Testamento Olografo 1° Maggio 1870

TAVOLE DI FONDAZIONE DELL'OPERA PIA POLLINI

in tavore dell'0ssola intiera e dell'attuale Mandamento di Canobbio

DONAZIONE E SCOPO DELLA FONDAZIONE

    Per chi non ha eredi necessari qual più bella soddisfazione che lasciare le proprie sostanze per Opere di beneficenza?

    Trovandomi io in questo caso voglio disporne in tal modo della maggior parte delle mie, perciò lascio alla Congregazione di Carità del Comune di Malesco (Ossola), mia patria, una rendita annua a perpetuità ed inalienabile di lire ventimila L. 20.000 , in cartelle del Debito pubblico del Regno d'Italia, consolidato cinque per cento, le quali al valore nominale corrisponderebbero al capitale dì lire quattrocentomila (L.400.000), da servire alla Fondazione di un'Opera Pia a favore da principio della Valle Vigezzo e dopo, col tempo, dei Comuni di tutta l'Ossola e di quelli dell'attuale Mandamento di Canobbio, allo scopo di migliorare in essi i servizii di beneficenza che già vi sono e di provvederne altri che ancora vi mancano, ma quello poi che più m'importa è di procurare inoltre i mezzi necessari a potere introdurre anche nelle nostre Valli alcune industrie del genere delle esistenti in quelle del Giura e della Foresta Nera, onde con esse aumentarne sempre più il benessere degli abitanti ed arrestarne la continua emigrazione, che da alcuni anni va crescendo in un modo veramente straordinario. E questo è il vero e principale scopo della mia Fondazione.

    A provvedere a tutto ciò siccome occorrerà un vistoso capitale, così ho disposto le cose in guisa che lo si potrà avere dopo un dato numero d'anni, impiegando a questo fine per tutto quel tempo la maggior parte della rendita da me donata mediante il sistema del cumulo.

    In questo modo avrò soddisfatto all'affetto che conservo vivissimo per gli abitanti di quelle care montagne, a cui desidero ogni maggior prosperità ne' secoli avvenire, e così saranno paghi i mie più fervidi voti!....

Quest'Opera Pia da fondarsi, sarà poi retta dalle Tavole di Fondazione fatte, scritte e sottoscritte infine da me, e solamenti secondo il contenuto delle medesime, perciò ecco quanto ho disposto:

DENOMINAZIONE E SEDE DELLA FONDAZIONE

1. - L' Opera Pia da istituirsi verrà denominata Pio Istituto Pollini, o meglio e più semplicemente Fondazione Pollini, e sarà costituita in ente morale affatto indipendente dalla Congregazione di Carità del Comune di Malesco.

    La sua sede principale però sarà ivi, ma gli stabilimenti industriali e di carità dovranno essere situati nei luoghi più adatti al loro sviluppo e di maggior comodo per tutti.

ORDINAMENTO DELLA FONDAZIONE

2. - La mia Fondazione avrà un Presidente, un Vice-Presidente, un Consiglio d'Amministrazione, un dato numero di Elettori e di Delegati, ed infine due membri di mia famiglia per rappresentarmi in questa Opera di beneficenza.

    Avrà inoltre un Direttore Generale e tanti impiegati ed inservienti, quanti ne occorreranno di mano in mano che progredirà l'istituzione.

3. - Presidenti e Vice-Presidenti della Fondazione saranno sempre i due miei rappresentanti, ed in assenza dei medesimi i loro Delegati, ed in assenza pure di questi ultimi i Sindaci ed i Presidenti della Congregazione di Carità di Malesco.

4. - Una volta l'anno si terrà un'Adunanza Generale con  intervento eziandio dei Delegati, per ascoltare la relazione sulla gestione morale ed economica della Fondazione, che verrà presentata e letta dal Direttore Generale. In tale adunanza non si prenderanno deliberazioni, ma si ascolteranno semplicemente le proposte che saranno per fare i Delegati, e che verranno poi a suo luogo discusse dal Consiglio d'Amministrazione, il quale però ne dovrà riferire nella successiva Adunanza Generale, per conseguenza i Delegati non avranno che voto consultivo.

RAPPRESENTANTI DEL BENEFATTORE

5. - Ad assicurare in ogni tempo il perfetto adempimento delle disposizioni da me stabilite in queste Tavole io voglio essere in perpetuo rappresentato nella fondazione da due membri della mia famiglia, i quali, ne sono certo, si faranno sempre un religioso dovere di farle fedelmente eseguire.

    I medesimi in compenso li nomino uno Presidente e l'altro Vice-Presidente di essa. Il primo sarà inoltre membro nato e durerà in carica sua vita durante, il secondo invece solo elettivo e durerà in carica cinque anni, trascorsi i quali potrà essere rieletto oppure sostituito da un altro membro della fàmiglia.

6. - Il membro di mia famiglia che io chiamo a rappresentarmi e che in perpetuo egli ed i suoi discendenti e successori saranno Presidenti-nati della mia Fondazione, sarà il primogenito maschio di mio fraatello e dopo di lui la sua discendenza diretta e legittima di maschio in maschio per ordine di primogenitura, e nel caso non ne avesse gli succederà il fratello che gli vien dopo, o la sua discendenza, e sempre nello stesso modo. Estintasi di maschi la famiglia, tale diritto passerà a quelli delle femmine e si trasmetterà ad essi nello stesso modo ed ordine.

7. - Se col tempo la mia famiglia venisse a totalmente estinguersi tanto di maschi che di femmine, lascio il diritto all'ultimo membro esistente di nominarsi in questa carica un successore. Ove poi non avesse fatto alcuna nomina, tale diritto spetterà agli Elettori stessi dell'Istituto, i quali dovranno, appena avvenuto il suo decesso, nominargli un successore, scegliendone ben inteso quella persona che l'opinione pubblica avrà designata per la più degna per fama di moralità e capacità, affinchè io sia sempre degnamente rappresentato in questa Opera di beneficenza.

    Al nuovo successore ossia Presidente, nominato in un modo o nell'altro, ed ai suoi legittimi discendenti competeranno in perpetuo gli stessi doveri e diritti che spettavano ai membri della mia famiglia e tale diritto si trasmetterà pure nella sua colle stesse norme e regole da me indicate per la mia, e quanto sopra nell'avvenire si farà ogni volta che sarà il caso

    8. - Il Presidente della mia Fondazione dovrà sempre portare lo stesso mio cognome, perciò al suo dovrà aggiungere eziandio il mio quando egli non l'avesse.

    9. - Quando minorenne sarà il mio rappresentante Presidente, il Consiglio di famiglia gli nominerà un Tutore speciale per fare le sue veci nell'Istituto sino alla di lui maggiorità.

    10. - Se col tempo succedesse che il solo membro esistente di mia famiglia fosse una femmina, divenuta maggiorenne delegherà chi dovrà fare le sue veci nell'Istituto, ed all'età di cinquant'anni, se ancor nubile o senza prole, cesseranno i suoi diritti e passeranno alla sorella minore se ne ha, altrimenti dovrà nominarsi come ho stabilito all'art. 7 il successore.

    11. - L'altro membro di mia famiglia, che io chiamo a rappresentarmi e che nomino in perpetuo Vice-Presidente della mia Fondazione, sarà scelto e nominato dallo stesso Presidente ossia dal sopranominato mio rappresentante di diritto e dai suoi legittinii discendenti e successori, ed in caso di loro minorità dai tutori. La scelta poi dovranno sempre farla fra i membri della famiglia che siano già maggiori di età, e tale nomina ad ogni scadenza potranno anche farla con una semplice loro lettera diretta al Consiglio.

    12. - Se i miei due rappresentanti fossero assenti dal Comune, oppure alcune volte solamente impediti di assistere alle Adunanze siano generali siano del Consiglio, potranno delegare a fare le loro veci per una o più volte oppure per tutto il tempo dell'assenza, due membri dello stesso Consiglio o due elettori dell'Istituto e la delegazione potranno farla anche con una semplice loro lettera diretta al Consiglio.

    13. - Nella gestione di questa mia Istituzione che affido con fiducia in un modo affatto speciale ai due miei rappresentanti e loro successori, io spero che essi si condurranno sempre in un modo veramente degno del posto a cui li chiamai, e che in ogni tempo si mostreranno inoltre i primi cittadini della Valle per moralità e probità. Cureranno poi in ispecie che tutte le disposizioni siano eseguite scrupolosamente ed esattamente nel modo da me indicato in queste Tavole, nè lascieranno giammai che nei casi dubbi o da me non previsti si prendano deliberazioni che si allontanassero dallo spirito della mia fondazione.

 

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