Moltissime parole vengono all'italiano o ai dialetti delle regioni costiere dalla grande cultura araba del medioevo, o dai commerci marittimi. Alla prima categoria appartengono i termini dell'aritmetica e dell'astronomia (per esempio, algebra e algoritmo), e alla seconda le parole della marineria (ammiraglio, arsenale) e molte d'uso comune (casana, zecca, mèzerao, zerbino). La dominazione araba ha lasciato molte tracce in Sicilia nei nomi di luoghi, nei cognomi e in molte parole, soprattutto nella terminologia agricola. Avite già letto che il latino Castrum Ennae, è diventato pergli arabi Qasr Yana, ritradotto poi in latino Castrum Ioannis, e quindi Castrogiovanni. Per Caltanissetta ci sono due spiegazioni: o viena dal latino Nissa, o dall'arabo Qal'at an-nisa, "la rocca delle donne". Da mars allha, porto di Dio, viene marsala. |
I cognome di origini araba sono moltissimi: citiamo badalà o vadalà, dell'arabo abd-allà, servo di Dio; caffaro deriva da Kafer, miscridenti; Morabito da morabit, eremita; Mulè da mawla, padrone. E poi ancora Sciortino deriva da surti, poliziotto; Sodano da saudàn. Negro; Zappala da izzbin- Allah, "potenza in Allah"; Cabibbo da habib, da amico amato. Deriva da parole arabe anche Galiffi, musimici, Buscema, Cangemi, Farace, Fagalà, Garufi, marabutto, saladini, Tafuri e macalusi, quest'ultimo da mahlus, liberato, e forse significa "schiva affrancato".
Dei vocaboli di uso comune d'origine araba, molti erano propri dei dialetti siciliani antichi, e ora si sono persi; altri sono comuni all'italiano o ad altri dialetti italiani. Fra quelli: |
sciàbbica (it. Sciabica), "rete per la pesca", dall'arabo sabaka, "rete" sciloccu o scicoccu (it. scialle), carubba (it. Carruba), zafarana (it. Zafferano), zibibbu (it. Zibibbo), zuccaru (it. Zucchero). Comune al siciliano e all'italiano sono tarsia dell'arabo tarsi, "mosaico di piccoli pezzi di legno incastrati" taccuinu (it. Taccuino) che deriva da taqwm, calendario, "almanacco" (e anche quest'ultima è una parola di provenienza araba ); caraffa o carabba (it.caraffa ) che viene dall'arabo-persiano qaraba, bottiglia di vetro di pancia larga". funnacu (in italiano fondaco), "bottega, magazzino" deriva da fundoq, "magazzino,albergo", e la stessa parola magazzino a sua volta dall'arabo mahzin, "deposito". così matarazzzu (it. materasso) deriva dall'arabo matrah, "letto"; e algoziru (it.aguzzino), coi relativi cognomim Algozzini, Agozzino, viene da al-wazir, "ministro, ufficiale ", poi scesom nell'uso a significare "usciere di tribunale, custode delle prigioni ".Comune all'italiano è facchinu e al genovese camalu, il primo da al-faqin, il secondo da hammal, "portatore". |