Ritorno in Val d'Aosta

Dopo aver valutato alcune proposte per una meta per la prossima gita sociale, che avrà luogo domenica 5 ottobre, il Consiglio del Gruppo ha infine scelto di tornare in Val d'Aosta, questa volta da turisti, e dare ai soci l'occasione di visitare un paio dei numerosi castelli che sorgono nella Valle, accompagnati da una guida che ne spieghi la storia e ne illustri le bellezze. Purtroppo, l'orario di chiusura serale dei castelli ci obbligherà, per poter effettuare una visita anche nel pomeriggio, a non indugiare troppo a tavola per il pranzo, ma ne verrà la pena, dato che così potremo sfruttare a pieno il viaggio…  le occasioni per mangiare bene e digerire rimanendo a tavola non mancano anche rimanendo a Magenta! Una seconda limitazione è data dal fatto che per le visite ai castelli non è ammesso che un gruppo alla volta, su prenotazione e in numero non superiore alle 25 persone, e quindi ci si dovrà dividere in due gruppi, alternandosi nella visita… e nell'attesa dell'altro gruppo.
Per completare l'informazione sulla gita, in aggiunta al programma ed al menù, pubblichiamo una descrizione di entrambi i castelli che andremo a visitare.

Il castello di Fenis

La scenografia di Fénis, le cui parti più antiche risalgono al 1242, è la più imponente e grandiosa di tutta la valle. Fénis, contrariamente agli altri castelli sorti per scopi bellici, non è posto sulla sommità di un promontorio ma sul colmo di una lieve collinetta, in una amena conca di prati e boschi. L'ubicazione denuncia che il poderoso apparato difensivo è un allestimento scenico; infatti non ha mai subito

attacchi o assedi. La sua funzione è stata solo quella di sede prestigiosa dei Challant del ramo Fénis. L'impostazione bellica ha condizionato però gli spazi civili, che risultano, seppure ampi, poco illuminati dalle scarse finestre a crociera. Dalla famiglia Challant il castello nel 1716 passò in altre mani che lo ridussero a fattoria. Le sue splendide sale divennero stalle, fienili e alloggi dei fattori. Lo stato di degrado durò sino al 1895 allorché Alfredo d'Andrade, ricercatore e conservatore delle memorie storiche valdostane, lo acquistò per conto dello Stato iniziando una intelligente opera di recupero e restauro delle parti scampate alla rovina. In sequito, altri interventi, purtroppo meno accorti, completarono i lavori di ricostruzione delle parti andate distrutte ed il castello tornò al suo aspetto originario. Attualmente esso è di proprietà dell'Amministrazione Regionale che lo ha destinato a sede del museo del mobile valdostano. Dal punto di vista architettonico è uno dei più complessi. Il corpo centrale è chiuso da due ordini di mura e si può accedere all'interno del primo piano del recinto passando nell'androne sotto la torre più antica del castello. Superato il primo ordine di mura occorre compiere un mezzo giro attorno alla cinta interna per trovare l'ingresso da cui si entra nel piccolo cortile di forma trapezoidale, chiuso sui quattro lati dalle facciate interne coi balconi di legno. Le pareti sono interamente affrescate con dipinti ispirati all'araldica e alla decorazione gotica. In fondo al cortiletto si trova lo scalone semicircolare che porta ai piani superiori, sormontato dall'affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Le stanze e le sale sono distribuite su tre piani fuori terra. Degni di attenzione sono i grandi camini, presenti quasi in ogni ambiente; la sala del trono, con la cappella sul fondo magistralmente affrescata; e poi la cucina e la sala da pranzo. Tutti i locali sono arredati con autentici e preziosi mobili valdostani del XV e XVI secolo.

Il castello di Issogne

Sorge nell'abitato omonimo sul versante destro della Dora, di fronte a Verres, dove si trova una celebre fortezza. Il castello di Issogne in origine fu del vescovo di Aosta e poi passò ai Challant. Il castello, all'esterno simile ad una residenza rinascimentale, ha torri angolari non molto

Ci risiamo: ancora una volta, costretto dall'invadenza del resto del materiale da pubblicare, ho dovuto ridurre ai minimi termini lo spazio che mi volevo ritagliare per rivolgermi ai lettori.
Avrei voluto svolgere un argomentato richiamo alla partecipazione alle attività "esterne", intese come presenza del Gruppo  a manifestazioni  alpine  (e non) sia a Magenta che altrove. Che si schiodano dalle sedie sono sempre quei soliti due o tre; se poi il capogruppo non è disponibile, le probabilità che nessuno presenzi salgono verso la quasi certezza. Ne riparleremo, comunque, alla prima occasione, dopo le ferie. Per il momento, visto che ho ancora un paio di righe a disposizione, colgo l'occasione per augurare a tutti un rilassante periodo di ferie, al termine del quale spero che ci si riveda ricaricati e più in vena di partecipare.
                                               Gigi Rodeghiero

Sommario

Dal Capogruppo

Ritorno in Val d'Aosta

Programma gita del 5 ottobre

Trippata di San Rocco

Dalla Sezione

Promemoria per il 21 settembre

Buon compleanno a…

Dal Consiglio del Gruppo

Una vista dell'esterno e la balconata sul cortile del castello di Fenis