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Il Centro Storico
La fisionomia urbana del centro storico è caratterizzata da edifici realizzati nel
1700 e nel 1800, quasi tutti a due o tre piani, costruiti in granito a vista e
abbelliti da poggioli chiusi da ringhiere in ferro battuto e da mensole sotto
gronde (a volte decorate). Il cuore della città è costituito da Piazza Gallura,
dove si affaccia il Palazzo Comunale, e dalla suggestiva Piazza adiacente dove si
trovano la Cattedrale di San Pietro, l’oratorio del Rosario, imponenti edifici in
granito e una porta ad arco stretta tra due costruzioni.
Nel percorso da Piazza Gallura a Piazza S. Pietro, troviamo nell’ordine: il Palazzo
gentilizio appartenuto alla famiglia nobile dei Capece e l’oratorio di Santa Croce
che, tramite un passaggio interno, comunica con la Cattedrale.
Successivamente un’imponente gradinata consente di raggiungere la Piazza S. Pietro,
dove si erge la Cattedrale.
La chiesa sorge su un primitivo impianto del 1400; la ristrutturazione dell’antico
edificio risale ai primi dell’Ottocento. La facciata principale, molto semplice ,
è movimentata dal portale strombato e dalle due finestre centinate della parte
superiore. La facciata laterale appare più articolata; ha aperture timpanate,
oculi e la superficie scandita da lesene binate. L’interno, a navata unica coperta
da volta a botte, presenta quattro cappelle per lato; quelle vicine al presbiterio,
più profonde, formano quasi un transetto sul quale s’innesta l’ampia zona
presbiteriale rialzata e absidata. Nella cappella n.2 si trova l’altare ligneo del
Santissimo. La cappella n.3 apparteneva alla nobile famiglia dei Capece; in essa è
sepolto il vescovo Monsignor Diego Capece (1855). Al centro della volta dell’abside
si vede un dipinto raffigurante il patrono S. Pietro; è opera del pittore Paglietti
(1907).
L’Oratorio di Santa Croce.
La chiesa, la cui facciata è orientata verso il Monte Limbara, presenta un sobrio
prospetto segnato nei due livelli da lesene e concluso da un timpano triangolare.
L’interno è a navata unica ricoperta da una volta a botte, rinforzata con archi a
tutto sesto. Un recente restauro ha messo a nudo la struttura a mattoni lasciati a
vista, a sottolineare il contrasto cromatico tra il grigio del granito e il rosso
del cotto. L’altare maggiore, in granito presenta un retablo barocco ligneo che
conserva il Cristo Crocifisso. Pregevole la deposizione lignea secentesca esposta
sul lato destro.
L’Oratorio del Rosario.
La sua costruzione risale probabilmente all’epoca pisana (1200). Nel 1927, sul
Bollettino della Diocesi di Tempio, venne avanzata l’ipotesi che questa chiesa sia
sorta dove prima esisteva un tempio romano, dedicato a Castore e Polluce.A loro volta
i Romani, sconfiggendo i Sardi nuragici, si erano insediati nel sito di Monti Pinna,
dove sorgeva un antico nuraghe del quale rimane ancora visibile qualche traccia.
Attorno al tempio sorse poi un centro abitato, considerato il primo nucleo dell’attuale centro storico cittadino.
La tradizione popolare ha individuato nelle due statuette, collocate in cima alla facciata, la raffigurazione delle antiche divinità pagane dei Dioscuri
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