L'orgoglio dell'appartenenza

Lo spunto per questa mia nota viene dalla decisione presa nell'ultima riunione del nostro Consiglio di dare un concreto aiuto al bilancio della nostra Sezione.
Ciò che noi daremo contribuirà all'acquisto di un autocarro con gru per il Nucleo di Protezione Civile: questa spesa si era resa necessaria per permettere di poter trasportare in zona operativa la mini-scavatrice e le altre attrezzature.
Anche se nel nostro Gruppo si parla poco di Protezione Civile, tutti noi siamo stati un poco orgogliosi nel vedere gli Alpini della Sezione di Milano (proprio la nostra!) partire tra i primi per dare un aiuto nel Molise colpito dal terremoto con la colonna mobile di pronto intervento della Regione Lombardia. Le persone che sono partite sono Alpini di Gruppi vicini, sono uomini che conosciamo e che spesso troviamo al nostro fianco nelle manifestazioni alpine. Per poter realizzare questo tipo di interventi, oltre all'impegno continuo dei tanti volontari nell'attività di addestramento, è necessario uno sforzo costante con una intelligente attività di preparazione e di coordinazione per mettere quelle persone nelle condizioni di essere efficienti ed operare bene e rapidamente, ed è necessaria una azione di riferimento per le autorità dello Stato che credono e contano sulle nostre capacità. Ed è in questi ambiti che opera la Sezione con le sue strutture e la sua funzione organizzativa. Perché tutto funzioni bene non servono però solo contributi economici, ma sono necessari la partecipazione, lo spirito di collaborazione ed il supporto dei soci.
Personalmente, ho accolto con soddisfazione l'approvazione della proposta che avevo presentato nel corso dell'ultima nostra assemblea e che ho poi riproposto al Consiglio. Vorrei però che questo gesto non sia interpretato come un atto dovuto per toglierci dalla coscienza il peso di un debito; ma come una forte indicazione della nostra volontà di appartenenza alla Sezione ed all'Associazione. 
Nel nostro Gruppo non è sempre facile parlare di Sezione, e talvolta le proposte di impegno dell'ANA a livello nazionale e sezionale (vedi la raccolta del Banco Alimentare) sembrano da noi essere state sottovalutate e trascurate. Voglio ora dirvi che l'esperienza di Consigliere Sezionale mi ha portato a conoscere bene altri

ciò prioritario che il Consiglio indirizzi sempre più l'attività del Gruppo verso la collaborazione con la Sezione e con i Gruppi della Sezione, recuperando lo spirito di appartenenza all'ANA.
Se vogliamo essere un Gruppo dell'ANA, dobbiamo partecipare a quanto viene proposto dall'ANA e dobbiamo riconoscerci pienamente e lealmente nelle strutture e nella gerarchia della nostra Associazione.
La nostra struttura gerarchica e la nostra organizzazione costituiscono un patrimonio di capacità e di esperienza che spesso ci viene invidiato; basti pensare a quante volte sentiamo dire: "Queste cose le sanno fare solo gli Alpini…."
Ed è vero; provate a fare attenzione all'impegno che viene messo nell'ambito associativo per far funzionare bene la nostra "macchina organizzativa".
Credo che l'ANA funzioni bene perché tutti noi amiamo con impegno e dedizione la nostra Associazione e proviamo nel nostro intimo l'orgoglio di farvi parte e di appartenervi.
Come dicevo, noi riconosciamo il valore della nostra struttura gerarchica perché questa non ci viene imposta ma è da noi liberamente scelta con strumenti pienamente democratici come le assemblee e le libere elezioni. Un importante momento per concretizzare questa appartenenza è la partecipazione alle Assemblee che sono i momenti in cui noi diventiamo artefici del presente e del futuro dell'Associazione Nazionale Alpini.
Ci siamo da poco ritrovati per la nostra assemblea, e vi invito ora a partecipare

Gruppi a noi vicini. In alcuni di essi si vedono concretamente realizzate tutte le finalità dello statuto dell'ANA: vi sono Alpini impegnati nella Protezione Civile, altri nelle attività di soccorso in montagna, ed è forte il riferimento alle attività sezionali e nazionali ai più diversi livelli.
Certo, ogni Gruppo è diverso dagli altri perché diverso è il contesto in cui il Gruppo si è formato ed in cui opera, e perché sono diverse le persone che lo formano. Vi invito poi a considerare come nella società italiana di oggi le attività dell'ANA siano qualcosa di importante e di significativo, che contribuisce con efficacia al miglioramento della qualità della vita della nostra collettività. Il prendere parte alla costruzione ed alla realizzazione di questi momenti partecipandovi in prima persona, oltre ad essere una valida motivazione del nostro impegno  nell'Associazione, può dare veramente un senso concreto a ciò che facciamo e costituisce spesso una bella gratificazione che ci arricchisce interiormente.
Se vogliamo che il nostro Gruppo continui bene, se vogliamo che sempre più Alpini ritrovino il piacere di lavorare nel Gruppo e nella nostra bella Sede, non dovremo cercare di fare cose molto impegnative; dovremo semplicemente ricordarci di appartenere all'ANA, impegnandoci con serietà e continuità nel fare riferimento alle indicazioni dell'Associa-zione Nazionale Alpini, ed orientando sempre più l'attività del Gruppo verso le chiare finalità dello statuto. Ritengo per

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Sommario

L'orgoglio dell'appartenenza

Incarichi sociali 2003

Il Coro alla Casa di Riposo Plodari

Dalla Sezione

L'Assemblea del 2 marzo 2003

"Veci e Bocia"

San Biagio 2003

Buon compleanno a…

Dal Consiglio del Gruppo