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-- VOCI -- (N.03/98)

per un dibattito sui Servizi di Sviluppo Agricolo
Circolare informativa n.03 - Giugno 1998


 


In questo numero:

Avviare nuove iniziative per il Profilo Professionale
Divulgazione e S.S.A. nel D.P.E.F.
L'A.N.D.A. al 1° Workshop interregionale sulla formazione in agricoltura
A.N.D.A. in Internet
 

NOTIZIE DALLE REGIONI
Segnaliamo innanzitutto la costituzione di due nuove Sezioni territoriali: ANDA-Basilicata e ANDA-Molise
Basilicata
Calabria
Molise
Veneto
Abruzzo
Toscana
Calabria
Sardegna
 
 


Avviare nuove iniziative per il Profilo Professionale

Il percorso del Profilo professionale non ha raggiunto ancora la prima tappa: l'approvazione da parte di Stato, Regioni e Organizzazioni Agricole.

Le prese di posizione nettamente contrarie al Profilo espresse da alcune Regioni, in seno ad un recente Comitato Stato-Regioni, fanno prevedere il sabotaggio del documento.

Queste posizioni critiche sono difficilmente giustificabili perchè il Profilo prevede un ampio margine nell'applicazione nelle diverse realtà regionali, nè è un rigido mansionario, infatti non delinea tanto un profilo, ma la vasta area professionale dei S.S.A..

L'A.N.D.A., riaffermando la validità sostanziale del documento redatto dall'INEA, pur con alcune osservazioni critiche, ha ufficialmente sollecitato ancora una volta la sua approvazione presso tutte le parti in causa.

Ricordiamo che l'approvazione del Profilo sarebbe il primo e significativo riconoscimento dell'esistenza professionale del settore dei Servizi di Sviluppo Agricolo, non solo del Divulgatore inteso ai sensi del Reg. Cee 270/79, ma di molte altre figure professionali (dal consulente d'impresa al tecnico agricolo specializzato).

Questo passaggio aprirebbe la strada ad una fase programmatoria e legislativa dei S.S.A. che tenga nella giusta considerazione la "risorsa umana", e darebbe spazio alla contrattazione nazionale e regionale di settore.

Per questo ogni operatore dei S.S.A. non può non vedere nell'approvazione del Profilo un momento importante della sua storia professionale

Sappiamo bene che la contrarietà di alcune Regioni e Organizzazioni Agricole al Profilo, nasce dalla necessità di avere le mani libere su come impiegare una risorsa umana che nella stragrande maggioranza dei casi è stata formata e impiegata sulla base di una norma e di un finanziamento comunitario o regionale, per fare una ben determinata cosa. Ma che se anche non avesse beneficiato di una lira di finanziamento pubblico ha diritto di essere chiamato con un ben preciso nome, vedere riconosciute le sue competenze e il suo ruolo professionale.

Non siamo ottusamente legati ad una immutabile immagine di "divulgatore". Sappiamo bene che in questi anni l'agricoltura è cambiata (e se qualche progresso positivo c'è stato, qualche merito ce l'hanno anche le migliaia di tecnici e divulgatori e questo lo dovremmo ricordare più spesso). Sappiamo bene che anche il senso, i confini, la collocazione del nostro lavoro è, nel bene e nel male, cambiata.

Non neghiamo certo una evoluzione, per motivi professionali o personali, alla storia lavorativa dei divulgatori italiani. Non vogliamo obbligare nessun divulgatore a "morire" divulgatore. Non è nostra intenzione condannare chi ha iniziato a lavorare come divulgatore e ora ha trovato altra collocazione.

Vogliamo invece che chi lavora nei servizi di sviluppo agricolo possa svolgere con dignità il suo lavoro, e che possa anche cambiare, nell'arco della sua vita lavorativa, collocazione funzionale, livello o area di intervento all'interno dell'area professionale dei S.S.A.. Vogliamo che chi nel suo lavoro incontra un - , chiede di - , assume un - "divulgatore", sappia che significato dare a questo termine, sappia valorizzare le sue competenze.

Vogliamo chiamare le cose con il loro giusto nome.

Chi dice la parola "avvocato", "medico", "architetto" sa a quale professione fare riferimento. Non così oggi quando si dice "consulente all'impresa agricola", "divulgatore", nè si sa a quali titoli di studio, a quali percorsi formativi, a quali competenze fare riferimento.

Anche a questo serve un "profilo professionale" riconosciuto dai soggetti attori dei S.S.A.: Stato, Regioni, Organizzazioni agricole.

Qualcuno dirà che il riconoscimento del proprio ruolo non lo si conquista con i documenti, ma direttamente con le proprie capacità sul posto di lavoro. Se questo è pur sempre vero, non giustifica la negazione di un "Profilo professionale". Specie nella situazione dei S.S.A. dove nella pubblica amministrazione il divulgatore è "semplicemente" un bravo funzionario con qualche studio in più o un giovane con qualche idea strana sul proprio lavoro. Per cui per qualche anno lasciamolo pur fare un pò di divulgazione, tanto prima o poi una più "tranquilla" o "gratificante" scrivania gliela troviamo. O nelle Organizzazioni agricole dove il divulgatore è un tecnico buono un pò per tutti gli incarichi di lavoro, basta che sul modulo da compilare ci sia la casella "ettari".

In questa situazione, in cui il più delle volte chi assume un "divulgatore" non sa chi assume (ma tanto almeno per un pò di anni c'è un contributo pubblico) e quando deve pagarlo non ha soldi per farlo.

In questa situazione, l'approvazione ufficiale di un documento come il profilo professionale ha il valore di un primo importante riconoscimento della propria esistenza professionale.

Ma se questo è vero, e se è pur vero che a livello Stato-Regioni la situazione non si sblocca, l'A.N.D.A. deve definire una nuova strategia, una nuova fase di iniziative, che recuperi l'anomalia di questo percorso "istituzionale" del Profilo, riappropiandoci di una azione che non può che essere di una Associazione di rappresentanza degli operatori del settore.

Ricordiamo infatti che il Profilo professionale del Divulgatore nasce e prende corpo, specie in questi ultimi anni, come necessità da parte di Ministero e Regioni di "render conto" alla Comunità Europea circa l'applicazione del reg. Cee 270/79, con la "spada di Damocle" di multe e penalizzazioni. E' prevalso quindi un approccio "amministrativo" che ha tra l'altro escluso, il ruolo degli operatori stessi e delle loro forme di rappresentanza (siano l'A.N.D.A. o i Sindacati) nella elaborazione del documento.

L'allontanarsi nel tempo del periodo di validità finanziaria del regolamento (i famosi sei anni), fa riemergere da parte di alcune Regioni (in perfetta malafede) posizioni che negano il perdurare della validità normativa e della sostanza degli impegni presi dall'Italia e dalle Regioni con l'applicazione del 270, cioè attivare un sistema "permanente" di SSA e garantire la continuità di impiego dei divulgatori formati.

Tutto ciò rende evidente l'anomalia procedurale di questo Profilo e impone all'A.N.D.A. di far propria questa battaglia professionale, non delegando a Ministero o Regioni un compito che non è loro.

In particolare le singole Sezioni territoriali, coinvolgendo al loro fianco i Sindacati di settore più sensibili, devono porre il tema del Profilo professionale all'ordine del giorno nelle discussioni circa il riassetto legislativo regionale dei S.S.A. : partendo dal documento nazionale dell'INEA, e facendo salva la validità nazionale del documento, trovare la formulazione più aderente alla specifica realtà regionale.

E' un nuovo impegno associativo per far diventare il Profilo Professionale non un "obbligo di legge", ma il riconoscimento della propria dignità professionale.

Divulgazione e S.S.A. nel D.P.E.F.

Ma è proprio vero che la Divulgazione e i S.S.A. sono "passati-di-moda" ? Sentite quali sono gli obiettivi e gli impegni espressi nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 1998 e ancora più esplicitamente nel'"Accordo di programma Governo-Organizzazioni Agricole" :

- al capitolo 6 ("Gli indirizzi programmatici dell'azione di governo") il punto 6 ("Politiche per la formazione e il lavoro"): "migliorare l'organizzazione e la finalizzazione della divulgazione agricola"; e il punto 7 ("Politiche per l'innovazione e la ricerca") "- raccordare l'offerta con la domana di ricerca; - facilitare l'accesso delle imprese ai risultati della ricerca; - migliorare l'organizzazione dell'assistenza tecnica".

L'A.N.D.A. al 1° Workshop interregionale sulla formazione in agricoltura

Il 15 maggio scorso si è svolto presso il CIFDA di Cagliari, il 1° workshop interregionale sulla formazione in agricoltura. L'incontro è stato occasione per la presentazione dei risultati di una ricerca svolta dall'INEA su commissione del MIPA sul futuro della formazione agricola.

L'indagine sviluppatasi tramite l'analisi di alcuni casi regionali (Veneto, Umbria, Campania, Calabria, Sicilia) ha evidenziato tra l'altro l'assenza di un sistema formativo per l'agricoltura organicamente collegato con il Sistema dei S.S.A.

"L'attivazione di un dispositivo permanente, che osservi e solleciti l'espressione di una domanda, che faccia sperimentazione e progettazione didattica per l'aggiornamento, la riqualificazione e la specializzazione del personale, funzionando anche come momento di verifica, aumenterebbe le capacità di autoregolamentazione e controllo del Sistema dei servizi, conferendogli maggiori capacità di adattamento, in altre parole, flessibilità."

La divulgazione - evidenzia la sintesi del rapporto finale - ha un elevato potenziale di agire in senso sinergico al processo formativo, inteso questo non semplicemente come trasmissione unidirezionale in aula di conoscenze definite.

La ricerca propone infine di organizzare una conferenza nazionale sulla formazione agricola come opportunità di incontro dei diversi soggetti, l'individuazione di un "luogo" in cui fare ricerca, programmazione, sperimentazione e documentazione formativa, e l'attivazione presso ogni Assessorato regionale di un "ufficio" formazione che faciliti l'integrazione della formazione nei S.S.A..

A.N.D.A. in Internet

Ricordiamo che l'A.N.D.A. ha aperto un proprio "sito" in Internet all'indirizzo:

www.essenet.it/anda/

La posta elettronica (E-mail) è:

anda-italia@essenet.it

Invitiamo i soci "attrezzati" telematicamente ad utilizzare questo veloce ed efficace mezzo comunicativo.

Se credi nel tuo lavoro, se vuoi qualificare e valorizzare la tua professionalità, se vuoi difendere i tuoi diritti, partecipa con il tuo contributo di idee e impegno associativo.

Iscriviti all'A.N.D.A.!

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Quota di iscrizione 1998: lire 50.000 da versare sul c/c postale 12883096 intestato a Associazione Nazionale per la Divulgazione Agricola c/o CIFDA Sicilia Sardegna s.s. 130 km 4 Cagliari-Elmas

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Se sei già socio, ricordati di rinnovare l'iscrizione ! L'iscrizione all'A.N.D.A. non dura in eterno !

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Potete contattarci:

- al sito web dell'Associazione www.essenet.it/anda/ e alla E-mail: anda-italia@essenet.it

oppure presso la sede operativa:

-Stefano Barbieri (Presidente) via Cimarosa 38 - 30030 Robegano-Salzano (Venezia) - tel. 041-5740202 Sede di lavoro: Cipaat, via Rizzardi 26 - 30175 MARGHERA-VENEZIA, tel. 041-929167 fax 041-920362; E-mail : cipaatve@ve.shineline.it

NOTIZIE DALLE REGIONI

Segnaliamo innanzitutto la costituzione di due nuove Sezioni territoriali: ANDA-Basilicata e ANDA-Molise:

Basilicata

In questa regione già da diverso tempo era attivo un gruppo di divulgatori operanti presso le Organizzazioni agricole che aveva iniziato una difficile azione legale di fronte al Pretore del lavoro per avere almeno riconosciuto il diritto ad avere lo stipendio regolamente pagato (i ritardi fino a 8-10 mesi!). Quest'azione, che continua tutt'ora, si rafforza con la costituzione della Sezione territoriale dell'ANDA-Basilicata, a cui partecipano anche i divulgatori impiegati presso le strutture regionali. Con la nascita della Sezione l'impegno dei divulgatori lucani si dispiega a più ampio raggio per un chiaro riconoscimento della figura professionale fin dal livello legislativo. La sezione si è infatti da subito attivata nella discussione in atto per la riforma della legge regionale di settore, proponendosi come interlocutore riconosciuto nella elaborazione del Piano triennale di divulgazione, e richiedendo un proprio rappresentante nel Comitato tecnico scientifico dell'Agenzia Lucana per i S.S.A.. (Per contatti: Alberto Dell'Acqua tel. abitazione 0835-332361 - tel./fax lavoro 0835-382981)

Molise

La Sezione ANDA-Molise si è costituita in una fase assai delicata per la vita dei S.S.A. molisani. Dovrebbe andare in applicazione la legge regionale di settore (la 14 del 6.3.96) che prevedeva per i divulgatori l'assunzione a tempo indeterminato e l'entrata nel ruolo dell'Ente di Sviluppo. I 37 divulgatori rimasti (dei 54 iniziali) vivono (alcuni da 11 anni !) una situazione professionale quanto mai assurda: assunti dall'Ente con contratti a tempo determinato di sei anni (di per se una assurdità giuridica) hanno avuto il contratto "congelato" ovvero "prorogato a tempo indefinito" in attesa che (come previsto dalla legge) l'Ente approvi la pianta organica. Alcuni sono stati licenziati dopo i primi sei anni e hanno dovuto ricorrere davanti al Pretore del lavoro per il riconoscimento del loro diritto sancito dal Regolamento comunitario. Questo "congelamento" del rapporto determinato comporta penalizzazioni normative e salariali. Ma la legge molisana, pur essendo teoricamente una "buona" legge, è inapplicata anche nel merito dell'azione divulgativa: non è stato mai costituita la prevista "struttura per la divulgazione agricola", e i "programmi e progetti di divulgazione" sono più il frutto della buona volontà e professionalità dei singoli divulgatori che una reale strategia dei SSA regionali. L'azione della sezione si svilupperà quindi sia sul piano contrattuale che professionale per una qualificazione dell'azione dei S.S.A. regionali. (Per contatti: Francesco Prisco tel. abitazione 081-8651328 - tel/fax lavoro 0865-900060)

E ora una panoramica dalle altre regioni:

Veneto

Dopo la Conferenza Agricola regionale del dicembre 1997, a cui l'Anda ha partecipato con un proprio documento, prosegue il suo iter un testo di legge sui SSA, che pur contenendo alcuni elementi positivi, appare rabberciato e monco non affrontando la divulgazione con la dovuta attenzione (non si parla neppure dei divulgatori). L'elemento nuovo è ora l'inserimento, nella proposta della Giunta per una nuova legge quadro sull'agricoltura, di un articolo che afferma l'impegno della Regione per l'impiego dei Divulgatori, prevedendo il loro impiego "anche" presso le strutture associative private sulla base di progetti finalizzati. (per contatti: Antonio Caridi tel.casa 0425-750172, tel. lavoro 0425-21442).

Abruzzo

Prosegue l'azione giudiziaria avviata in Abruzzo per l'applicazione dell'art. 9 della l.r. 76 del 1994 che prevedeva l'iscrizione dei Divulgatori operanti nelle Organizzazioni professionali in un apposito ruolo dell'Ente di Sviluppo. Dopo che il TAR aveva positivamente accolto un ricorso in tal senso, rimane in sospeso la sua reale applicazione. Intanto l'Assessore ha presentato una confusa proposta di legge che prevede l'assegnazione ad una società mista pubblico-privata di almeno il 50% dei tecnici-divulgatori, mentre i restanti dovrebbero operare nelle Organizzazioni agricole. (per contatti: Claudio Marro tel. casa 0863-25955 tel. lavoro 0863-413196).

Toscana

Anche la sezione toscana, è impegnata nel dibattito sulla riforma dei S.S.A. regionali. Il mese scorso l'Assessore ha presentato una propria proposta. Accanto ad un condivisibile approccio per progetti, all'ampliamento dei soggetti attuatori e alla diversificazione di finanziamenti e funzioni per soggetti, preoccupazioni suscita lo spiccato decentramento alle Provincie e l'assenza di strumenti di riconoscimento dei livelli occuazionali e di valorizzazione professionale. (per contatti: Giuseppe Bimbi tel 050-30348 tel lavoro 0583-418787)

Calabria

Non è mutata la difficilissima situazione retributiva dei divulgatori calabresi operanti presso le Organizzazioni Agricole (ritardi fino a 8 mesi di stipendi e rimborsi spese), stenta a farsi luce un nuovo assetto legislativo dei SSA, pur avendo la Sezione Anda-Calabria, lavorato molto positivamente per addivenire ad una buona legge. Le continue crisi politiche e l'immobilismo conflittuale che caratterizza Consiglio e Giunta calabra bloccano infatti qualsiasi tentativo riformatore. (Per contatti: Davide Colace tel. casa 0984-438120 tel. lavoro 0984-71118).

Sardegna

L'azione portata avanti dall'ANDA-Sardegna è esemplificativa di come si possa impegnarsi, con positivi risultati, per creare le condizioni programmatiche e legislative affinchè la divulgazione possa dispiegare appieno la sua azione dando piena dignità professionale ai divulgatori. Sotto l'azione dell'ANDA la Commissione agricoltura regionale ha bocciato un "Piano per la divulgazione" che prevedeva una soluzione organizzativa e metodologica che avrebbe affossato ogni idea di divulgazione, disperdendo la risorsa umana e professionale dei divulgatori., che è stato riscritto riprendendo le proposte dell'Associazione. Si attende ora la definitiva approvazione del nuovo Piano. E' disponibile una interessante documentazione a riguardo. (per contatti: Carlo Cabras tel. casa - 070-570517, tel./fax. lavoro: 070-9601907 E-mail: uot-sar@abele.eva.it).


Se credi nel tuo lavoro,
se vuoi qualificare e valorizzare la tua professionalità,
se vuoi difendere i tuoi diritti,
partecipa con il tuo contributo di idee e impegno associativo.

Iscriviti all'A.N.D.A.!
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