L'Italia appoggia Kyoto e ignora le richieste di Berlusconi

LUSSEMBURGO (Reuters) - Il governo uscente italiano aderisce al documento dell'Unione europea a sostegno del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, ignorando l'opposizione del prossimo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Gianni Mattioli, ministro dell'Ambiente ad interim, ha detto, durante l'incontro tra i ministri dell'Ambiente europei che si è tenuto oggi a Lussemburgo, che l'Italia resta coerente con l'impegno dei 15 Paesi membri di andare avanti con la riduzione sui gas serra che gli Stati uniti hanno respinto lo scorso marzo.

Berlusconi aveva chiesto ieri al presidente uscente Giuliano Amato di intervenire, perchè il governo uscente non dovrebbe "prendere decisioni impegnando il nuovo su una questione così delicata".

Gli ambientalisti hanno accusato Berlusconi del tentativo di rompere il supporto unanime dell'Unione all'impegno del 1997 delle Nazioni unite di ridurre le emissioni di gas, proprio pochi giorni prima che il presidente degli Usa George J. Bush venga per la sua prima visita in Europa. Bush sarà al vertice Nato del 13 giugno a Bruxelles.

Bush ha dichiarato che proporrà alternative per combattere il surriscaldamento del pianeta in sostituzione dei criteri stabiliti dal protocollo di Kyoto che, a suo parere, metterebbero in difficoltà l'economia e sarebbero parziali dal momento che non vincolano i Paesi in via di sviluppo.

Il protocollo di Kyoto obbliga i Paesi industrializzati a ridurre le emissioni del 5% dai livelli del 1990 entro il 2010.

LA POSIZIONE DELL'ITALIA NON E' NUOVA

Giungendo a Lussemburgo, Mattioli ha dichiarato che l'Italia avrebbe sostenuto il protocollo che conferma l'obiettivo dell'Unione di ratificare gli accordi di Kyoto entro il 2002.

"Questo governo non fa altro che terminare il suo mandato mantenendo fede a una posizione che ha avuto negli ultimi 5 anni", ha detto Mattioli ai giornalisti.

Al summit di marzo, i leader italiani avevano sostenuto il proposito di andare avanti con gli accordi, malgrado l'assenza degli Usa che producono il 25% delle emissioni totali.

Ma perplessità erano apparse la scorsa settimana, alla notizia che alcuni diplomatici italiani avevano proposto di cambiare il testo per accogliere una posizione piu' aperta nei confronti degli Usa.

Fonti diplomatiche avevano allora commentato che l'Italia era completamente isolata e che il testo originale continuava ad avere il totale sostegno degli altri 14 Stati membri.

Kjell Larsson, il ministro dell'Ambiente svedese che ha presieduto il meeting di Lussemburgo, ha detto che l'Ue non negozierà con gli Usa fuori dall'accordo quadro di Kyoto.

Mattioli ha fatto presente che Berlusconi ha più volte ripetuto che continuerà le politiche della precedente amministrazione sulle questioni internazionali.

"Se Berlusconi ha intenzione di cambiare posizione, col rischio di isolare l'Italia, questa può essere per lui un'occasione", ha detto Mattioli.

UN ULTIMATUM PER IL VERTICE UE

La commissaria europea per l'ambiente, Margot Wallstrom, ha presentato ai leader dell'Unione europea un ultimatum per far presente a Bush, in occasione del vertice Usa-Ue di Goteborg, di procedere sui protocolli di Kyoto.

"Spero che i capi di Stato e di governo colgano l'occasione per riconfermare il nostro impegno nei confronti del protocollo di Kyoto" ha detto ai giornalisti.

"Naturalmente siamo interessati ad ascoltare gli americani e le loro posizioni e vogliamo aiutarli a tornare sulle posizioni di Kyoto, ma questa [il summit di Goteborg] è un'occasione unica per essere molto risoluti".

Mercoledì 7 Giugno 2001, 19:58