| Il territorio si estende tra quelli
dei comuni di Cirņ, Melissa, Pallagorio, S. Nicola
dell'Alto, Umbriatico, sulla fascia collinare presilana a
Nord del Marchesato di Crotone. L'abitato č sulla cima
di un poggio, isolato da profondi solchi di due torrenti
affluenti del fiume rifugiarono nei ai turchi, si Lipuda, nella bassa Valle del Neto. Dopo il 1468 numerosi gruppi di
albanesi, per sfuggire territori di parte, si stabilirono
rifugiati, in massima Irene, principessa di Bisignano e figlia del
defunto re albanese Scanderberg. I sulla dorsale
appenninica cosentina, altri invece preferirono
avvicinarsi un pņ pił al mare, dal quale un tempo si
traeva ricchezza. Si vuole che gli abitanti dell'antica
attacchi saraceni, abbiano dato origine montagne per
mettersi al riparo dagli Crisma, saliti sulle a tre villaggi: Venera, dai quali, intorno al 1530, prese
vita Carfizzi (cosģ detto, probabilmente, da Carfidi che Carfidi, Trivio e
Santa assorbģ gli altri due villaggetti.
Fino al 1563 rimase infeudato alla famiglia Morano, gią titolare del feudo di Santa
Venera. Alienato ai in casa Badolato (1563-1576) fu rivendicato dai Morano,
estinti nel 1630 Sersale.
Passato per vendita ai De Filippis (1648), poi ai il titolo di Nel 1767 Pisciotta (1687), fu dei
Moccia, che nel 1698 acquistarono Duca,
estinti nel 1732 nella famiglia Crispano. questi lo vendevano ai titolo di
fino all'eversione della feudalitą (1806). Nel Malena i quali cosģ acquistarono il Marchese,
e rimasero 1807 fu assoggettato al nel 1811 passņ
frazione di San Nicola dell'Alto. Nel 1816 dalla provincia di Governo di
Strongoli, e Cosenza
passņ a quella di Catanzaro, per volere dei Borboni. Ai fatti del Risorgimento
Carfizzi fu presente con la partecipazione di Giuseppe BastaFazio1904 il centro venne distaccato da
San Nicola dell'Alto e costituito in comune , Francesco e Martino . Dal autonomo. Gli abitanti si chiamano
Carfizzoti. |