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Portocannone (CB) Portkanuni

Storia

Portocannone, la cui popolazione ha origini albanesi, non č nata con gli albanesi. Essa infatti esisteva gią in epoca medievale, molto prima che arrivassero i nuovi coloni. Fu fondata dai popoli latini nel 1046 nella localitą denominata "Castelli", nei pressi dell'attuale cimitero comunale. Nel 1137 era chiamata "Portocandesium" e, successivamente, come risulta dai registri angioini del 1320, il suo nome fu mutato in "Portocanduni". La Portocannone latina ebbe fine nel 1456, quando un violento terremoto la rase al suolo. Nello stesso periodo iniziarono le migrazioni albanesi: la prima ebbe luogo nel 1461, quando re Ferdinando I d'Aragona, per vincere la fazione angioina contro cui era in guerra, ottenne l' aiuto delle milizie di Giorgio Castriota Skanderbeg, l' eroe nazionale albanese. Con le altre migrazioni, successive alla morte dell' eroe e all' invasione dei Turchi, molti albanesi varcarono l' Adriatico, certi di ottenere la protezione del regno di Napoli, in virtł dei benefici che il principe Skanderbeg aveva reso alla corona d' Aragona.  Vennero cosģ ripopolati i paesi distrutti dal terremoto ed iniziņ la rifondazione di Portocannone. Portocannone come Ururi  e San Martino in Pensilis e nota per la "Carrese". Fra aprile e maggio infatti sono interamente coinvolte da un rito affascinante: quello della corsa di carri trainati da buoi, seguiti da giovani a cavallo. La contesa, in cui i cittadini e gli appassionati si dividono in due grandi fazioni nutrite da rivalitą folcloristica: i "giovani" ed i "giovanotti", ha in palio l'ambito premio del diritto di portare in processione il Santo protettore o la Madonna protettrice del luogo. Uno spettacolo senza pari di colori, passione e natura, da lasciare stupefatte le migliaia di turisti che ogni anno accorrono in una di queste localitą per assistervi.

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