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Shtėpia e Arbėreshėve tė Italisė La Casa degli Albanesi d' Italia  

 

Maschito (PZ) Mashqiti

Monumenti

Interessanti da visitare:

la Chiesa di San Nicola;
la Chiesa di Santa Venere;
la Chiesa di Sant'Elia, ad un'unica navata, decorata in stucco, contiene due tele ad olio del '500 e il quadro della "Madonna dei sette veli", ritenuto miracoloso e perciņ assai venerato; Sorta nel 1698 dagli albanesei ed č dedicata a Sant'Elia, protettore del paese, č interamente ornata di artistiche decorazioni e pitture a stucco di squisita fattura di Domenico Pennino, nonchč di due grandi quadri attribuiti a Giovanni Battista Caracciolo di Napoli (1570-1637) o ad artisti della sua scuola e un quadro originale del maestro Barberis, riguardanti la Sacra Famiglia con altro rappresentate la prodigiosa Madonna dei Setti Veli, posto su di un ricco artistico trono, costruito dallo scultore Egidio Pergola di Cerignola. Il 5 Agosto 1939 la Madonna dei Sette Veli, ruppe i veli e li ricompose in miriabile toilette alla presenza di tre bambini e di molti fedeli. A opera del Pennino, sono riprodotte, sull'altare maggiore e sotto volta la Gran Cena del Tiepolo e la Trasfigurazione di Gesł fra Mosč ed Elia sul monte Tobar dal quadro di Raffaello delle Gallerie Vaticane. La Chiesa Madre di Sant'Elia fu conscrata il 14 novembre 1653 dal vescovo di Venosa Mons D.F. Tauruso e intitolata a Sant'Elia profeta, nel 1698 venne dal vecovo di Venosa Mons. De Laurentis dedicata alla SS. Trinitą. Con decreto del 14 novembre 1909, Mons. D. Felice del Sordo, vescovo di Venosa, ordinava la chiusura della chiesa perchč "inadatta all'esercizio del culto e pericolosa alla santitą dei fedeli". Dopo lunghi e costosi restauri delle decorazioni e pitture mensionate, l'8 settembre 1950 la chiesa fu riaperta al culto;
la Chiesa di San Basilisco;
la Chiesa di San Domenico;
la Chiesa della Madonna del Caroseno  che fu costruita dai Greci Albanesi di Corone, rinominata per un pregevolissimo affresco della Madonna del 1558, (Madonna col Bambino) tratto alla luce nel 1930 durante i lavori di restauro della chiesa, e due grandi quadri relativi alla Pentecoste e alla Presentazione di Gesł al Tempio  dell'insigne artista vissuto verso la fine del '700.
la Chiesa della Madonna delle Fonti ( su monte Caruso);
la Chiesa del Purgatorio conservante un artistico quadro della Madonna di Costantinopoli tratto dall'omonima cappella, andata in rovina. Delle chiese oggi dedicate alla Vergine Santissima del Rosario di Pompei, s'ignora la data di costruzione : si ritiene, perņ, che questa risalga ai primi anni della fondazione di Maschito;
la fontana dedicata all'eroe albanese Scanderberg, č una fontana monumentale in pietra bianca, del sec. XVI.

I Palazzi  

I palazzi storici sono databili cronologicamente tra la fine del '700 e la prima meta del '900.

Palazzo Manes - Rossi costruito nel 1820. Sul portale appare la scritta "O.D.C.M. Joannes Manes Rossi in milliorem formam reduxti".
Palazzo Adduca, Palazzo Giura e Palazzo Cariati hanno un portale classicheggiante a colonne doriche.
Palazzo Dinella dal grazioso cadiglio sul portale con scritta "Parva sed apta mea".
Palazzo De Martinis.
Palazzo Tufarolo.
Palazzo Nardozza dall'imposta leccese - rococņ.
Casa Soranna costruita nel 1646. Si presume sia la prima casa costruita dagli albanesi insediatisi a Maschito.

Comunitą Albanesi d'Italia