Francisco José Goya

Cenni critici

 

A cavallo tra due secoli, e indifferente al prestigio delle trionfanti idee neoclassiche, lo spagnolo Francisco De Goya y Lucientes attuò nella sua opera il trapasso dal gusto figurativo settecentesco alla nuova libertà espressiva propria del Romanticismo, di cui precorse, con geniale audacia, i motivi più cupamente fantastici. Al periodo tardo del maestro aragonese appartengono le decorazioni pittoriche murali da lui eseguite, verso il 1819, per la sua dimora di campagna detta "la Casa del Sordo", con tetre e misteriose visioni stregonesche prese in una severa gamma di bruni, bianchi e di neri e con un linguaggio potentemente ellittico, capace di risolvere la forma con efficacissimi abbreviature pittoriche. La sua pittura conosce tutte le gamme espressive, dalla dolcezza di immagini di bambini alla sensibilità della Maja desnuda fino all'atrocità delle scene di guerra. La sua arte è potentemente evocativa, volta a colpire ciò che nel mondo è pregiudizio e menzogna. L'arte di Goya può considerarsi primo impulso al Romanticismo che conobbe in lui il proprio maestro. Nella progressiva e incalzante trasformazione del suo linguaggio pittorico emerge con violenza sempre maggiore la forza visionaria dell'inconscio, il rifiuto di modelli assoluti di bellezza, una passione sfrenata per il colore e l'ombra, una forte carica distruttiva verso ideali astratti e regole. La sua attenzione, sempre rivolta ai "mali" dell'intelletto che ostacolano la ragione della storia, è il segno di una forte adesione morale al presente.

 

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