A. S. Acireale CalcioLa storia dell'Acireale Calcio comincia nel lontano 1929, allorchè un gruppo di sportivi acesi, fra cui Carlo Grassi Vigo, Peppino Sardella e Rosario Pavone, portarono avanti l'iniziativa di unificare alcune delle società sportive presenti nel territorio acese dando vita così alla Società Sportiva Acireale Calcio. Questa squadra già nel 1931 partecipò al campionato di seconda divisione. Il presidente, Cav. Peppino Puglisi, allestì un gruppo sicuramente capace di vincere il campionato e difatti l'Acireale non smentì le aspettative, almeno in parte. Il campionato iniziò a Reggio Calabria e gli acesi incontrarono i locali della Garibaldi e tornarono sconfitti per due reti a una, ma la gara venne resa nulla per il ritiro della squadra calabra. Così si dovette attendere l'otto novembre per il primo vero incontro che si tenne nell'attuale campo "Comunale", allora chiamato "Casimiro Carpinati" e disposto orizzontalmente rispetto al verso attuale. Il campionato venne vinto a sorpresa dalla Juventus Trapani ma la squadra acese dopo un cammino altalenante riuscì a conquistare il secondo posto che valse la promozione in prima divisione. Il campionato seguente vide l'Acireale partire in sordina e si rischiò addirittura la retrocessione ma con il cambio dell'allenatore le cose cambiarono e si arrivò a raggiungere l'agognata salvezza con qualche giornata d'anticipo. Nell campionato 32/33 si potè vedere il primo derby della storia del calcio acese, e fu col Catania (8 Gennaio 1933). La partita si svolse lontano dalle mura amiche e finì 3 a 2 per i padroni di casa, nonostante il primo tempo aveva visto l'Acireale in vantaggio per 1 a 0. Quel torneo finì con lo spareggio di Napoli fra il Siracusa e la Catanzarese e vide uscire vincitrice proprio quest'ultima per 1 a 0. Finito il campionato, anche perché venne a mancare il presidente Cav. Peppino Puglisi, la S.S. Acireale Calcio si sciolse.

il primo Acireale del nuovo corsoBisogna saltare un decennio abbondante per arrivare al campionato 1946/47 e l'Acireale viene ammessa per meriti sportivi alla serie C e con presidente Giuseppe Leonardi e allenatore Luigi Bertolini si prepara ad affrontare squadre del calibro di Reggina, Messina, Catania, Trapani, Crotone, ma il torneo viene vinto incredibilmente dalla Giostra ME, che l'Acireale riuscì a battere al Comunale per 4 a 3, con quattro punti di vantaggio sulla Reggina. La squadra granata comunque conclude il campionato con un dignitoso settimo posto. L'anno successivo (1947/48) cambia presidente e allenatore, sostituiti rispettivamente da Sebastiano Fichera e da Armando Creziato. Dopo un avvio stentato il presidente decide di acquistare tre elementi di indiscusso valore come il portiere Rega, il centrale Santunione e l'attaccante Banfi. Sfortunatamente il proprio il portiere Rega, che si era ben distinto durante l'arco del campionato e soprattutto nell'incontro contro la Reggina, a Catania con una sua incredibile "papera" regala la vittoria della partita e forse anche del campionato ai rossoazzuri. Comunque l'ottimo campionato svolto dall'Acireale si rispecchia nella classifica che chiude al quarto posto ex-equo con Arsenal ME e Trapani. Il 1948/49 vede l'organico della Serie C ridursi dalle 288 alle 82 squadre suddivise in quattro gironi. L'Acireale viaggia nell'anonimato, realizzando 32 punti e raggiungendo il dodicesimo posto. L'anno seguente (1949/50) i punti sono 31 e il posto in classifica è il dodicesimo. Nel 1950/51 nonostante i 32 punti realizzati l'Acireale non riuscì ad evitare la retrocessione. Così il 1951/52 vede l'Acireale partire dalla Promozione ma grazie alla ristrutturazione dei gironi i posti per il salto di categoria sono tre. Dopo un avvio scadente e nonostante la vergognosa sconfitta a Riposto, l'Acireale riesce a conquistare il terzo posto e quindi la promozione in serie D. Ma la serie D l'anno seguente (1952/53) non viene mantenuta e si retrocede raggranellando solo 20 punti e una serie di sconfitte clamorose. Con la retrocessione in Promozione l'Acireale chiude un ciclo e si impantana in questo cl'allenatore Marsicoampionato raggiungendo sempre il quarto o il quinto posto in classifica. Si arriva al campionato 1957/58 e l'A.S. Acquapozzilo, si è cambiato nome per abbinamento commerciale, nonostante le due sconfitte iniziali vince il campionato non perdendo più una partita. Un brivido lo regalò solo il Licata (secondo in classifica) che fu capace di strappare tre dei quattro punti in palio negli scontri diretti. Ma quell'anno la promozione in serie D non fu poi così semplice e il problema principale veniva proprio dall'interno. La squadra granata era divisa in due autentici clan: i "proletari" e i "nobili" e il culmine si ebbe proprio dopo il pareggio interno contro l'Augusta. L'Acireale in vantaggio di due reti nel primo tempo si fece raggiungere in un modo alquanto sorprendente nel secondo e così si arrivò quasi alle mani negli spogliatoi, ma l'intervento dell'energico presidente Bonanno rimise la pace e la squadra concluse il campionato nel migliore dei modi. E' doveroso ricordare Orazio Trovato, tifoso acese che per seguire le sorti dei colori granata fino a Termini Imerese aggravò la sua già debole condizione fisica e qualche giorno dopo la partita venne a mancare. Quell'anno la squadra fu allenata dal mitico Banas. L'Acireale l'anno successivo (1958/59) rischiò di bissare la promozione ma alcune sconfitte nel finale di campionato la fanno classificare al quarto posto a cinque punti dal Crotone, vincitore del torneo. Il campionato 59/60 l'Acireale lo visse senza particolari patemi d'animo, classificandosi sesta. Il campionato 1960/61 registra il ritorno del "vecchio" Banas, ormai a fine carriera, ma il "mago, così era chiamato, dopo un avvio non proprio esaltante riesce a concludere il campionato al terzo posto alle spalle di due squadroni come lo erano il Potenza e la Casertana, addirittura quest'ultima fu battuta al Comunale per 2 a 1. Nel 1961/62 l'Acireale si ritrAcireale-Nocerinaova a duellare per la promozione con il blasonato Avellino che infine la spunta e vince, comunque la squadra granata si classificò seconda. Nel campionato 62/63 l'Acireale si piazzò al terzo posto alle spalle di Casertana e Sanvito. Nonostante l'avvio brillante della compagine acese che aveva illuso i propri sostenitori, dopo qualche risultato negativo e dopo la sconfitta con il quasi retrocesso Barcellona sul neutro di Messina il neo presidente Aleppo si vide costretto all'esonero dell'allenatore Maluta per riportare Vaccari. La squadra non seppe reagire alle critiche e perse terreno importante nel confronto delle dirette concorrenti alla promozione. L'anno successivo (1963/64) venne ridotto l'organico e il riconfermato Vaccari riuscì a piazzare l'Acireale al settimo posto. Il torneo del 64/65 vede l'Acireale protagonista del mercato ma i risultati iniziali causano l'allontanamento dalla vetta e il conseguente esonero di Vaccari. Da allora si ebbero dei continui cambi nella panchina acese ma concluse l'eccellente Dino Bovoli. Il neo allenatore si dimostrò pratico eDino Bovoli convincente e riuscì ad agguantare l'insperato sesto posto. Alla fine del '66 l'Acireale concluse il campionato al quarto posto alle spalle della Massiminiana, del Paternò e dell'Internapoli. In questo campionato si ricorda solo il ricorso fatto dal Paternò giudicando il risultato di Acireale-Massiminiana (1-2) già deciso in precedenza ma la squadra acese superò il ricorso in maniera indenne. Al 1966/67 è attribuito il nome di "anno di transizione". Malgrado la società granTrapella in azioneata avesse messo sù una squadra di tutto rispetto inserendo elementi nuovi alla già buona intelaiatura, l'accusato numero uno del fallimento della stagione sembra essere proprio l'allenatore Bovoli incapace di amalgamare gli elementi a disposizione. Si arrivò all'esonero ma a poche giornate dalla fine del campionato i ragazzi acesi non seppero fare meglio del settimo posto. Il campionato 1967/68 vide l'ampliamento dei gironi e le squadre da 108 arrivarono a 162 e l'Acireale fu inserito nell'ultimo girone. Ma questa non sembra essere l'unica novità, alla presidenza si insedia Nicola Grassi Bertazzi e il tecnico è il quotato Marsico. L'Acireale partì bene ma dopo un po' cominciò ad incespicare e spesso in casa dove non riuscì più a vincere e in trasferta tornando a mano libere. Del black-out ne approfittò il Marsala e dopo un testa a testa formidabile arrivarono appaiate a 50 punti, quindi si rese necessario uno spareggio-promozione che la Lega fece disputare il 2 Giugno a Palermo. Il match se lo aggiudicarono i marsalesi nBertazzi e Moriscoonostante il gol di Bellei apparso ai più regolarissimo. L'amarezza fu tanta ma l'Acireale l'anno successivo (1968/69) con il tecnico Morisco raggiunge l'agognata C superando sul filo di lana l'agguerrito Paternò. L'Acireale pero' rischiò di compromettere tutto riuscendo a pareggiare in casa contro il già retrocesso Terranova e assottigliando così il distacco dal Paternò di un solo punto. Di conseguenza il discorso promozione si decideva all'ultima giornata. L'Acireale si giocava la promozione, come l'anno precedente, a Palermo contro la locale Cantieri Navale e il presidente Bertazzi non volle rischiare nulla e mandò la squadra in ritiro a preparare la delicata sfida. La fine del primo tempo vedeva l'Acireale sotto di un gol e il Paternò vincere per 4 di reti di vantaggio. Allora l'ira dell'indimenticabile Morisco si abbatte sui giocatori che rientrarono in campo con le giuste motivazioni e riuscirono a ribaltare il risultato. I giocatori granata al ritorno ad Acireale trovarono una città in delirio per quella che sarà definita "la Favola della C". Nel primo anno del ritorno in Serie C (1969/70) si decide di affidare la guida tecnica della squadra granata a Vasco Lenzi, ma il tecnico si ritrova costretto a dimettersi per problemi di salute e la società decide di rimpiazzarlo con il suo vice Ennio Succi. Sfortunatamente i risultati non vennero e l'ombra della retrocessione era sempre più vicina, allora si presentò l'idea di affidare la squadra ad un gruppo di giocatori capeggiati da capitan Simeon. La soluzione sembrò ottimale e così comparirono trame di gioco e risultati e grazie a questi arrivò la fatidica salvezza ad una giornata dalla fine. L'anno seguente (1970/71) l'Acireale cambiò presidenza e a Grassi Bertazzi subentrò il marchese Gravina. L'obiettivo della società fu subito chiaro: risanare i debiti e comprare quei pochi giocatori che garantivano la permanenza nel campionato di terza serie. Malgrado le proteste dei tifosi acesi va via capitan Simeon, da anni indiscussa l'allenatore Moriscobandiera granata, Bellei e Spreafico. In panchina venne richiamato Morisco che seppe amalgamare bene la squadra e riuscì a centrare l'obiettivo della società: la salvezza. Il campionato 71/72 rimane nella mente dei tifosi acesi come forse il più drammatico. Infatti la dirigenza acese affidò a Lamberti la guida tecnica e commise grossolani errori vendendo ottimi giocatori, come Tajano e Bongiorno, e acquistò giocatori che non si dimostrarono all'altezza della situazione. Presto l'Acireale si ritrovò invischiata in zona retrocessione e fra le contestazioni generali il presidente Gravina fu costretto a dimettersi. Gli subentra il vice, Giuseppe Vecchio che come prima cosa esonera il tecnico Lamberti e chiama Dino Bovoli. La situazione non cambia molto e l'Acireale fu costretta a vincere l'ultima partita di campionato contro il Lecce, secondo in classifica. Il gol a diciotto minuti dalla fine di Nuccio Rizza e il triplice fischio finale dell'arbitro liberarono un grido di entusiasmo dei sostenitori granata giunti in massa al "Comunale". Nel 72/73 la società non volle ripetere l'esperienza dell'anno precedente e cercò di organizzarsi nel miglior modo possibile. Il riconfermato commissario straordinario Vecchio attuò delle vere e proprie trasformazioni, cominciò con la ril commissario straordinario Vecchioinuncia dell'abbinamento pubblicitario con l'Acquapozzilo e mise sù una squadra eccellente che si ritroverà spesso a combattere per la promozione con squadre ben più blasonate come Lecce ed Avellino, che vennero entrambe battute al "Comunale". L'Acireale si ritrovò in vetta diverse volte ma con alcuni risultati negativi mollò la presa e finì con l'arrivare quarta. L'anno seguente (1973/74) la società dovette fare i conti con la cassa e si trovò costretta a cedere alcuni pezzi pregiati e altri che avevano fatto il loro tempo, nel frattempo però acquistò altri giocatori che alla fine finiranno per rinnovare l'intera rosa. Il ricordo dell'anno precedente era ancora fresco e molti si aspettavano qualcosa in più di quell'undicesimo posto ottenuto. L'Acireale si ripresentò ai nastri di partenza del sesto campionato consecutivo di serie C (1974/75) con tanta voglia di far bene e cominciò mettendo a segno due colpi di mercato straordinari, cedette Logozzo e Rocca, rispettivamente all'Avellino e all'Atalanta, e acquistò giocatori del calibro di Petraccini e Di Carmine, inoltre si registrò il ritorno dell'acese Raffaele Bella. L'Acireale si dimostrò all'altezza del campionato che vedeva squadroni come il Bari , il Lecce, la Reggina e il Messina, e riuscì a far tornare a casa con le mani vuote molte di queste. Ma l'organico non riuscì a mantenere i ritmi di questo campionato che fu presto definito una sorta di B2 e finì con un'onorevole decimo posto ex-equo con un'altra siciliana, il Marsala. In questo campionato altalenante sarà da ricordare un avvenimento che risulterà causa di spacco fra squadra e sostenitori di fede granata. Era in corso la partita con i cugini-rivali del Catania e l'Acireale finì il primo tempo in vantaggio per 1 a 0, allora il compianto presidente del Catania, Massimino, che aveva allestito una squadra di prim'ordine per il salto di categoria, che otterrà con un punto di vantaggio sul forte Bari, fece leva sulla crisi economica della società granata e assicurò di pagare gli stipendi arretrati ai giocatori acesi e l'ingaggio del portiere Gregorutti per l'anno successivo. Acireale 1 - Catania 3. Col campionato 1975/76 si mise la parola fine alla "Favola" e si retrocedette in D arrivando penultimi. Innumerevoli furono le cause: lo spacco fra tifosi e squadra, campagna cessioni-acquisti errata ma sicuramente l'errore più grosso fu stato riconfermare Dino Bovoli, ribattezzato "Sor Dino", che ormai appagato e logoro non riuscì ad infondere alla squadra quella giusta cattiveria sportiva necessaria per "sopravvivere" in questi campionati. A nulla valse l'esonero del tecnico per far sedere in panchina l'accreditato Scoglio, la retrocessione fu irrimediabile e dopo sette fantastici anni l'Acireale diede il suo saluto alla terza serie e ripiombò in D. Nel 1977 Acireale città e società erano convinti che il ritorno in serie C era cosa di poco tempo. Ma continuavano dall'anno precedente i risultati negativi e l'Acireale nonostante l'esonero dell'ottimo Franco Scoglio e l'ingaggio del "vecchio" Pasquale Morisco non riuscì a far meglio del sesto posto. Il campionato successivo (1977/78) vide l'Acireale con un nuovo presidente (Grasso Romeo) e Morisco lasciò il posto a Zanotti, inoltre la ristrutturazione dei gironi della terza serie in C1 e C2 per l'anno dopo lasciava quattro posti più eventuali ripescaggi per la promozione. Incredibilmente nonostante l'organico di prima scelta l'Acireale fu capace di piazzarsi al settimo posto alle spalle del Messina promosso in C2. Nel '79 l'Acireale concluse l'ennesimo campionato in modo del tutto insoddisfacente. Si classificò al nono posto e ciò fu sicuramente dovuto ai continui cambi di pl'ennesimo allenatore del 79/80: Rodolfianchina che negli anni non diedero serenità all'ambiente e una forma di gioco alla squadra granata. Poco o nulla si vuol ricordare dell'Acireale del 79/80 che riuscì, si a ottenere il quarto posto ma senza il deficit finanziario che incombeva si poteva raggiungere l'agognato salto di qualità. L'80/81 fu il campionato dell'esilio. L'Acireale si trovava di fronte il Canicattì che a pochi minuti dal termine passò in vantaggio con un'azione apparsa ai più viziata da un fuorigioco. Tante furono le proteste dagli spalti ma alcuni "tifosi" pensarono di difendere la causa granata attaccando e ferendo l'arbitro e i suoi collaboratori. Il verdetto, alquanto scontato, fu quello di dover disputare le rimanenti partite fuori dalle mura amiche. Quell'anno allenatore era Franco Viviani che a differenza dei suoi predecessori concluderà il suo mandato e raggiungerà il quarto posto, nonostante le innumerevoli avversità. Con la stagione 1981/82, il campionato di serie D fino a quel momento semi-professionistico fu soppresso e sostituito con il C.I.D., a carattere dilettantistico. L'Acireale ritornò al "Comunale" dopo la maxi squalifica dell'anno precedente e il buon presidente Romeo, ormai stanco e demotivato, non riusciva più a mantenere il fardello di una gestione societaria. Inizialmente la società affidò la gestione tecnica a Gennariil tecnico Gennari, inizialmente si perché da allora si avrà un continuo via vai di allenatori che di certo non faciliterà il cammino dei granata che comunque si piazzarono al sesto posto. Il campionato 82/83 iniziò con un non nascosto ottimismo, grazie forse anche all'ingaggio di un apprezzato tecnico: Angelo Busetta. L'Acireale partì bene e arrivò male. Stese sempre lì a combattere con il forte Canicattì per la promozione fra i professionisti, ma alcuni cali di concentrazione come quello a Modica dove la compagine granata in vantaggio di due reti si fece raggiungere e infine sorpassare, frenarono lo slancio e così si finì per accontentarsi del secondo posto. Classifica che lascia comunque sempre con l'amaro in bocca per quello che poteva essere e non fu. L'anno dopo (1983/84) l'Acireale salutò il tecnico Busetta che andò via e accolse nella propria panchina Paolo Lombardo. Dopo un'avvio promettente nel girone di ritorno l'Acireale sciupò tutto e così, nonostante una società fantasma con l'avv. Romeo sempre più intenzionato a lasciar tutto, la Amato in golsquadra riuscì a piazzarsi al sesto posto. Nell'84/85 si rischiò davvero la retrocessione e forse anche la scomparsa del calcio ad Acireale. Il presidente Romeo non se la sente più di continuare e passò la mano, la squadra risentì della crisi societaria e arrivò persino ad organizzare una sorta di sciopero evitando la trasferta di Marsala e inviando le riserve. Infine la squadra insieme ad altre sei con una classifica "sui generis" riuscì a salvarsi. L'anno seguente (1985/86) l'Acireale con il commissario Monaco e il già conosciutoGennari mise sù una bella squadra capace del grande salto. Ma i risultati tardarono a venire e inoltre i granata dovettero fare i conti con un altro infuocato derby, quello contro il Giarre. I cugini gialloblù hanno la meglio e vincono il campionato mentre i ragazzi acesi dovettero accontentarsi del terzo posto alle spalle dello Scicli. L'86/87 registrò il ritorno di quel grande presidente che fu Aleppo e questi non smentì la sua fama di grande conoscitore di calcio e mise nelle mani del tecnico Gel'energico Busettannari una squadra di assoluto valore. Così l'Acireale partì alla grande e riuscì a ben comportarsi di fronte alle altre pretendenti al titolo ma la sconfitta subita contro la capolista Atl . Catania sul neutro di Giarre frenò l'avanzata granata che insieme ad altri risultati negativi dovette dire addio al discorso promozione. Il campionato fu terminato con un mesto quinto posto. Per il campionato 87/88 l'On. Aleppo chiun gol del bomber Moncadoamò nuovamente Busetta e stavolta gli obiettivi furono chiari a tutti: serie C2. La squadra venne quasi del tutto rinnovata, rimasero solo Carnà, Policardi e Amato e fin dalle prime battute si capì che il gioco promozione era chiuso a solo due squadre: Acireale e Juventina Gela. Così di fatto finirono il campionato appaiate a 48 punti con l'Acireale imbattuto in casa e capace di incassare solo otto gol di cui appena due fra le mura amiche. Si rese necessario lo spareggio-promozione che si tenne in campo neutro a Siracusa. L'Acireale si impose con un'autorete del gelese Runza e in città si ritornò a far festa per la propria squadra, però qualche settimana dopo arrivò la doccia fredda: l'Acireale risultava penalizzato di cinque punti; in C2 va' la Juventina. Per il campionato 88/89 l'allenatore Busetta insieme al presidente Aleppo furono costretti a rivedere l'assetto della squadra costruita per affrontare la C2 e eliminando alcuni elementi fuori quota sono pronti per la nuova avventura. I granata pl'autorete di Runzaartirono rifilando cinque gol al malcapitato Marsala ma la Lega ritenne "combinata" la partita e penalizzò la squadra di Busetta di cinque punti. Sfortunatamente la sentenza arrivò a solo cinque giornate dalla conclusione del campionato e la compagine granata da primo si ritrovò a dover recuperare due punti al Mazara. Il campionato per ironia della sorte l'Acireale se lo giocò nuovamente a Siracusa che per l'occasione era il campo neutro per il Comiso. L'Acireale si impose per due reti a uno e finalmente si poté lasciare libero sfogo alle grida di gioia per troppo tempo soffocate. Dopo tredici interminabili anni di quarta serie si raggiunse la C2! L'Acireale era tornato in un campionato professionistico. Partì bene (89/90), grazie alla carica che solo un allenatore come Busetta sapeva dare, navigando spesso in alta classifica e si tolse lo sfizio di battere tutte le migliori del campionato, sfortunatamente alcune battute d'arresto ne frenarono lo slancio e finì col concludere quarta ex-equo con la squadra lentinese e la calabrese Vigor Lamezia. Nel 90/91 l'Acireale si presentò con una nuova presidenza, Enrico Barbagallo, ma con lo stesso tecnico, Angelo Busetta e si apprestò a vivere un campionato al vertice. La società al riguardo cercò di lasciar immutata la rosa che l'anno precedente si era ben comportata e acquistò pochi elementi che però risulteranno decisivi per il grande salto. Così arrivò Bonanno a rinforzare la difesa, e Di Dio l'attacco, però va via una bandiera del calcio granata di quegli anni: Trionfo Carnà. La prima giornata fu solo un'eccezione a quella che potrebbe definirsi una trionfale promozione. Un altro brivido lo regalò l'Enna, poi retrocesso, che riuscì ad espugnare il "Comunale" e rimise in dubbio la promozione dei granata. La regina d'inverno fu proprio l'Acireale che però nel girone di ritorno si rilassò un po' e lasciò il primo posto all'Ischia, comunque a due anni dalla promozione in C2 e già ora di un'altra promozione e la città si riempì di scritte: AC1. Il primo anno di serie C1 (1991/92) vide l'Acireale partire a spron battuto e alla fine del girone d'andata sarà seconda ad un solo punto dalla Ternana, vincitrice del torneo, ma conclude il campionato nel peggiore dei modi e riuscì a salvarsi solo all'ultima giornata pareggiando in casa con la Salernitana. A fine campionato sarà da registrare l'addio del tecnico Busetta capace di portare l'Acireale dall'Interregionale alla C1. La società per la stagione 92/93 dovette subito risolvere il problema a chi affidare la guida tecnica, si deciderà per Giuseppe Papadopulo, e si mirerà subito ad una tranquilla salvezza e alla valorizzazione di alcuni giovani. Ritornò anche l'acese Sorbello reduce da un anno deludente a Pescara in B. Fin da subito l'Acireale ingrana la quarta, e dopo la viti capitani Sorbello e Effenbergtoria casalinga contro il Catania, capì che il campionato avrebbe potuto svelare qualche soddisfazione inattesa. Alla fine del girone d'andata sarà come due anni prima, regina d'inverno e come due anni prima raggiungerà alla fine il secondo posto. Sfortunatamente il secondo posto sarà condiviso con il blasonato Perugia del presidente Gaucci e quindi sarà nuovamente necessario uno spareggio-promozione che la Lega deciderà per il 6 Giugno a Foggia. I grifoni passano in vantaggio, Di Dio pareggia e un rocambolesco gol del Perugia decide infine la partita. Gli oltre cinquemila tifosi al seguito della compagine granata tornano mesti in Sicilia. Qualche settimana dopo lo spareggio serpeggia in città la notizia che il Perugia è inquisito per illecito sportivo proprio per la partita-promozione: è il delirio. L'iter burocratico del processo la tirerà per le lunghe ma dopo due mesi con le orecchie puntate sulla radio, che trasmette il verdetto finale, si potrà ufficialmente festeggiare. E' B! 93/94. Primo anno di un campionato di serie B. Ha molti non sembra ancora vero ma l'Acireale deve vedersela con squadre che stazionano spesso nella massima serie. I loro nomi da soli sono un po' l'essenza del calcio italiano: Fiorentina, Verona, Bari, Brescia, Pescara, Venezia e tante altre. Nella prima giornata i granata devono vedersela contro i "lagunari" e per di più nella loro tana, il campo dirà 2 a 0 ma per la cabala sarà ricordata come la prima vittoria dell'Acireale e addirittura in trasferta, causa: irregolarità nello schieramento della squadra casalinga. L'andamento dell'Acireale non è dei più brillanti e dopo ventotto gare si ritrova penultimo in classifica. Lo scoraggiamento è tanto soprattutto dopo la sconfitta interna contro il Pisa, ma l'Acireale sorprende tutti e riesce a scavalcare posizione su posizione, battendo Palermo, Vicenza e Bari nel finale di stagionee giungendo alla fine con trentacinque punti in condominio con Pisa e Pescara al quartultimo posto. Per la speciale classifica avulsa il il decisivo rigore di ModicaPescara evita lo spettro dello spareggio e quindi dovranno vedersela l'Acireale e la squadra toscana per non retrocedere. I tifosi sono ormai abituati a spareggi mozzafiato e un anno dopo quello di Foggia si organizzano per invadere Salerno, sede designata dalla Lega. Settemila al seguito, diretta su una rete nazionale, città deserta: è una "lotta" sul campo e sugli spalti. L'Acireale passa in vantaggio ma il gol viene annullato, il tempo passa e il risultato non vuole saperne di sbloccarsi dallo 0 a 0, si va ai rigori! Viene scelta la porta sotto i tifosi neroazzuri ma l'ottimo Amato è insuperabile e all'ultimo rigore i granata sono in vantaggio di un gol. Al dischetto si avvicina Modica: è gol, è festa! Il Pisa retrocede, l'Acireale è salvo. Neanche il tempo di smaltire i festeggiamenti che l'Acireale si deve preparare al secondo anno consecutivo di serie B (1994/95). Si scarica malamente l'ottimo Papadopulo e si ingaggia Fausto Silipo dal gioco sicuramente più spregiudicato. Si acquistano inoltre i vari Pistella, Notari, Sconziano e il giovane trapanese Vasari. L'intenzione della società è quella di una tranquilla salvezza ed eventualmente di togliersi qualche soddisfazione. Sfortunatamente i risultati non vengono e si collezionano dieci sconfitte consecutive in trasferta. La retrocessione sembra inevitabile anche perché la società non sa dare il giusto colpo di sterzo che l'intera città gridava ad alta voce. Si arriva alla penultima giornata e si arriva alla sfida a distanza contro la Lucchese per non retrocedere ma i toscani hanno un punto di vantaggio sui siciliani. Questi ultimi non di meno devono scontrarsi con il Perugia che ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi, gli ospiti passano in vantaggio per due volte ma si fanno raggiungere sul finale mentre i rossoneri della Lucchese pareggiano a loro volta il gol dell'acese Tudisco della Salernitana. L'ultima partita casalinga dell'Acireale contro il Cosenza fa solo da cornice allo sconforto per aver perso una stupenda realtà. Si ritorna in C1 (1995/96) nuovamente e la società è affidata ad Umberto Ragonesi e la squadra al vice di almeno un decennio: Rosario Foti. La situazione economica è disastrosa e solo interventi mirati evitano di far scomparire il calcio con la "C" maiuscola ad Acireale. Il campionato è incerto ma l'Acireale riesce a salvarsi con una giornata d'anticipo e si toglie la soddisfazione di regalare i tre punti al Gualdo per farlo approdare ai play-off. L'anno dopo, siamo nel 96/97, la società passa nelle mani di una cordata d'imprenditori acesi e la guida tecnica rimane a Foti. Gli acesi partono benissimo, ma sfortunatamente fra le mura amiche non riescono a fare quello che invece in trasferta gli riesce benissimo: vincere. Alla fine saranno più i punti realizzati in trasferta (23) che in casa(22). L'Acireale stazionerà sempre nelle zone alte della classifica ma verso la fine del campionato il bel giocattolo si rompe e ai deludenti pareggi casalinghi si aggiungono le puntuali sconfitte esterne e così si perde posizione su posizione e ciò era dovuto anche alla sterilità dell'attacco capace di realizzare solo 19 gol, di cui 7 al Tupparello. Si giunge all'ultima giornata con lo sguardo rivolto al campo e le orecchie alla radio che trasmetteva la gara Giulianova-Nocerina. La squadra campana aveva bisogno di un pareggio per evitare la lotteria dei play-out ma i giallorossi del Giulianova vincendo si aggiudicavano i play-off a favore proprio dell'Acireale. Le notizie che giungono dalla radio sono sconfortanti e l'Acireale ormai stanco da un campionato logorante cede pure l'ultima intera posta in palio alla Fermana che poi vincendo lo scontro diretto nei play-out col Trapani, condanna quest'ultima alla C2. Alla società va' il merito di aver mantenuto una categoria come quella della C1, che rischiava di scomparire dalla città dei cento campanili, e al duo Foti-Nuccio spettava di dare un'impronta alla squadra e di non vanificare gli sforzi economici della dirigenza acese mantenendo la categoria. Non si sono ancora spenti gli echi per quello che poteva essere e non è stato che il nuovo campionato (1997/98) è alle porte. La società chiama alla panchina l'ex giocatore-campione Cuccureddu, anche per rivitalizzare una piazza ormai stanca da continue insoddisfazioni. Si parte per fare comunque un torneo tranquillo e risanare i bilanci, ma la squadra accusa i soliti problemi all'attacco vanificando l'ottima opera svolta dalla retroguardia che risulterà sempre una delle meno perforate. A metà campionato per la prima volta la società cade nelle mani di un imprenditore non acese e la città si divide in due, chi acclama al "salvatore" e chi è contrario al capitale "straniero". Comunque il neo presidente, il belpassese Nino Pulvirenti, decide di approfittare della classifica dell'Acireale, quasi a ridosso della zona play-off, per far tornare il buonumore ai tifosi della squadra granata promettendo investimenti in corsa, ma la squadra di Cuccureddu cede preziosi punti, soprattutto in casa, e così ai supporters locali non rimane altro che ammainare le bandiere e prepararsi per il prossimo anno che con il presidente Pulvirenti si aspetta pieno di soddisfazione. Il presidente decide di fare sul serio e affida la guida tecnica all'esperto Esposito e acquista giocatori sulla carta da categoria superiore, ma la stagione (1998/99) dell'Acireale comincia prima del previsto con l'esonero del tecnico e lo sostituisce il "dilettante" Strano, ex giocatore granata, che deve essere affiancato da un tutore provvisto di patentino per allenare in C e la scelta cade su Possamai. La tifoseria che credeva nella scelta di Strano come momentanea insorge contro la società e coadiuvata dal fatto che l'Acireale sta compiendo un autentico disastro sportivo accenna ad uno sciopero che viene ritirato al momento dell'esonero del tecnico catanese. I sogni di gloria d'inizio stagione devono fare posto alla classifica deplorevole e c'è una C1 fortemente e difficilmente ottenuta solo dieci anni prima da difendere. Viene chiamato Catuzzi con esperienze anche in A ma i risultati non vengono e si decide per il ritorno del duo Strano-Possamai. La classifica ci vede ultimi e ogni domenica si spera sia migliore della precedente ma il Foggia, penultimo, non vuole sapere di fare spazio alla compagine granata. Con la sconfitta interna a favore dell'Ascoli si saluta la "vera C". 1999/00. Si retrocede ma non si fallisce, la società è forte e viva e crede nel pronto recupero di una categoria persa in malo modo. Si richiama alla panchina l'acese Foti, si fanno pochi acquisti ma azzeccati e si è pronti per un nuovo campionato di C, anche se di C2. La squadra non va mai oltre la zona play-off e spesso insidia la prima posizione saldamente tenuta dal Messina, che infine vincerà il torneo con solo sette gol subiti in tutto l'arco del campionato. Giunge secondo a pari merito con L'Aquila ma tre gol di scarto premiano gli abruzzesi che quindi sono ritenuti secondi a tutti gli effetti e gli acesi terzi. Per i play-off l'Acireale incontra dapprima i pugliesi del Foggia nel loro campo ed è un'autentica disfatta. Sotto un autentico diluvio i foggiani mettono la palla alle spalle dell'incolpevole Lucenti per ben due volte e agli acesi non rimane altro che aspettare il ritorno. Il Tupparello per l'occasione si trasforma in una vera bolgia, come non si vedeva dai tempi della B, e il trascinatore Russo prende l'Acireale per mano e ribaltando il risultato dell'andata porta in finale la sua squadra. La Lega decide Avellino come teatro dello scontro fra i siciliani e i rossoblù dell'Aquila. In campo è un vero assedio, anche perché agli abruzzesi, grazie ai tre gol di vantaggio nella regular season, basta il pareggio, ma neanche un rigore a favore dell'Acireale schioda il risultato dallo 0 a 0 e così i granata fra lo sconforto generale devono tornare nuovamente a bocca asciutta. I tifosi acesi sono ottimisti per il campionato del nuovo millennio (2000/01) ma la società non vuole fare gli errori degli anni passati e decide di essere cauti. La squadra parte bene ma le insistenti voci di una società in crisi che vuole abbandonare tutto non facilitano certo il compito a Russo e compagni che alla fine cedono il passo e si riescono a salvare per la speciale classifica avulsa. Peccato per l'ennesimo anno sprecato. Ma da più parti arrivano voci di una cordata di forti capitali disposti ad investire ad Acireale e così si aspetta già il prossimo settembre per seguire le gesta dei giocatori granata. Oggi. L'introduzione di capitale fresco si è rivelato solo un bluff di Vittorio Cecchi Gori che qualcuno giudica una "sporca mossa politica". La società che aveva deciso di essere parsimoniosa si è dimostrata invece disposta a creare qualcosa d'importante e i tifosi acesi guardano al futuro con la sempre rinnovata fiducia che C1 contraddistingue.

 


 

Anno

Categoria

Classifica

Cannoniere

Presidente

Allenatore

1946/47

SERIE C

7° POSTO


LEONARDI Giuseppe

BERTOLINI Luigi

1947/48

SERIE C

4° POSTO

FICHERA Sebastiano

CREZIATO Armando

1948/49

SERIE C

12° POSTO

MAUGERI Mariano

CREZIATO A.

MUNERATI Federico

1949/50

SERIE C

12° POSTO

MESSINA Giovanni

MAZZETTI Guido

1950/51

SERIE C

16° POSTO

FICHERA Sebastiano

USBEK Doneaux

CREZIATO Armando

1951/52

PROMOZIONE

3° POSTO

FICHERA Sebastiano

BODINI Renato

1952/53

SERIE D

16° POSTO

FICHERA Sebastiano

MICHISANTI Lionello

CHIODI

CREZIATO Armando

1953/54

PROMOZIONE

5° POSTO

PENNISI Orazio

CASTELLI Giancarlo

1954/55

PROMOZIONE

4° POSTO

PENNISI Orazio

CASTELLI Giancarlo

1955/56

PROMOZIONE

5° POSTO

PENNISI Orazio

NICOLOSI Nicolo'


BANAS Giuseppe

1956/57

PROMOZIONE

4° POSTO

GRASSO ROMEO G.

BANAS Giuseppe

1957/58

PROMOZIONE

1° POSTO

BONANNO Salvatore

BANAS Giuseppe

1958/59

SERIE D

4° POSTO

BONANNO Salvatore

BANAS G.

M PENZO

1959/60

SERIE D

6° POSTO

BONANNO Salvatore

VILLINI Mario

1960/61

SERIE D

3° POSTO

BONANNO Salvatore

BANAS Giuseppe

1961/62

SERIE D

2° POSTO

BONANNO Salvatore

VACCARI Augusto

1962/63

SERIE D

3° POSTO

MONTALTI con 16 reti

ALEPPO Giuseppe

MALUTA Carlo

VACCARI Augusto

1963/64

SERIE D

7° POSTO

MONTALTI con 13 reti

ALEPPO Giuseppe

VACCARI Augusto

1964/65

SERIE D

6° POSTO

MONTALTI con 10 reti

ALEPPO Giuseppe

VACCARI Augusto

GIUFFRIDA Nino

SIMEON Matteo

BOVOLI Dino

1965/66

SERIE D

4° POSTO

TRAPELLA con 8 reti

ALEPPO Giuseppe

BOVOLI Dino

1966/67

SERIE D

7° POSTO

TRAPELLA con 12 reti

ALEPPO Giuseppe

BOVOLI Dino

1967/68

SERIE D

1° POSTO

FRANZO' con 13 reti

BERTAZZI Nicola

MARSICO Vincenzo

1968/69

SERIE D

1° POSTO

TAJANO con 10 reti

BERTAZZI Nicola

MORISCO Pasquale

1969/70

SERIE C

12° POSTO

GUIDA con 7 reti

BERTAZZI Nicola

LENZI Vasco


SUCCI Ennio


SIMEON Matteo

1970/71

SERIE C

6° POSTO

TAJANO con 5 reti

GRAVINA Francesco

MORISCO Pasquale

1971/72

SERIE C

15° POSTO

FRIERI con 8 reti

GRAVINA Francesco

VECCHIO Giuseppe

LAMBERTI

BOVOLI D.

1972/73

SERIE C

4° POSTO

FRIERI con 11 reti

VECCHIO Giuseppe

BOVOLI Dino

1973/74

SERIE C

11° POSTO

FEMIANO con 12 reti

VECCHIO Giuseppe

BOVOLI Dino

1974/75

SERIE C

10° POSTO

FEMIANO con 9 reti

VECCHIO Giuseppe

BOVOLI Dino

1975/76

SERIE C

19° POSTO

BELLA con 5 reti

VECCHIO Giuseppe

BOVOLI Dino

SCOGLIO Francesco

1976/77

SERIE D

6° POSTO

PETRACCINI con 12 reti

VECCHIO Giuseppe

SCOGLIO Francesco

MORISCO Pasquale

1977/78

SERIE D

7° POSTO

VITALE con 8 reti

GRASSO ROMEO G.

ZANOTTI E.

COMIS A.

CANTARELLI M.

1978/79

SERIE D

9° POSTO

ZAPPALA' con 6 reti

GRASSO ROMEO G.

BONGIOVANNI A.

RODOLFI G.

1979/80

SERIE D

5° POSTO

ROTONDI con 13 reti

GRASSO ROMEO G.

RODOLFI G.

GAGLIARDI F.

BECCHETTI A.

AGLIERI A.

1980/81

SERIE D

4° POSTO

ROTONDI con 15 reti

GRASSO ROMEO G.

VIVIANI

1981/82

INTERREGIONALE

6° POSTO

SURIANO con 11 reti

GRASSO ROMEO G.

GENNARI G.

BARBAGALLO F.

MAZZETTI G.

BARBAGALLO F.

ARABIA A.

ASARA S.

VENTURA M.

1982/83

INTERREGIONALE

2° POSTO

IMPELLIZZERI con 9 reti

GRASSO ROMEO G.

BUSETTA Angelo

1983/84

INTERREGIONALE

6° POSTO

RUSSO G. con 5 reti

GRASSO ROMEO G.

LOMBARDO Paolo

1984/85

INTERREGIONALE

10° POSTO

RUSSO G. con 13 reti

GRASSO ROMEO G.

BODI Luigi

BARBAGALLO F.

1985/86

INTERREGIONALE

3° POSTO

RUSSO G. con 13 reti

MONACO Rosario

GENNARI Gianni

1986/87

INTERREGIONALE

5° POSTO

FERRERI con 11 reti

ALEPPO Giuseppe

GENNARI G.

FOTI R.

1987/88

INTERREGIONALE

1° POSTO

MONCADO con 8 reti

ALEPPO Giuseppe

BUSETTA Angelo

1988/89

INTERREGIONALE

1° POSTO

MONCADO con 11 reti

ALEPPO Giuseppe

BUSETTA Angelo

1989/90

SERIE C2

4° POSTO

MONCADO con 8 reti

ALEPPO Giuseppe

BUSETTA Angelo

1990/91

SERIE C2

2° POSTO

PETRUCCI con 11 reti

ALEPPO Giuseppe

BUSETTA Angelo

1991/92

SERIE C1

13° POSTO

NUCCIO con 8 reti

BARBAGALLO Enrico

BUSETTA Angelo

1992/93

SERIE C1

2° POSTO

SORBELLO con 13 reti

BARBAGALLO Enrico

PAPADOPULO G.

1993/94

SERIE B

16° POSTO

SORBELLO con 8 reti

BARBAGALLO Enrico

PAPADOPULO G.

1994/95

SERIE B

17° POSTO

PISTELLA con 10 reti

BARBAGALLO Enrico

SILIPO Fausto

1995/96

SERIE C1

12° POSTO

DI DIO con 6 reti

BARBAGALLO Enrico

RAGONESI Umberto

FOTI Rosario

1996/97

SERIE C1

6° POSTO

TERREVOLI con 6 reti

RANERI Pietro

FOTI Rosario

1997/98

SERIE C1

8° POSTO

ROMAIRONE con 7 reti

RANERI Pietro

PULVIRENTI Nino

CUCCUREDDU Antonello

1998/99

SERIE C1

18° POSTO

SCICHILONE con 6 reti

PULVIRENTI Nino

ESPOSITO Salvatore

STRANO-POSSAMAI

CATUZZI

STRANO-POSSAMAI

NUCCIO S.

1999/00

SERIE C2

3° POSTO

RUSSO O. con 10 reti

PULVIRENTI Nino

FOTI Rosario

2000/01

SERIE C2

11° POSTO

RUSSO O. con 8 reti

PULVIRENTI Nino

FOTI Rosario

VACCARO Corrado

RUSSO Melo

TORRISI Fortunato

2001/02

SERIE C2

PULVIRENTI Nino

TORRISI Fortunato

MAZZARI Walter

Anno

Categoria

Classifica

Cannoniere

Presidente

Allenatore

aggiornato al 10/12/01

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