Bisogna
saltare un decennio abbondante per arrivare al campionato 1946/47
e l'Acireale viene ammessa per meriti sportivi alla serie C e con presidente
Giuseppe Leonardi e allenatore Luigi Bertolini si prepara ad affrontare squadre
del calibro di Reggina, Messina, Catania, Trapani, Crotone, ma il torneo viene
vinto incredibilmente dalla Giostra ME, che l'Acireale riuscì a battere
al Comunale per 4 a 3, con quattro punti di vantaggio sulla Reggina. La squadra
granata comunque conclude il campionato con un dignitoso settimo posto. L'anno
successivo (1947/48) cambia presidente e allenatore,
sostituiti rispettivamente da Sebastiano Fichera e da Armando Creziato. Dopo
un avvio stentato il presidente decide di acquistare tre elementi di indiscusso
valore come il portiere Rega, il centrale Santunione e l'attaccante Banfi. Sfortunatamente
il proprio il portiere Rega, che si era ben distinto durante l'arco del campionato
e soprattutto nell'incontro contro la Reggina, a Catania con una sua incredibile
"papera" regala la vittoria della partita e forse anche del campionato
ai rossoazzuri. Comunque l'ottimo campionato svolto dall'Acireale si rispecchia
nella classifica che chiude al quarto posto ex-equo con Arsenal ME e Trapani.
Il 1948/49 vede l'organico della Serie C ridursi dalle
288 alle 82 squadre suddivise in quattro gironi. L'Acireale viaggia nell'anonimato,
realizzando 32 punti e raggiungendo il dodicesimo posto. L'anno seguente (1949/50)
i punti sono 31 e il posto in classifica è il dodicesimo. Nel 1950/51
nonostante i 32 punti realizzati l'Acireale non riuscì ad evitare la
retrocessione. Così il 1951/52 vede l'Acireale
partire dalla Promozione ma grazie alla ristrutturazione dei gironi i posti
per il salto di categoria sono tre. Dopo un avvio scadente e nonostante la vergognosa
sconfitta a Riposto, l'Acireale riesce a conquistare il terzo posto e quindi
la promozione in serie D. Ma la serie D l'anno seguente (1952/53)
non viene mantenuta e si retrocede raggranellando solo 20 punti e una serie
di sconfitte clamorose. Con la retrocessione in Promozione l'Acireale chiude
un ciclo e si impantana in questo c
ampionato
raggiungendo sempre il quarto o il quinto posto in classifica. Si arriva al
campionato 1957/58 e l'A.S. Acquapozzilo, si è
cambiato nome per abbinamento commerciale, nonostante le due sconfitte iniziali
vince il campionato non perdendo più una partita. Un brivido lo regalò
solo il Licata (secondo in classifica) che fu capace di strappare tre dei quattro
punti in palio negli scontri diretti. Ma quell'anno la promozione in serie D
non fu poi così semplice e il problema principale veniva proprio dall'interno.
La squadra granata era divisa in due autentici clan: i "proletari"
e i "nobili" e il culmine si ebbe proprio dopo il pareggio interno
contro l'Augusta. L'Acireale in vantaggio di due reti nel primo tempo si fece
raggiungere in un modo alquanto sorprendente nel secondo e così si arrivò
quasi alle mani negli spogliatoi, ma l'intervento dell'energico presidente Bonanno
rimise la pace e la squadra concluse il campionato nel migliore dei modi. E'
doveroso ricordare Orazio Trovato, tifoso acese che per seguire le sorti dei
colori granata fino a Termini Imerese aggravò la sua già debole
condizione fisica e qualche giorno dopo la partita venne a mancare. Quell'anno
la squadra fu allenata dal mitico Banas. L'Acireale l'anno successivo (1958/59)
rischiò di bissare la promozione ma alcune sconfitte nel finale di campionato
la fanno classificare al quarto posto a cinque punti dal Crotone, vincitore
del torneo. Il campionato 59/60 l'Acireale lo visse
senza particolari patemi d'animo, classificandosi sesta. Il campionato 1960/61
registra il ritorno del "vecchio" Banas, ormai a fine carriera, ma
il "mago, così era chiamato, dopo un avvio non proprio esaltante
riesce a concludere il campionato al terzo posto alle spalle di due squadroni
come lo erano il Potenza e la Casertana, addirittura quest'ultima fu battuta
al Comunale per 2 a 1. Nel 1961/62 l'Acireale si ritr
ova
a duellare per la promozione con il blasonato Avellino che infine la spunta
e vince, comunque la squadra granata si classificò seconda. Nel campionato
62/63 l'Acireale si piazzò al terzo posto alle
spalle di Casertana e Sanvito. Nonostante l'avvio brillante della compagine
acese che aveva illuso i propri sostenitori, dopo qualche risultato negativo
e dopo la sconfitta con il quasi retrocesso Barcellona sul neutro di Messina
il neo presidente Aleppo si vide costretto all'esonero dell'allenatore Maluta
per riportare Vaccari. La squadra non seppe reagire alle critiche e perse terreno
importante nel confronto delle dirette concorrenti alla promozione. L'anno successivo
(1963/64) venne ridotto l'organico e il riconfermato
Vaccari riuscì a piazzare l'Acireale al settimo posto. Il torneo del
64/65 vede l'Acireale protagonista del mercato ma i
risultati iniziali causano l'allontanamento dalla vetta e il conseguente esonero
di Vaccari. Da allora si ebbero dei continui cambi nella panchina acese ma concluse
l'eccellente Dino Bovoli. Il neo allenatore si dimostrò pratico e
convincente e riuscì ad agguantare l'insperato sesto posto. Alla fine
del '66 l'Acireale concluse il campionato al quarto
posto alle spalle della Massiminiana, del Paternò e dell'Internapoli.
In questo campionato si ricorda solo il ricorso fatto dal Paternò giudicando
il risultato di Acireale-Massiminiana (1-2) già deciso in precedenza
ma la squadra acese superò il ricorso in maniera indenne. Al 1966/67
è attribuito il nome di "anno di transizione". Malgrado la
società gran
ata
avesse messo sù una squadra di tutto rispetto inserendo elementi nuovi
alla già buona intelaiatura, l'accusato numero uno del fallimento della
stagione sembra essere proprio l'allenatore Bovoli incapace di amalgamare gli
elementi a disposizione. Si arrivò all'esonero ma a poche giornate dalla
fine del campionato i ragazzi acesi non seppero fare meglio del settimo posto.
Il campionato 1967/68 vide l'ampliamento dei gironi
e le squadre da 108 arrivarono a 162 e l'Acireale fu inserito nell'ultimo girone.
Ma questa non sembra essere l'unica novità, alla presidenza si insedia
Nicola Grassi Bertazzi e il tecnico è il quotato Marsico. L'Acireale
partì bene ma dopo un po' cominciò ad incespicare e spesso in
casa dove non riuscì più a vincere e in trasferta tornando a mano
libere. Del black-out ne approfittò il Marsala e dopo un testa a testa
formidabile arrivarono appaiate a 50 punti, quindi si rese necessario uno spareggio-promozione
che la Lega fece disputare il 2 Giugno a Palermo. Il match se lo aggiudicarono
i marsalesi n
onostante
il gol di Bellei apparso ai più regolarissimo. L'amarezza fu tanta ma
l'Acireale l'anno successivo (1968/69) con il tecnico
Morisco raggiunge l'agognata C superando sul filo di lana l'agguerrito Paternò.
L'Acireale pero' rischiò di compromettere tutto riuscendo a pareggiare
in casa contro il già retrocesso Terranova e assottigliando così
il distacco dal Paternò di un solo punto. Di conseguenza il discorso
promozione si decideva all'ultima giornata. L'Acireale si giocava la promozione,
come l'anno precedente, a Palermo contro la locale Cantieri Navale e il presidente
Bertazzi non volle rischiare nulla e mandò la squadra in ritiro a preparare
la delicata sfida. La fine del primo tempo vedeva l'Acireale sotto di un gol
e il Paternò vincere per 4 di reti di vantaggio. Allora l'ira dell'indimenticabile
Morisco si abbatte sui giocatori che rientrarono in campo con le giuste motivazioni
e riuscirono a ribaltare il risultato. I giocatori granata al ritorno ad Acireale
trovarono una città in delirio per quella che sarà definita "la
Favola della C". Nel primo anno del ritorno in Serie C (1969/70)
si decide di affidare la guida tecnica della squadra granata a Vasco Lenzi,
ma il tecnico si ritrova costretto a dimettersi per problemi di salute e la
società decide di rimpiazzarlo con il suo vice Ennio Succi. Sfortunatamente
i risultati non vennero e l'ombra della retrocessione era sempre più
vicina, allora si presentò l'idea di affidare la squadra ad un gruppo
di giocatori capeggiati da capitan Simeon. La soluzione sembrò ottimale
e così comparirono trame di gioco e risultati e grazie a questi arrivò
la fatidica salvezza ad una giornata dalla fine. L'anno seguente (1970/71)
l'Acireale cambiò presidenza e a Grassi Bertazzi subentrò il marchese
Gravina. L'obiettivo della società fu subito chiaro: risanare i debiti
e comprare quei pochi giocatori che garantivano la permanenza nel campionato
di terza serie. Malgrado le proteste dei tifosi acesi va via capitan Simeon,
da anni indiscussa
bandiera
granata, Bellei e Spreafico. In panchina venne richiamato Morisco che seppe
amalgamare bene la squadra e riuscì a centrare l'obiettivo della società:
la salvezza. Il campionato 71/72 rimane nella mente
dei tifosi acesi come forse il più drammatico. Infatti la dirigenza acese
affidò a Lamberti la guida tecnica e commise grossolani errori vendendo
ottimi giocatori, come Tajano e Bongiorno, e acquistò giocatori che non
si dimostrarono all'altezza della situazione. Presto l'Acireale si ritrovò
invischiata in zona retrocessione e fra le contestazioni generali il presidente
Gravina fu costretto a dimettersi. Gli subentra il vice, Giuseppe Vecchio che
come prima cosa esonera il tecnico Lamberti e chiama Dino Bovoli. La situazione
non cambia molto e l'Acireale fu costretta a vincere l'ultima partita di campionato
contro il Lecce, secondo in classifica. Il gol a diciotto minuti dalla fine
di Nuccio Rizza e il triplice fischio finale dell'arbitro liberarono un grido
di entusiasmo dei sostenitori granata giunti in massa al "Comunale".
Nel 72/73 la società non volle ripetere l'esperienza
dell'anno precedente e cercò di organizzarsi nel miglior modo possibile.
Il riconfermato commissario straordinario Vecchio attuò delle vere e
proprie trasformazioni, cominciò con la r
inuncia
dell'abbinamento pubblicitario con l'Acquapozzilo e mise sù una squadra
eccellente che si ritroverà spesso a combattere per la promozione con
squadre ben più blasonate come Lecce ed Avellino, che vennero entrambe
battute al "Comunale". L'Acireale si ritrovò in vetta diverse
volte ma con alcuni risultati negativi mollò la presa e finì con
l'arrivare quarta. L'anno seguente (1973/74) la società
dovette fare i conti con la cassa e si trovò costretta a cedere alcuni
pezzi pregiati e altri che avevano fatto il loro tempo, nel frattempo però
acquistò altri giocatori che alla fine finiranno per rinnovare l'intera
rosa. Il ricordo dell'anno precedente era ancora fresco e molti si aspettavano
qualcosa in più di quell'undicesimo posto ottenuto. L'Acireale si ripresentò
ai nastri di partenza del sesto campionato consecutivo di serie C (1974/75)
con tanta voglia di far bene e cominciò mettendo a segno due colpi di
mercato straordinari, cedette Logozzo e Rocca, rispettivamente all'Avellino
e all'Atalanta, e acquistò giocatori del calibro di Petraccini e Di Carmine,
inoltre si registrò il ritorno dell'acese Raffaele Bella. L'Acireale
si dimostrò all'altezza del campionato che vedeva squadroni come il Bari
, il Lecce, la Reggina e il Messina, e riuscì a far tornare a casa con
le mani vuote molte di queste. Ma l'organico non riuscì a mantenere i
ritmi di questo campionato che fu presto definito una sorta di B2 e finì
con un'onorevole decimo posto ex-equo con un'altra siciliana, il Marsala. In
questo campionato altalenante sarà da ricordare un avvenimento che risulterà
causa di spacco fra squadra e sostenitori di fede granata. Era in corso la partita
con i cugini-rivali del Catania e l'Acireale finì il primo tempo in vantaggio
per 1 a 0, allora il compianto presidente del Catania, Massimino, che aveva
allestito una squadra di prim'ordine per il salto di categoria, che otterrà
con un punto di vantaggio sul forte Bari, fece leva sulla crisi economica della
società granata e assicurò di pagare gli stipendi arretrati ai
giocatori acesi e l'ingaggio del portiere Gregorutti per l'anno successivo.
Acireale 1 - Catania 3. Col campionato 1975/76 si mise
la parola fine alla "Favola" e si retrocedette in D arrivando penultimi.
Innumerevoli furono le cause: lo spacco fra tifosi e squadra, campagna cessioni-acquisti
errata ma sicuramente l'errore più grosso fu stato riconfermare Dino
Bovoli, ribattezzato "Sor Dino", che ormai appagato e logoro non riuscì
ad infondere alla squadra quella giusta cattiveria sportiva necessaria per "sopravvivere"
in questi campionati. A nulla valse l'esonero del tecnico per far sedere in
panchina l'accreditato Scoglio, la retrocessione fu irrimediabile e dopo sette
fantastici anni l'Acireale diede il suo saluto alla terza serie e ripiombò
in D. Nel 1977 Acireale città e società
erano convinti che il ritorno in serie C era cosa di poco tempo. Ma continuavano
dall'anno precedente i risultati negativi e l'Acireale nonostante l'esonero
dell'ottimo Franco Scoglio e l'ingaggio del "vecchio" Pasquale Morisco
non riuscì a far meglio del sesto posto. Il campionato successivo (1977/78)
vide l'Acireale con un nuovo presidente (Grasso Romeo) e Morisco lasciò
il posto a Zanotti, inoltre la ristrutturazione dei gironi della terza serie
in C1 e C2 per l'anno dopo lasciava quattro posti più eventuali ripescaggi
per la promozione. Incredibilmente nonostante l'organico di prima scelta l'Acireale
fu capace di piazzarsi al settimo posto alle spalle del Messina promosso in
C2. Nel '79 l'Acireale concluse l'ennesimo campionato
in modo del tutto insoddisfacente. Si classificò al nono posto e ciò
fu sicuramente dovuto ai continui cambi di p
anchina
che negli anni non diedero serenità all'ambiente e una forma di gioco
alla squadra granata. Poco o nulla si vuol ricordare dell'Acireale del 79/80
che riuscì, si a ottenere il quarto posto ma senza il deficit finanziario
che incombeva si poteva raggiungere l'agognato salto di qualità. L'80/81
fu il campionato dell'esilio. L'Acireale si trovava di fronte il Canicattì
che a pochi minuti dal termine passò in vantaggio con un'azione apparsa
ai più viziata da un fuorigioco. Tante furono le proteste dagli spalti
ma alcuni "tifosi" pensarono di difendere la causa granata attaccando
e ferendo l'arbitro e i suoi collaboratori. Il verdetto, alquanto scontato,
fu quello di dover disputare le rimanenti partite fuori dalle mura amiche. Quell'anno
allenatore era Franco Viviani che a differenza dei suoi predecessori concluderà
il suo mandato e raggiungerà il quarto posto, nonostante le innumerevoli
avversità. Con la stagione 1981/82, il campionato
di serie D fino a quel momento semi-professionistico fu soppresso e sostituito
con il C.I.D., a carattere dilettantistico. L'Acireale ritornò al "Comunale"
dopo la maxi squalifica dell'anno precedente e il buon presidente Romeo, ormai
stanco e demotivato, non riusciva più a mantenere il fardello di una
gestione societaria. Inizialmente la società affidò la gestione
tecnica a Gennari
,
inizialmente si perché da allora si avrà un continuo via vai di
allenatori che di certo non faciliterà il cammino dei granata che comunque
si piazzarono al sesto posto. Il campionato 82/83 iniziò
con un non nascosto ottimismo, grazie forse anche all'ingaggio di un apprezzato
tecnico: Angelo Busetta. L'Acireale partì bene e arrivò male.
Stese sempre lì a combattere con il forte Canicattì per la promozione
fra i professionisti, ma alcuni cali di concentrazione come quello a Modica
dove la compagine granata in vantaggio di due reti si fece raggiungere e infine
sorpassare, frenarono lo slancio e così si finì per accontentarsi
del secondo posto. Classifica che lascia comunque sempre con l'amaro in bocca
per quello che poteva essere e non fu. L'anno dopo (1983/84)
l'Acireale salutò il tecnico Busetta che andò via e accolse nella
propria panchina Paolo Lombardo. Dopo un'avvio promettente nel girone di ritorno
l'Acireale sciupò tutto e così, nonostante una società
fantasma con l'avv. Romeo sempre più intenzionato a lasciar tutto, la
squadra
riuscì a piazzarsi al sesto posto. Nell'84/85
si rischiò davvero la retrocessione e forse anche la scomparsa del calcio
ad Acireale. Il presidente Romeo non se la sente più di continuare e
passò la mano, la squadra risentì della crisi societaria e arrivò
persino ad organizzare una sorta di sciopero evitando la trasferta di Marsala
e inviando le riserve. Infine la squadra insieme ad altre sei con una classifica
"sui generis" riuscì a salvarsi. L'anno seguente (1985/86)
l'Acireale con il commissario Monaco e il già conosciutoGennari mise
sù una bella squadra capace del grande salto. Ma i risultati tardarono
a venire e inoltre i granata dovettero fare i conti con un altro infuocato derby,
quello contro il Giarre. I cugini gialloblù hanno la meglio e vincono
il campionato mentre i ragazzi acesi dovettero accontentarsi del terzo posto
alle spalle dello Scicli. L'86/87 registrò il
ritorno di quel grande presidente che fu Aleppo e questi non smentì la
sua fama di grande conoscitore di calcio e mise nelle mani del tecnico Ge
nnari
una squadra di assoluto valore. Così l'Acireale partì alla grande
e riuscì a ben comportarsi di fronte alle altre pretendenti al titolo
ma la sconfitta subita contro la capolista Atl . Catania sul neutro di Giarre
frenò l'avanzata granata che insieme ad altri risultati negativi dovette
dire addio al discorso promozione. Il campionato fu terminato con un mesto quinto
posto. Per il campionato 87/88 l'On. Aleppo chi
amò
nuovamente Busetta e stavolta gli obiettivi furono chiari a tutti: serie C2.
La squadra venne quasi del tutto rinnovata, rimasero solo Carnà, Policardi
e Amato e fin dalle prime battute si capì che il gioco promozione era
chiuso a solo due squadre: Acireale e Juventina Gela. Così di fatto finirono
il campionato appaiate a 48 punti con l'Acireale imbattuto in casa e capace
di incassare solo otto gol di cui appena due fra le mura amiche. Si rese necessario
lo spareggio-promozione che si tenne in campo neutro a Siracusa. L'Acireale
si impose con un'autorete del gelese Runza e in città si ritornò
a far festa per la propria squadra, però qualche settimana dopo arrivò
la doccia fredda: l'Acireale risultava penalizzato di cinque punti; in C2 va'
la Juventina. Per il campionato 88/89 l'allenatore Busetta
insieme al presidente Aleppo furono costretti a rivedere l'assetto della squadra
costruita per affrontare la C2 e eliminando alcuni elementi fuori quota sono
pronti per la nuova avventura. I granata p
artirono
rifilando cinque gol al malcapitato Marsala ma la Lega ritenne "combinata"
la partita e penalizzò la squadra di Busetta di cinque punti. Sfortunatamente
la sentenza arrivò a solo cinque giornate dalla conclusione del campionato
e la compagine granata da primo si ritrovò a dover recuperare due punti
al Mazara. Il campionato per ironia della sorte l'Acireale se lo giocò
nuovamente a Siracusa che per l'occasione era il campo neutro per il Comiso.
L'Acireale si impose per due reti a uno e finalmente si poté lasciare
libero sfogo alle grida di gioia per troppo tempo soffocate. Dopo tredici interminabili
anni di quarta serie si raggiunse la C2! L'Acireale era tornato in un campionato
professionistico. Partì bene (89/90), grazie
alla carica che solo un allenatore come Busetta sapeva dare, navigando spesso
in alta classifica e si tolse lo sfizio di battere tutte le migliori del campionato,
sfortunatamente alcune battute d'arresto ne frenarono lo slancio e finì
col concludere quarta ex-equo con la squadra lentinese e la calabrese Vigor
Lamezia. Nel 90/91 l'Acireale si presentò con
una nuova presidenza, Enrico Barbagallo, ma con lo stesso tecnico, Angelo Busetta
e si apprestò a vivere un campionato al vertice. La società al
riguardo cercò di lasciar immutata la rosa che l'anno precedente si era
ben comportata e acquistò pochi elementi che però risulteranno
decisivi per il grande salto. Così arrivò Bonanno a rinforzare
la difesa, e Di Dio l'attacco, però va via una bandiera del calcio granata
di quegli anni: Trionfo Carnà. La prima giornata fu solo un'eccezione
a quella che potrebbe definirsi una trionfale promozione. Un altro brivido lo
regalò l'Enna, poi retrocesso, che riuscì ad espugnare il "Comunale"
e rimise in dubbio la promozione dei granata. La regina d'inverno fu proprio
l'Acireale che però nel girone di ritorno si rilassò un po' e
lasciò il primo posto all'Ischia, comunque a due anni dalla promozione
in C2 e già ora di un'altra promozione e la città si riempì
di scritte: AC1. Il primo anno di serie C1 (1991/92)
vide l'Acireale partire a spron battuto e alla fine del girone d'andata sarà
seconda ad un solo punto dalla Ternana, vincitrice del torneo, ma conclude il
campionato nel peggiore dei modi e riuscì a salvarsi solo all'ultima
giornata pareggiando in casa con la Salernitana. A fine campionato sarà
da registrare l'addio del tecnico Busetta capace di portare l'Acireale dall'Interregionale
alla C1. La società per la stagione 92/93 dovette
subito risolvere il problema a chi affidare la guida tecnica, si deciderà
per Giuseppe Papadopulo, e si mirerà subito ad una tranquilla salvezza
e alla valorizzazione di alcuni giovani. Ritornò anche l'acese Sorbello
reduce da un anno deludente a Pescara in B. Fin da subito l'Acireale ingrana
la quarta, e dopo la vit
toria
casalinga contro il Catania, capì che il campionato avrebbe potuto svelare
qualche soddisfazione inattesa. Alla fine del girone d'andata sarà come
due anni prima, regina d'inverno e come due anni prima raggiungerà alla
fine il secondo posto. Sfortunatamente il secondo posto sarà condiviso
con il blasonato Perugia del presidente Gaucci e quindi sarà nuovamente
necessario uno spareggio-promozione che la Lega deciderà per il 6 Giugno
a Foggia. I grifoni passano in vantaggio, Di Dio pareggia e un rocambolesco
gol del Perugia decide infine la partita. Gli oltre cinquemila tifosi al seguito
della compagine granata tornano mesti in Sicilia. Qualche settimana dopo lo
spareggio serpeggia in città la notizia che il Perugia è inquisito
per illecito sportivo proprio per la partita-promozione: è il delirio.
L'iter burocratico del processo la tirerà per le lunghe ma dopo due mesi
con le orecchie puntate sulla radio, che trasmette il verdetto finale, si potrà
ufficialmente festeggiare. E' B! 93/94. Primo anno di
un campionato di serie B. Ha molti non sembra ancora vero ma l'Acireale deve
vedersela con squadre che stazionano spesso nella massima serie. I loro nomi
da soli sono un po' l'essenza del calcio italiano: Fiorentina, Verona, Bari,
Brescia, Pescara, Venezia e tante altre. Nella prima giornata i granata devono
vedersela contro i "lagunari" e per di più nella loro tana,
il campo dirà 2 a 0 ma per la cabala sarà ricordata come la prima
vittoria dell'Acireale e addirittura in trasferta, causa: irregolarità
nello schieramento della squadra casalinga. L'andamento dell'Acireale non è
dei più brillanti e dopo ventotto gare si ritrova penultimo in classifica.
Lo scoraggiamento è tanto soprattutto dopo la sconfitta interna contro
il Pisa, ma l'Acireale sorprende tutti e riesce a scavalcare posizione su posizione,
battendo Palermo, Vicenza e Bari nel finale di stagionee giungendo alla fine
con trentacinque punti in condominio con Pisa e Pescara al quartultimo posto.
Per la speciale classifica avulsa il
Pescara
evita lo spettro dello spareggio e quindi dovranno vedersela l'Acireale e la
squadra toscana per non retrocedere. I tifosi sono ormai abituati a spareggi
mozzafiato e un anno dopo quello di Foggia si organizzano per invadere Salerno,
sede designata dalla Lega. Settemila al seguito, diretta su una rete nazionale,
città deserta: è una "lotta" sul campo e sugli spalti.
L'Acireale passa in vantaggio ma il gol viene annullato, il tempo passa e il
risultato non vuole saperne di sbloccarsi dallo 0 a 0, si va ai rigori! Viene
scelta la porta sotto i tifosi neroazzuri ma l'ottimo Amato è insuperabile
e all'ultimo rigore i granata sono in vantaggio di un gol. Al dischetto si avvicina
Modica: è gol, è festa! Il Pisa retrocede, l'Acireale è
salvo. Neanche il tempo di smaltire i festeggiamenti che l'Acireale si deve
preparare al secondo anno consecutivo di serie B (1994/95).
Si scarica malamente l'ottimo Papadopulo e si ingaggia Fausto Silipo dal gioco
sicuramente più spregiudicato. Si acquistano inoltre i vari Pistella,
Notari, Sconziano e il giovane trapanese Vasari. L'intenzione della società
è quella di una tranquilla salvezza ed eventualmente di togliersi qualche
soddisfazione. Sfortunatamente i risultati non vengono e si collezionano dieci
sconfitte consecutive in trasferta. La retrocessione sembra inevitabile anche
perché la società non sa dare il giusto colpo di sterzo che l'intera
città gridava ad alta voce. Si arriva alla penultima giornata e si arriva
alla sfida a distanza contro la Lucchese per non retrocedere ma i toscani hanno
un punto di vantaggio sui siciliani. Questi ultimi non di meno devono scontrarsi
con il Perugia che ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi, gli ospiti
passano in vantaggio per due volte ma si fanno raggiungere sul finale mentre
i rossoneri della Lucchese pareggiano a loro volta il gol dell'acese Tudisco
della Salernitana. L'ultima partita casalinga dell'Acireale contro il Cosenza
fa solo da cornice allo sconforto per aver perso una stupenda realtà.
Si ritorna in C1 (1995/96) nuovamente e la società
è affidata ad Umberto Ragonesi e la squadra al vice di almeno un decennio:
Rosario Foti. La situazione economica è disastrosa e solo interventi
mirati evitano di far scomparire il calcio con la "C" maiuscola ad
Acireale. Il campionato è incerto ma l'Acireale riesce a salvarsi con
una giornata d'anticipo e si toglie la soddisfazione di regalare i tre punti
al Gualdo per farlo approdare ai play-off. L'anno dopo, siamo nel 96/97,
la società passa nelle mani di una cordata d'imprenditori acesi e la
guida tecnica rimane a Foti. Gli acesi partono benissimo, ma sfortunatamente
fra le mura amiche non riescono a fare quello che invece in trasferta gli riesce
benissimo: vincere. Alla fine saranno più i punti realizzati in trasferta
(23) che in casa(22). L'Acireale stazionerà sempre nelle zone alte della
classifica ma verso la fine del campionato il bel giocattolo si rompe e ai deludenti
pareggi casalinghi si aggiungono le puntuali sconfitte esterne e così
si perde posizione su posizione e ciò era dovuto anche alla sterilità
dell'attacco capace di realizzare solo 19 gol, di cui 7 al Tupparello. Si giunge
all'ultima giornata con lo sguardo rivolto al campo e le orecchie alla radio
che trasmetteva la gara Giulianova-Nocerina. La squadra campana aveva bisogno
di un pareggio per evitare la lotteria dei play-out ma i giallorossi del Giulianova
vincendo si aggiudicavano i play-off a favore proprio dell'Acireale. Le notizie
che giungono dalla radio sono sconfortanti e l'Acireale ormai stanco da un campionato
logorante cede pure l'ultima intera posta in palio alla Fermana che poi vincendo
lo scontro diretto nei play-out col Trapani, condanna quest'ultima alla C2.
Alla società va' il merito di aver mantenuto una categoria come quella
della C1, che rischiava di scomparire dalla città dei cento campanili,
e al duo Foti-Nuccio spettava di dare un'impronta alla squadra e di non vanificare
gli sforzi economici della dirigenza acese mantenendo la categoria. Non si sono
ancora spenti gli echi per quello che poteva essere e non è stato che
il nuovo campionato (1997/98) è alle porte. La
società chiama alla panchina l'ex giocatore-campione Cuccureddu, anche
per rivitalizzare una piazza ormai stanca da continue insoddisfazioni. Si parte
per fare comunque un torneo tranquillo e risanare i bilanci, ma la squadra accusa
i soliti problemi all'attacco vanificando l'ottima opera svolta dalla retroguardia
che risulterà sempre una delle meno perforate. A metà campionato
per la prima volta la società cade nelle mani di un imprenditore non
acese e la città si divide in due, chi acclama al "salvatore"
e chi è contrario al capitale "straniero". Comunque il neo
presidente, il belpassese Nino Pulvirenti, decide di approfittare della classifica
dell'Acireale, quasi a ridosso della zona play-off, per far tornare il buonumore
ai tifosi della squadra granata promettendo investimenti in corsa, ma la squadra
di Cuccureddu cede preziosi punti, soprattutto in casa, e così ai supporters
locali non rimane altro che ammainare le bandiere e prepararsi per il prossimo
anno che con il presidente Pulvirenti si aspetta pieno di soddisfazione. Il
presidente decide di fare sul serio e affida la guida tecnica all'esperto Esposito
e acquista giocatori sulla carta da categoria superiore, ma la stagione (1998/99)
dell'Acireale comincia prima del previsto con l'esonero del tecnico e lo sostituisce
il "dilettante" Strano, ex giocatore granata, che deve essere affiancato
da un tutore provvisto di patentino per allenare in C e la scelta cade su Possamai.
La tifoseria che credeva nella scelta di Strano come momentanea insorge contro
la società e coadiuvata dal fatto che l'Acireale sta compiendo un autentico
disastro sportivo accenna ad uno sciopero che viene ritirato al momento dell'esonero
del tecnico catanese. I sogni di gloria d'inizio stagione devono fare posto
alla classifica deplorevole e c'è una C1 fortemente e difficilmente ottenuta
solo dieci anni prima da difendere. Viene chiamato Catuzzi con esperienze anche
in A ma i risultati non vengono e si decide per il ritorno del duo Strano-Possamai.
La classifica ci vede ultimi e ogni domenica si spera sia migliore della precedente
ma il Foggia, penultimo, non vuole sapere di fare spazio alla compagine granata.
Con la sconfitta interna a favore dell'Ascoli si saluta la "vera C".
1999/00. Si retrocede ma non si fallisce, la società
è forte e viva e crede nel pronto recupero di una categoria persa in
malo modo. Si richiama alla panchina l'acese Foti, si fanno pochi acquisti ma
azzeccati e si è pronti per un nuovo campionato di C, anche se di C2.
La squadra non va mai oltre la zona play-off e spesso insidia la prima posizione
saldamente tenuta dal Messina, che infine vincerà il torneo con solo
sette gol subiti in tutto l'arco del campionato. Giunge secondo a pari merito
con L'Aquila ma tre gol di scarto premiano gli abruzzesi che quindi sono ritenuti
secondi a tutti gli effetti e gli acesi terzi. Per i play-off l'Acireale incontra
dapprima i pugliesi del Foggia nel loro campo ed è un'autentica disfatta.
Sotto un autentico diluvio i foggiani mettono la palla alle spalle dell'incolpevole
Lucenti per ben due volte e agli acesi non rimane altro che aspettare il ritorno.
Il Tupparello per l'occasione si trasforma in una vera bolgia, come non si vedeva
dai tempi della B, e il trascinatore Russo prende l'Acireale per mano e ribaltando
il risultato dell'andata porta in finale la sua squadra. La Lega decide Avellino
come teatro dello scontro fra i siciliani e i rossoblù dell'Aquila. In
campo è un vero assedio, anche perché agli abruzzesi, grazie ai
tre gol di vantaggio nella regular season, basta il pareggio, ma neanche un
rigore a favore dell'Acireale schioda il risultato dallo 0 a 0 e così
i granata fra lo sconforto generale devono tornare nuovamente a bocca asciutta.
I tifosi acesi sono ottimisti per il campionato del nuovo millennio (2000/01)
ma la società non vuole fare gli errori degli anni passati e decide di
essere cauti. La squadra parte bene ma le insistenti voci di una società
in crisi che vuole abbandonare tutto non facilitano certo il compito a Russo
e compagni che alla fine cedono il passo e si riescono a salvare per la speciale
classifica avulsa. Peccato per l'ennesimo anno sprecato. Ma da più parti
arrivano voci di una cordata di forti capitali disposti ad investire ad Acireale
e così si aspetta già il prossimo settembre per seguire le gesta
dei giocatori granata. Oggi. L'introduzione di capitale
fresco si è rivelato solo un bluff di Vittorio Cecchi Gori che qualcuno
giudica una "sporca mossa politica". La società che aveva deciso
di essere parsimoniosa si è dimostrata invece disposta a creare qualcosa
d'importante e i tifosi acesi guardano al futuro con la sempre rinnovata fiducia
che C1 contraddistingue.
Anno |
Categoria |
Classifica |
Cannoniere |
Presidente |
Allenatore |
SERIE C |
7° POSTO |
|
LEONARDI Giuseppe |
BERTOLINI Luigi |
|
SERIE C |
4° POSTO |
FICHERA Sebastiano |
CREZIATO Armando |
||
SERIE C |
12° POSTO |
MAUGERI Mariano |
CREZIATO A. MUNERATI Federico |
||
SERIE C |
12° POSTO |
MESSINA Giovanni |
MAZZETTI Guido |
||
SERIE C |
16° POSTO |
FICHERA Sebastiano |
USBEK Doneaux CREZIATO Armando |
||
PROMOZIONE |
3° POSTO |
FICHERA Sebastiano |
BODINI Renato |
||
SERIE D |
16° POSTO |
FICHERA Sebastiano MICHISANTI Lionello CHIODI |
CREZIATO Armando |
||
PROMOZIONE |
5° POSTO |
PENNISI Orazio |
CASTELLI Giancarlo |
||
PROMOZIONE |
4° POSTO |
PENNISI Orazio |
CASTELLI Giancarlo |
||
PROMOZIONE |
5° POSTO |
PENNISI Orazio |
NICOLOSI Nicolo'
BANAS Giuseppe |
||
PROMOZIONE |
4° POSTO |
GRASSO ROMEO G. |
BANAS Giuseppe |
||
PROMOZIONE |
1° POSTO |
BONANNO Salvatore |
BANAS Giuseppe |
||
SERIE D |
4° POSTO |
BONANNO Salvatore |
BANAS G. M PENZO |
||
SERIE D |
6° POSTO |
BONANNO Salvatore |
VILLINI Mario |
||
SERIE D |
3° POSTO |
BONANNO Salvatore |
BANAS Giuseppe |
||
SERIE D |
2° POSTO |
BONANNO Salvatore |
VACCARI Augusto |
||
SERIE D |
3° POSTO |
MONTALTI con 16 reti |
ALEPPO Giuseppe |
MALUTA Carlo VACCARI Augusto |
|
SERIE D |
7° POSTO |
MONTALTI con 13 reti |
ALEPPO Giuseppe |
VACCARI Augusto |
|
SERIE D |
6° POSTO |
MONTALTI con 10 reti |
ALEPPO Giuseppe |
VACCARI Augusto GIUFFRIDA Nino SIMEON Matteo BOVOLI Dino |
|
SERIE D |
4° POSTO |
TRAPELLA con 8 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BOVOLI Dino |
|
SERIE D |
7° POSTO |
TRAPELLA con 12 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BOVOLI Dino |
|
SERIE D |
1° POSTO |
FRANZO' con 13 reti |
BERTAZZI Nicola |
MARSICO Vincenzo |
|
SERIE D |
1° POSTO |
TAJANO con 10 reti |
BERTAZZI Nicola |
MORISCO Pasquale |
|
SERIE C |
12° POSTO |
GUIDA con 7 reti |
BERTAZZI Nicola |
LENZI Vasco
SUCCI Ennio
SIMEON Matteo |
|
SERIE C |
6° POSTO |
TAJANO con 5 reti |
GRAVINA Francesco |
MORISCO Pasquale |
|
SERIE C |
15° POSTO |
FRIERI con 8 reti |
GRAVINA Francesco VECCHIO Giuseppe |
LAMBERTI BOVOLI D. |
|
SERIE C |
4° POSTO |
FRIERI con 11 reti |
VECCHIO Giuseppe |
BOVOLI Dino |
|
SERIE C |
11° POSTO |
FEMIANO con 12 reti |
VECCHIO Giuseppe |
BOVOLI Dino |
|
SERIE C |
10° POSTO |
FEMIANO con 9 reti |
VECCHIO Giuseppe |
BOVOLI Dino |
|
SERIE C |
19° POSTO |
BELLA con 5 reti |
VECCHIO Giuseppe |
BOVOLI Dino SCOGLIO Francesco |
|
SERIE D |
6° POSTO |
PETRACCINI con 12 reti |
VECCHIO Giuseppe |
SCOGLIO Francesco MORISCO Pasquale |
|
SERIE D |
7° POSTO |
VITALE con 8 reti |
GRASSO ROMEO G. |
ZANOTTI E. COMIS A. CANTARELLI M. |
|
SERIE D |
9° POSTO |
ZAPPALA' con 6 reti |
GRASSO ROMEO G. |
BONGIOVANNI A. RODOLFI G. |
|
SERIE D |
5° POSTO |
ROTONDI con 13 reti |
GRASSO ROMEO G. |
RODOLFI G. GAGLIARDI F. BECCHETTI A. AGLIERI A. |
|
SERIE D |
4° POSTO |
ROTONDI con 15 reti |
GRASSO ROMEO G. |
VIVIANI |
|
INTERREGIONALE |
6° POSTO |
SURIANO con 11 reti |
GRASSO ROMEO G. |
GENNARI G. BARBAGALLO F. MAZZETTI G. BARBAGALLO F. ARABIA A. ASARA S. VENTURA M. |
|
INTERREGIONALE |
2° POSTO |
IMPELLIZZERI con 9 reti |
GRASSO ROMEO G. |
BUSETTA Angelo |
|
INTERREGIONALE |
6° POSTO |
RUSSO G. con 5 reti |
GRASSO ROMEO G. |
LOMBARDO Paolo |
|
INTERREGIONALE |
10° POSTO |
RUSSO G. con 13 reti |
GRASSO ROMEO G. |
BODI Luigi BARBAGALLO F. |
|
INTERREGIONALE |
3° POSTO |
RUSSO G. con 13 reti |
MONACO Rosario |
GENNARI Gianni |
|
INTERREGIONALE |
5° POSTO |
FERRERI con 11 reti |
ALEPPO Giuseppe |
GENNARI G. FOTI R. |
|
INTERREGIONALE |
1° POSTO |
MONCADO con 8 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BUSETTA Angelo |
|
INTERREGIONALE |
1° POSTO |
MONCADO con 11 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BUSETTA Angelo |
|
SERIE C2 |
4° POSTO |
MONCADO con 8 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BUSETTA Angelo |
|
SERIE C2 |
2° POSTO |
PETRUCCI con 11 reti |
ALEPPO Giuseppe |
BUSETTA Angelo |
|
SERIE C1 |
13° POSTO |
NUCCIO con 8 reti |
BARBAGALLO Enrico |
BUSETTA Angelo |
|
SERIE C1 |
2° POSTO |
SORBELLO con 13 reti |
BARBAGALLO Enrico |
PAPADOPULO G. |
|
SERIE B |
16° POSTO |
SORBELLO con 8 reti |
BARBAGALLO Enrico |
PAPADOPULO G. |
|
SERIE B |
17° POSTO |
PISTELLA con 10 reti |
BARBAGALLO Enrico |
SILIPO Fausto |
|
SERIE C1 |
12° POSTO |
DI DIO con 6 reti |
BARBAGALLO Enrico RAGONESI Umberto |
FOTI Rosario |
|
SERIE C1 |
6° POSTO |
TERREVOLI con 6 reti |
RANERI Pietro |
FOTI Rosario |
|
SERIE C1 |
8° POSTO |
ROMAIRONE con 7 reti |
RANERI Pietro PULVIRENTI Nino |
CUCCUREDDU Antonello |
|
SERIE C1 |
18° POSTO |
SCICHILONE con 6 reti |
PULVIRENTI Nino |
ESPOSITO Salvatore STRANO-POSSAMAI CATUZZI STRANO-POSSAMAI NUCCIO S. |
|
SERIE C2 |
3° POSTO |
RUSSO O. con 10 reti |
PULVIRENTI Nino |
FOTI Rosario |
|
SERIE C2 |
11° POSTO |
RUSSO O. con 8 reti |
PULVIRENTI Nino |
FOTI Rosario VACCARO Corrado RUSSO Melo TORRISI Fortunato |
|
SERIE C2 |
PULVIRENTI Nino |
TORRISI Fortunato MAZZARI Walter |
|||
Anno |
Categoria |
Classifica |
Cannoniere |
Presidente |
Allenatore |
aggiornato al 10/12/01