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  Scapoli

Il toponimo Scapoli è forse legato allo stato civile di coloro che per primi ne abitarono il territorio, ma Scapoli da oltre un ventennio è la  indiscussa capitale mondiale della zampogna, l'antico strumento a fiato della tradizione popolare che viene tuttora prodotto secondo tecniche millenarie.
Scapoli  è anche un borgo medievale di rilevante interesse e "cammino di ronda" della rocca, suggestiva passeggiata che offre tutto l'incanto della sottostante vallata.Per chi vi giunge alla ricerca della tipicità  è il caso di gustare il raviolo scapolese, pasta fatta a mano ripiena di salsiccia e verdure e cosparsa generosamente di sugo corposo.
Il primo insediamento nacque dunque con la colonizzazione  delle terre che appartenevano alla vicina Badia di S.Vincenzo al Volturno. Il toponimo infatti era "Castrum Scappili". In un documento del  982 si legge infatti che l'abate Giovanni II "homini conduxit et habitare fecit in Castro Scappili".

Castelnuovo al Volturno, frazione di Rocchetta al Volturno, nel passato  è stato comune a se o annesso a Scapoli. Distrutto interamente a fini propagandistici durante l'ultimo conflitto mondiale è particolarmente noto per essere la patria degli zampognari, (suonatori della Zampogna).Da una strada che costeggia lateralmente il borgo  si può raggiungere  Monte Marrone, teatro nella II guera mondiale dell'omonima battaglia delle cui vistose tracce e segnato tutto il territorio  di Castelnuovo che è anche  sede di un Museo dei reperti bellici. Da segnalare a Carnevale,  l'ancestrale pantomima del Cervo simbolo di estremi e contraddizioni  e segno di una vicenda umana incomprensibile e necessaria  .

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