Folklore Orgosolo può vantarsi di essere riuscito a conservare tradizioni e usanze ormai antichissime e incontaminate. Oltre al costume tradizionale, al quale è dedicata un'intera sezione di questo sito (clicca quì per raggiungere la sezione "costume" del sito), altro caratteristico elemento del folklore orgolese è il tenore, ossia il coro formato da quattro voci: una voce solista e tre coristi che accompagnano l'esecuzione. |
TENORE
Orgosolo è uno dei centri della Barbagia e della Sardegna in cui la tradizione del canto
a tenore è profondamente radicata da centinaia di anni. Basti pensare che la parola
"tenore", che significa "quattro voci", è propria di Orgosolo ed è
stata poi adottata in tutta la Sardegna. Le quattro voci del tenore sono la voce solista
("sa vohe"), la contra ("sa hontra"), il basso ("su bassu")
e la mezza-voce ("sa mesu-vohe"). I canti parlano delle realtà e dei disagi
locali, di amore e disperazione, di gioia e fatica. Il tenore di Orgosolo è noto e
apprezzato in tutta la Sardegna e oltre i confini dell'isola; a godere di maggior fama è
il tenore "Antonia Mesina", raffigurato nelle foto. Il tenore, che spesso si
accompagna al gruppo da ballo, si esibisce sopratutto nelle sagre e nelle feste paesane e
riesce a divertire, commuovere e molto spesso far riflettere gli ascoltatori.
Attualmente le festività che si celebrano ad Orgosolo sono in minor
numero rispetto al passato. Queste sono quelle più sentite dalla popolazione:
S. Antonio Abate:
Ha luogo il 16 gennaio e viene festeggiata accendendo dei fuochi all'aperto nei vari rioni
del paese. La legna (generalmente di quercia) viene raccolta dai ragazzini che nelle
settimane percedenti alla festa, passano in rassegna le abitazioni del paese chiedendo
"su truncheddu pro Sant'Antoni".
Il Carnevale ("su Harrasehare")
Si celebra nel mese di febbraio e gran parte dei giovani del paese partecipano alla
sfilata con carri originalissimi, la cui lavorazione spesso richiede interi mesi.
Nell'antichità si sfilava in costume e il paese si arricchiva di colori e allegria.
Pasqua
Nel mese di aprile hanno luogo i riti pasquali e la mattina di Pasqua si ha la processione
de "s'Incontru", in cui avviene l'incontro di Gesù Cristo Risorto con la Madre
vestita ancora a lutto.
San Marco ("Santu Malhu")
La festa dell'Evangelista San Marco ricorre il 25 aprile e viene celebrata con la
distribuzione de "sa ita", la carne e il pane che si preparano per l'occasione e
vengono poi offerti ai bambini del paese.
La festa di Antonia Mesina ("Sa esta de Antonia Mesina")
Ricorre il 17 maggio, la data in cui questa giovane orgolese è stata martirizzata. La
festa ha luogo nelle campagne del paese e registra grande affluenza turistica, motivata
soprattutto dai piatti squisiti che vengono preparati (carne arrosto e "patata a
perras").
Santi Martiri Anania e Egidio ("Santu Naniu")
Ricorre nella prima domenica di giugno nella chiesetta intitolati ai due martiri, uccisi
mentre diffondevano il Vangelo. Per tale ricorrenza si svolge la processione con i costumi
e i cavalieri.
San Pietro ("Santu Perdu")
Ha luogo il 29 giugno e viene festeggiato con la processione e la corsa dei cavalli nella
serata. Di sera solitamente si organizza uno spettacolo folkloristico in piazza con
tenores e gruppi da ballo sardo.
Feraagosto ("Mesaustu")
La festa per la Beata Vergine Assunta è quella più sentita dall'intera comunità e dura
dal 13 al 18 agosto. Il pomeriggio del 15 avviene la processione in cui ancora una volta
si possono ammirare i costumi, a cui segue la corsa dei cavalli. La sera nella piazza si
tiene la rassegna di tebores e balli sardi. Le altre serate serate sono allietate da
spettacoli di ogni tipo che non mancano di attirare folle di turisti.
"Sa Candelaria"
Ricorre il 31 dicembre e potremmo definirlo la festa dei bambini che in tale data, escono
di buon mattino e percorrono le vie del paese con un sacco di tela e chiedono in ciascuna
casa "sa candelaria". Ogni famiglia offre il pane (sos coccones), la frutta,
biscotti, dolci, caramelle e qualche soldino. I bambini ringraziano pronunciano una frase
di buon auspicio e continuano la raccolta fino a mezzogiorno. Di sera invece è la volta
dei giovani e degli adulti che si riuniscono in gruppi e vanno a cantare i loro auguri a
casa delle coppie che si sono sposate durante l'anno che sta volgendo al termine.
Antonia Mesina nacque a Orgosolo il 19 giugno 1919 in una famiglia umile e particolarmente devota. A dieci anni si iscrisse all'Azione Cattolica e per tutta la sua breve vita tenne in alta considerazione i valori religiosi che le erano stati impartiti. Anche il giorno della sua morte, il 17 maggio 1935, si recò in chiesa per la Messa e la Comunione. Quella di Antonia era una famiglia numerosa e pertanto c'erano sempre diverse faccende da sbrigare. Quella mattina di primavera dovette recarsi in campagna per portare un fascio di legna e chiese ad alcune amiche amiche di accompagnarla. Molte di loro erano impegnate nelle faccende di casa, ma riuscì a persuadere una ragazza un po' più giovane di lei: Annamaria Castangia, detta "Annedda". Una volta giunte nelle campagne fuori paese e iniziata la raccolta della legna, Antonia venne avvicinata alle spalle da un ragazzo che aveva il chiaro intento di violentarla. Nonostante la foga del giovane, Antonia non si diede per vinta e lottò finchè ne ebbe le forze. Annedda che si trovava poco distante, udì l'amica che invocava aiuto e poi vide che l' aggessore la spingeva all'interno di una radura. In preda al panico, Annedda scappò alla ricerca di aiuto imboccando la strada per il paese. Antonia fù ritrovata morta, nascosta tra i cespugli. Il volto era ormai sfigurato e l'autopsia rivelò che l'attentatore le scagliò 74 colpi di pietra. A soli 15 anni divenne martire della purezza e il 4 ottobre 1987 venne beatificata dal Papa. Da qualche anno le è stata dedicata una chiesetta che si trova dinnanzi alla sua casa natale e che ne ospita la statua vestita con il costume locale. Nelle pareti della cripta si possono poi ammirare gli affreschi che ripercorrono la sua vita. Antonia Mesina è una figura importantissima per la comunità orgolese e pertanto ogni anno nel giorno del suo martirio si svolge la festa in suo onore nella campagne fuori Orgosolo. Alla beata è stato anche dedicato il gruppo di ballo e il tenore che portano il suo nome. |