Note di regia

Se fosse un film, meriterebbe un Oscar per la sceneggiatura. Invece, la vita di Billie Holiday - la Signora del blues, come viene definita - è stata tragicamente reale. Una vita tormentata, densa di disperazione, dramma, angoscia, solitudine, abusi, ma anche di successo, gloria e allegria. Nella sua travagliata esistenza, Billie Holiday ha conosciuto il carcere, l’ospedale psichiatrico, la violenza sessuale, l’eroina, la discriminazione razziale, ma ha saputo vivere tutto questo con una incredibile ironia, alla quale non ha mai rinunciato, neanche nei momenti più disperati. E infatti le sue canzoni, memorabili pagine di Storia della musica del nostro secolo, sono indelebilmente segnate da una magica leggerezza, quasi come se le sue disavventure appartenessero al mondo della fantasia. Billie ha cantato l’amore, quello romantico (The man I love, Don’t explain), quello per la libertà (It ain’t nobody’s business) o per la voglia di farcela (God bless the child), per il genere umano e le sue differenze di “colore” (Strange fruit), ma soprattutto quello per la musica, sua unica, vera, eterna compagna.
Billie Holiday è vissuta in un periodo magico per la musica, a cavallo tra gli anni ’30 e ’50 (è nata nel ‘15 e ci ha lasciato nel ’59), esibendosi accanto a fenomeni quali Louis Armstrong, Count Basie, Duke Ellington, Lester Young, Benny Goodman. La sua voce preferita, il suo modello, è stata Bessie Smith. Mentre lei è stata il modello per un’altra voce, quella di un suo ammiratore - uno dei tanti - Frank Sinatra.

Massimo Romeo Piparo ha diretto, tradotto e adattato Jesus Chris Superstar, Evita, Tommy, My Fair Lady, Jesus Christ Superstar 2000, La Febbre del Sabato Sera, Nights on Broadway. Dal 2000 è direttore artistico del teatro Ventaglio Nazionale di Milano.

Home