SAGRE E FESTE

 

Con esclusione ovviamente della festa patronale, la ricorrenza piu' sentita per vivere con un po' di spensieratezza e' senz'altro il ferragosto in cui primeggia l'"estate terranovese", manifestazione annualmente organizzata dalla locale Associazione Pro Loco che da' l'occasione ai terranovesi (e non solo) di vivere le loro serate estive quasi in simbiosi con la piazza.

Durante quasi tutto il mese di agosto infatti si svolgono in piazza tornei di pallavolo, di calcetto per ragazzi, sfilate di moda, serate danzanti per giovani e meno giovani, di musica e spettacoli. Una serata viene anche dedicata alla sagra del dolce.

E come recita un vecchio andante terranovese, puntualmente riportato nei volantini che illustrano il programma delle serate in piazza, l'ultimo giorno "f'nim com e semp a tarallucc e vin", si finisce come sempre a tarallucci e vino, serata che chiude la stagione estiva e richiama tutti ai doveri di sempre.

Il martedi grasso, ultimo giorno di carnevale prima delle SS. Ceneri invece, sempre a cura della locale Pro Loco, si organizza "la salsicciata" in piazza, una mega grigliata di salsiccia accompagnata da vino rosso locale offerti agli astanti in occasione dei festeggiamenti del Carnevale terranovese.

 

"IL CIUCCIO"

ciuccio.jpg (50754 bytes)

"Nella tarda serata e nell'intervallo dell'audizione bandistica, annunciato dallo sparo di piccoli mortaretti, compariva sulla piazza il CIUCCIO, tra la esplosione di attesa gioia. Trattavasi di uno scheletro di canne rivestito di carta colorata con ornamenti di bandierine colorate anch'esse, che il fantasioso costruttore voleva rassomigliare al corpo dell'asino, privo di gambe, e con al centro del dorso una buca nella quale trovava sistemazione egli stesso a sorreggerlo.

Il ciuccio fra una massa di ragazzi, bizzarro e recalcitrante se cosi' si puo' dire, piombava ove piu' fitto era il raduno provocando un fuggi-fuggi finto, che culminava fra le generali risate e calorosi applausi alla sparatoria degli innocui mortaretti e l'accensione dei bengala posti nelle nari, nelle orecchie, ai lati e sotto la coda, alla cui accensione provvedeva un aiutante. Lo scherzo teneva in allegro subbuglio l'intera piazza per oltre mezz'ora e cioe' fino all'esaurimento degli artifizi. A tal punto il ciuccio veniva posto avanti la Chiesa e, a mo' di olocausto, dato alle fiamme.

Costruttore, artefice e guida era tal Braccia Michele..."

(da POGGIO IMPERIALE - Noterelle Paesane - Alfonso DE PALMA)