La storia del nostro Gruppo


In Barzio nel lontano 1926 si costituisce il Gruppo Alpini con 40 iscritti.

L'inaugurazione ufficiale con la benedizione del nuovo gagliardetto avvenne nel 1928.

Madrina fu Giuseppina Somasca che furmulò il discorso inaugurale ancora conservato.

I capigruppo si sono così avvicendati:

Riportiamo la testimonianza lasciataci dal socio capogruppo Scandella Bortolo, reduce di Russia, come ricordo della battaglia di Nikolajevka: 26-01-1943 con queste parole raccolte dalla sua viva voce.

"...vengo chiamato dal Capitano che mi presenta la gravità della situazione e mi ordina di partire per comunicare con il comando. Mi suggerisce come compagno di viaggio uno di Barzio che era con me: mi oppongo a questa scelta, perchè nell'eventualità di non riuscire nell'impresa, saremmo caduti in due di Barzio.Chiedo che sia un altro a venire con me, così partiamo, in tre, perchè a noi due ne viene aggiunto un terzo. Ottanta chilometri, sulla neve! Di notte! Tra i boschi, a 43 gradi sotto zero! A un certo punto, il mio compagno di viaggio ha un principio di congelamento al naso. Non possiamo abbandonarlo, ma anche il continuare è rischioso. Fortunatamente incontriamo una tenda italiana di assistenza e ve lo lasciamo. Ripartiamo in due e arriviamo sfiniti al comando, ma dobbiamo subito riprendere la via del ritorno con l'ordine di partenza immediata per la ritirata. Io devo guidare la ritirata della retroguardia e partire alle sei di sera. I miei ragazzi protestano: non vogliono restare a tenere la linea fino a quell'ora; saremo massacrati, dicono, vogliamo partire anche noi subito! Riesco a fatica a convincerli ad aspettare.
La ritirata è indescrivibile...ad un certo punto, quattro carri armati nemici ci sorprendono in un campo di neve: iniziano un carosello terribile: di quattrocento che eravamo riusciamo a salvarci in poche decine; gli altri restano là, in mezzo alla neve, schiacciati dai carri armati. E' di fronte a uno spettacolo così terribile che oso chiedermi: ma se Dio c'è perchè permette simili mostruosità? Può sembrare una bestemmia, ma era un grido di dolore..."

Onorando la memoria di tutti i caduti delle guerre, auguriamoci e preghiamo perchè simili disgrazie non colpiscano più l'umanità.

Numerosi e importanti sono state le iniziative intraprese e concluse dagli alpini del nostro Gruppo, ma una in particolare, decollata e conclusa con alla testa il capogruppo Canepari Angelo, è rappresentata dalla progettazione e costituzione, in località "Corda" nei pressi di quel "Caref dei Morti" citato nel testo"Terre della detta Valsassina" del Bivacco "Penne Nere" agoniato come posto di ritrovo.

Ora il posto l'abbiamo. E' in Valle di Corda in quota m. 1452; costuito con l'aiuto di tanti amici, l'appoggio dell'Amministrazione Comunale e il lavoro disinteressato di veci e bocia.

Abbiamo scelto questo luogo perchè si trova nelle vicinanze della Cappellina edificata anni fa sui resti dell'antico "Gesolo", tanto caro ai nostri vecchi e legato alla storia di Barzio. Qui infatti, nei tempi andati, venivano "consegnati" i morti di Valtorta per essere seppelliti alla Robiasca.

Questa Cappella è da parecchio tempo il punto di ritrovo per la festa del nostro Gruppo, che teniamo ogni anno la terza domenica di luglio. Continuerà ad esserlo, ma d'ora in poi gli amici li ospiteremo in casa nostra; nel bivacco che abbiamo dedicato alle Penne Nere per rammentare a chi lo frequenterà, o gli passerà accanto, che questa non è una casa qualunque, perchè gli Alpini di Barzio l'hanno costruita per tener viva la memoria delle gloriose Penne Mozze, che alla Patria hanno sacrificato la vita, e di tutte le Penne Nere scomparse per l'inesorabile legge del tempo.

A tutti coloro che hanno dato una mano per la realizzazione del bivacco va il nostro grazie più sentito e cordiale, con l'augurio di incontrarci tante volte, e per tanti anni, in Valle di Corda.

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