San Marzano di San Giuseppe
(TA) Shen Marcani
Storia
| San Marzano è una ridente cittadina
preminentemente dedita all'agricoltura, posta ai bordi di
un altopiano tra Sava e Fragagnano. Fu un antico centro
albanese, tuttora bilingue, che l'origine e le tradizioni
linguistiche e culturali configurano come un'isola
etnica nel resto della provincia jonica. Non si
hanno notizie sull'origine della prima parte del nome, ma
qualche storico pensa che quel " San Marzano",
che non è un santo, si riferisce probabilmente ad un
personaggio di nome Martio,
uno dei tanti cittadini romani che dopo la conquista da
parte di Quinto Fabio Massimo, si stabilirono nella provincia. |
| Il prefisso "San"
era una parola greca che significava
"agricoltore" veniva usata nei nomi dei casali
per indicare il mestiere di coloro che li abitavano.
Questo casale nel 1329 era infeudato a Giovanni Nicola De
Tremblaio, intorno al
1390 venne acquistato da Guglielmo De Videcomite ed in seguito passò a far parte
dei possedimenti del Principe di Taranto Giovanni
Antonio Orsini. Subito
dopo fu concesso a Ruggero Taurisano: in questa epoca il casale di San Marzano
era quasi completamente disabitato fino a quando lo
ricevette Roberto de Monterone che, ripopolandolo, lo portò a vita nuova. |
| Gli avvenimenti, però,
volsero a favore di Ferdinando I dAragona che a Barletta, con l'aiuto
determinante delle truppe albanesi di Giorgio Castriota
Skanderberg accorso a
difenderlo, riuscì a sconfiggere l'esercito angioino. Il
principe di Taranto scrisse al Castriota una lettera
carica dinsulti provocando così la tremenda
reazione dei condotticro albanese che durante la Pasqua
dei 1462 invase i suoi territori distruggendo tutti quei
casali fedeli allOrsini. Uguale sorte toccò anche
a San Marzano. Nei primi anni del XVI secolo, molti dei
casali distrutti vennero riedificati e ripopolati da
albanesi fuggiti dalla loro patria invasa dai turchi e
benevolmente accolti dagli Aragonesi sempre riconoscenti
e memori dell'aiuto ricevuto tanti anni prima dai loro
padri. Anche San Marzano venne ricostruito da una
numerosa colonia albanese che godette di particolari
privilegi reali e che rapidamente si moltiplicò
diffondendo usi, costumi e riti della sua terra
dorigine che tuttora sopravvivono. Nel 1530 Re Carlo V investì del feudo un valoroso
capitano albanese, Demetrio Capuzzimati, che aveva combattuto durante le lotte
sostenute contro Francesco I di Francia. Il nuovo Barone di San Marzano ottenne che
altre famiglie provenienti dall'Albania abitassero il
casale che durante la sua signoria s'ingrandì sempre
più divenendo in breve uno dei centri più fecondi di
rito greco-ortodosso di tutta lAlbania Tarantina.
Alla morte di Demetrio, il feudo venne ereditato dal
figlio primogenito Cesare e,
da costui, a Demetrio junior, nipote, dei precedente. Nel 1639 San
Marzano venne così acquistato da Francesco Lopez y
Royo, Duca di
Taurisano, al quale, qualche anno dopo, succedette il
figlio Diego. Morto costui, il feudo passò al
suo primogenito Francesco,
quindi a suo fratello Giuseppe, marito di Elena Castriota, discendente diretta di Giorgio
Skanderberg. Nel 1755 San Marzano venne acquistato da Giuseppe Capece
Castriota la cui
famiglia continuò a possederlo sino alla fine del XVIII
secolo. Nel settembre del 1866 fu aggiunto "San
Giuseppe" venerato protettore della cittadina. |
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