LA
MADONNA DELLA SCALA
di Castellammare del
Golfo
La Storia
" Il
giorno 7 settembre 1641, sull'imbrunire, si scatenò un furioso
temporale. Una pastorella per nome Maria D'Angelo, pascolava il
gregge nella montagna di Castellammare e volendo ripararsi dalla
pioggia, che veniva giù a torrenti andò a rannicchiarsi in una
specie di grotta, che un fulmine, poco prima caduto, aveva scavato.
Ivi rinvenne una scatola di rame tutta arruginita. Curiosa l'aperse
e dentro vi trovò un altro scatolino d'argento suggellato, in cui
era inciso il monogramma della Vergine ed una croce.
Il temporale allora cessò per
incanto ed i genitori, credendo già morta la povera fanciulla, con
fiaccole accese andavano in cerca di lei, e pieni di stupore la
trovarono nell'atto che contemplava il tesoro
trovato.
Del
fatto fu portata notizia all'arciprete Stella, il quale accorse con
gran folla di popolo; fu aperto lo scatolo e vi si trovò una croce
di argento e un reliquario contenente l'immagine della Madonna col
Bambino Gesù in braccio, tutto adorno di gemme e d'oro.
Si gridò allora al miracolo e sul
luogo dell'invenzione, da pp. benedettini, s'innalzò una chiesa con
l'intenzione di fabbricarvi anche un conventino per la custodia
di essa, e alla vergine fu dato il nome di madonna della Scala, perché
il punto dove fu ritrovata si chiamava e si chiama delle
Scale.
Del reliquario si fece una copia fedelissima in argento;
ma dove andarono a finire l'uno e l'altra nessuno lo sa.
"
da
"Castellammare del Golfo" monografia di Diego Buccellato Galatioto -
Palermo - 1909.
Oggi
Dopo gli anni dell'abbandono e della trascuratezza anche per
la piccola chiesa della Madonna della Scala è venuto il tempo del
restauro e della sua restituzione alla fruzione del popolo
castellammarese e di quanti per devozione, o semplicemente per
desiderio di ammirare da lassù nelle giornate serene lo splendido
panorama del Golfo, avranno la pazienza di percorrere i numerosi
gradini che la separano dalla sottostante strada
carrabile.
L'iniziativa
E'
stato il signor Giacomo Navarra ad assumere e condurre in porto tale
iniziativa.
Assicuratosi la disponibilità delle autorità
ecclesiastiche competenti infatti il signor Navarra ha curato a
proprie spese il restauro della chiesetta e della sacrestia annessa,
ed infine illustrata ai funzionari della azienda regionale delle
foreste l'iniziativa e la necessità del ripristino delle aree
demaniali, circostanti il luogo di culto, ha chiesto ed ottenuto
dalla stessa azienda, il ripristino della funzionalità degli spazi
esterni, dei luoghi di sosta, dei percorsi e delle essenze
vegetali.
I lavori volgono ormai al termine e l'intera area in
pochi mesi sarà integralmente fruibile, anche nelle ore serali,
grazie al nuovo impianto di illuminazione, che la rende visibile da
notevole distanza.
Un appello ci sentiamo di fare ai
castellammaresi, e non solo a loro, affinchè apprezzino e
custodiscano con la cura e l'attenzione che merita questa ritrovata
piccola perla del paesaggio castellammarese.