Su di un livello
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Soledad Cruz Ambasciatrice di Cuba presso
lUNESCO
Aleida Guevara Figlia di Ernesto
"Che" Guevara
Beretervide Dopico Sonia Federazione nazionale delle donne cubane
Lidia e Clodomira di Ernesto Che Guevara
da "Vicende della guerra rivoluzionaria a Cuba"
La donna a Cuba nel 2000: da mantenuta a pilastro economico
di Raisa Pagés
Sono andate nel cosmo, nelle profondità marine, sono stati loro
conferiti Premi Nobel e record da Guinnes, hanno stabilito primati sportivi olimpici,
hanno occupato seggi presidenziali
., le donne hanno sbaragliato il mito del sesso
debole durante il XX secolo.
Ma la prodezza maggiore, ancora irraggiungibile per luomo, non si limita alla
ricerca di riconoscimento sociale, lavorativo e uguaglianza dei sessi. E racchiusa
nel suo stesso essere: generare vita.
Nella preistoria, donne e uomini lavoravano assieme alla pari cacciando e cercando
alimenti. Con lo sviluppo delle comunità agricole e degli insediamenti urbani, iniziò il
suo spostamento sociale.
Schiava, plebea, serva, contadina, operaia, commerciante, impiegata in lavori poco
qualificati e molto faticosi, la donna è passata per diverse tappe storiche con un doppio
carico: allevare figli, sbrigare le faccende domestiche e contribuire al mantenimento
familiare.
Con il passare della storia, sono state sommerse in modelli patriarcali preponderanti,
anche se sotto diverse vesti e costumi, accentuati da tinte drammatica, fondamentalmente
nel mondo sottosviluppato.
Le donne hanno occupato un trono che nessuno contende loro, regine del focolare, per
rendere più piacevole la vita del resto della famiglia, a scapito delle sue proprie
possibilità di ascesa sociale, della salute e della vita, come indicano esperte di questo
tema della Federazione delle Donne Cubane (FMC).
Secondo un censimento della popolazione fatto a Cuba nel 1953, la donna formava solo il
19.2 % della forza lavoro del paese.
Avevano compiti di scarso rilievo sociale, poco qualificati, come domestiche o impiegate
in piccoli negozi familiari; segretarie o maestre, nel migliore dei casi; vittime
dellalto tasso di disoccupazione registrato nellIsola prima del trionfo della
Rivoluzione nel 1959.
Le donne cubane hanno saputo approfittare bene delle porte aperte dal Governo
rivoluzionario, per la loro evoluzione e per il loro inserimento nella vita socioeconomica
della nazione, nel campo delleducazione, della sanità, dellimpiego, e dei
programmi diretti a dar loro il pieno esercizio dei loro diritti di uguaglianza dei sessi.
E stato attraverso questo processo che, tra il 1970 e il 1990, la popolazione
femminile economicamente attiva è cresciuta del 22.4 %, mentre quella maschile, in questa
fase, è aumentata soltanto del 4.2 %.
Se nel 1990 le donne significavano il 38.9 % della forza occupata, ora rappresentano il
43.6 %, ciò che equivale a oltre 1.417.000 solo nel settore statale civile.
Detta percentuale di partecipazione, estesa a tutte le forme di produzione (cooperativa e
privata) ammonta a circa il 37,5 %.
La presenza della donna nelleconomia cubana durante la fase del periodo speciale,
non è diminuita. Nellultimo quadriennio la forza lavoro femminile è aumentata di
circa il 36 %.
La spiegazione di questo fenomeno a differenza di ciò che succede in altre nazioni
quando affrontano crisi economiche - si deve al fatto che il 66.1 % dei professionisti e
dei tecnici di livello medio di Cuba, è costituito da donne.
Anche i danni maggiori per mancanza di risorse materiali sono ricaduti in settori
produttivi per la maggior parte maschili.
Mezzo milione di donne cubane svolge attività tecniche e professionali altamente
qualificate.
Attualmente si discute molto sulla femminizzazione della povertà. Uno studio del
Programma Mondiale Alimentare (PMA) stabilisce che, su scala mondiale, per ogni dieci
persone colpite da questo male, sette sono donne o bambine.
Però in questa piccola isola dei Caraibi si parla della femminizzazione della forza
tecnica e professionale.
Le donne sono il 45 % nel settore scientifico e tecnico. Nelle banche sono oltre il 70 %
degli impiegati, mentre, nelle imprese miste, sono il 43.9 % per la loro idoneità,
capacità ed efficienza.
Più del 50 % della forza lavoro del Ministero della Salute Pubblica è femminile e molte
donne occupano posti chiave, dal trattamento primario nella comunità alla testa dei
policlinici e delle istituzioni ospedaliere.
La creatività femminile si fa apprezzare anche per il fatto che oltre 145.000 donne fanno
parte dellAssociazione Nazionale di Innovatori e Razionalizzatori, dove hanno
conseguito notevoli premi di categoria durante i congressi nazionali convocati da questa
organizzazione.
Però il loro ingresso nellindustria turistica non collima con la dinamica di
crescita di questo settore nellattuale processo di recupero economico, il che si
spiega secondo dirigenti donne con i metodi non corretti di arruolamento da
parte delle scuole che formano questo personale specializzato.
Per cambiare questo, la FMC promuove mezzi diretti a ottenere luguaglianza dei sessi
nei candidati che vengono selezionali nei centri di formazione dei lavoratori del turismo.
Lapprovazione di diverse attività private da parte del Governo cubano ha reso
possibile che oggi circa 42.267 donne lavorino per conto proprio e più del 50 % di loro
erano prima casalinghe.
Mentre migliaia di donne nel mondo reclamano un pezzetto di terra da coltivare, a Cuba si
sono dati appezzamenti in usufrutto gratuito a oltre 11.200 donne per coltivare tabacco,
caffè, cacao, ortaggi, processo cominciato nel 1993 e in continua ascesa.
La maggioranza di questi poderi è situata sulle montagne: in questo modo si offre alle
montanare la possibilità di migliorare la loro alimentazione e i loro introiti.
Negli ultimi tre anni ne sono state inserite oltre 51.200 come lavoranti agricole, oltre
al fatto che la crescita del processo industriale del tabacco ha dato circa 12.000 nuovi
impieghi alle donne tra il 1998 e il 1999.
Nel processo di fabbricazione dello zucchero, sia agricolo che industriale, la donna sta
raggiungendo maggiore rappresentatività.
Attualmente occupano quasi il 30 % della forza lavoro del Ministero dello Zucchero ed
esercitano funzioni fino a ora ricoperte soltanto dagli uomini, tipo operatrici di
impianto, tagliatrici, capo-fabbricazione dello zucchero, specialiste del controllo di
qualità, economiste
.
Occupano anche posti chiave quali la direzione dei complessi agro-industriali saccariferi,
lamministrazione degli impianti e partecipano come ricercatrici a importanti
progetti per la diversificazione di questa coltivazione.
Sebbene le statistiche riflettano che il periodo speciale non ha decimato la
partecipazione femminile, non si può ovviare allimpatto sociale sofferto dalle
donne e dalle loro famiglie essenzialmente negli anni più duri allinizio della
decade del 90.
La casa e la famiglia sono spazi danneggiati dal doppio blocco: quello degli Stati Uniti e
quello comparso dimprovviso quando sono finiti lUnione Sovietica e il campo
socialista dellEuropa Orientale.
Allinizio del periodo speciale molte lavoratrici hanno dovuto migrare verso altri
centri di lavoro per avvicinarsi alle loro case a causa delle severe limitazioni nel
trasporto problema ancora non risolto oltre al fatto che sono stati ridotti
i servizi ausiliari del carico domestico.
Tutto questo ha originato un maggiore logoramento fisico della donna.
La loro forza e la loro perseveranza divengono evidenti quando sviluppano molteplici
inventive e iniziative per alleviare gli effetti deleteri del periodo speciale, sia
nellambito del lavoro che sul piano familiare.
Affrontano la penuria generale con coraggio e sono molto creatrici per fare in modo che le
loro famiglie si nutrano adeguatamente e i loro figli frequentino la scuola in ordine e
con i vestiti a posto.
Le donne hanno dimostrato unalta capacità di adattarsi temporaneamente ad altri
lavori quando alcuni centri di lavoro hanno chiuso per mancanza di materia prima,
combustibile o energia elettrica, situazione che sta volgendo a favore dellimpiego
femminile, man mano che trascorre il processo di recupero economico nellIsola.
La paralisi della costruzione di asili infantili a causa di restrizioni materiali negli
ultimi anni, ha influito nel reinserimento nel lavoro di giovani madri.
Questa difficoltà che ancora sussiste, le ha obbligate a ricorrere a sorveglianze di tipo
familiare, nelle quali pensionate o casalinghe si dedicano alla cura dei bambini. Ma
questa alternativa non è alla portata di tutte, perché i prezzi fissati per questa
opzione particolare sono superiori ai minimi stabiliti nei centri statali di cura
infantile, nei quali si garantiscono i pasti e programmi educativi impartiti da personale
qualificato alleducazione dei bambini prima del loro ingresso nella scuola
elementare.
Daltra parte, le limitazioni materiali nei circoli infantili anche quando
hanno la priorità sulle scarse risorse finanziarie disponibili nel paese causano
chiusure temporanee di queste installazioni, ciò che ha ripercussioni sfavorevoli nella
stabilità lavorativa di molte madri lavoratrici.
Per attenuare questi effetti, si sviluppano nelle comunità vie informali di educazione in
cui vengono coinvolte casalinghe o pensionate che vengono formate e orientate da parte del
Ministero dellEducazione e dalla FMC per curare e insegnare ai piccoli.
Nelle zone rurali vengono improvvisati centri campestri in cui si curano i bambini di
madri contadine o operaie agricole in zone distanti e isolate dai nuclei urbani.
Diverse specialiste del Centro di Studi della Donna della FMC indicano che sulle donne
ricade con più rigore il peso delle difficoltà della vita quotidiana del periodo
speciale.
Però allo stesso tempo segnalano che si apprezza sempre più lintervento dei
restanti membri della famiglia nel disbrigo della giornata domestica.
Nelle famiglie dellIsola diventa sempre più comune una riflessione, senza che sia
convalidata da ricerche: di fronte alla necessità di restare a curare un figlio ammalato,
luomo decide di restare a sue spese se la sua compagna ha una remunerazione
superiore alla sua. Chiaramente non è una cosa generale, però si apre il passo a questo
tipo di condotta allinterno degli stereotipi maschilisti finora prevalenti.
Le relazioni di subordinazione nella coppia, sostengono le esperte, non sono cambiate
nella stessa entità dellattuale funzione sociale della donna, anche quando sia una
persona con un peso economico importante allinterno della famiglia.
Le dottoresse Carolina Aguilar, Perla Popowski e Mercedes Verdeses, in una ricerca fatta
dal Centro di Studi della Donna, assicurano che il sovraccarico di tensioni delle donne
nello spazio domestico è causa di conflitti in molte occasioni, senza minimizzare quelli
provocati dal maschilismo delluomo.
Argomento sovradimensionato a volte dalla stampa straniera e assoggettato a pubblico
dibattito dai giornalisti cubani, la rinascita della prostituzione nellIsola durante
il periodo speciale, piaga sociale sradicata dalla Rivoluzione nel suo programma di
giustizia sociale, costituisce un fenomeno dalle molte cause.
Non può essere focalizzato soltanto come la scelta inevitabile per calmare penurie
economiche. Questo mestiere, tanto antico come lumanità, è presente in tutto il
pianeta.
Non si possono trascurare le ragioni economiche, ma la sua analisi deve comprendere
inoltre, lottica del sesso, a causa della percezione e autopercezione
discriminatoria donna-oggetto sessuale, come pure la distorsione dei valori causata dalla
magnificazione delle cose materiali.
Specialisti del tema dicono anche che nel ritorno della prostituzione nellIsola si
trova la ricerca facile di benefici per giovani che eludono le responsabilità del lavoro,
della società e della famiglia.
Agli inizi del periodo speciale, la presenza delle cosiddette "jineteras" era
più evidente e impunita, ma il programma di azione preventiva per frenare la loro
proliferazione ha indotto una diminuzione della loro attività pubblica.
"Siamo la maggioranza nella base economica, ma la minoranza nel potere"
riconoscono funzionarie e specialiste della direzione nazionale della FMC quando toccano
il tema.
Se nel 1996 il 30 % delle donne era collocato nella categoria dei dirigenti, lo scorso
anno la percentuale è salita al 32.3 %.
Tre donne dirigono importanti ministeri: Commercio Interno, Investimento Estero e quello
di Scienza, Tecnologia e Ambiente.
Negli apparati del Partito Comunista di Cuba sono presenti nel Comitato Centrale e
nellUfficio Politico e due donne sono le prime segretarie di questa organizzazione
politica in due importanti territori economici: Matanzas e Pinar del Río, entrambi
nelloccidente del paese.
Nel Parlamento il 27.6 % dei deputati sono donne. Cuba occupa il dodicesimo posto
nellelenco delle donne parlamentari, superata soltanto da nazioni che hanno quote
fisse per questo genere.
"Non siamo ancora soddisfatte perché ci sono molta capacità e intelligenza non
sfruttate a causa delle limitazioni domestiche e materiali affrontate dalle donne",
afferma Reina Muros, funzionaria della sfera della Promozione e Mezzi di Comunicazione
della FMC.
"Non è che si autolimitino, come alcuni sostengono, bensì in effetti la doppia
giornata, domestica e lavorativa, le impedisce di accedere a posti dirigenziali",
puntualizza.
Quasi la metà della popolazione cubana e degli elettori, la donna cubana non è ancora
rappresentata debitamente nelle più alte sfere amministrative, politiche e legislative.
Dopo la Conferenza Mondiale sulla Donna a Pechino, Cuba ha lanciato un programma
governativo di oltre 80 misure tendenti a migliorare la situazione delle cubane, al quale
partecipano tutti gli organismi dellamministrazione centrale dello Stato e le
istituzioni coinvolte nella soluzione di diversi problemi ancora presenti.
Il VII Congresso della FMC che si è tenuto dal 6 e all8 di marzo a La Habana, è
stato una nuova tribuna da cui la donna ha reclamato i diritti che le sono ancora vietati,
non dalla legge ma dai modelli ancora predominanti nella società cubana.
Il trono di regina del focolare è uno scettro che la maggioranza dei componenti della
famiglia non vuole condividere, specialmente gli uomini, anche quando le loro compagne
siano donne sempre più colte ed efficienti.
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