Non
sono certo molti i fatti della vita umana analizzati a fondo quanto il
gioco dei bambini. L'argomento è molto vasto, e le nostre conoscenze
sull'argomento ancora così ridotte.
Cerchiamo però di
delineare, in un argomento così complesso alcuni punti per avere una
maggiore conoscenza di ciò che è il gioco per i bambini, tenendo conto
che molte nozioni sono utili per facilitare i rapporti tra bambini e
adulti.
Gioco come attività fisica
Nei
primissimi anni di vita il bambino non è abile nell'impiego dei propri
sensi ed i canali di movimento dell'esperienza sensibile e
dell'esperimento intellettuale, aperti a ogni adulto, non sono vie a sua
disposizione per lo sfogo di energia. Perciò se vuole evitare
irritabilità e sofferenza è costretto a permettere che una grande
quantità della sua energia si esprima mediante attività muscolare.
L'esercizio del corpo, della voce, di tutta la persona è di assoluta
necessità per ogni bambino sano. Il chiasso è necessario, il movimento
è necessario e sono semplicemente espressioni di un sovraccarico di
energia.
Il gioco come ripetizione
d'esperienze
Per
un bambino, tutti gli avvenimenti della sua vita sono interessanti, e
l'interesse per questi avvenimenti continua a sussistere se si
trasferisce nel gioco, se si lascia che quel gioco al tempo giusto
"passi inosservato" o più esattamente senza rimproveri e in
circostanze che prevedono molti e svariati interessi, allora è giocato
fino in fondo e scompare progressivamente. La maggior parte dei giochi
che costituiscono ripetizione d'esperienze si dividono in tre categorie:
a-
giochi nel corso dei quali si fanno compiere agli oggetti
(bambole) le funzioni corporali del gesto che il bambino stesso esegue;
b-
giochi nei quali il bambino ripete simbolicamente o con mimica
esagerata parti di una sua simile esperienza;
c-
giochi derivati, ovvero giochi che consistono essenzialmente
nella sperimentazione di ogni singola parte dell'esperienza infantile.
Il gioco come assimilazione
dell'ambiente
Ogni
bambino vive in un mondo di fantasia. Alcuni s'immergono troppo in
questo mondo e tendono a ritirarsi dalla realtà esterna in un mondo
interiore, perdendo così contatto con la realtà: ma lo speciale
compito che ogni fanciullo
deve affrontare è quello di accordare la fantasia con la realtà.
Il gioco come preparazione alla
vita
"I
giochi nella fanciullezza sono come foglie in cui è già in germe
l'intera vita interiore; infatti tutto l'uomo vi si dispiega e rivela,
nelle sue più ombratili disposizioni, nelle sue più profonde tendenze.
Tutta l'ulteriore vita dell'uomo, fino al momento in cui deve lasciarla,
ha la sua fonte nel periodo della fanciullezza" (F. Froebel).
I
giochi in cui il bambino deve dimostrare le proprie capacità fisiche lo
rendono consapevole delle proprie qualità e ne stimolano il continuo
miglioramento.
Giochi
di memoria, giochi di imitazione rendono il bambino un più abile
osservatore e facilitano la comprensione dei ruoli dei personaggi da lui
imitati, per la maggior parte egli imita infatti i genitori, simula vari
tipi di lavori, lavori pratici.
Tutto
questo lo rende in grado, man mano che cresce, di comprendere il
funzionamento della società in cui vive, di farsi delle preferenze su
ciò che desidererà essere in futuro e imparare e accettare le modalità
in cui avvengono le relazioni interpersonali.
Prendendo
dunque in esame il quadro complessivo che abbiamo ora terminato cercando
di delineare cosa sia IL GIOCO possiamo constatare come non ci sia una
risposta unica a questo interrogativo.
Il
movimento, la fantasia, il lavoro, il divertimento, sono tutti elementi
indispensabili per la comprensione del gioco infantile e non possono
essere presi uno alla volta perchè insieme creano una visuale completa
e che comprende ogni sua forma.
Ciò
che abbiamo illustrato è una sintesi del vasto argomento trattato che
dona però l'idea della sua importanza sia per la comprensione della
crescita del bambino sia per facilitare a noi adulti il rapporto con
essi.
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