Civico  Museo  d'Arte  Moderna

  

ARTISTI

Fausto  PIRANDELLO

Roma 1899 – 1975

Figlio del celebre drammaturgo, inizia ad interessarsi alla pittura nell’ambiente familiare poiché anche il padre e il fratello sono pittori dilettanti. Fausto intraprende gli studi classici, interrompendoli nel 1916 per la chiamata alle armi. Dopo il 1918, dietro suggerimento del padre, frequenta per un certo periodo lo studio dello scultore Sigismondo Lipinski. Nel 1920 frequenta la Scuola libera del Nudo; comincia a frequentare Felice Carena che segue anche ad Anticoli Corrado, partecipando al "cenacolo artistico" del paese e qui stringe amicizia con Arturo Martini e conosce la futura moglie Pompilia. Esordisce nel 1925  alla III Biennale romana, nel 1927 si trasferisce a Parigi con Pompilia, frequentando il gruppo degli italiani di Parigi: Severini, Tozzi, De Chirico, Savinio, Campigli, De Pisis e assorbendo la lezione di Cèzanne e dei cubisti. A Parigi Pirandello espone con Cavalli e Di Cocco ed in seguito nel 1929 tiene la sua prima personale alla Gelerie Vildrac. Nel 1931 l’artista rientra a Roma e tiene nello stesso anno la sua prima personale italiana alla Galleria di Roma che inaugura un’intensa stagione espositiva; frequenta Cavalli, Bertoletti, Capogrossi, Guzzi, Melli e Mafai. Nel 1932 con Mafai, Capogrossi e Cavalli divide una sala alla III Mostra del Sindacato Regionale Fascista del Lazio;  alla Quadriennale del 1935 ha una personale di diciassette opere e viene premiato per il dipinto Il bagno del 1934

Vicino, ma tuttavia indipendente dalla cosiddetta Scuola Romana, Pirandello partecipa spesso alle mostre dei suoi esponenti. Dalla metà degli anni Trenta inizia il periodo più maturo dell’artista, segnato da una forte drammaticità esistenziale e da una serie memorabili di opere caratterizzate da una forte componente materica e da una originalissima impaginazione delle scene che riflette la sua esperienza delle avanguardie europee e il suo amore per gli antichi  nonostante egli sfugga a qualsiasi classificazione, generalmente considerato indipendente, solitario, difficile, pessimista, problematico.  Durante la II guerra mondiale si rifugia ad Anticoli con la famiglia e torna a Roma nel 1944 ospite dell’Accademia di Francia.  Durante i primi anni 50, Pirandello si accosta all’astrattismo; le figurazioni si perdono quasi, in un linguaggio di derivazione cubista, senza discostarsi dai temi abituali: nature morte, nudi, bagnanti, qualche paesaggio e ritratti.

 

 

 

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