| Palazzo Adriano, situato a 695 m
sopra il livello del mare, dista circa 90 km da Palermo.
Conta circa 3.000 abitanti. E' l'ultimo paese della
provincia di Palermo prima di entrare in provincia di
Agrigento. La caratteristica fondamentale di Palazzo
Adriano consiste nel fatto che in esso convivono due
diversi gruppi etnici: i latini ed i greco-albanesi. Dal
punto di vista religioso i latini seguono il rito romano
e i greco-albanesi quello bizantino. Ambedue i gruppi
sono molto attaccati ai propri riti e conservano
gelosamente i loro usi, costumi e tradizioni.Le prime
notizie riguardanti Palazzo Adriano risalgono al tempo
dei Vespri
Siciliani (1282).
Tuttavia il paese, rimasto praticamente disabitato
durante il XIV sec., fu ripopolato nel XV sec. da una
colonia militare di Albanesi e da loro successive ondate
migratorie in seguito all'invasione dell'Albania da parte
dei Turchi. Il Comune di Palazzo Adriano, conservò a
lungo, attraverso i secoli, cinque autonomie:
amministrativa, giudiziaria, economica, religiosa e
militare, di origine balcanica, permesse e riconosciute
dalla legislazione del regno meridionale. Il massimo
sviluppo di questo paese si ebbe nel sec. XIX quando
un'organizzazione di campieri palazzesi si insediò nei
feudi di quasi tutta la Sicilia ed arrivò ad esprimere
figure di primissimo rilievo in campo nazionale, la più
rilevante delle quali fu F. Crispi. Questi, originario di Palazzo Adriano, con
l'aiuto di vari altri suoi compaesani, appoggiò e
sostenne nella fase iniziale la Spedizione dei
Mille, monopolizzò le
posizioni della Sinistra, Nazionale coi giornale "La Riforma" e riuscì ad estendere
parecchie delle autonomie e tradizioni del suo paese di
origine, a tutta l'Italia, avviandone per primo la
democratizzazione. Gli abitanti di Palazzo Adriano grazie
alle ampie libertà consentite dalle loro strutture
sociali e religiose, con il loro spirito fiero e
combattivo rivendicarono in campo religioso, civile e
politico, l'autonomia di iniziative che poi permisero sia
ai Fasci Siciliani, le cui principali manifestazioni
ebbero origine da questo paese (1893), sia in seguito
alla nascente democrazia cristiana del tempo di Leone
XlIl di organizzare i primi scioperi cattolici e pacifici
di rilievo nazionale attraverso la Lega Cattolica
dell'Arciprete G. Alessi (1901), la cui eredità fu
raccolta da Luigi Sturzo. L'azione di questi continuò
poi a lungo ad essere sostenuta dagli albanesi di Sicilia
anche durante il suo esilio, fino al riconoscimento della
nuova Democrazia Cristiana ad opera di Pio XIl.
Testimonianze tangibili dell'avvio della storia di
Palazzo Adriano si trovano nell'elemento architettonico
originale di natura militare difensiva del paese
consistenti in cunei di case che si addentrano in piazze
previste come campi di battaglia. Questi cunei si trovano
tuttora in Piazza Umberto 1, sul colle di San Nicola e
nella Piazzetta Garibaldi. Il paese, infatti, caso unico
in Europa in questo periodo (XVI-XVIII sec.) si sviluppò
in forma di nuclei difensivi consecutivi forniti di porte
d'ingresso costituite dagli attuali archi sotto i quali
si trova in genere l'immagine della Madonna protettrice e
circondati in forma di mura da file di case senza strade
di accesso. Li più completo di questi nuclei è il cuneo
della Piazza Umberto I che si stende fino al quartiere
detto tuttora "Cittadella",
circondato da fiumi, all'interno del quale nel cortile
detto tuttora dei Fabbri, c'erano delle fabbriche di armi
dalle lame rinomate. Gli abitanti si chiamano Palazzesi. |