|
Catena montuosa che, rispetto al Parco Nazionale d'Abruzzo, si estende da nord verso sud e le cui creste delimitano il confine tra Lazio (ad ovest) e Molise (ad est). Per la sua importanza sia dal punto di vista naturalistico che faunistico la catena montuosa è stata inserita con decreto presidenziale nel Parco Nazionale d'Abruzzo nel gennaio del 1990. Essa comprende cime di elevate altitudine che si aggirano intorno ai 2000 metri: Monte Meta (2241), Monte Metuccia, Coste dell'Altare, Monte Mare (2020), Monte Cavallo (2039), Monte Forcellone (2030). Le Mainarde, come il resto delle montagne appenniniche, sono molto antiche e di origine calcarea. Su di esse l'erosione dei venti e delle acque ha lasciato tracce palesi in gole, calanchi e bellissime marmitte dei giganti, queste ultime molto ben visibili da chiunque si affacci dal belvedere di San Michele. Ricoperte da una fitta vegetazione arborea (faggeti) fino a quota 1800 -1900 metri, le Mainarde -- oltre questa altitudine - offrono uno spettacolare manto erboso, habitat ideale per particolari tipi di fauna in via di estinzione quali il camoscio d'Abruzzo l'orso bruno marsicano, il lupo appenninico e la lince. Vi si trovano anche cervi, caprioli,aquile reali, corvi imperiali, poiana e falchi; tra i rapaci notturni, il gufo comune, la civetta, il barbagianni, l'allocco ma anche animali come volpi, lepri, scoiattoli, martore, faine, donnole, vipere. La vegetazione floristica è rappresentata da iris marsicana, primula auricola e vari tipi di orchidee tra cui la nigritella, che si dice fiorisca ogni 15- 20 anni.
|
|