San Patrizio
 
IL GRIDO DEL DAINO

IRLANDA - V-VI Secolo

 


Come è stato più volte ribadito, non è mai esistita forma di Cristianesimo più dolce e sorridente, più vicina alla vita e alla natura, di quella che fiorì in Irlanda tra il V e il X secolo, di cui la poesia è fedele ritratto e di cui spero avremo modo di analizzare altri squarci. La poesia-preghiera che segue è attribuita a San Patrizio [Naomh Pádraig], l'Apostolo dei Gaeli, che nell'anno 432 portò il Cristianesimo in Irlanda, convertendo l'Isola di Smeraldo alla fede in Cristo. Secondo la leggenda, era proprio recitando questa poesia/preghiera che San Patrizio poteva trasformarsi in un daino e sfuggire ai suoi nemici. Da qui il curioso titolo Il grido del Daino, con la quale la poesia è conosciuta, e che viene ad affiancarsi all'altro titolo Lo scudo di Patrizio. In realtà non sappiamo con certezza se questi versi siano davvero di San Patrizio: la lingua in cui sono scritti appartiene al VII-VIII secolo. D'altra parte la poesia è intensamente patriziana nella sua essenza, la squillante affermazione che l'universo sia il Grande Sacramento, magicamente progettato da Dio per il beneficio e il soccorso dell'umanità. Poesia o preghiera che sia, è la prima espressione poetica europea in una lingua volgare, l'opera di un druido cristiano che è allo stesso tempo uomo di fede e di magia, un incantesimo cosmico il cui Cristianesimo, del tutto estraneo ai tormenti carnali di un Sant'Agostino, s'intride di radioso animismo.

 


IL GRIDO DEL DAINO
 
Io sorgo oggi
grazie a una forza possente, l'invocazione della Trinità,
alla fede nell'Essere Uno e Trino
alla confessione dell'unità
del Creatore del Creato.
 
Io sorgo oggi
grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo,
alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura,
alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa,
alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale.
 
Io sorgo oggi
grazie alla forza dell'amore dei cherubini,
in obbedienza agli angeli,
al servizio degli arcangeli,
nella speranza della resurrezione e della ricompensa,
nelle preghiere dei patriarchi,
nelle predizioni dei profeti,
nelle predicazioni degli apostoli,
nella fede dei confessori,
nell'innocenza delle vergini,
nelle imprese dei giusti.
 
Io sorgo oggi
grazie alla forza del cielo,
luce del sole,
fulgore della luna,
splendore del fuoco,
velocità del lampo,
rapidità del vento,
profondità del mare,
stabilità della terra,
saldezza della roccia.
 
Io sorgo oggi
grazie alla forza del Signore che mi guida,
il potere di Dio per sollevarmi,
la saggezza di Dio per guidarmi,
l'occhio di Dio per guardare davanti a me,
l'orecchio di Dio per udirmi,
la parola di Dio per parlarmi,
la mano di Dio per difendermi,
la via di Dio da seguire,
lo scudo di Dio a proteggermi,
l'esercito di Dio a salvarmi
dai tranelli dei diavoli,
dalle tentazioni del vizio,
da chi mi vuole male,
vicino e lontano,
solo e nella moltitudine.
 
Io invoco oggi tutte queste forze tra me e questi mali,
contro ogni potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima,
contro le stregonerie dei falsi profeti,
contro le leggi nere degli dèi pagani,
contro le leggi false degli eretici,
contro la pratica dell'idolatria,
contro i sortilegi di streghe e fabbri e maghi,
contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l'anima dell'uomo.
 
Cristo fammi oggi da scudo
contro il veleno, contro il fuoco,
contro l'annegamento, contro le ferite,
che io possa avere abbondanza di ricompense.
Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi corico, Cristo quando mi siedo, Cristo quando mi alzo,
Cristo in ogni cuore che mi pensa,
Cristo in ogni bocca che mi parla,
Cristo in ogni occhio che mi guarda,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.
 
Io sorgo oggi
grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo,
alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura,
alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa,
alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale.
 
 


NOTA

La lirica medievale irlandese si erge per bellezza e melodia, per potenza e profondità, in un periodo in cui l'Europa giaceva nel più oscuro nadir della sua storia. Due buone antologie (riportate sotto) permettono al lettore italiano di avvicinarsi a questo mondo periferico, eppure bellissimo, della poesia europea. Tuttavia, la preghiera-poesia di San Patrizio è tratta, con qualche modifica, dal bel libro di Thomas Cahill Come gli irlandesi salvarono la civiltà.

 


LETTURE
  • Thomas Cahill: Come gli irlandesi salvarono la civiltà. Fazi, 1995.
  • Anthony Duncan: La cristianità celtica. Mondadori, 1997.
  • Melita Cataldi [a cura di]: Antica lirica irlandese. Einaudi, 1997 [2].
  • Giovanni Giusti [a cura di]: Antiche liriche irlandesi. Salerno, 1991.

 

SPRAZZI DI POESIA

 © 2002 Dario Giansanti

San Patrizio - Il grido del daino

L'ANGOLO DI DARIO

Saffo - Frammenti

Imru `l-Qays - Mu´allaqāt

Egill Skallagrímsson - Sonatorrek

´Omar Khayyām - Ruba`iyyāt

Taliesin - Indovinello del vento

Martim Codax - Cantigas de amigo