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Intellettuali
del mondo chiedono di riaprire il caso dei desaparecidos
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dicembre 2002 Oltre ottomila artisti e intellettuali, tra questi diversi
Premi Nobel, hanno chiesto al Presidente uruguayano Jorge Batlle, di agire per arrivare a
sapere dove si trovino i resti della nuora del poeta argentino Juan Gelman, scomparsa nel
1976 in Uruguay al tempo della dittatura militare. La lettera aperta, che porta tra le
altre la firma dei Premi Nobel della Pace, Rigoberta Menchú e Adolfo Pérez Esquivel, e
dei Premi Nobel della Letteratura, Irme Kertesz, Gabriel García Márquez, Günter Grass,
Wole Soyinka, José Saramago, Derek Walcott e Dario Fo, è stata pubblicata dal quotidiano
La República di Montevideo. Sottoscritta da persone di 112 nazioni, la
lettera si inquadra in una campagna internazionale di sostegno agli sforzi del poeta
argentino, che vive in Messico, per indagare sulla sparizione di sua nuora María Claudia
García Iruretagoyena.
Difficile oscurare il sole con un
dito
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novembre 2002 Che le cose vadano malissimo è una percezione
generalizzata nella psicologia uruguayana e non perché si ostinino su questo aspetto, è
la realtà che lo impone. Tuttavia, e nonostante i risultati ufficiali dellIstituto
Nazionale di Statistica (INE) sullaumento della disoccupazione, il Ministro di
Economia e Finanza, Alejandro Atchugarry, ha osato affermare che il paese è messo male,
ma molto meno di quanto previsto.
Questo eufemismo sembra condiviso anche dalla filosofia del Presidente dellUruguay,
Jorge Batlle, che in una conferenza stampa allinizio di novembre, convocata
parallelamente alla dissoluzione di un Governo di coalizione di centro-destra con il
Partito Nazionale, o Blanco, ha detto di avere fiducia nellaffrontare le sfide
future.
Però qualcosa sta accadendo alla radice del sistema poiché cinque ministri
dellattuale gabinetto hanno deciso di abbandonare luomo del Partito Colorado
(PC) sul quale avevano puntato nella loro campagna elettorale e dopo, nel marzo del 2000,
hanno deciso di far parte della sua squadra.
Il Partito Nazionale qualifica Batlle di incompetenza, fatto di fronte al quale il
Presidente si difende proponendo una nuovo cambiamento di direzione con la fusione di
alcuni ministeri, come quello di Industria, Energia e Miniere con quello del Turismo, e
quello di Educazione e Cultura con quello di Sport e Gioventù, per portare da tredici a
undici le segreterie di Stato.
Pertanto, il PC ha bisogno dei "bianchi" per approvare le leggi e senza dovere
coinvolgere la forza di sinistra Frente Amplio, di grande influenza sui banchi, in quanto
conta sul 40 % di rappresentanti parlamentari. Questo fatto obbligherà, presto o tardi,
"lottimista" Presidente uruguayano a riconoscere ragioni ai suoi
oppositori tradizionali, anche se non di classe.
Nessuno con un minimo di capacità intellettuale può dubitare del pantano politico ed
economico in cui si trova lUruguay. Senza fare riferimenti, tuttavia, alla crisi
morale nazionale, per il fatto che sono pendenti molti macigni riguardo alle sparizioni ai
tempi della dittatura militare.
Nonostante questo, limpossibilità di nascondere il sole con un dito, la cupola di
Montevideo continua a scherzare con la nazione.
LINE ha reso noto lo scorso 5 novembre che il tasso di disoccupazione in Uruguay è
arrivato al record storico del 19 % nel trimestre luglio-agosto-settembre, contro il 17.2
% del periodo precedente, fatto che significa che di una popolazione generale di 3.3
milioni e di una economicamente attiva di 1.231.000, sono senza lavoro circa 233.500
persone.
Allo stesso modo, un dispaccio cablografico dellagenzia AFP ha informato che la
Banca Centrale ha dovuto intervenire sul mercato dei cambi comprando 3.250 milioni di
dollari per contenere la discesa del dollaro, mentre il peso uruguayano si è svalutato
del 46.43 % lo scorso 4 novembre.
Intanto il debito estero è cresciuto fino a giugno, lultimo dato, del 111 %.
E sul piano sociale, la Centrale Unica dei Lavoratori realizza costanti appelli di
scioperi parziali come protesta contro la politica imperante. Lavoro, salario, abitazione,
salute, educazione, pagamento del debito estero ed emergenza alimentare, costituiscono non
solo un sogno per i cittadini, bensì unesigenza politica.
LAssemblea Intersindacale dei Lavoratori-Convenzione Nazionale dei Lavoratori
(PIT-CNT) raggruppa sotto la consegna: Per la riattivazione economica, perché un altro
Uruguay non solo è possibile e necessario, ma è un fatto urgente.
Juan Castillo, leader del PIT-CNT, ha argomentato allagenzia EFE che le convocazioni
per gli scioperi raccolgono lo "spirito di protesta della maggior parte degli
uruguayani".
Sembra che prossimamente, Batlle e i suoi seguaci dovranno aprire il palmo della mano per
ripararsi dalla protesta popolare. Il Sole delle difficoltà incalza gli uruguayani e
questi non vogliono più scottarsi con raggi di incertezza e povertà.
I Nazionalisti abbandonano
il Governo di Batlle
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novembre 2002 Il Partito Nazionale (Blanco) dellUruguay ha deciso
di abbandonare in maniera definitiva il gabinetto di coalizione del Presidente Jorge
Batlle, del Partito Colorado, che è stato accusato di avere perso la guida del paese,
sottoposto a una grave crisi economica e sociale. La decisione è stata presa in una
riunione da una grande maggioranza di 291 voti contro 112. E stata lattesa
verifica di una misura che già era stata approvata in prima istanza dal direttivo, che è
lorganismo esecutivo del Partito.
Unimmagine che svanisce
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ottobre 2002 "Via Batlle, via la coalizione e via la sua politica
nefasta per i lavoratori e per il popolo orientale. Di fronte alla disoccupazione, più
lavoro, di fronte alla mancanza di abitazioni, più miglioramenti sociali", questa è
stata laccoglienza popolare dimostrata al Presidente uruguayano, durante la
celebrazione ufficiale del 152° anniversario della nascita di José Artigas.
Questo recente comportamento non ha fatto altro che corroborare, attraverso una
mobilitazione, slogan e cartelli, gli ultimi dati ottenuti dallagenzia di
rilevazione Peoples Tendencias, che hanno segnalato con un 80 % di opinioni il fallimento
della gestione di Jorge Batlle che, e secondo queste stesse persone, è diventato
preoccupato e irritabile.
Ma cosa potrebbe ormai redimerlo dalle sue stupidaggini come statista, sia
nellordinamento interno sia nei suoi passi falsi riguardo le relazioni
internazionali?
Né ingegno né tranquillità danimo può emanare dalla sua figura, dopo avere perso
la propria coscienza come entità indipendente e responsabile dei progetti di tutto un
paese che si proclamava con orgoglio democratico e sovrano. Ora si sottopone agli ordini
del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Casa Bianca e non si sa di quanti altri
ancora.
Questa stessa agenzia ha appurato che metà della popolazione (52 %) pensa che il
Presidente uruguayano, ha sprecato la sua opportunità, ragione per la quale deve
ritirarsi. Unaltra parte (25 %) preferisce aspettare il termine del suo mandato,
anche se lo considera incompetente, e solo una minoranza (10 %) ha ancora fiducia in lui.
Realizzato nei giorni 11 e il 19 settembre scorso, il sondaggio diffuso ampiamente dal
quotidiano La República, sia nella versione stampata sia in quella digitale,
ha reso noto come limmagine di Batlle abbia subito un serio deterioramento se
vengono comparati i risultati dello stesso sondaggio realizzato a novembre 2001 e ad
aprile e a settembre 2002.
Se avesse considerato lopinione dei suoi compatrioti forse non avrebbe partecipato
questo 23 settembre alla solenne cerimonia effettuata nella caserma Paso del Rey, situata
a cinque km. da Sarandí del Yí, poiché, parafrasando il quotidiano, la sua presenza è
risultata altisonante e falsa con dosi di sensibilità fuori luogo.
I fischi sono stati colossali. Al margine della crisi generalizzata, gli abitanti di
questa città hanno protestato per laumento della disoccupazione e per gli sfratti a
cui sono in particolar modo sottoposti.
"Usa il denaro del popolo per inaugurare caserme, e si preoccupa di dichiarare
costantemente che non tralascerà di onorare gli impegni con i banchieri del Nord: il FMI,
il BID o la Banca Mondiale", affermavano i numerosi volantini che
"coloravano" di festa dellopposizione la visita di Batlle a Sarandí del
Yí.
E mentre questo accadeva un altro fatto sociale si è trasformato in un aspetto di
discredito. Uno sciopero generale di 40 giorni nellUniversità statale della
Repubblica dellUruguay, contro la legge di Rendiconto, approvata dal Congresso e che
ha ridotto le spese e gli investimenti per leducazione, ha obbligato Batlle a
spiegare quale sarà la destinazione che avrebbero preso i milioni di dollari annuali
destinati solitamente a questa istituzione di alti studi. Tuttavia, e in linea con i
progetti presidenziali, pare che a questa somma spetti unaltra rotta, non manifesta
ma prevedibile per gli uruguayani.
La fame è reale
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agosto 2002 Gli scaffali cominciano a essere svuotati velocemente in
modo tale che le scatole di conserva e di carne oltrepassano le normali vendite, per
diventare parte della dieta di un gruppo di persone che diventerebbe difficile definire
ladri, poiché a sua discolpa afferma di avere fame, molta fame davvero senza una briciola
di finzione.
Gli uruguayani hanno deciso di assaltare, in massa, i supermercati di Montevideo contigui
al Palazzo del Congresso, azione che ricorda lirruzione dei poveri a Buenos Aires lo
scorso anno.
Le autorità locali e la popolazione si sono scontrate violentemente e hanno raddoppiato
la vigilanza di fronte al timore di ripetuti incidenti, dato lintensificarsi della
crisi nazionale, in cui perfino i bambini affamati sono protagonisti.
Da vari giorni, lUruguay si sta spezzando in due blocchi delimitati dalle proprie
necessità. Da una parte organizzazioni sindacali e la popolazione uniti nel loro impegno
per chiedere un intervento governativo di fronte alla crisi sociale, dall'altra parte ci
sono un gruppo di dirigenti, compreso il Presidente Jorge Batlle, che hanno decretato una
chiusura delle banche e sperano in un prestito del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Eduardo Pereira, dirigente del Plenario Intersindacale dei Lavoratori e della Convenzione
Nazionale dei Lavoratori (PIT-CNT), ha convocato uno sciopero di fronte al Congresso, a
Montevideo, che si è trasformato poi in una marcia verso le tenute del potere esecutivo.
"Non si è trattato di una cosa grande, eloquente, è stata semplicemente una marcia
per rilanciare le nostre richieste", ha dichiarato il sindacalista.
Dallaltra parte, il quotidiano locale El Observador ha fatto sapere che
diversi organismi internazionali hanno destinato allUruguay circa 540 milioni di
dollari, che si trovano depositati in una banca negli Stati Uniti, che a loro volta
invieranno alla nazione sudamericana 1.500 milioni di dollari come forte finanziamento e a
breve termine.
Tali notizie hanno infiammato le polemiche sugli eventuali prestiti, per quanto il Governo
negozia, a Washington, con lFMI dopo la diminuzione delle riserve della Banca
Centrale, così come per il massiccio ritiro dei depositi in dollari dalle banche del
paese.
Per quanto appaiano "salomoniche" queste soluzioni, Pereira afferma che ancora
molta fame toccherà alla sua gente.
Ai
primi di giugno arriveranno le restanti 800.000 dosi di vaccino donate da Cuba
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maggio 2002 Secondo una nota del Ministero degli Esteri cubano, il
Governo cubano manterrà il suo impegno di inviare allUruguay le 800.000 dosi
restanti della donazione di 1.200.000 dosi di vaccino contro la meningite in virtù
di quanto accordato mesi prima tra i due paesi che arriveranno a Montevideo ai
primi del prossimo giugno.
Allo stesso modo, continuerà a portare la propria amicizia e sostegno al popolo
uruguayano, che per il 75 % ha respinto la rottura delle relazioni da parte del Presidente
uruguayano Jorge Batlle, che si era espresso, durante il Vertice per il Finanziamento allo
Sviluppo, con frasi offensive contro i cubani, il loro sistema politico, le loro
istituzioni e il loro Capo di Stato.
Si è trattato di una manovra pubblica il cui obiettivo era quello di spianare la strada a
quello che poi è avvenuto nella Commissione dei Diritti Umani (CDH) delle Nazioni Unite
con sede a Ginevra, dove Montevideo si è piegato agli interessi statunitensi di
condannare Cuba per supposte violazioni ai diritti umani.
In tal senso, il 65 % degli uruguayani ha respinto la votazione del suo Governo contro
Cuba, in quanto lontana dalla realtà cubana e dai suoi indiscutibili traguardi sociali, e
per avere propiziato la continuità del blocco economico che Washington mantiene contro la
Rivoluzione da oltre 40 anni.
Il Ministero degli Esteri dellUruguay ha considerato persona non gradita
lAmbasciatore cubano, Joaquín Alvarez Portela, che aveva anche la funzione di
rappresentare Cuba allAssociazione Latinoamericana di Integrazione (ALADI) e lo
stesso Batlle ha segnalato che si sarebbe giunti alla rottura delle relazioni.
Tuttavia, Cuba sottolinea i solidi legami storici che la uniscono al popolo uruguayano e
separa le virulente dichiarazioni del Presidente uruguayano dal vero sentimento
dellUruguay.
E finito il mito
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maggio 2002 Si vantavano di avere un meritato prestigio nel settore
agro-zootecnico, della difesa delle loro libertà democratiche e di definirsi in termini
di sviluppo come la "New Orleans" dellAmerica del Sud. Oggi, tuttavia,
lUruguay riflette al mondo i sintomi di un malessere economico e sociale che ha
fatto crescere la povertà al 47 %, con problemi cronici alla popolazione infantile,
ricambio della nazione.
Il Governo di Jorge Batlle si fa scudo con la crisi regionale che colpisce i suoi vicini
del Brasile, in primo luogo, e dellArgentina, poi, per aver abbracciato
limposizione del neoliberismo, lattuale dipendenza dai mercati statunitensi e
il deterioramento dei livelli di salute ed educazione. Lamenta, allo stesso modo,
lepidemia della febbre aftosa e la indica come "un maleficio"
inspiegabile, che ha causata la bancarotta della sua prima voce di esportazione.
Appena una settimana fa, mentre veniva commemorata la giornata internazionale dei
lavoratori, gli uruguayani hanno lasciato testimonianza del loro malessere per la strada
presa dalla loro nazione che, come affermano i dirigenti sindacali, li sta conducendo
verso una paralisi totale.
La coscienza popolare di questa nazione comincia nuovamente a risvegliarsi perché per
quasi due decenni era arrivata a credere che il suo attuale sistema, da loro conquistato
democraticamente per le strade nel 1985, dopo una brutale dittatura, aveva lasciato il
passo a un destino decoroso.
Ma adesso sono molto preoccupati di fronte alla pena di vedere morire 25 dei loro figli
per ogni mille nati vivi e di constatare che un 50 % della popolazione infantile non
arriva a terminare i suoi studi elementari e che solo il 17 % degli adolescenti termina il
liceo.
Queste e molte altre richieste sono state poste al Governo durante le rivendicazioni
operaie, iniziate il 16 aprile scorso con uno sciopero generale, concentrate in una
grandiosa manifestazione il 1° maggio a Montevideo, come simbolo che i lavoratori non
sono disposti a lasciarsi manipolare senza resistere.
Circa il 35 % delle aziende uruguayane ha chiuso con 75.000 operai in cassa integrazione e
altri 225.000 sono rimasti senza alcun lavoro, fenomeno che arriva al 30 % in vari
dipartimenti, valore molto superiore al 16 % nazionale, indice ufficiale riconosciuto di
disoccupazione.
Se tutto questo fosse ancora poco, Batlle ha detto che presenterà al Parlamento un
progetto di legge per rendere generale lImposta di Valore Aggiunto con tassi del 20
% e del 10 %, in previsione di ampliare senza necessità la base di apporto
allimposta, e di incrementare la tassa su alcuni articoli del paniere
familiare.
Effettiva o meno questa misura, quello che è sicuro è che di quasi quattro milioni di
uruguayani 200.000 persone sono classificate nel settore degli indigenti con un divario
sempre maggiore tra ricchi e poveri e a un ritmo crescente di emigrazione giovanile,
panorama ogni giorno sempre più lontano dall'ideale nazionale sognato da José Artigas,
che si augurava "che i più infelici fossero quelli più privilegiati".
Nella necessità di fare qualcosa di apparentemente effettivo prima di entrare
in un vicolo cieco, il Governo uruguayano si è diretto verso i crediti internazionali e
in particolare verso quelli della Banca Interamericana o verso quelli della Banca
Mondiale, istituzioni dalle quali aspetta di ricevere altri mille milioni di dollari,
oltre ai 743 milioni di dollari concessi nello scorso marzo dai dirigenti del Fondo
Monetario Internazionale (FMI).
"Forse siamo lunico paese della regione che sta patendo gli effetti di una
situazione esterna lontana da noi, ma che ci sta colpendo molto duramente", ha
dichiarato il Ministro uruguayano dellEconomia, Alberto Bensión.
Molti analisti locali, nonostante le dichiarazioni governative, insistono sul fatto di
segnalare che la crisi nazionale ha un netto carattere strutturale per le strategie
economiche applicate negli ultimi anni, dove si è privilegiato lambito finanziario,
fiaccando e disincentivando la produzione nazionale, oltre che a far ritornare
lUruguay in un modo irreversibile sempre più dipendente da Washington e dalle sue
ricette di qualsiasi tipo.
LUruguay
affronterà un severo aggiustamento fiscale
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marzo 2002 Nei prossimi giorni entrerà in vigore una serie di nuove imposte
tendente ad aumentare le trattenute sui salari pubblici e privati e allapliamento
delle imposte sul valore aggiunto. Il partito allopposizione, il Frente Amplio, ha
denunciato a Montevideo che questi aggiustamenti vanno iscritti nella triste lista del
neoliberismo, per rendere ancora più duro il costo della vita alla popolazione con
laumento delle tariffe delle chiamate telefoniche allestero, come pure con
limposizione di una tassa del 2 % sulle importazioni.
Denuncia
penale in Uruguay contro banchieri argentini fraudolenti
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febbraio 2002 La Banca Centrale dellUruguay (BCU) ha accusato due
fratelli argentini, Carlos e José Rohm, di avere effettuato operazioni fraudolente a
Montevideo dalla Banca (privata) Commerciale uruguayana in virtù della loro qualità di
dirigenti. Mediante unoperazione illecita, i due banchieri si sono appropriati di
circa 250 milioni di dollari. Questa sottrazione ha creato problemi di liquidità, per cui
il Governo uruguayano ha dovuto cercare nelle tre banche internazionali unapporto di
capitale per 100 milioni di dollari.
Aumentati in Uruguay i prezzi
dei prodotti di base
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gennaio 2002 La svalutazione del peso uruguayano rispetto al dollaro e
il cosiddetto effetto tango argentino hanno provocato in Uruguay
laumento dei prezzi della carne, dello zucchero e della frutta con minacce crescenti
per i derivati del latte e le uova. La moneta uruguayana è fluttuata da 1.2 al 2.4 % in
riferimento al dollaro, fatto che ha condizionato questi aggiustamenti del mercato. Il
Presidente uruguayano, Jorge Battle, ha in previsione, inoltre, di aumentare
limposta per i sussidi pubblici e privati che superano i duemila dollari, di
aumentare le tariffe telefoniche internazionali e di presentare due progetti di tagli agli
investimenti e ai costi di gestione.
I conti
non quadrano per il Governo di Jorge Batlle
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novembre 2000 - L'Uruguay non realizzerà le sue previsioni sul deficit fiscale
e sulla crescita, ha riconosciuto il presidente della Banca Centrale (BC), César
Rodríguez Batlle. Gli ottimistici pronostici per una continuazione della prosperità
avanzati all'inizio del 2000 dal Governo di Jorge Batlle, sembrano crollare sotto gli
occhi della cittadinanza protagonista di furenti proteste.
I conti non quadrano per l'attuale amministrazione uruguayana, ha commentato un analista
nel considerare che il Governo ha dovuto cambiare le sue proiezioni economiche e ora
scopre che non le potrà adempiere.
Il Presidente del BC ha precisato che quest'anno il Paese chiuderà senza crescita e con
un deficit fiscale del 3 % del Prodotto Interno Lordo, benché "esistono segnali
chiari di ripresa economica per il prossimo anno".
Dal canto suo, Il Direttore del Fondo Monetario Internazionale per l'emisfero occidentale,
Claudio Loser dopo essersi riunito con l'équipe economica del Governo, ha affermato che
nonostante "lo choc esterno negativo", l'Uruguay "ha mantenuto disciplina
nella spesa pubblica e non ci sono disavanzi preoccupanti".
Ciò che però non ha osservato il funzionario, è la grande protesta che dall'ultimo
ottobre vede protagonisti gli studenti universitari - con l'appoggio popolare - ai quali
si sono aggiunti i lavoratori statali e la solidarietà di alcuni sindacati del privato.
Con il nome di "Carnevale delle Promesse", alludendo a quanto promesso dai
quattro partiti locali nel periodo pre-elettorale e non contemplato nella attuale Legge di
Bilancio Preventivo, gli studenti universitari hanno organizzato una mobilitazione di
massa che ha coinvolto più di 20.000 persone e ha ottenuto un rilevante appoggio
popolare.
La Federazione degli Studenti Universitari dell'Uruguay (FEUU), hanno dichiarato a
Granma Internacional, che la protesta "si inserisce
all'interno dello sciopero generale a tempo indeterminato che portano avanti studenti,
docenti e funzionari dellistituto di studi superiori, unica istituzione di
educazione superiore statale, per protestare a favore di un maggior intervento economico
per l'Istruzione Pubblica".
La spesa statale nell'Educazione Pubblica del paese sudamericano è il 2.8 % del Prodotto
Interno Lordo (PIL), "molto inferiore alla media dell'America Latina (4.5 %) e
inferiore a quanto consigliato dall'UNESCO ai paesi in via di sviluppo (6 %)", ha
segnalato la fonte.
Queste azioni di scontento - "giustificate e comprensibili", secondo il rettore
dell'Università Statale della Repubblica dell'Uruguay, Rafael Guarda - trasformate in
sciopero generale, proseguono nel tentativo che venga concesso un maggior finanziamento
all'Educazione.
A tali agitazioni si è unita - indicano dispacci d'agenzie internazionali di notizie - la
protesta generale del 10 novembre, quando i lavoratori statali hanno manifestato il loro
rifiuto al bilancio presentato dall'amministrazione di Jorge Batlle, convocata dalla
Centrale Unica dei Lavoratori PIT-CNT, in appoggio agli impiegati statali raggruppati
nella Confederazione dei Funzionari Pubblici (COFE).
Hanno partecipato il settore telefonico nazionale, i lavoratori delle banche, i funzionari
della salute pubblica e i medici - questi ultimi hanno deciso di continuare lo sciopero a
tempo indeterminato, precisa Prensa Latina - le imprese energetiche, la Corte Elettorale,
la Corte Suprema di Giustizia e i Ministeri di Trasporto, Lavoro, Allevamento,
Agricoltura, Pesca e Industria.
Intanto, occhi e orecchi chiusi, la squadra del Governo insiste nell'assicurare che il
taglio delle spese e degli investimenti presentato nel bilancio nazionale permetterà di
tenere sotto controllo il deficit fiscale e l'inflazione. Non approverà - assicura -
nuovi accorgimenti che incidano ulteriormente sulle spese dello Stato.
Nuova forza nella ricerca della verità
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aprile 2000 - Dopo aver trovato in vita sua nipote nata in prigionia in
Uruguay, il poeta argentino Juan Gelman ha espresso al presidente uruguayano Jorge Battle,
il desiderio di poter riunire i resti di sua nuora a quelli di suo figlio, assassinato a
Buenos Aires, Argentina.
La notizia del 31 marzo, con la quale si informa che la nipote del poeta argentino Juan
Gelman sta bene di salute e vive in Uruguay, sembra trasformarsi in un poema alla verità
e in uno schiaffo al silenzio complice.
La ragazza, che ha quasi 24 anni, è nata in prigionia in Uruguay, dopo che sua madre
Claudia Irureta fu portata nel 1976 dalla vicina Argentina, nel quadro della 'Operazione
Condor', nome con cui è conosciuta la serie di operazioni di repressione coordinate dalle
Forze Armate del Cono Sud nei decenni '70 e '80.
La tranquillità e la coscienza che caratterizzano l'uomo di lettere argentino hanno
superato tutte le barriere imposte da un silenzio che, pare, volle esser complice con
l'azione dei dittatori in questo paese e nella vicina costa.
Gelman preferisce mantenere segreta l'identità delle persone con le quali vive sua
nipote, benché parte della stampa locale abbia già diffuso che la bambina era stata
affidata alla famiglia di un poliziotto ormai morto che risiedeva
nell'elegante quartiere di Pocitos.
Il poeta argentino si è ritrovato con sua nipote la quale è disposta a sottoporsi alle
prove del DNA relative, per verificare così ufficialmente la sua identità.
D'altro canto, Gelman ha detto al presidente Battle che vorrebbe riavere i resti di sua
nuora, Claudia Irureta Goyena de Gelman, affinché riposino con quelli di suo figlio a
Buenos Aires.
Alla ricerca della verità, questo famoso intellettuale ha chiesto lo scorso anno l'aiuto
dell'ex presidente uruguayano Julio Maria Sanguinetti per scoprire la verità sulla
nipote, nata quando la moglie di suo figlio assassinato in Argentina fu
portata in questo paese nel dicembre 1976, come detenuta sequestrata.
I risultati delle indagini confermarono a Gelman che sua nuora fu detenuta al Servicio de
Inteligencia de Defensa (SID), che si trovava in un edificio della via Boulevard Artigas,
a pochi metri dalla principale strada di Montevideo, la 18 Luglio.
Con queste informazioni e altre che lintellettuale preferisce per ora custodire, ha
chiesto aiuto a Sanguinetti, ma questo gli ha risposto di non poter fare nulla poiché i
militari coinvolti ora sono morti o pensionati.
Il poeta tuttavia ha insistito con il Presidente, che è anche Comandante in
Capo delle Forze Armate del paese, incoraggiandolo a fare una ricerca a partire dai dati
che lui poteva offrirgli, ma Sanguinetti ha preferito non rispondere alla richiesta,
sottovalutando le informazioni offerte da Gelman.
A partire da questo 'no' presidenziale, migliaia di intellettuali di tutto il mondo hanno
inviato lettere all'edificio Libertad sede del Governo uruguayano in
appoggio alla ricerca di Gelman e chiedendo la solidarietà del Presidente uruguayano per
tale ricerca.
Quanto accaduto sembra aver nociuto a Sanguinetti che, invece di accettare le informazioni
di Gelman, ha preferito attaccarlo pubblicamente, accusandolo di essere un "lottatore
contro la democrazia".
Quando è stato reso noto il ritrovamento della ragazza il 31 marzo, Sanguinetti ha
mandato il giorno seguente un breve comunicato alla stampa, informando che era lieto del
ritrovamento della giovane, evento che sicuramente avrebbe riportato la pace nella
famiglia dei Gelman.
Il messaggio ha generato delle immediate risposte da diversi dirigenti politici, che si
sono mostrati sorpresi per come l'ex presidente abbia voluto ora apparire come una persona
distante dall'episodio, dopo la sua mancata collaborazione alla ricerca.
D'altra parte, gli esperti ritengono che l'attuale Presidente, con l'annuncio del
ritrovamento della nipote di Gelman, abbia fatto un importante passo che lo differenzia da
Sanguinetti. Battle ha annunciato la sua intenzione di cercare una soluzione sul tema dei desaparecidos,
che sta occupando ancora una volta il primo posto nell'agenda politica nazionale.
All'organizzazione 'Madri e Familiari dei detenuti-desaparecidos' durante la
dittatura militare (1976-85) in Uruguay, il ritrovamento della ragazza viva ha dato nuova
forza per continuare la ricerca della verità.
Batlle ha assunto la
presidenza
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marzo 2000 Con una grande aspettativa e alla presenza di vari capi di
Stato della regione, il presidente eletto, Jorge Batlle, ha assunto la direzione del nuovo
Governo per i prossimi cinque anni.
Il ministro cubano della Cultura, Abel Prieto, ha assistito a capo della delegazione di
Cuba allentrata in carica. Nelloccasione, ha avuto importanti incontri con
intellettuali e con altre personalità uruguayane, tra cui spiccano Mario Benedetti,
Tomás de Mato e il pittore Carlos Páez Vilaro.
Prensa Latina ha informato che, al suo arrivo a Montevideo, Prieto ha ricevuto una visita
anche dal ministro dellEducazione e della Cultura, Yamandu Fau e dal nuovo ministro
dellIndustria, Sergio Abreu.
Batlle ha ottenuto il secondo posto dietro Tabaré Vázquez, del Frente Amplio di
sinistra nelle elezioni generali tenute nellottobre del 1999. Tuttavia,
siccome la Costituzione uruguayana dispone che un candidato, per diventare presidente,
debba ottenere il 50 % più uno dei voti, cè stato un ballottaggio per i due
arrivati primi.
Nonostante la disputa accanita, ha ottenuto lappoggio di Luis Alberto Lacalle,
leader maggioritario del Partito Nazionale di co-governo, che lo ha fatto vincere su
Vázquez nel novembre scorso.
Per gli analisti, il nuovo Presidente ha assunto questo primo di marzo il comando di una
paese con una recessione economica che non sarà facile gestire.
Un altro problema è la disoccupazione che, secondo istituzioni private, colpisce mezzo
milione di persone, mentre il 40 % dei bambini nasce nella cosiddetta fascia di povertà.
Lagenzia Xinhua ha riferito che, nel suo discorso pronunciato al Congresso, subito
dopo aver giurato come Presidente, Batlle ha annunciato che sarebbero state sospese per
questanno le imposte al sistema pensionistico per i produttori della categoria
agro-zootecnica e che cercherà di diminuire i tributi immobiliari rurali.
Il settore agro-zootecnico, base delle esportazioni della nazione, è stato il più
colpito prima dalla crisi asiatica e poi dalla svalutazione in Brasile. Nel 1999 le
esportazioni di carne, lana, latticini e riso hanno affrontato serie difficoltà. Di
conseguenza leconomia è scesa del 3 % e il deficit del paese è salito al 3,5 % del
Prodotto Interno Lordo.
Unaltra delle misure previste è il taglio della spesa di Governo, "molte volte
inutile e ridondante" a detta dello stesso Batlle che si è impegnato a presiedere
unamministrazione austera, trasparente, che ricerchi la giustizia sociale, che vegli
sulla famiglia quale base della società, che sviluppi leducazione e che consolidi
la pace tra gli uruguayani.
Il Presidente esordiente ha nominato il suo gabinetto ministeriale di 13 membri, con
componenti del Partito di Colore al governo, come pure del suo alleato PN.
Batlle
presidente e la coalizione di sinistra principale forza parlamentare
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dicembre 1999 - I risultati delle elezioni hanno consacrato George
Batlle presidente della repubblica e lalleanza Incontro Progressista-Fronte Ampio
(EP-FA), che aveva presentato Tabaré Vázquez come candidato, è la principale forza
parlamentare del paese, avendo ottenuto 40 dei 99 seggi dei deputati e 12 dei 31 seggi dei
senatori.
Batlle, del Partito Colorato (PC), ha ottenuto in questo secondo turno elettorale qualcosa
più del 52 % dei voti, con il decisivo appoggio del Partito Nazionale (PN), mentre
Vázquez ha ottenuto il 44 %.
Anche se non ha raggiunto la Presidenza, la sinistra uruguayana ha ottenuto un importante
crescita in questo processo, dopo avere registrato nelle elezioni del 1971, 1984, 1989 e
1994 una progressiva ascesa.
I partiti tradizionali, che hanno governato lUruguay da oltre 150 anni, hanno avuto
un tale controllo che i colorados hanno perso solo tre elezioni in questo secolo.
Questo raggruppamento e il PN hanno avuto per due decenni la maggioranza
dellelettorato. Dal 1966 al 1989, le due formazioni avevano il 79 % e soltanto ora
raggiungono insieme il 51.59 %.
Gli analisti si trovano daccordo sul fatto che, come è naturale, la trasformazione
della mappa parlamentare della nazione inciderà nella gestione del prossimo governo che
inizierà il suo mandato di cinque anni il prossimo 1° marzo. La coalizione di sinistra
avrà per la prima volta la possibilità di porre il veto a iniziative nel parlamento, nel
caso i colorados non contino sullappoggio del PN.
Vázquez ha manifestato la sua disposizione al dialogo per risolvere temi cruciali degli
uruguayani, come lalto indice di disoccupazione che colpisce l11 % della forza
lavoro. Ma il candidato della sinistra alla vicepresidenza e futuro senatore al Congresso
che verrà rinnovato il 15 febbraio 2000, Rodolfo Nin, ha avvertito che "cè un
orientamento di carattere neoliberista che non coincide con il nostro e pertanto
diventerà difficile trovare accordo e soluzioni, però non rinunciamo a questa
disposizione di incontrarli", ha riportato lagenzia Reuters.
Secondo lagenzia Notimex, il candidato di EP-FA ha fatto appello ai suoi seguaci per
raddoppiare gli sforzi per le elezioni del prossimo anno, nelle quali verranno eletti i
governi municipali, e a lottare dal Congresso fino agli organismi locali per migliorare la
vita degli uruguayani.
Da parte sua, il recentemente eletto Presidente ha dichiarato di sentirsi ottimista sul
fatto che il contatto con Vázquez sarà facile, per trovare "punti di sintonia
nazionali". Secondo lagenzia AFP, i due hanno avuto un incontro durante il
quale si sono accordati per una riunione più ampia per il prossimo 15 gennaio.
Il senatore Alejandro Atchagaray, luogotenente di Batlle, eletto senatore il 31 ottobre
scorso, ha anticipato che i piani del Governo entrante puntano alla stabilità economica e
finanziaria, agli investimenti, alleducazione e al commercio estero. Per questo, ha
detto che pianificano il dialogo con lEP-FA in modo da raggiungere il consenso su
questa politica.
Lattuale Presidente dellUruguay, Julio María Sanguinetti, ha detto che
secondo lui il fatto più importante è accaduto nel 1985, anno in cui il paese lasciò
alle spalle una dittatura militare di 12 anni, e che ora il tradizionale bipartitismo tra blancos
e colorados ha lasciato il passo a un clima di comprensione e di accordi.
Situazione privilegiata nel fiume La
Plata
maggio 1999 - Assicurare una buona manutenzione delle zone
costiere del pianeta è essenziale se si considera che vi si concentra gran parte della
popolazione e delle attività economiche.
Sulla base di questa realtà lavora il Progetto EcoPlata, destinato a favorire una
gestione integrale nella conca del fiume La Plata, la seconda in Sudamerica dopo
lAmazzonia e una delle cinque maggiori del mondo. Secondo i tecnici del progetto,
portato a compimento sotto gli auspici del Centro Internazionale per lo Sviluppo del
Canada, "la situazione ambientale che presentano le loro acque è privilegiata",
poiché rientrano tra quelle meno contaminate e con maggiore potenziale per lo sviluppo
della pesca, del trasporto e del turismo.
Il fiume La Plata copre unarea di 38.800 chilometri quadrati e il suo bacino
comprende i territori di Argentina, Uruguay, Paraguay, Brasile e Bolivia. EcoPlata mira a
stabilire una diagnosi globale degli aspetti biologici, fisici, sociali e demografici,
cominciando dallUruguay che è proprio dove presenta il suo migliore aspetto
ambientale, grazie al fatto che lingerenza umana nella natura è stata finora
minima, secondo quanto ha spiegato alla IPS il coordinatore delliniziativa,
lingegnere uruguayano Walter Couto.
Tuttavia si prevede un aumento sostanziale dellattività delluomo
nellarea, particolarmente nel Dipartimento di Colonia, con la costruzione di un
ponte che collegherà questa città con Buenos Aires e con lo sviluppo dellidrovia
Uruguay-Paraná, i due principali affluenti del fiume.
Se tutte le istituzioni coinvolte si metteranno daccordo, si potranno rettificare le
situazioni negative e prevenire rischi potenziali, assicurano gli esperti.
Nella zona del fiume Plata vive la maggior parte dei 3.1 milioni di uruguayani. Solo la
pesca di una specie chiamata pesce corvo che rappresenta l85 %
del pescato in queste acque - dà lavoro a circa 3.000 persone, mentre lesportazione
dei prodotti derivati da questo pesce procurano al paese introiti per oltre 18 milioni di
dollari allanno.
Mantenere il fiume in condizioni adeguate significa quindi garantire la buona qualità di
vita della popolazione e la preservazione delle risorse.
EcoPlata avrà successo nella misura in cui ottenga che questo sia un bacino privilegiato
a livello mondiale.
L'opera di Raúl Sendic
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novembre 1999 - Mentre domenica 31 ottobre venivano seguiti in Internet i risultati
delle elezioni presidenziali in Uruguay, subito, vedendo le cifre che pongono la sinistra
uruguayana unificata nel Fronte Ampio-Incontro Progressista come la principale forza
politica del paese, hanno cominciato a emergere un mucchio di ricordi.
E' difficile ricordare quando ti prende l'emozione della storia e le facce di tanti e
tante sono rimaste lungo il cammino. Come riuscire a far sì che la memoria non si tinga
di grigio? Come fare affinché questa allegria data dai numeri elettorali non si smarrisca
nel guardare verso il passato?
Come dimenticare il passato? Come progettare il futuro? Eppure, mentre trascorrevano i
minuti, mi sono reso conto che era impossibile separarli, che le immagini di questo
trionfo erano parte delle altre e le altre di queste e le altre di quelle che verranno.
Qualcuno ha affermato che per essere allegro bisogna essere stato ferito. Si sa che per
arrivare a questa realtà di oggi la sinistra uruguayana ha sofferto la persecuzione, la
morte, l'esilio, il carcere. I militari e i loro amici civili, che hanno assaltato il
potere nel 1973, hanno creduto che la morte avrebbe fatto scomparire la sinistra
uruguayana e, questa è la cosa peggiore, che la paura avrebbe potuto toglierla dalla
testa della gioventù che si stava avvicinando alla politica. Né luna né l'altra.
Hanno pensato anche che la tortura sistematica ai nove prigionieri che sono stati sepolti
in vita per dodici anni, avrebbe potuto distruggere le loro idee. Si sbagliavano.
Quando Raúl Sendic, uno dei prigionieri, uscì dal carcere, il suo pensiero previde la
formazione di un Fronte Grande che fosse più in là del Fronte Ampio e che includeva
tutti i progressisti del paese. "Fronte Grande, una risposta del popolo": i muri
di Montevideo tappezzati con questa frase non mi permettono di mentire.
"La Patria ci chiama, verso il Fronte", è stata la parola d'ordine che ha
guidato la prima manifestazione del Fronte Ampio, nel marzo del 1971. Cera lo stato
dassedio, scontro sociale. La repressione da parte dei settori della destra, le
forze militari e paramilitari erano in aumento e il paese passava attraverso una dittatura
che si sarebbe consolidata nel 1973.
Dodici anni di terrore, fino a che nel 1985 i dittatori hanno cominciato ad andarsene e la
realtà ha cominciato lentamente a cambiare. Nel 1986, su richiesta dei Familiari dei
Desaparecidos, si dà vita alla Commissione Pro Referendum, incaricata di promuovere un
plebiscito per abolire la Legge dell'Impunità, che proibisce di giudicare i violatori dei
diritti umani. Un medico oncologo sconosciuto in ambito politico, il dottor Tabaré
Vázquez, è stato il tesoriere della Commissione. La legge non è stato possibile
abrogarla, la campagna di paura dei partiti tradizionali, che agitavano lo spettro del
ritorno della dittatura, ha potuto di più d il 52 % degli uruguayani votò per
confermarla.
Nel 1989, il Fronte Ampio vince nelle elezioni municipali di Montevideo, con il 34% dei
voti della capitale uruguayana e nel 1992 capeggia un plebiscito contro la privatizzazione
delle aziende pubbliche. Il 72% degli uruguayani dice no alle privatizzazioni. Nel 1994
viene fondata l'Opposizione Progressista, integrata dal Fronte come forza maggioritaria e
da settori usciti dai partiti tradizionali e così fino al Fronte Grande che sognava
Sendic.
Le elezioni del 1994 dimostrano che la crescita della sinistra si consolida, quando si
registra un pareggio tecnico tra i partiti tradizionali e l'Opposizione Progressista, ma
vince il Partito Colorado, che ha come leader Julio Maria Sanguinetti. La municipalità di
Montevideo torna a essere frontista con il 44% dei voti della capitale, il 10% in più che
nel 1989.
Vedendo i progressi della sinistra, la maggioranza nei partiti Blanco e Colorado ha
proposto una riforma costituzionale che stabilisce il secondo turno elettorale. Il
plebiscito contro la riforma, capeggiato da Vázquez, perde con uno scarto di 9.000 voti.
Oggi la sinistra ottiene il 39% dei voti a livello nazionale ed il 51% a Montevideo,
diventando la maggior forza politica di questo fine e inizio secolo uruguayano.
Questa sinistra ottiene 40 dei 99 deputati, 12 dei 30 senatori (tra di loro vi sono due
tupamaros che sono stati prigionieri della dittatura), vince in dipartimenti
dellinterno del paese dove mai si sarebbe pensato e ha l'opportunità di arrivare a
essere forza di governo il prossimo 28 novembre nella seconda tornata elettorale inventata
dai blancos e dai colorados.
Ma Raúl Sendic non ha potuto vedere terminata la sua opera. Ormai da dieci anni, prima
della vittoria della sinistra nelle elezioni municipali di Montevideo, la malattia di
Charcot, provocata dai 12 anni di tortura sistematica, passando giorni in una cisterne con
lacqua fino alla cintola, non lo ha permesso. Senza dubbio questo trionfo del Fronte
ci ricorda che Raúl è ancora qui con noi. Il parlare a bassa voce e i silenzi sono parte
della gente che è uscita a festeggiare il 31 ottobre, che lo ricorda con una lacrima e
che continua unendo sogni e ricordi.
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