"Durante la dominazione nazi-fascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla patria, prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale, all'attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro alle ricerche dei Tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi, nel caso egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore.

Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone d'esecuzione tedesco e, al grido di "Viva l'Italia", pagava con la sua vita il sublime atto di altruismo. Nobile esempio d' insuperabile virtù militari e civili".

 

Fiesole (Firenze), 12 agosto 1944

D.C.P.S. 4 novembre 1946

 

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