Italo
Svevo
Aron
Hector Schmitz nacque a Trieste nel 1861 da un'agiata famiglia borghese di
origine ebraica; seguì studi attinenti al lavoro del padre, quindi seguì scuole
commerciali e imprenditoriali, la sua aspirazione era comunque quella di
diventare scrittore, cominciò così a comporre testi drammatici e a collaborare
con un giornale locale.
Nel
1880 la famiglia di Svevo subì un tracollo finanziario a causa di un
investimento sbagliato del padre, il poeta conobbe quindi l'esperienza del
declassamento, passando dall'agio borghese ad una condizione di ristrettezza.
Fu così costretto a lavorare in una banca, lavoro che considerava arido ed
opprimente, per cui cercava un'evasione nella letteratura e scrivendo il suo
romanzo "Una vita".
Nel
1896 si sposò con la cugina, il matrimonio segnò una svolta nella vita di
Svevo: l'inetto roso da continue insicurezze, trovava finalmente u terreno
solido su cui poggiare e poteva arrivare a coincidere con quella figura virile
che era apparsa irraggiungibile: il pater familias. Anche la condizione sociale
di Svevo cambiò, infatti entrò nella ditta dei suoceri come dirigente, subì
dunque un altro salto di classe sociale: da una modesta condizione di piccolo
borghese al mondo dell'alta borghesia., condizione a cui era legato a tal punto
da abbandonare la letteratura, considerandola come qualcosa di insidioso che
poteva disturbare o addirittura compromettere la sua nuova vita attiva e
produttiva.
In
realtà il proposito di abbandonare la letteratura non fu da lui osservato con
rigore, infatti continuò a scrivere, in particolare produsse due opere
inequivocabilmente letterarie: un terzetto spezzato e Un marito.
Decisive
per la formazione di Svevo furono due esperienze vissute prima dell'avvento
della guerra; la conoscenza di Joyce, e l'amicizia che si strinse tra i due gli
rese la fiducia persa verso le sue opere; poi l'interessamento alla
psicoanalisi fu importantissimo per la realizzazione del suo più famoso libro:
La coscienza di Zeno.
L'ambiente
di Trieste, dove Svevo ha vissuto, è stato molto importante per la formazione
dello stesso; innanzi tutto l'ambiente cosmopolita della città, posizionata al
confine tra due culture differenti, come quella italiana e quella tedesca, aprì
molto i confini mentali dello scrittore, il quale non dimentica assolutamente
le sue origini ebraiche, che lo posizionano all'interno della varia società
triestina. Trieste ara anche una città commerciale, motivo per il quale Svevo
si è distinto dagli altri artisti italiani sia per la sua formazione non
umanistica, che per la stretta appartenenza alla società borghese.