"Nonostante
le manomissioni č uno degli edifici pił interessanti della Calabria,
soprattutto per quanto riguarda l' interno. Le sue origini risalgono ai secoli
XI-XII.
La
chiesa dell'antico monastero si presenta come una stratificazione di elementi
eterogenei. Anche la facciata ha subito pesanti manomissioni, in quanto nell'
Ottocento vi furono addossati ambienti del Collegio Italo-Albanese. Le finestre
che si aprivano su di esso sono state distrutte, come anche il portale
originario, forse un protiro.
Ma
se l' esterno non rende appieno la bellezza della chiesa, l' interno, invece, ne
offre un esempio illuminante.
La
basilica č orientata a tre navate, con l' abside centrale sporgente e copertura
lignea. Le navate sono divise da elementi diversi: colonne, pilastri a croce,
rettangolari si alternano e sorreggono archi anch' essi disomogenei. Analoghe
incongruenze si notano sulle pareti longitudinali. Certamente, i resti
superstiti del pavimento e degli affreschi testimoniano la ricchezza della
chiesa e la particolare preziositą delle decorazioni.
Il
meraviglioso pavimento, databile con ogni probabilitą alla fine dell' XI
secolo, č realizzato con tecnica mista, a opera settile alternato a mosaico. Le
molteplici variazioni geometriche formano un suggestivo gioco di illusione
ottica. Moltissimi i temi rappresentati, tra cui spiccano le figure animali,
della pantera, del leone e del serpente.
Bellissimi
anche gli affreschi che decorano gli intradossi degli archi e le pareti
soprastanti,raffiguranti santi e una Presentazione della Vergine al Tempio,
risalenti alla seconda metą del XII secolo, come pure le maschere che adornano
le parti interne dello sguancio sul portale laterale nord."
(tratto
da: Carlo Carlino, Santuari e Chiese di Calabria, Edizione per L' Assessorato al
Turismo - Regione Calabria, 1997, Meridiana Libri, Roma.)
In
esclusiva: La Chiesa di Sant'Adriano in un articolo apparso su una rivista
giapponese