Charles-Edouard
Jeanneret, meglio noto con lo pseudonimo di Le Corbusier, fu architetto
e urbanista di origine svizzera. Discendente da una famiglia di
orologiai svizzeri, dopo gli studi alla scuola d'arte della città
natale, dal 1906 al 1914 compì viaggi d'istruzione in Europa ed in
Medio Oriente, e lavorò negli studi di Perret e Behrens. Nel 1919 si
stabilì a Parigi, dove nel 1921 fondò il Purismo e la rivista
"L'Esprit Nouveau" e aprì il celebre studio in rue de Sèvres
35, dove restò fino alla morte e dove passarono oltre duecento tra i
più promettenti architetti delle giovani generazioni.
Dal 1920 Le Corbusier inizia un'intensa attività di architetto, di
polemista, di agitatore di iniziative: al Salon d'Automne del 1922
presenta un progetto per una città di tre milioni di abitanti,
all'esposizione delle arti decorative del 1925 il padiglione de
"L'Esprit Nouveau" e il Plan Voisin per Parigi. Nel 1927
costruisce la villa a Garches, considerata insieme alla villa Savoye di
Poissy del 1928-31 e al padiglione svizzero della città universitaria
di Parigi del 1930-32, fra i capolavori del primo periodo, e partecipa
al grande concorso internazionale per il palazzo della Società delle
Nazioni a Ginevra, dove risulta sconfitto. Nel 1928 è tra i
promotori del CIAM (Congrès Internationaux d'Architecture Moderne).
Fra il 1929 e il 1940, progetta una serie di piani regolatori (per San
Paolo, Rio de Janeiro, Buenos Aires). Fra il 1947 e il 1952 completa la
celebre Unitè d'habitation a Marsiglia, nella quale per la prima volta
riesce a realizzare l'idea di un complesso residenziale
monolitico.
La statura di artista di Le Corbusier e la sua influenza sulla cultura
architettonica contemporanea, hanno messo in difficoltà la critica
sulla definizione della sua figura e della sua impostazione come
teorico.
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