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MUGELLO :
dal………..PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO DELLA
COMUNITA'
MONTANA DEL MUGELLO 2002-2004
Borgo San
Lorenzo, febbraio 2002
Nel Mugello…….
la presenza produttiva appare diffusa e diversificata, ma proprio per
questo, non riesce a farsi elemento motore dello sviluppo locale. Il
sistema della moda ha mostrato debolezze, sopportato crisi; la meccanica
potrebbe trovare nelle prevalenti relazioni con le imprese dell’area
fiorentina motivi e ragioni per costruire reti locali che consentano di
godere di maggiori economie esterne e di sviluppare processi innovativi;
l’agricoltura ed i suoi prodotti artigianali o industriali
rappresentano un tratto che deve potersi combinare con l’ambiente per
poter trarre vantaggi competitivi. Tutti processi in fieri che per
diventare fattori di sviluppo richiedono ispessimento di relazioni sia
locali che esterne e capacità di iniziativa da parte dei soggetti
pubblici e privati………In questo quadro di attività produttive vi
rientrano anche quelle legate alle foreste, che secondo l’inventario
forestale coprono il 57% del territorio del Mugello. Esse
alimentano una filiera dei prodotti del bosco, legnosi e non, e dei
servizi ambientali ad essi collegati che vedono impegnate circa 100
aziende (settore selvicoltura del Registro imprese), fra cui alcune
importanti cooperative. A suggello dell’alto livello qualitativo di
questo comparto vi è stato dal 1996 il riconoscimento dell’IGP
(Indicazione Geografica Protetta) per il marrone del Mugello.
Come si
comprende queste pur buone performances non solo non modificano la
struttura complessiva, ma non fanno ancora emergere specifiche
traiettorie di sviluppo, confermando, almeno per il profilo macro,
quanto si osservava nel piano degli insediamenti produttivi della
Comunità Montana e cioè che il giudizio complessivo è quello "di
una sostanziale despecializzazione dell’area che vede presenti
numerose produzioni industriali senza che nessuna di esse riesca ad
assumere un peso chiaramente prevalente ed un ruolo guida nei processi
di induzione dello sviluppo e di fertilizzazione imprenditoriale
La crescita
di presenze turistiche complessive dell’ultimo triennio è
particolarmente rilevante (35,5% contro il 16,2% della provincia
fiorentina); una dinamica che si realizza prevalentemente nell’ambito
delle strutture extra-alberghiere (con un aumento dl 78% rispetto al 47
della provincia) al cui interno gli ultimi anni hanno visto
prepotentemente entrare in scena le attività di agriturismo. In
quest’ultimo ambito e tra il 1997 e il 2000 le presenze sono
quadruplicate passando da appena 8000 a 28000 interessando, con poche
eccezioni, tutti i comuni del Mugello e con valori oltremodo rilevanti a
Borgo San Lorenzo, Palazzuolo sul Senio e Vicchio,
ma interessando anche comuni montani come Firenzuola. In molti casi
questa nuova forma di turismo ha sostituito il tradizionale turismo
alberghiero che comunque nel Mugello non era particolarmente diffuso. Le
iniziative di ampliamento di queste attività appaiono rilevanti: le
aziende autorizzate sono passate, tra il 1997 e il 2001, da 20 a 47 e
particolarmente forte l’aumento delle unità immobiliari destinate a
questo scopo (da 22 a 136), raddoppiati i posti letto
PRESENZE
TURISTICHE NELLE ATTIVITA' ALBERGHIERE ED EXTRA-ALBERGHIERE.
COMUNI DELLA
COMUNITà MONTANA 1997/2000
Variazioni %
1997/2000
|
Totale |
Alberghiero |
Extra
alberghiero |
di
cui Agriturismo |
Barberino
di Mugello |
24,1 |
22,4 |
30,5 |
18,9 |
Borgo
San Lorenzo |
20,9 |
0,1 |
429,7 |
587,4 |
Firenzuola |
0,7 |
-12,0 |
34,4 |
63,0 |
Marradi |
-8,5 |
-20,2 |
15,5 |
28,2 |
Palazzuolo
sul Senio |
52,6 |
53,9 |
52,0 |
560,8 |
San
Piero a Sieve |
63,1 |
-14,8 |
108,6 |
n.d. |
Scarperia |
114,5 |
169,6 |
53,8 |
n.d. |
Vaglia |
30,2 |
37,5 |
-11,9 |
30,5 |
Vicchio |
52,6 |
19,4 |
68,9 |
1967,3 |
TOTALE SEL |
35,5 |
17,8 |
76,1 |
254,0 |
Provincia di FI |
16,2 |
6,5 |
47,0 |
105,3 |
Per quanto
riguarda gli attori economici del Mugello, si registra una alta
concordanza nell’attribuire valore di massimo punto di forza
alle "risorse ambientali e paesaggistiche"
PUNTI
DI FORZA |
Motivazione |
1. Elevata
dotazione ambientale |
1. Le
risorse naturali e paesaggistiche sono individuate dagli attori
locali come il maggior punto di forza del Mugello. Vi è una
crescente attenzione a questi aspetti, testimoniata anche dalla
progettualità locale. è chiaro che questo punto, come il
successivo, costituisce un rilevante potenziale per un ulteriore
sviluppo futuro del turismo, dell’agriturismo, del turismo
rurale. |
2. Elevata
dotazione di patrimonio
culturale
e artistico |
2.
Seppure ad un livello un po’ inferiore alle risorse naturali,
il patrimonio culturale e artistico ha un notevole
riconoscimento da parte degli attori locali come elemento di
forza. Vi è una intensa progettualità anche riguardo a questo
ambito. |
PUNTI
DI DEBOLEZZA |
Motivazione |
7. Insufficiente
sviluppo quali-quantitativo dell’offerta turistica rispetto
alle potenzialità |
7. Il
turismo rurale ha una crescete rilevanza: tuttavia si ha l’impressione
che non tutte le opportunità derivanti anche dalla vicinanza di
due poli turistici eccezionali (Firenze e la Riviera Romagnola)
siano sfruttate. L’offerta turistica mantiene caratteristiche
ancora insufficentemente imprenditoriali e potrebbe inclinare
all’uso esclusivo delle rendite di posizione del settore. Si
intravedono due assi di intervento al riguardo: la
modernizzazione del settore agendo dall’interno delle imprese
(non con aiuti a pioggia ma mirati alla riqualificazione
strutturale e organizzativa); e la predisposizione di misure di
ricomposizione e coordinamento dell’offerta (anche in
collegamento con la tematica dei marchi di area). |
8 .
Impoverimento dei servizi nei centri rurali e persistenza del
declino demografico-economico nelle aree di crinale
|
8. Si
tratta di un punto di debolezza tipico delle aree montane meno
connesse ai centri dello sviluppo. Qui è importante in generale
l’assunzione della logica di crinale (il collegamento con il
versante emiliano-romagnolo nelle politiche) e il ruolo delle
tecnologie nella progettualità (abbattendo le distanze fisiche
con l’ausilio delle tecnologie delle comunicazioni e
informatiche), oltre che con misure specifiche come quelle
legate all’abbattimento di alcuni parametri fiscali. Unico
elemento di fondo per controbattere questa tendenza è comunque
la crescita del turismo sostenibile e di attività sostenibili
legate a produzioni tipiche. |
VICCHIO :
Dal……COMUNE DI VICCHIO: IL TERRITORIO DEI CITTADINI
INDIRIZZI
POLITICO PROGRAMMATICI PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE PARTECIPATA
Vicchio, maggio
2001
2. - Lo Stato del Territorio:
2.1 – La Qualità dell’Ambiente
………….il
territorio del Comune di Vicchio presenta ampi caratteri di naturalità,
con possibilità e vocazione ad un razionale sfruttamento della risorsa
natura, soprattutto nelle zone scarsamente urbanizzate. Più che per
particolarità fisiche o geologiche, esso si distingue per il suo valore
paesistico globale, costituito da spazi agrari, boschi ed orizzonti, che
sono stati solo minimamente alterati nel tempo a causa del fenomeno di
abbandono delle campagne che ha interessato il Comune. L’insieme di
questi elementi costituiscono sia un’importante eredità che una
grande risorsa per il Comune, da salvaguardare ed utilizzare
razionalmente.……
2.2 – La
struttura demografica
Riguardo alla
distribuzione della popolazione sul territorio, il nostro Comune
è caratterizzato da una eccessiva presenza nel capoluogo, dove è
concentrato oltre il 44% della popolazione totale. Nonostante ciò si
registra, in questi ultimi anni rispetto al 1991, una tendenza
riequilibratrice, con un fenomeno di ritorno della popolazione a
risiedere nelle campagne.
Nel periodo
intercorso dal censimento del 1991 ad oggi i maggiori incrementi di
popolazione si sono concentrati in una fascia ideale che, dal fondovalle
della Sieve nella zona di Ponte a Vicchio risale per la zona dell’Arsella
e di Rupecanina. Altre zone di forte insediamento sono riscontrabili a
La Gracchia e nella zona antistante la frazione di Gattaia, con quest’ultima
che ha invertito la propria tendenza allo spopolamento registrata negli
ultimi Censimenti Generali della Popolazione, cosa invece che non si è
verificata a Villore ed al suo circondario, che continua, seppur in
dimensioni minori rispetto al decennio precedente, nel "trend"
negativo in atto dal primo dopoguerra. A quest’ultima zona si aggiunge
anche il confinante territorio di Casole, dove si è passati da una
forte contrazione della popolazione insediata ad una progressiva
controtendenza.
2.3 - La Struttura
Produttiva. Tendenze Evolutive
Riferendosi
ai dati in possesso della Camera del Commercio di Firenze il maggior
numero di attività economiche presenti attualmente nel territorio del
Comune di Vicchio è costituito dalle imprese agricole. Si tratta
quasi esclusivamente di piccolissime imprese composte da un massimo di
due addetti, uniformemente distribuite nel territorio sottostante la
fascia montana. Tale dato testimonia chiaramente la sparizione a Vicchio
delle grandi fattorie agricole, che avevano caratterizzato il territorio
e la sua stessa struttura produttiva, a favore di piccole attività nate
da una successiva suddivisione delle originarie proprietà fondiarie. La
produzione di queste piccole attività agricole, specializzata su poche
colture, è rivolta essenzialmente verso l’esterno, con un ristretto
numero di imprese e cooperative che svolgono il ruolo di raccolta e
successiva lavorazione della produzione locale. Soltanto una piccola
parte della produzione autoctona viene quindi assorbita dal mercato
interno: in tal caso si tratta di prodotti particolari o di determinato
pregio. In questo settore, fondamentale per le caratteristiche del
nostro territorio, il fenomeno più appariscente degli ultimi anni è
quello relativo alla creazione di attività agrituristiche, che
hanno conosciuto uno sviluppo notevole, con molte attività sorte in
tempi recenti ed altre, di dimensioni anche ragguardevoli; ancora in
fase di costituzione. questo fenomeno, molto importante per gli obiettivi
di valorizzazione ambientale indicati dal Piano Territoriale di
Coordinamento e facilitato dalla disponibilità sul territorio di
antiche ville–fattoria situate in posizioni panoramiche, oggigiorno
del tutto inutilizzabili nelle loro destinazioni originarie,
testimoniano di un evidente gradimento da parte degli ospiti per il
nostro territorio e per le sue peculiarità ambientali, confermandone
dunque la vocazione turistica. Queste strutture poi in molti casi
costituiscono dei validi elementi di integrazione alla produzione
agricola, che possono permettere di rivitalizzare l’intero settore.
Altra
attività economica molto sviluppata a Vicchio è quella della
produzione e lavorazione di prodotti in pelle conto terzi.
Concentrate quasi esclusivamente nel capoluogo, sono composte in
prevalenza a piccoli laboratori artigiani a conduzione familiare
ricavati in prevalenza in locali attigui alle abitazioni o all’interno
di esse. Si tratta dunque di attività che singolarmente hanno un giro d’affari
abbastanza ridotto, dal momento che soltanto tre di esse occupano più
di dieci addetti, e la loro produzione, qualitativamente elevata, è
svolta esclusivamente su commissione da parte anche di grandi nomi del
settore, che forniscono la materia prima e successivamente
distribuiscono i prodotti finiti. La creazione di questi laboratori fino
dagl’anni ’80 è legata all’alta qualità della lavorazione dei
pellami eseguita da manodopera locale, per lo più femminile.
Nonostante tali caratteristiche si siano mantenute immutate fino ad
oggi, il settore non sembra manifestare ulteriori segnali di sviluppo,
dal momento che il numero complessivo dei laboratori artigiani è
rimasto, ne11’ultimo decennio, praticamente immutato.
Assai
sviluppato nel territorio comunale risulta anche il settore relativo
alla lavorazione dei metalli e del legno. Tra essi molto
ricercati, per la qualità delle lavorazioni, sono piccoli laboratori
artigianali che lavorano ferro battuto e ottone, fanno una piccola
produzione di alta qualità su commissioni provenienti da tutta l’Italia.
Risultano in aumento le attività relative alla produzione di mobili e
prodotti per l’arredo. Anche in questo caso si tratta prevalentemente
di piccoli laboratori artigiani, il cui numero assoluto è però
significativamente aumentato nel tempo.
Il settore economico più
rappresentativo, per numero di addetti, è quello delle costruzioni, il
cui numero di attivi risulta
in crescita. Anche in questo caso, più che imprese trattasi di piccole
associazioni di operai edili
autonomi, che hanno dunque ridotte necessità di spazi e di strutture
sul territorio, come magazzini, depositi, ecc.
Da un punto
di vista occupazionale l’attività numericamente più consistente nel
territorio è costituita da una impresa di prodotti biomedicali,
che impiega 74 dipendenti. Ormai ben radicata nel territorio, ha
recentemente manifestato intenzione di allargare ulteriormente la
propria sede, a testimonianza delle positive condizioni in cui si trova
ad operare. Nonostante ciò essa rimane un caso a parte nel panorama
produttivo vicchiese, caratterizzato da imprese artigianali od a
carattere familiare, che sono tipiche nel nostro territorio.
Un ulteriore
caso a parte è costituito dal Forteto, azienda agricola di
importanza nazionale che, nella propria sede, ha aperto grosse strutture
di vendita dei propri prodotti, e la cui attività è in ulteriore
espansione.
Le attività
commerciali, in forte crescita rispetto al 1992, sono concentrate
quasi esclusivamente nel capoluogo. Contemporaneamente è in atto una progressiva
ed inesorabile chiusura dei piccoli negozi posti nei nuclei e nelle
frazioni, al punto che sono ormai molte le piccole aree urbanizzate al
cui interno non esiste più alcun negozio. Sono venuti così a
sparire i piccoli "bazar" di paese, esercizi nei quali era
possibile trovare una pluralità di prodotti, seppur in ridotte
quantità, che oggi, con il rapido sviluppo dei mezzi di comunicazione e
la mobilità giornaliera dei residenti, sono stati inesorabilmente
spazzati via dalla concorrenza del capoluogo.
Fuori dal
capoluogo resistono infatti solo attività di ristorazione, delle quali
alcune di carattere stagionale, che invece traggono vantaggio dall’amenità
dei luoghi. Tra essi va registrato il recente fenomeno costituito dall’apertura
di due attività di ristorazione – birreria – piano bar rivolte ad
un pubblico giovanile, ubicate nella campagna lontano dai centri
abitati, che hanno acquisito un successo di clientela che ormai supera i
confini mugellani, con la formazione di un forte esodo serale verso
strade e località non adeguatamente predisposte ad accogliere tali
afflussi,
A Vicchio
sono presenti anche tre grandi negozi specializzati, ubicati all’esterno
del centro storico, conformati strutturalmente alle potenzialità del
nostro Comune. Si registra inoltre la tenuta dei tradizionali negozi
di alimentari e prodotti per la casa presenti nel capoluogo.
Tuttavia va
evidenziata la grossa forza attrattiva del Centro Commerciale di Borgo
S. Lorenzo, che ha modificato le abitudini di molti cittadini. Infatti
la popolazione tende sempre più ad effettuare in esso la "grande
spesa" settimanale, riservando alle attività locali il dettaglio
quotidiano.
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