Discorso inaugurale


Barzio, 16 Settembre 1928.

ALPINI DELLA VALSASSINA!

Voi mi avete fatto l'onore di volermi madrina del vostro Gagliardetto, ed io vi ringrazio col cuore commosso invocando dall'Alto che io vi sia propiziatrice di felicità e di fortuna per vostro Sodalizio e per voi tutti.

Custoditelo gelosamente questo Gagliardetto dai bei colori sacri alla Patria.

Sventoli esso vittorioso nell'emulatrici gare sportive, o vi rappresenti in manifestazioni di fede o di pietà, esso, simboleggia quel vincolo spirituale che vi lega nei ricordi del tempo trascorso sotto le armi, accumulati nelle stesse fatiche, negli stessi pericoli, nelle stesse speranze, così, come il suono delle campane dei vostri paesi, nunzio di gioia o di dolore, vi accomuna nel gaudio e nello spasimo.

Alpini!Dell'imponente baluardo delle Alpi, che Iddio ha dato all'Italia come naturale confine, voi ne siete i superbi difensori.

Spalle quadrate, cuore granitico, più saldi della roccia stessa che difendete, voi sintetizzate la vostra nobile missione nel motto fatidico: "di qui non si passa" e di padre in figlio, di vecio in bocia, vi date il cambio nella vigile guardia.

Alpini! La Patria confina in Voi! Amatela questa nostra bella Italia come essa ne è degna. Madre di figli che alla civiltà nel corso dei secoli hanno dato largo contributo di virtù, energia e sapere, essa vi ha elargito il più bel dono: "il genio della razza" il cui segno traspare anche nel più modesto lavoro siate fieri della stirpe nostra, della nostra Nazionalità.

Alpini d'Italia! Fate scorta sicura alla Patria.
In marcia sempre coi vostri scarponi ferrati, lungo il cammino dei suoi radiosi destini.

Evviva voi! Evviva l'Italia!

Giuseppina Somasca

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