- Silvana
Licursi
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Silvana Licursi č originaria di una piccola comunitą
albanofona del Molise, Portocannone, uno dei cinquanta paesi fondati
nell'Italia del Sud dagli Albanesi prima al seguito del condottiero
Giorgio Castriota Skanderbeg e poi, dopo la sua morte (1468), in
fuga dalla loro terra davanti all'invasione ottomana.
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Da molto tempo svolge un lavoro di ricerca e di raccolta del
patrimonio musicale tradizionale, religioso e profano, degli
Albanesi d'Italia, e da quasi vent'anni lo presenta in concerto, in
un'interpretazione personale che non ne snatura lo spirito e la
poesia originari.
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Ha tenuto concerti in molte cittą italiane (da Torino a
Milano, Trento, Trieste, Siena, Piacenza, da Roma a Napoli, Cosenza,
Palermo, ecc.), e anche all'estero (Francoforte, Colonia, Addis
Abeba, Atene, Argirocastro, Siviglia, Tirana, ecc.).
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Ha partecipato a importanti festival internazionali, come il
Folk Festival di Torino, il Blues Mediterran di Colonia, il Meeting
europeo antirazzista di Cecina, le Notti di Giufą di Noto e il
Festival di Gibellina, dedicato alle pił belle voci del
Mediterraneo.
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- Ha
inciso due CD, uno dei quali, Far
from the Land of Eagles (Lontano dalla Terra delle Aquile), č
uscito negli Stati Uniti presso la Lyrichord Records, ed č presente
sul mercato internazionale.
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Nel 1997, su invito del ministro per la Solidarietą Sociale
Livia Turco, ha partecipato con una performance musicale
all'inaugurazione a Roma dell'Anno Europeo contro il Razzismo.
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- Nel
1999 ha vinto il «Premio di qualitą» per la migliore musica da
film assegnato dal ministero dei Beni Culturali, Dipartimento dello
Spettacolo, ai suoi canti inclusi nella colonna sonora di Terra
di mezzo, del giovane regista Matteo Garrone.
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Il suo stile č deliberatamente lontano dal «folklorismo»
di maniera, fedele nello spirito al mondo originario dei canti ma
raffinato e attuale nell'interpretazione, tanto che alcuni critici
musicali l'hanno accostato a forme della musica colta, come il Lied.
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- LONTANO DALLA TERRA DELLE AQUILE
- Antichi canti
d'Albania e degli Albanesi d'Italia
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- Concerto di Silvana
Licursi
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Antichi canti d'esilio, d'amore, di
fidanzamento, di nozze, ninnenanne, canti epici di gesta, inni
religiosi, danze, rapsodie sono il patrimonio poetico e musicale del
popolo albanese, uno dei pił antichi e travagliati del
Mediterraneo, vicinissimo all'Italia e legato da secoli alla sua
storia, ma che soltanto negli ultimi anni vicende drammatiche hanno
riportato alla ribalta.
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Il concerto offre una scelta di canti significativi di una
tradizione ricca e varia nonostante le piccole dimensioni del paese.
Ad essi si accompagnano i canti degli «Arbėresh», cioč delle
cinquanta comunitą storiche degli Albanesi d'Italia, che abitano da
secoli le regioni del nostro Sud, e hanno conservato la lingua dei
padri, i costumi, le feste, i riti religiosi.
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Sono canti nati dalla solitudine di una minoranza, dalla
separazione e dalla diaspora, sintesi di ricordi personali e memoria
collettiva, storia e mito, racconto e invenzione fiabesca.
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Ne emerge un panorama storico, poetico e musicale di rara
suggestione, con singolari mescolanze tra la melurgia bizantina, la
musica popolare balcanica e la tradizione musicale del nostro
Mezzogiorno.
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Tutti i brani sono eseguiti in lingua originale, ma
precedentemente tradotti.
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- Sergio
Saracino
chitarra, liuto, ēiftelia
- Umberto
Coletta tastiere
- Errico De
Fabritiis sax e flauti
- Marco
Ariano
percussioni