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LA PROPOSTA DI LEGGE SULLE MINORANZE ETNICHE

PRESENTATA DA R.C. 

E’ stata presentata del Partito della Rifondazione Comunista, presso il salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, la proposta di legge regionale d’iniziativa dei Consiglieri regionali Damiano Guagliardi (PRC) e Pasquale Tripodi (SDI): 

“NORME PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLA LINGUA E DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE MINORANZE LINGUISTICHE STORICHE DELLA CALABRIA”.

Il progetto di legge, che è stato assegnato alla discussione della terza Commissione, supera i temi del puro insegnamento bilingue, quanto mai necessario per la tutela delle lingue minoritarie e, rapportandosi alle deliberazioni europee e alla legge costituzionale 482 del 19 dicembre 1999, affronta “un ampio spettro di luoghi di tutela”.

Per Guagliardi e Tripodi rimane prioritario l’avvio della discussione nella Commissione.

E’ opportuno, perciò, un impegno a sostegno dell’iniziativa da parte delle amministrazioni locali, delle associazioni e di tutte le organizzazioni politiche di base delle comunità alloglotte interessate.  

La proposta di legge è suddivisa in cinque Titoli e 30 articoli.

Nel primo Titolo sono previsti i principi generali d’ispirazione della Legge regionale, la modalità di definizione degli ambiti territoriali, il riconoscimento della presenza storica di comunità di lingua albanese, greca e occitana, e la diffusione, attraverso processi di migrazione locale, di parlanti e lingue minoritarie in tutto il territorio regionale.

E’, anche, puntualizzato il concetto di bene culturale e il diritto di rappresentanza di queste comunità nelle istituzioni pubbliche, negli organi dell’amministrazione regionale di programmazione economica dei fondi comunitari.

Il Titolo secondo affronta l’alfabetizzazione, l’insegnamento bilingue, l’ordinamento scolastico e la formazione linguistica.

Viene, altresì, affermata la volontà della Regione di contribuire direttamente a forme di attività didattiche complementari e di favorire, con corsi di alfabetizzazione, il superamento di quello che molti linguisti di fama internazionale hanno definito il “Bilinguismo zoppo”, ossia il possesso in queste comunità di solo due delle quattro facoltà che determinano il processo della comunicazione.

Il Titolo terzo è diviso in quattro parti.
E’ evidenziata la necessità di un organismo regionale (CO.RE.MI.LI. Calabria) quale strumento di attuazione della Legge.

Si istituisce la Conferenza dei Comuni alloglotti e si propone la nascita di tre istituti regionali culturali, ciascuno per ogni minoranza.

A San Demetrio Corone presso il Collegio di Sant’Adriano per la comunità arbëreshe, a Bova Marina per la comunità greca e a Guardia Piemontese per la comunità occitana.

Una particolare attenzione è dedicata al riconoscimento dell’associazionismo presente nelle comunità etniche e alle iniziative creative e promozionali come il FESTIVAL DELLA CANZONE ARBERESHE.

A tal proposito si propone l’istituzione di centri per la musica e il canto popolare nelle tre comunità alloglotte.

 Un apposito articolo è dedicato al ruolo che la nostra regione può assolvere nella politica di relazione con le nazioni di provenienza dei popoli migranti.

Il Titolo quarto affronta gli aspetti della tutela del territorio nella programmazione economica regionale rispetto alle politiche turistiche, ambientali e urbanistiche; la tipicizzazione e commercializzazione della produzione agricola; il riconoscimento dei servizi pubblici come elementi indispensabili e necessari alla tutela e al consolidamento demografico del territorio: la salvaguardia, il recupero e l’utilizzazione del patrimonio architettonico e degli insediamenti abitativi.

Infine, il Titolo quinto traccia le disposizioni finali, le norme transitorie e individua le forme di finanziamento della Legge.

GENNARO DE CICCO

 

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