliato in Argentina.
Il nuovo Presidente, Luis González Macchi, ha revocato un decreto del suo predecessore,
il rinunciatario Raúl Cubas Grau, che per proteggere Oviedo ha preso nota solamente di
una risoluzione di questo tribunale che aveva disposto il suo ritorno in prigione e la sua
degradazione.
Oviedo era stato condannato il 9 marzo 1998 a dieci anni di prigione da un Tribunale
Militare Straordinario che lo ha ritenuto colpevole di capeggiare un tentativo di colpo di
Stato il 22 e 23 aprile 1996, contro lallora presidente Juan Carlos Wasmosy.
Cubas, appena tre giorni dopo linsediamento, aveva commutato la pena a Oviedo, che
aveva passato circa otto mesi in una cella militare.
Proprio questo fatto, giudicato incostituzionale dal Congresso e dal Tribunale Supremo, ha
dato luogo al giudizio che ordinava il ritorno di Oviedo in prigione, fatto non
riconosciuto da Cubas, il che ha generato la crisi politica - oltre allassassinio
del vicepresidente Luis María Argaña e alla uccisione di sei giovani davanti al
Congresso - che è terminata con la rinuncia alla presidenza.
Le dimissioni di Cubas hanno solo accelerato gli avvenimenti, dopo che il Congresso
paraguaiano esprimeva un giudizio politico a lui contrario e sperava che fosse dichiarato
colpevole, per gravi accuse relative alle inadempienze delle ordinanze dei giudici
concernenti Oviedo - considerato suo padrino politico - e altre inadempienze nelle sue
funzioni.
Il Congresso ha archiviato il giudizio contro Cubas - che nel frattempo ha permesso la
fuga di Oviedo in Argentina, dove ha chiesto e ottenuto asilo politico - ma il nuovo
governo ha annunciato che gli atti giudiziari contro Oviedo non saranno sospesi.
Otre a ordinare lesecuzione della sentenza a dieci anni di carcere, dichiarando
nulla la libertà concessa a Oviedo dallex presidente Cubas, il decreto firmato da
González Macchi determina la degradazione da generale di Divisione, il che comprende la
perdita del diritto al salario mensile che ammontava a circa 1.750 dollari.
Dato che si è stabilito che Oviedo debba tornare in prigione, sono conseguenti le
dichiarazioni del Governo che la sua estradizione è una priorità ufficiale e sebbene il
ministro degli Esteri Miguel Abdón Saquier ha affermato che Argentina e Brasile (dove è
rifugiato Cubas), "considerano la consistenza e lequanimità" delle
richieste, gli analisti non giudicano il caso di facile soluzione.
Infine, da parte del nuovo ministro delle Finanze, Federico Zayas, in collaborazione con
la Corte dei Conti, sono in corso indagini su casi di corruzione economica per
"ammanchi nei conti dello Stato", da parte di Cubas e dei suoi collaboratori.
Per il momento si è a conoscenza di prelievi effettuati dalla presidenza presso il Banco
Nacional de Fomentos, due giorni prima delle dimissioni di Cubas e altre irregolarità.
Si è a conoscenza che il Procuratore Generale, Aníbal Cabrera, ha sollecitato la messa
in stato daccusa dellex ministro delle Finanze, Gerardo Doll, dellex
direttore del Tesoro, Arsenio Bernal e dellex segretario generale della presidenza,
Néstor Filartiga.
Il drammatico saldo della lotta
per il potere
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aprile 1999 - Lassassinio di Luis Maria Argaña, la
rinuncia del presidente Raúl Cubas Grau e lesilio del generale Lino Oviedo, sono
sintomi inequivocabili di una complessa e prolungata crisi politica, originata da scontri
interni e lotte per il potere tra le diverse correnti che si muovono allinterno del
Partido Colorado che controlla in Paraguay lesecutivo da oltre 50 anni.
Nonostante ciò, alcuni hanno preteso di presentare i fatti da unaltra angolazione:
da un lato un presidente (Cubas Grau), assistito da un golpista (Lino Oviedo), disposto a
infrangere lordine istituzionale, dallaltro Reconciliación Colorada, frazione
interna del Coloradismo che, capeggiata dallassassinato Argaña, ha percepito la
manovra e si è lanciata a difendere la costituzionalità, alleandosi con altre correnti
interne al Partito.
Non tutti, tuttavia, sono daccordo. Alcuni analisti locali ricordano lorigine
del conflitto che, dallanno 1992, ebbe come protagonista Juan Carlos Wasmosy, eletto
infine presidente nel maggio 1993.
Allora, Luis Maria Argaña aveva ritenuto che lo avessero privato del trionfo
allinterno del Partito, impedendogli di capeggiare il binomio elettorale. Aveva
accusato Oviedo di appoggiare Wasmosy contro di lui e non glielo perdonò, anzi,
considerandolo un nemico potenziale a causa della sua influenza sul popolo
"colorado" allinterno del paese, aveva deciso di rifarsi
dellaffronto.
Le lotte "colorade" aumentarono a tal punto da sembrare che non importasse
perdere il potere tenuto per più di cinquantanni nellarena politica
paraguayana, di fronte a una frammentata opposizione il cui trionfo sarebbe stato più il
risultato delle contraddizioni dei loro avversari che della propria proiezione come
alternativa di potere.
Stando così le cose, nel settembre 1997 il generale Lino Oviedo ottenne unampia
maggioranza nella candidatura alla presidenza del paese, che fu ratificata dal Tribunale
Supremo Elettorale e impugnata non solo da Argaña.
Bisogna ricordare che qualunque candidato "colorado", date le condizioni in cui
si trova il Paraguay, ha quasi assicurata la sedia presidenziale, dato che i suoi
affiliati rappresentano il 45% dei voti - compreso i voti dei militari - un alto livello
di organizzazione di partito, una grande influenza allinterno del paese, da cui
proviene la maggior parte dellelettorato e, nel caso non fosse abbastanza, tutti i
mezzi di convocazione alla sua portata.
Da allora, la lotta fu fino alla morte.
Oviedo fu incarcerato e gli fu impedito di aspirare alla presidenza del paese per offese
al presidente Wasmosy durante la campagna elettorale e per un presunto tentativo di colpo
di Stato nellaprile 1996, dal quale era già stato assolto precedentemente dalla
giustizia ordinaria.
Argaña e Wasmosy, fino a quel momento nemici, unirono le loro forze e si lanciarono
contro Oviedo e contro il suo vice nella campagna elettorale, Raúl Cubas Grau, a cui
pretesero di impedire la candidatura a presidente, secondo quanto stabilito dalla legge,
dopo la carcerazione di Oviedo.
Non furono solo le correnti argañista e wasmosista a intraprendere unazione contro
il controverso generale. Bisogna ricordare che ventiquattro ore dopo aver candidato
ufficialmente Oviedo come candidato presidenziale alle elezioni interne del suo Partito,
il vicesegretario nordamericano di Stato e di Politica Estera, Thomas Pickering, in un
colloquio proprio con il presidente Wasmosy, aveva ribadito che "un uomo come Oviedo
non può essere presidente del Paraguay".
Robert Service, ex ambasciatore degli Stati Uniti ad Asunción, ha ricordato che se Oviedo
fosse diventato presidente "gli Stati Uniti avrebbero preso le misure adatte al
caso".
Molta acqua è stata portata al mulino di questa crisi, di cui una schiarita ancora non si
scorge, e che già oggi è costata una drammatica cifra in vite umane.
Il personaggio e la
notizia: Luis González Macchi
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aprile 1999 - Lavvocato Luis González Macchi è diventato
il nuovo Presidente della Repubblica del Paraguay, in sostituzione del rinunciatario
Presidente Raúl Cubas.
González Macchi è entrato a far parte dellAssociazione Nazionale Repubblicana
(Partito Colorado), nel 1966 ed è figlio di Saúl González, vecchio ministro della
Giustizia e del Lavoro sotto la dittatura di Alfredo Stroessner.
Il nuovo Capo di Stato appartiene ala corrente argañista del Partito Colorado e non ha
fatto carriera nellamministrazione pubblica. Nel 1993 è stato eletto deputato e nel
1998 al Senato.
Alla Camera dei Deputati ha occupato diversi incarichi nelle commissioni e nella
vicepresidenza di questo organismo, mentre al Senato è stato eletto presidente,
diventando automaticamente anche capo di tutto il Congresso.
E considerato allievo politico dellassassinato Luis Maria Argaña e nel
passato è stato uno sportivo di spicco. Gli analisti politici del suo paese tendono a
inquadrarlo nellala liberale dellargañismo.
I paraguaiani potrebbero restare
senza luce
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marzo 1999 - Mentre lattenzione dei circoli di potere è
concentrata sul possibile, o meno, arresto del generale Lino Oviedo per insubordinazione e
tentato colpo di stato nellaprile 1996, una qualsiasi di queste mattine i
paraguaiani potrebbero svegliarsi senza luce.
Nonostante abbia dei vantaggi, rispetto ad altri paesi latinoamericani, in quanto a
capacità di generare energia elettrica, il Paraguay è sullorlo
delloscuramento a causa delle insufficienze delle linee di trasmissione.
LAmministrazione Nazionale di Elettricità (ANDE), a svantaggio delle sue entrate
mensili, si è vista obbligata a chiedere, ai suoi oltre quattro milioni di consumatori,
di diminuire il consumo per evitare il collasso del sistema.
Insieme al Brasile, il Paraguay amministra la centrale idroelettrica di Itaipú,
considerata la più grande del suo genere, mentre con lArgentina condivide
limpianto di Yacyreta, anche questo a grande capacità di generazione elettrica.
Ma la struttura delle linee elettriche del paese è sovraccarica. Secondo Prensa Latina,
la causa è nel fatto che il direttore della ANDE, Fulgencio Rodríguez, durante il
governo di Juan Carlos Wasmosy (1993-1998), con una politica populista, ha privilegiato
lampliamento delle linee di distribuzione, allo scopo di guadagnare simpatizzanti
per il Partido Colorado al governo.
Se si aggiunge che durante lestate australe, che dura fino alla fine di marzo, nel
paese vi sono elevate temperature di oltre 38 °C, si spiega il perché il rifornimento
elettrico è al limite del surriscaldamento.
Daltra parte, gli organismi finanziari come la Banca Mondiale, la Banca
Interamericana per lo Sviluppo e il Fondo Monetario Internazionale, hanno annunciato il
taglio dei crediti per le aziende che operano sotto il controllo dello Stato, fatto che
peggiora la situazione della ANDE, il cui capitale operativo si è ridotto.
Lattuale presidente di questo ente governativo, Hugo Richer, e il Ministro della
Pianificazione, Gustavo Leite, vedono la soluzione con la privatizzazione dei servizi di
elettricità, e per questo chiedono insistentemente al Congresso della nazione di
approvare una legge che permetta la deregolazione statale.
Per ora largomento rimane in ombra.
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