| Civita offre al
visitatore un paesaggio incantevole ricco di montagne
verdi e rocciose aperte a visuali suggestive verso il
Mare Jonio. Rappresenta la porta d'ingresso meridionale
al Parco Nazionale del Pollino, il pił esteso parco
italiano (200.000 ettari di territorio protetto)
istituito nel 1993. All'area del Parco Civita ha
destinato totalmente il suo abitato e quasi per intero il
suo territorio. Il vecchio borgo sembra sia sorto intorno al
Mille ad opera di un gruppo di Cassanesi sfuggiti alle
invasioni saracene. Forse č l'antica Cossa che nel Medioevo
ha poi assunto il nome di Castrum Sancti Salvatoris distrutta dal
terremoto nel 1456 e quindi rifondata e ripopolata
intorno al 1471 da profughi albanesi che abbandonarono la
loro patria dopo la morte di Skanderbeg nel 1468. I
colonizzatori civitesi venivano dall'Albania meridionale
e dovettero far parte di uno dei primi flussi migratori.
Nel 1480 vi si insediarono altri profughi albanesi
provenienti probabilmente dall'Epiro. Il primo signore di
Civita dopo l'arrivo degli Albanesi fu Giorgio Paleologo
Assan. Nel seicento la
locale famiglia D'Urso riesce a scorporare Civita dai
territori di Cassano, proprietą dei Principi di
Bisignano, costituendo per diversi anni un feudo baronale
autonomo. Il paese, passņ quindi sotto la giurisdizione
di Sanseverino
di Bisignano poi dei Campilongo, poi ancora
di Tiberio D'Urso che
lo acquistņ nel 1600 ed infine passņ ai Serra di Cassano. C'č da ricordare
che nel 1807, dopo il Feudalesimo fu nominata "Universitą di
Governo"
di Cassano allo Jonio. Ha dato i natali a Gennaro Placco (1825 - 1896),
poeta ed eroe risorgimentale compagno di carcere di
Settembrini, Serafino Basta, scrittore, Costantino Mortati costituzionalista
e deputato alla Costituente. Gli abitanti si chiamano Civitesi. |