Significato e ruolo
della fiaba
Molte
esperienze di crescita sono necessarie al bambino per poter trovare un
significato
nella vita, per poter sviluppare le proprie risorse interne e la propria razionalità, per chiarire le sue
emozioni e trovare soluzioni ai problemi che lo turbano, per trarre un
senso coerente dai tumulti dei suoi sentimenti.
Il bambino ha anche bisogno di un’educazione che gli indichi i
vantaggi di un comportamento morale: le fiabe si occupano di
problemi umani universali, soprattutto di quelli che preoccupano la
mente del bambino, e quindi parlano al suo IO in formazione e ne
incoraggiano lo sviluppo verso il bene.
Infatti esse parlano delle sue gravi pressioni
interiori in modo che il bambino inconsciamente comprende e offrono
esempi di soluzione alle difficoltà.
Gli adulti preferiscono pensare che il lato
oscuro dell’uomo non esista, specialmente quando si parla di bambini,
ma occorre accettare la problematica della vita. Proprio questo è il
messaggio che le fiabe comunicano: la lotta contro le difficoltà della
vita,
l' inevitabilità dei conflitti interiori.
Le storie moderne scritte per l’infanzia
evitano per la maggior parte i problemi esistenziali, non accennano alla
morte e all’invecchiamento, mentre le fiabe, al contrario pongono il
bambino di fronte ai problemi umani.
Molte storie cominciano con la morte di un
genitore, altre con un genitore anziano che deve cercare un successore,
il male e il bene sono presenti e s’incarnano in certi personaggi così
come sono presenti in ognuno di noi. Il male
non è privo di
attrattive e spesso ha temporaneamente la meglio ma, alla fine, il
personaggio cattivo è sempre presente. Il bambino si identifica con
l’eroe e immagina di sopportare con esso prove e fatiche. Più un
personaggio buono è semplice e schietto più è facile questo
meccanismo di identificazione.
Nella mente del bambino domina la
polarizzazione: un persona è buona o cattiva, mai tutte due le cose,
così anche nelle fiabe i personaggi non sono ambivalenti come tutti noi
nella realtà.
Le ambiguità potranno essere affrontate a mano a mano che
procede lo sviluppo.
Il finale “ .. e vissero felici e
contenti”, indica la necessità rassicurante del processo di
separazione dalla madre: uscendo dal mondo l’eroe ( il bambino)
può trovare se stesso e un’altra persona
(più bella e più
giovane della madre) con cui vivere felice. La fiaba è dunque orientata
al futuro e guida il bambino ad abbandonare i suoi desideri infantili di
dipendenza (stare per sempre con la madre). IL significato profondo
della fiaba è diverso per ciascuna persona e in momenti differenti
della sua vita. Vi sono alcuni suggerimenti che è utile ricordare: non
spiegare una fiaba al bambino (le interpretazioni degli adulti privano
il bambino della sensazione di
avere affrontato da solo e con successo difficili situazioni); dopo la
lettura di una fiaba non passare direttamente ad un’altra attività
(il bambino non avrebbe la possibilità di meditare su quanto ha
ascoltato); non usare libri
illustrati
(
le illustrazioni distraggono,
sviano l’immaginazione. Chiunque ascolti avrà la propria visione di
mostri, paesaggi, abiti… ); non dire che le fiabe sono false
(il
bambino intuisce che sono irreali non false); non leggere le fiabe ma
raccontarle
(ogni narratore aggiunge e modifica elementi, reagisce a
quanto traspare dall’ascoltatore da cui si lascia influenzare).
Sintesi delle caratteristiche della fiaba
Descrive
in modo immaginario e simbolico le tappe fondamentali del processo di
sviluppo teso all’ acquisizione di una maggiore autonomia ( l’eroe
diventa re, regina alla fine della storia); Rassicura: la fiaba si
lancia verso eventi fantastici e, dopo aver fatto viaggiare il bambino,
lo riconduce alla realtà in modo rassicurante. Ciò insegna al bambino
che lasciarsi trasportare dalla fantasia non è dannoso perché poi si
ritorna più forti nella realtà (come quando ci risvegliamo più
caricati dai nostri sogni); Infonde speranza: un bambino piccolo può
fare ben poco da solo e questo è scoraggiante per lui, la fiaba da
dignità anche ai piccoli successi; offre la promessa di un lieto fine.
Identificandosi
con l’eroe il bambino può compensare nella fantasia tutte le sue
inadeguatezze reali o immaginarie. Il bambino può proiettare su
“qualcuno” (personaggi) tutte le cose cattive che sono troppo
allarmanti per essere riconosciute
come parti di sé.
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