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Dieci anni di ANDOS ad Albano Laziale
Sono quasi dieci anni che l'Associazione ANDOS presta la sua opera nel territorio di Albano Laziale. L'Associazione è stata fondata, con il nome di DIS (Donne Impegno Solidarietà), dalla prof.ssa Matilde Filosofi e da altre donne sensibili al problema del tumore al seno con lo scopo di dare sostegno alle donne operate aiutandole nella loro riabilitazione fisica, psicologica e sociale dopo l'esperienza, a volte traumatica, dell'intervento chirurgico. Allo stesso tempo l'Associazione si propone di informare e sensibilizzare le donne alla prevenzione del cancro mammario.
Nel 1996 l'Associazione DIS si è trasformata in un Comitato ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), organizzazione che opera a livello nazionale con sede a Trieste, nata nel 1987 su ispirazione dell'Istituto Tumori di Milano diretto dal prof. Umberto Veronesi. In questi anni il Comitato, che conta attualmente circa 90 iscritti, ha svolto sul territorio di Albano Laziale unopera capillare di sensibilizzazione sul problema della prevenzione. I dati più recenti ci dicono che il tumore mammario è in tutto il mondo accidentale il primo tumore femminile per numero di casi, e che la sua diffusione è in costante crescita. Questo, purtroppo, accade anche in Italia, che figura tra i paesi a maggior rischio con 30.000 nuovi casi ogni anno, e dove una donna su 10 ha probabilità di ammalarsi nel corso della vita. Sotto il profilo economico è stato stimato un costo per la collettività pari a 2.000 miliardi di lire lanno, considerando le degenze, le terapie, i farmaci, gli esami clinici ed il tempo sottratto al lavoro.
Lunico modo per aggirare quello che è divenuto un problema sociale è la diagnosi precoce. Molte donne per paura, per pigrizia o ignoranza, evitano di sottoporsi a controlli mammografici e spesso si accorgono della malattia troppo tardi, quando il tumore è diventato ormai troppo invasivo. Di conseguenza la terapia chirurgica diventa più invalidante e le successive cure più debilitanti. Le strutture sanitarie, daltro canto, sono molto carenti a questo riguardo: il Centro di senologia dellOspedale "S. Giuseppe" di Albano Laziale ha file di attesa da uno a due anni, che scoraggiano anche le donne più scrupolose a sottoporsi a controlli periodici. E carente, inoltre, una politica sanitaria finalizzata alla prevenzione; gli stessi medici di base, che avrebbero il compito di sensibilizzare al problema, sono a volte insensibili o quanto meno distratti al riguardo.
Per supplire a questa carenza, il Comitato ha organizzato presso la propria sede tre "Giornate della prevenzione" con visite senologiche ed esami mammografici gratuiti che hanno avuto unampia risposta da parte della popolazione femminile: nella Giornata del maggio 1999 sono state effettuate 100 visite e 70 mammografie. Il Comitato ha inoltre sostenuto ed affiancato il Progetto di Screening mammografico della Regione Lazio diretto dal prof. Alessandro Vella che, con il sussidio di unità mobili, sta sottoponendo tutte le donne in età compresa tra i 50 ed i 69 anni a controlli gratuiti biennali in tutti i Comuni della ASL RM H. Questo Progetto, portato avanti con grande fatica e tenacia per dieci anni, è finalmente decollato nel 1999, nonostante i notevoli ritardi burocratici ed amministrativi, ed ha potuto essere attuato soltanto grazie allencomiabile impegno degli operatori sanitari ed allapporto dei volontari di varie associazioni. Attualmente le unità mobili sono presenti nel Comune di Anzio, dopo essere state ad Albano, Velletri, Ardea, Pomezia, Torvaianica e Castelgandolfo. La risposta delle donne chiamate fino al 31 dicembre 1999 è stata del 58% e lindagine ha permesso di scoprire 29 casi di malignità per i quali è stato necessario intervenire chirurgicamente. Molte sono le donne che si rivolgono al nostro Comitato, nella cui sede vengono svolte numerose attività di supporto alle donne operate al seno: psicoterapia di gruppo, linfodrenaggio manuale e meccanico per coloro che hanno problemi di gonfiore al braccio in seguito allintervento chirurgico, incontri con medici, attività ricreative per facilitare il reinserimento sociale. Queste attività, completamente gratuite, vengono svolte dalle volontarie (donne operate e non) che hanno seguito uno specifico corso di formazione tenuto dalla psicoterapeuta dellAssociazione. Attualmente le volontarie sono 10, tra le quali 4 fisioterapiste, specializzate presso il Centro di formazione di Trieste.
Il Comitato non ha fini di lucro e si avvale delle prestazioni volontarie di alcuni suoi aderenti. Tutte le attività svolte vengono sostenute economicamente dal contributo dei soci, da istituzioni ed enti, nonché da privati; la sede dellAssociazione è messa a disposizione dal Comune di Albano Laziale, che si è sempre dimostrato sensibile nei confronti del problema. Tra i nostri sostenitori sono numerosi gli operatori sanitari ed i medici dellOspedale di Albano con i quali si è instaurato un fecondo rapporto di collaborazione. Nel 1993 la nostra Associazione si è molto impegnata con assemblee pubbliche e con una assidua pressione presso la ASL RM H per bloccare il progetto di chiusura del Centro oncologico dellOspedale, cosa che avrebbe portato un notevole disagio alle molte pazienti in cura presso il Day Hospital. Attualmente, ci stiamo attivando presso le strutture sanitarie affinché venga ampliato il suddetto Centro, diventato insufficiente per dare risposta alla crescente domanda di assistenza chemioterapica e di controlli periodici.
Tutte queste iniziative hanno bisogno di supporto materiale ed umano, e auspichiamo per il futuro di poter sempre contare, oltre che sulla presenza attiva delle donne, sul contributo delle istituzioni e degli enti che finora ci hanno sostenuto: ciò consentirà allANDOS di Albano di continuare sulla strada intrapresa e dare vita a nuove e più ampie iniziative.
Articolo apparso sul Mensile "Villa Doria", agosto 2000