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USO DEI DEFIBRILLATORI AUTOMATICI ESTERNI DA PARTE DEGLI AGENTI DI POLIZIA NEL TRATTAMENTO DELL'ARRESTO CARDIACO AL DI FUORI DELL'OSPEDALE

OBIETTIVO:
Stabilire la possibilità di attribuire agli agenti di polizia il compito di provvedere alla defibrillazione con defibrillatori automatici esterni (AED) e valutare l'efficacia di questa strategia volta a ridurre il tempo della defibrillazione sulle vittime dell'arresto cardiaco improvviso al di fuori dell'ospedale.

METODI:
Si è trattato di una indagine in prospettiva degli interventi sulla popolazione, con controlli storici, condotta in 7 comuni suburbani nei quali la polizia è solitamente intervenuta sul luogo di emergenza prima del personale EMS. Tutti i pazienti adulti colpiti da arresto cardiaco prima dell'arrivo dell'EMS, e sui quali il personale EMS ha tentato la rianimazione, sono stati registrati. Gli agenti di polizia muniti di AED e istruiti all'uso, durante la fase dell'intervento, sono stati mandati simultaneamente all'EMS sul luogo di emergenza. La polizia è stata istruita a usare l'AED sul rilevamento immediato della perdita del polso. Come risultato si è avuta una differenza tra le fasi del controllo e dell'intervento nell'intervallo intercorso dal tempo della chiamata ricevuta al centralino al tempo della prima defibrillazione, e nel tasso di sopravvivenza alla dimissione ospedaliera dei pazienti inizialmente in fibrillazione ventricolare.

RISULTATI:
Il personale EMS ha tentato 183 rianimazioni nella fase di contollo e 283 durante l'intervento; di queste, 80 (44%) e 127 (45%), rispettivamente, hanno coinvolto pazienti con ritmi iniziali di fibrillazione ventricolare. Il tempo medio di defibrillazione è diminuito da 11,8 +/- 4,7 minuti nella fase di controllo a 8,7 +/- 3,7 minuti nella fase di intervento (p < .0001). La sopravvivenza alla dimissione ospedaliera dei pazienti con defibrillazione ventricolare non ha avuto differenze tra le due fasi (il 6% del controllo contro il 14% dell'intervento, p = .1). Quando la polizia è arrivata prima del personale EMS, lo shock praticato dalla polizia, diversamente da quello praticato dall'EMS, è stato associato ad una sopravvivenza maggiore (26% [12/46] contro il 3% [1/29], p = .01). L'analisi di regressione logistica ha rivelato che l'uso dell'AED ha rappresentato un indicatore indipendente di sopravvivenza alla dimissione ospedaliera.

CONCLUSIONI:
In 7 comuni suburbani, l'uso degli AED da parte della polizia ha ridotto il tempo di defibrillazione ed è stato un indicatore indipendente di sopravvivenza alla dimissione ospedaliera.


INTRODUZIONE

L'arresto cardiaco improvviso fuori dell'ospedale (SCA) resta la singola, preminente causa di morte negli Stati Uniti, che colpisce più di 350.000 persone ogni anno. La via più promettente per il buon esito del trattamento SCA è un sistema integrato di terapia graduale simboleggiato dalla catena di sopravvivenza dell'American Heart Association (AHA). Questo concetto si basa sulla considerazione che la sopravvivenza è più probabilmente il primo dei 4 eventi-chiave che occorre realizzare: attivazione della risposta di emergenza, CPR, defibrillazione e misure di supporto vitale avanzato (ALS). Per i pazienti con un ritmo di fibrillazione ventricolare (VF), il tempo della defibrillazione è il primo fattore determinante di sopravvivenza.
L'avvento dei defibrillatori automatici esterni (AED) ha promesso di facilitare la prestazione della prima defibrillazione. Questi strumenti effettuano l'analisi computerizzata del ritmo dell'ECG e il loro uso richiede una preparazione meno impegnativa rispetto ai defibrillatori manuali convenzionali. Diverse indagini hanno dimostrato l'utilità degli AED in ambiente urbano, suburbano e rurale quando vengono utilizzati dagli EMT. Una metaanalisi recente ha confermato il beneficio in termini di sopravvivenza della defibrillazione praticata dai fornitori del supporto vitale di base (BLS).
Sebbene molti comuni urbani degli Stati Uniti siano serviti dai vigili del fuoco, che come primi soccorritori a tempo pieno sono in grado di praticare la defibrillazione, la maggior parte dei comuni suburbani non dispone di questa risorsa. Comunque la polizia di queste aree è ben dislocata per rispondere rapidamente alle chiamate di emergenza. White et al (14,15) hanno riferito dell'esito soddisfacente nella pratica della defibrillazione ottenuto dalla polizia di Rochester, Minnesota, con un indice di sopravvivenza del 49% alla dimissione ospedaliera.

MATERIALI E METODI

Questa indagine ha utilizzato interventi di carattere probabilistico sulla massa con un programma di controllo storico. Il periodo del controllo è stato fissato tra il 1 gennaio 1990 e il 31 gennaio 1992; la fase di intervento tra il 1 febraio 1992 e il 31 gennaio 1995. L'intervento primario è consistito nel preparare, equipaggiare e autorizzare gli agenti di polizia all'uso degli AED per la rianimazione dei pazienti in arresto cardiaco. L'indagine è stata condotta in 7 comuni suburbani di Allgheny County, Pennsylvania, su un'area di 46 miglia al quadrato e con una popolazione di 145.000 abitanti. Ciascun comune, dipartimento di polizia e agenzia EMS ha sottoscritto accordi per partecipare. L'Università di Pittsburgh B.I.R.B., il consiglio regionale EMS e il Dipartimento della Sanità pubblica hanno approvato il progetto. La ricerca è stata istituita con differimento del consenso e successivamente approvata per rinuncia del consenso.
Gli adulti (dai 18 anni in su) che hanno contratto un arresto cardiaco non traumatico prima dell'arrivo dell'EMS nei comuni partecipanti, hanno avuto maggiore opportunità di essere inclusi. La polizia non sempre ha risposto alle strutture infermieristiche e agli altri servizi sanitari; pertanto i pazienti di questi luoghi sono stati esclusi da entrambe le fasi dell'analisi. I pazienti che all'arrivo del personale EMS sono stati dichiarati morti o da non sottoporre ai criteri della rianimazione, sono stati anch'essi esclusi dall'analisi per entrambe le fasi del cotrollo e dell'intervento.
I dipartimenti di polizia intenzionati a partecipare sono stati inclusi sulla base dei seguenti criteri prioritari: per le emergenze mediche la polizia viene inviata di routine insieme all'EMS; la polizia arriva almeno 2 minuti prima dell'EMS per oltre il 50% delle chiamate; la polizia manterrebbe il riconoscimento corrente nella rianimazione cardiopolmonare (CPR) dell'AHA e del pronto soccorso standard della Croce Rossa Americana; e l'agenzia EMS locale ha acconsentito a partecipare.
Tre agenzie EMS con quantitativi annuali di chiamate di emergenza di 2.700, 3.500 e 4.000 si sono messe al servizio dei 7 comuni partecipanti. Almeno una unità ALS è rimasta in servizio a tempo pieno in ogni sistema. Ogni comune ha attivato un centro di trasporto messo a disposizione della polizia, dei vigili del fuoco, e dell'EMS. Generalmente, la polizia e l'EMS sono stati mandati simultaneamente per le chiamate serie e potenzialmente serie, ma non si è eseguito un programma formale per gli invii di emergenza. Se una unità BLS EMS fosse stata più vicina rispetto a una unità ALS, l'unità BLS avrebbe risposto ugualmente. Nella gran parte dei casi le unità BLS sono state in grado di defibrillare.
Il defibrillatore semiautomatico esterno LIFEPAK 300 (P.C.C., R.WA) è stato usato durante il periodo dell'intervento. Le caratteristiche di questo modello sono i cursori verbali e queli del display LCD, la registrazione continua dell'audio e dell'ECG, un sistema di individuazione del movimento, ed una capacità di impiego manuale. Una attrezzatura supplementare è stata fornita per favorire il trattamento adeguato delle vie respiratorie e facilitare la pronta applicazione e la piena aderenza dei cuscinetti defibrillatori. Il sussidio respiratorio include una mascherina con una apertura per l'ossigeno e una valvola 1-way, un dispositivo manuale di adesione a ventosa e guanti per l'esame. Forbici e salviette monouso sono state predisposte per consentire una migliore aderenza dei cuscinetti defibrillatori (FAST-PATCH; P.C.C.).
I 200 agenti di polizia dei dipartimenti partecipanti sono stati addestrati per l'uso degli AED con un programma della durata di 4 ore basato sui manuali AHA e sulla letteratura medica corrente. Ricercatori medici e selezionati paramedici hanno diretto l'adestramento. Un corso didattico di 2 ore e 1/2 ha trattato le informazioni di base riguardanti la morte cardiaca improvvisa, il ruolo della defibrillazione, il protocollo e le ragioni fondamentali dell'indagine, la rassegna del trattamento delle vie respiratorie e l'effetto dell'AED. Novanta minuti sono stati dedicati alle sessioni pratiche riguardanti i vari scenari del trattamento dei pazienti. Tutti gli agenti hanno dimostrato competenza nei criteri cognitivi e psicomotori predeterminati attraverso formali prove pratiche e scritte.
Inoltre, per tutta la fase dell'intervento, gli agenti di polizia hanno frequentato corsi trimestrali diretti da istruttori paramedici. In questi corsi, si è richiesto ad ogni agente di saper usare l'apparecchio in modo corretto secondo i criteri predeterminati e di comprendere il protocollo. Gli istruttori hanno fornito feedback costruttivi e hanno sollevato i problemi sull'uso effettivo dell'AED individuati durante i corsi.
Il programma ha limitato i cambiamenti nell'intervento standard della polizia e dell'EMS ad azioni specifiche inerenti l'uso dell'AED sul luogo. La polizia e il personale EMS sono stati mandati simultaneamente sui luoghi delle emergenze mediche. Quando gli agenti di polizia sono intervenuti insieme all'EMS, sono stati istruiti a valutare la scena con competenza, ad accendere l'AED e ad iniziare la valutazione del paziente. Quest'ultimo passaggio ha incluso un principale esame standard delle vie respiratorie, della respirazione e della circolazione. La polizia è stata istruita ad utilizzare 2 tipi di ventilazione (maschera a bocca o il metodo bocca a bocca) a seconda della respirazione assente o inadeguata. In caso di assenza di polso, la polizia è stata istruita ad applicare i cuscinetti defibrillatori AED al torace del paziente e ad attivare l'analisi della funzione del ritmo. Il protocollo ha specificato 2 set di 3 shock, con 1 minuto di CPR tra i set. Il personale EMS si è assunto la responsabilità del paziente all'arrivo; è stato incoraggiato a continuare l'uso dell'AED manuale per la continuità del benessere del paziente e per la raccolta dei dati, a meno che il paziente non richiedesse il pacing transcutaneo (necessitando l'uso del monitor defibrillatore standard).
All'inizio della fase dell'intervento sono stati impiegati 30 AED: una unità per ogni zona di pattuglia della polizia e una unità per ciascuna delle 3 basi EMS ai fini dell'aiuto e dell'addestramento. Gli agenti di polizia hanno controllato l'equipaggiamento a ogni cambiamento tramite una formula standard. Ad intervalli bisettimanali, il personale EMS ha eseguito controlli più ampi comprendenti la rotazione della batteria e la sincronizzazione dell'orologio AED con il centro orologi . I tecnici del servizio di produzione hanno diretto la manutenzione annuale di routine.
Dopo ogni uso dell'AED, gli agenti di polizia hanno compilato una scheda "POERF" (figura 1) che comprende il messaggio di chiamata, i tempi della risposta e dell'intervento, i dati della valutazione del paziente e l'accertamento della funzione dell'AED. Per ogni arresto cardiaco i paramedici hanno compilato una scheda "EMS-ERF" (figura 2) nella quale vengono documentati i tempi pertinenti, le informazioni sullo stato del paziente, la loro valutazione sull'operato dell'agente di polizia e sul tratamento AED. Il personale EMS ha registrato se si è avuto o meno il ritorno della circolazione spontanea (definita come un polso palpabile senza la CPR per almeno 15 secondi) e se il paziente è stato dichiarato morto o idoneo all'ammissione ospedaliera. Queste due schede, la registrazione audio dell'ECG da parte dell'AED e il rapporto dell'EMS sono stati rimessi entro 48 ore dall'evento.
Il ritmo iniziale è stato definito come primo ritmo registrato dall'AED o, nei casi in cui l'AED non è stato usato, come ritmo documentato dal rapporto EMS, rilevato al momento dell'arrivo dei paramedici. Per quanto riguarda le registrazioni dell'AED, se i due ricercatori medici non avessero approvato la classificazione del ritmo o fossero in disaccordo con la decisione dell'AED di praticare lo shock, l'ECG sarebbe stato stampato e revisionato da 3 medici specializzati in emergenza, non coinvolti nell'indagine e ignari dello stato iniziale e dell'analisi del ritmo.
I tempi operativi della polizia e dell'EMS sono stati determinati dal centro archivi. Il tempo degli shock emessi dall'AED è stato ricavato dal registratore; il tempo degli shock manuali è stato ottenuto dai rapporti dell'EMS. Da ciascun servizio EMS si è ottenuto un registro degli arresti cardiaci che ha consentito di individuare tutti i pazienti con i requisiti necessari per essere scelti. I dati della fase di controllo sono stati raccolti da registri e rapporti dell'EMS, oltre che dal centro archivi. I dati di sopravvivenza sono stati compilati dall'ospedale e dagli archivi dell'EMS.
La variabile principale è risultata quella dell'intervallo tra la chiamata ricevuta al centralino e la prima defibrillazione. Un risultato secondario è stato la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera come documentato dagli archivi dell'ospedale. I dati della sopravvivenza sono stati analizzati per tutti i pazienti in fibrillazione ventricolare (intento di cura) e per i casi in cui la polizia è arrivata prima dell'EMS nella fase dell'intervento (trattamento ricevuto). L'analisi invariata è consistita in X2 o test esatto di Fisher per i dati dicotomici e nei t test indipendenti per i dati continui. Gli indicatori significativi di sopravvivenza alla dimissione ospedaliera sono stati determinati in base alle analisi multiple di regressione logistica. Candidate variabili di previsione per l'analisi dell'intenzione di effettuare il trattamento sono state l'età, la CPR, il sistema EMS, l'ospedale, il genere, l'intervallo della risposta EMS (dal tempo della chiamata ricevuta al centralino all'arrivo sul luogo), l'arresto confermato, la polizia intervenuta per prima, l'intervallo tra la chiamata e lo shock (dal tempo della chiamata ricevuta al tempo del primo shock), l'uso dell'AED e la fase dell'indagine (controllo o intervento). Le stesse variabili per l'analisi del trattamento ricevuto sono state usate per prevedere la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera ad eccezione di "la polizia intervenuta per prima" e "la fase dell'indagine" (analisi limitata ai casi della fase di intervento in cui la polizia è arrivata prima dell'EMS). L' a due estemità è stata stabilita a P = .05. Questa indagine si è proposta di stabilire una potenza di .8 per individuare una differenza di 2 minuti nel tempo della defibrillazione tra l'intervento e il controllo.

RISULTATI

Nella fase di controllo, il personale EMS ha risposto a 203 arresti cardiaci in persone adulte, e ad altri 317 nella fase di intervento; 183 e 282 casi, rispettivamente, presentavano i requisiti necessari per essere scelti. Le caratteristiche del paziente sono descritte nella Tavola 1. La polizia è arrivata sul luogo prima del personale EMS in 83 casi (58%) su 144 nella fase di controllo; in 39 casi rimane ignoto se è arrivata per prima la polizia o l'EMS. Non abbiamo stabilito quali interventi abbia effettuato la polizia durante questa fase. Nella fase di intervento, gli agenti sono arrivati prima dell'EMS in 172 casi (61%) e hanno applicato l'AED a 118 di questi pazienti (69%). I dati relativi alla ragione per cui gli agenti non hanno usato l'AED in 54 casi non sono stati raccolti prospettivamente. Le ragioni pertinenti sarebbero state l'attesa del rapido arrivo dell'EMS per il follow-up, il ritardo nel raggiungere il paziente, la valutazione prolungata e il tentativo fallito di portare l'AED al paziente (inclusi i casi non riconosciuti come "arresto cardiaco potenziale"). La polizia ha usato l'AED su 3 pazienti che rispondevano ai criteri di esclusione dalla scelta - l'uno era in arresto dopo maggior trauma e gli altri due avevano, all'arrivo, il polso non rispondente con conseguente arresto cardiaco. Soltanto ai pazienti in VF o tachicardia ventricolare sono stati somministrati gli shock AED.
Ottanta pazienti rispondenti ai criteri della scelta hanno avuto inizialmente il ritmo VF nella fase di controllo e 127 nella fase di intervento. Le variabili demografiche e terapeutiche sono risultate simili per entrambi i gruppi, eccetto gli intervalli della risposta dell'EMS e della polizia (dal tempo della chiamata ricevuta al centralino all'arrivo dell'unità sul luogo) che hanno teso ad essere più brevi nella fase dell'intervento (Tavola 2). Durante la fase di intervento, la polizia è arrivata sul luogo prima del personale EMS in 75 casi; ha applicato l'AED a 49 (65%) di questi e ha somministrato lo shock a 46 pazienti (61%). I motivi per cui la polizia non ha somministrato lo shock in 3 casi dopo l'applicazione dell'AED sono i seguenti: problemi delle vie respiratorie, cursore ricorrente del "connetti elettrodo" che ha impedito l'analisi e l'ipossibilità di leggere lo schermo LCD a causa del freddo.
Complessivamente, l'intervallo dalla ricezione della chiamata alla prima defibrillazione effettuata sui pazienti in VF è stato più breve di 3,1 minuti (26%) durante la fase di intervento (P < .0001) (Tavola 3). Quando la polizia è arrivata per prima durante la fase di intervento, l'intervallo dalla chiamata allo shock si è ridotto di 3,5 minuti (51%) se la polizia ha somministrato lo shock piuttosto di aspettare che lo facesse l'EMS (p<.0001). Nella fase di intervento si sono avuti 5 casi di tachicardia ventricolare. La polizia è arrivata sul luogo per prima e ha applicato l'AED a tutti i 5 pazienti; 4 pazienti hanno ricevuto un controshock elettrico. Due pazienti hanno raggiunto il ROSC; uno è stato ammesso ma è morto in ospedale.
Tra i pazienti inizialmente in VF, il tasso di ROSC è aumentato dal 36% nella fase di controllo al 52% nella fase di intervento (rapporto di previsione 1,90; p = .03; 95% intervallo di confidenza 1,03; 3,52). Complessivamente, i pazienti in VF nella fase di intervento non avevano più probabilità di sopravvivere alla dimissione ospedaliera dei pazienti in fase di controllo (rapporto di previsione 2,48; p = 1; 95% intervallo di confidenza .82; 8,01) (Tavola 3). Comunque, tra i pazienti che sono stati soccorsi prima dalla polizia durante la fase di intervento, i pazienti ai quali la polizia ha somministrato gli shock hanno avuto una probabilità di sopravvivere alla dimissione ospedaliera dieci volte maggiore rispetto a quelli cui gli shock sono stati somministrati dall'EMS (rapporto di previsione 9,88; p = .027; 95% intervallo di confidenza 1, 19; 59,3) (Tavola 3).
L'analisi di regressione logistica di tutti i casi di VF ha evidenziato che l'uso dell'AED, l'intervallo della risposta EMS e l'arresto attestato sono stati degli indicatori indipendenti della sopravvivenza alla dimissione ospedaliera. Quando la polizia si è trovata per prima sul luogo di emergenza nella fase di intervento, l'uso dell'AED ha costituito il solo indicatore indipendente di sopravvivenza alla dimissione ospedaliera.

DISCUSSIONE

Quesa indagine ha dimostrato la possibilità di addestrare e attrezzare di AED gli agenti di polizia in questi comuni suburbani. Durante un periodo di 3 anni, gli agenti di polizia hanno applicato l'AED al 69% dei pazienti quando sono arrivati prima del personale EMS e hanno defibrillato il 61%


ERIC DAVIS MD,FACEP,Associate Professor, Dept. of Emergency Medicine
ISTITUTE OF PreHospital Care
ROCHESTER -NY

 
 
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